Il fallimento del 3+2: parliamone

[loric]

Ma chi è che fa 3 esami all'anno, dai?!?

Be', ai miei tempi (parlo sempre giurisprudenza) c'erano certi "campioni" che, appunto, davano tre esami l'anno, tanto avevano il culo coperto visto che c'era papino/zietto avvocato che teneva loro il posto in caldo.

[Walker]

Be', ai miei tempi (parlo sempre giurisprudenza) c'erano certi "campioni" che, appunto, davano tre esami l'anno, tanto avevano il culo coperto visto che c'era papino/zietto avvocato che teneva loro il posto in caldo.

In quei casi c'è un metodo ancora migliore.

Si appiccica la foto del papà/zio/cugino avvocato sul libretto e va lui a dare l'esame al posto del figlio...

... sperando che il prof. non legga la data di nascita!

Menate varie a parte, uno studente normale che, anche nella facoltà più difficile del mondo, dà non più di 3 esami in un anno, si sceglie un percorso insostenibile.

Significa, ammesso che tutto il tempo sia dedicato a quello, preparare ogni esame in 3-4 mesi. E basta!

E nelle facoltà più difficili questo ha l'ulteriore conseguenza che ci metterai pure più tempo, perché ci sono più esami e sono più complicati.

[TurboGimmo]

Un solo appunto per fare l'avvocato del diavolo.

Ora come ora si fanno 11 esami in un anno (almeno, col mio ordinanento).

Presumendo un mese di pausa estiva, vuol dire, grossomodo, poter dedicare un mese ad ogni esame.

MA COSA APPROFONDISCI in un mese? (parole del mio capo, laureato in aeronautica 20 anni fa).

4 esami all'anno, in 11 mesi, sono meno di 3 mesi all'anno. E con pipponi mitologici come Fluidodinamica (ora spezzato in Aerodinamica1, Aero2, Fluido1 e 2, Gas1 e 2) capisci che col vecchio ordinamento era quasi la norma farne 3 all'anno, ma fatti bene.

L'esame che devo sostenere io, Dinamica e bla bla bla, chi lo ha fatto bene (e intendo col 24/30, perche' il 30 penso non sia mai stato dato) PORTA VIA UN INTERO SEMESTRE SOLO QUELLO.

Robe come "Progetto di velivolo", idem. 6 mesi a fare solo quello.

Se a Giurisprudenza i carichi erano simili, non mi stupisco delle parole di Loric.

[Walker]

Sì ma gagghio allora uno deve preventivare minimo minimo 10 anni di università, altro che il 3+2, altro che (abolendo quest'ultimo) 6 anni canonici...

Ma quanti esami ci sono di questo tipo nel vostro corso? Ce ne sono - spero - altri molto meno impegnativi...?

Parlando di Giurisprudenza, n'amica mi diceva che per passare con 26/30 minimo l'esame di Diritto Privato I, di norma - si dice - ci vogliono 4 mesi.

E io quasi quasi l'ho guardata come se avesse la testa verde, tre occhi e i denti di uno squalo.

[TurboGimmo]

Walker, ma tu sei nel Nuovissimo Ordinamento, non dimenticarlo

Sei nell'ordinamento "alla straniera", per intenderci, fate meno roba, beati voi

Tornando al nostro progetto di velivolo, la cosa simpaticissima era che lo dovevi fare il 2o semestre del secondo anno di specialistica, in teoria PARALLELAMENTE alla tesi di laurea!!!!

Noi siamo andati lunghi, perche' eravamo in 5, poi ridotti in 4. Gruppi di lavoro piu' numerosi lavoravano piu' velocemente e consegnavano a Settembre di solito. E da li' in poi, fuori corso!

[Zap Galletto Volder]

Sì ma gagghio allora uno deve preventivare minimo minimo 10 anni di università, altro che il 3+2, altro che (abolendo quest'ultimo) 6 anni canonici...

Ma quanti esami ci sono di questo tipo nel vostro corso? Ce ne sono - spero - altri molto meno impegnativi...?

Parlando di Giurisprudenza, n'amica mi diceva che per passare con 26/30 minimo l'esame di Diritto Privato I, di norma - si dice - ci vogliono 4 mesi.

E io quasi quasi l'ho guardata come se avesse la testa verde, tre occhi e i denti di uno squalo.

Privato é il primo grosso banco di prova nel corso di laurea di Giurisprudenza. Della stessa caratura, ci sono Diritto Commerciale, Penale, Civile (un po' meno) e le due procedure.

Il resto degli esami si presenta come meno complesso (considerando, però, che non parliamo di bazzecole ma di materie che, comunque, prevedono 700/800 pagine di studio in media tra manuali e parti speciali )

[Walker]

Walker, ma tu sei nel Nuovissimo Ordinamento, non dimenticarlo

Sei nell'ordinamento "alla straniera", per intenderci, fate meno roba, beati voi

Se è per quello io faccio meno roba di voi per principio, in ogni caso...

Privato é il primo grosso banco di prova nel corso di laurea di Giurisprudenza. Della stessa caratura, ci sono Diritto Commerciale, Penale, Civile (un po' meno) e le due procedure.

