Il fallimento del 3+2: parliamone

[TurboGimmo]

Finalmente qualcuno di putente se ne accorge

ROMA - «I fuori corso all'università esistono solo da noi», per questo «bisogna cambiare rotta».

Il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo mette il dito nella piaga, a suo parere tutta italiana, dei quasi 600mila studenti che non hanno completato il ciclo di studi nei tempi previsti dall'ordinamento universitario, il 33,59% del milione e 782 mila iscritti all'anno accademico 2010/2011.

E lo fa senza mezzi termini, sollevando quello che ritiene «un problema culturale»: «All'Italia manca il rispetto delle regole e dei tempi. (col c***o, NdG)

Credo che la scuola sul rispetto delle regole debba dare un segnale forte» perché «gli studenti fuori corso hanno un costo, anche in termini sociali», incalza Profumo.

Il resto e' qua, non posso riportare tutto -> http://www.corriere.it/cronache/12_luglio_15/profumo-fuori-corso_2388322e-ce42-11e1-9b00-18ac498483bd.shtml?fb_action_ids=324465767647917&fb_action_types=news.reads&fb_source=other_multiline&action_object_map={%22324465767647917%22%3A10151026866474795}

E mo', il sindacalista che e' in me dice:

"Ma vi siete mai chiesti se magari la colpa e' vostra? Non e' che tutti gli italiani sono cretini."

"Perche' un ragazzo del Politecnico di Zurigo si laurea in 5 anni, e a Milano in 7? Forse, (ma forse forse, eh, non diciamolo troppo forte) perche' nei paesi civili studiano MENO e studiano MEGLIO?"

Pero' io a Profumo voglio dare fiducia. E' uno che guarda all'estero, infatti si e' dimostrato favorevole alle SUP anche in Italia..

[Waterland]

Non capisco questo accanimento contro i fuoricorso (vedi anche l'ultima uscita del ministro Profumo), le tasse le pagano loro, non è che li mantiene lo stato. Saranno fatti loro del perché e per come ci mettono di più. Tanti lavorano, altri semplicemente si prendono il tempo che vogliono. Io sono per il live and let live, mentre questo sta diventando un paese non po' troppo nervoso e basato sul risentimento di tutti contro tutti.

Bisogna vedere perchè si va fuoricorso.

Io ho finito fuoricorso di 6 mesi ma lavorando e per colpa della sola tesi.

Se invece bivacchi in facoltà o la tiri troppo in lungo perchè fai dei lavoretti tappabuco poi è un calvario nel mondo del lavoro. E tutto questo si traduce in un percepibile disagio sociale.

[TonyH]

Ma al di fuori dell'Italia esiste solo la svizzera?

[TurboGimmo]

Ma al di fuori dell'Italia esiste solo la svizzera?

Esiste anche la Crande Cermania, dove ci sono le SUP (chiedi a Trucido!), e dove nelle uni si studia la meta' che da noi (cfr Edolo)

Esiste anche la Francia, dove i voti gli esami non li puoi rifiutare: o ti prendi il voto proposto, o VAI A CASA*.

Esiste anche l'Inghilterra, dove hai 3 appelli in un anno. Se stecchi anche il terzo, VAI A CASA*

*nel senso che sei fuori dall'uni per sempre

Quando il ministro dice che il problema dei fuori-corso l'abbiamo solo noi, dice una verita'.

Ma il perche' e' semplice.

Il nostro sistema si presta al fuoricorsismo (che talvolta e' necessario: mai sentito nessuno che finisse inge aero in 5 anni esatti), altrove non si puo', semplicemente perche' se non sei in pari vieni buttato fuori.

Modificato 15 Luglio 2012 da TurboGimmo

[TonyH]

E ti pare tutto fichissimo, un Eden, una goduria, un mmmmmmmhhhhhhhhhhhhhh oh my god....

Va bene fare esperienze all'estero per vedere come funzionano le cose in altri paesi. Ma il risultato dovrebbe essere prendere il buono che c'è là, prendere il buono che c'è qua (perché non è tutto il mondo è fico e noi siamo delle merde assolute) e metterli assieme.

Non prendere beceramente cosa fanno all'estero. Perché se fai la copia-carbone ottieni...una cagata.

Non tutto funziona ovunque, ci sono cose che funzionano in un determinano contesto e con una determinata cultura.

Volerle importare acriticamente si fanno solo danni....

[TurboGimmo]

Ma certo, ci mancherebbe, se prendi e fai la copia succede uno scempio, sono il primo a dirlo.

Pero' nel momento in cui il ministro dice che abbiamo questa piaga, che la contestualizzi.

Se non erro non era da voi a Torino? Immagino sappia di persona che e' difficile stare nei tempi, con l'attuale sistema.

Storicamente, la copia-carbone si e' provata a farla, e come dici tu, la si e' fatta col culo.

Con l'ordinamento di Bologna, passando al 3+2, con una rivoluzione che peggio non poteva essere fatta, a cui si e' posto rimedio cambiando ancora ordinamento (ora e' in vigore il 270) in meno di un decennio.

A me sembra un'ammissione di colpa.

Pero' ora col 270 si sta aggiustando un po' il tiro (ho conoscenti di diverse facolta' che me lo confermano), ed e' gia' un buonissimo segno.

Trovo che si stia andando nella direzione giusta, pero' in effetti, dove e cosa prendi a modello? Un sistema, il nostro, dove il 30% e' fuori corso, o provi a mediare tra altri sistemi che hanno numeri meno tragici?

[TonyH]

Per prima cosa approfondirei i dati sui fuoricorso. Di quanto, e in che facoltà.

E soprattutto, eviterei come la peste la voglia di buttare fuori la gente solo per il tempo.

Perché rischi di buttare via gente per un esame ostico (che dovresti sapere bene che capita) o, peggio, di abbassare il livello di insegnamento per mandare via la gente in 5 anni esatti.

Al Polito la media è 7.5 anni....e rimane sempre alla peggio il secondo politecnico italiano a livello internazionale.

Perché tra un esame che ti è ostico (con 3 sessioni all'anno), tra il tirocinio obbligatorio e la scrittura della tesi....il tempo passa in fretta.

Non dico che sia normale metterci 10 anni solo studiando....ma che bisogna evitare la tentazione di fare tutto in fretta, magari a metà e male.

Soprattutto perché al polimi e al polito gli si possono muovere delle critiche, ma non quelle che non sfornino ingegneri dalle ottime basi.

[braccobaldo]

Dipende da cosa si occupa la tua azienda, in un'azienda manifatturiera è perfino una mancanza non saper utilizzare un cad 2d.

Carenza che io ho colmato durante lo stage in uni e che mi è stata fondamentale nel mio lavoro, seppur non mi occupi per niente di disegno.

Forse non si pensa anche ad una cosa: nel mondo del lavoro nessuno perde tempo ad insegnarti niente, la maggioranza delle volte sei solo come un cane e pretendono tutto e subito, non sempre è facile rispondere alle esigenza richieste..

si è assolutamente vero, però al polimi il buon Viganò mi ha insegnato ad usare i vari solid edge, solid works ed inventor che a fine pratico servono a poco e niente, obbiettivamente senza catia, pro/engineer o NX perchè devi integrare con il CFD ed il FEM roba mai vista in università

però a me stanno insegnando davvero tutto, io lavoro in una ditta non molto grossa la Vertemati racing che si occupa di motori da motard e cross da competizione e mi occupo della parte inerente alla parte prestazionale, ad esempio adesso stiamo lavorando su un progetto da zero e partiamo dai dati fisici del problema tabulati in excel, li facciamo digerire a matlab per semplificare il più possibile il carico computazionale al cfd ed una volta arrivati i risultati matlab ti da il risultato della simulazione, sono cicli da 5-6 ore a simulazione e sto pure imparando la parte da strutturista e progettista ed in 3 anni di ingegneria meccanica non so materialmente dimensionare una vite, ci sono periti (e non tutti lo sono) che lavorano con me che sono enormemente più preparati con l'esperienza accumulata

ma anche in passato ho lavorato alla RMS e facevo controllo qualità ed ho imparato ad usare gli strumenti di misura (nonostante il corso di misure meccaniche e termiche pressochè meramente teorico), le macchine ad utensile (viste in una visita alla Sandvik in 3 anni di ingegneria) ed ho pure fatto il corso per il carrello elevatore, oppure quando sono andato a fare un mesetto a Saarbrucken con la Stage6 ho imparato a fare le acquisizioni dati

insomma non si può chiedere all'università di insegnarti qualcosa di pratico, ti da solo gli strumenti per poterti muovere nel mondo del lavoro, devi essere te a mettere le cose insieme, ti possono aiutare ma devi essere te a sfangarla

[TurboGimmo]

Al Polito la media è 7.5 anni....e rimane sempre alla peggio il secondo politecnico italiano a livello internazionale.

Perché tra un esame che ti è ostico (con 3 sessioni all'anno), tra il tirocinio obbligatorio e la scrittura della tesi....il tempo passa in fretta.

Questo dal PoliTo

Classe di laurea n° L-9: INGEGNERIA AEROSPAZIALE E ASTRONAUTICA

Durata: 3 anni

Classe di laurea n° LM-20: INGEGNERIA AEROSPAZIALE E ASTRONAUTICA

Durata: 2 anni

Totale, da documenti ufficiali, 5. Se la media diventa 7.5, c'e' qualcosa che non va, imho.

A quel punto che siano onesti e mettano 4+3, rigorosamente imho

[TonyH]

C'è che quella è la durata dei corsi (e degli esami), mentre nei fuoricorso si conta solo dalla data di iscrizione a quella di laurea.

Peccato che di mezzo ci siano i tirocini...che ti portano via almeno 6 mesi anche se sei in regola.

Esempio spiccio. Io alla specialistica mi ero iscritto a maggio 2005, laureato a luglio 2008. Secondo il loro calcoli sarei stato fuori...

Peccato che gli esami li finii già a settembre 2007 (2 anni quasi esatti) e poi andai più lungo per via dei 9 mesi di tirocinio. Ma alla fine in quei 9 mesi ho lavorato e mi hanno assunto.

Avessi fatto 1 mese per fare in fretta, non credo mi avrebbero preso.....

Il polito ha percentuali di laureati che trovano subito lavoro molto molto elevate....quindi il problema dei 7.5 anni di media non esiste nella realtà