Il resto degli esami si presenta come meno complesso (considerando, però, che non parliamo di bazzecole ma di materie che, comunque, prevedono 700/800 pagine di studio in media tra manuali e parti speciali )

Sì sì lo so, è che 4 mesi mi paiono davvero qualcosa di abnorme (lo ammetto, paiono tali a me, che evidentemente ho un'altra forma mentis).

Anche perché quando una ragazza ti dice: "quest'esame lo si prepara bene in 4 mesi" intende dire che in quei 4 mesi studi, studi, studi... studi e fai ben poco d'altro...

[loric]

Parlando di Giurisprudenza, n'amica mi diceva che per passare con 26/30 minimo l'esame di Diritto Privato I, di norma - si dice - ci vogliono 4 mesi.

E io quasi quasi l'ho guardata come se avesse la testa verde, tre occhi e i denti di uno squalo.

[TurboGimmo]

Ecco, finalmente ho trovato l'articolo, dove Profumo dice di ispirarsi alla premiumness tedesca

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INTRODURRE LA FORMAZIONE TECNICA UNIVERSITARIA SUL MODELLO DELLE SCUOLE UNIVERSITARIE PROFESSIONALI TEDESCHE

Per stimolare gli investimenti in istruzione bisogna spingere i giovani a lavorare e studiare allo stesso tempo. Per fare questo bisognerebbe introdurre in Italia la formazione tecnica universitaria sul modello delle scuole universitarie professionali tedesche tedesche (Fachhochschulen).

Ciascuna università, anche sede periferica, in accordo con un certo numero di imprese locali, potrebbe introdurre un corso di laurea triennale caratterizzato da una presenza simultanea in impresa e in ateneo. Metà dei crediti verrebbe acquisito in aula e metà in azienda. Il lavoratore sarebbe impiegato in azienda e seguito da un tutor. Con controlli reciproci fra università e impresa sulla qualità della formazione conferita al lavoratore che ridurrebbero fortemente il rischio di abuso.

I grandi atenei potrebbero organizzare una decina di questi corsi con un bacino di circa 800 studenti per ateneo, pari a 80 studenti per anno in ciascun corso di specializzazione. I piccoli atenei difficilmente ne organizzeranno più di due o tre ciascuno. In questo modo si potrebbe arrivare ad avere ogni anno 12-15mila nuovi giovani occupati.

A regime, su tre anni, la riforma potrebbe portare i giovani occupati e impegnati in lauree brevi di specializzazione intorno alle 50mila unità, un numero significativo, data la dimensione delle coorti di ingresso nel mercato del lavoro.

Le due riforme di cui sopra sono a costo zero per le casse dello Stato.

La terza avrebbe costi limitati.

Potrebbe impegnare i fondi strutturali inutilizzati mettendo a disposizione fino a 150 milioni per il decollo di nuove iniziative imprenditoriali soprattutto nelle aree più svantaggiate del paese. Mediante un accordo con le banche, potrebbe selezionare 1.000 progetti imprenditoriali da sostenere attivando credito fino a quattro o cinque volte questa cifra.

La fase di selezione dei progetti comporterebbe il finanziamento di uno stage all'estero (o in regioni con un forte tessuto imprenditoriale e buone università) in cui perfezionare il proprio business plan per 5.000 aspiranti imprenditori. I soldi verrebbero dati ai giovani, ma servirebbero di fatto come garanzia per i prestiti bancari. Sarebbe un modo anche per spingere le banche a spostare la loro attenzione dai clienti consolidati e spesso non più in grado di generare valore aggiunto a chi ha idee e la forza ed entusiasmo per portarle avanti.

(Fonte: T. Boeri, La Repubblica 04-07-2012)

[Walker]

Non posso parlare del nuovo ordinamento, ma ai miei tempi c'erano esami duri (istituzioni di diritto privato, diritto civile, le due procedure, diritto amministrativo, diritto penale I, diritto penale II, diritto commerciale), esami medi (filosofia del diritto, diritto romano, storia del diritto romano, economia politica, diritto del lavoro) ed esami facilissimi (antropologia criminale, diritto canonico, diritto internazionale privato).

A PD si vocifera che Diritto Romano sia un esame impossibile e che Diritto Internazionale Privato non sia molto più accomodante...

Diritto Penale mi dà l'idea di essere un labirinto senza fine...

Ecco, finalmente ho trovato l'articolo, dove Profumo dice di ispirarsi alla premiumness tedesca

...

Voi cosa ne pensate?

Ricordate il post di Trucido che diceva che il grado di soddisfazione post laurea e' maggiore per chi esce dalle SUP rispetto alle classiche Universita'?

L'idea potrebbe contribuire a colmare il dislivello tra l'offerta di lavoro che esce dalle Università e il tipo di domanda richiesta dalle imprese.

Basta che però non ci si aspetti di avere i risultati che si hanno in Germania (su cui non ho dati, ma immagino che funzioni) all'uscita della prima coorte.

Bisogna mobilitare le imprese, sensibilizzare gli atenei, legare i corsi tradizionali e i nuovi corsi con una solida organizzazione.

In molta realtà universitarie "organizzazione" è una parola sconosciuta e a stento si fanno funzionare le relazioni minime interne all'ateneo o a un corso di laurea.

Però l'idea-base mi piace, non sa certo di strunzatella. Anzi...

Modificato 18 Luglio 2012 da Walker