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Il fallimento del 3+2: parliamone


TurboGimmo

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Ma essendo un'estremizzazione non attinente alla realtà, cosa serve?

Si, fossero due persone esattamente uguali, con attitudini uguali, personalità uguali, posso usare la discriminante tempo di laurea. Ma a quel punto potrei anche usare la distanza dalla sede di lavoro, chi me lo impedisce?

Certo, dimostra la tua tesi, ma è una dimostrazione teorica che non ha applicazione pratica, visto che non avrai mai due persone a colloquio che differiscono solo per quello...

Ti affanni a risolvere un non problema

Tu ti affannavi a non rispondere :P

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

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Hai ottenuto una risposta solo per tacitarti, hai davvero ottenuto un risultato?

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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@ loric.

Li chiamo tutti e due. Magari scopro che il secondo ha doti caratteriali più adatte al mio profilo. Cosa che non scopro solo dal voto.

Diciamo che, in certi contesti, non funziona così.

C'è la società di selezione del personale che cerca una "giovane promessa" per l'inserimento in una grossa Società per una posizione con prospettive manageriali. Diciamo che il loro direttore risorse umane area nord ha tre anni prima di andare in pensione e si vuole trovare, in tempo utile, un sostituto da formare e plasmare.

La società di selezione fa una prima scrematura proprio sul titolo di studio. Quelli senza esperienza lavorativa "seria", seppur breve, vengono scartati. Quelli con voti sotto 107 vengono scartati, chi si è laureato un anno o più in ritardo viene scartato a meno che dal curriculum non risulti che abbia lavorato durante gli studi.

Si viene poi convocati per un test psicoattitudinale ed un colloquio con lo psicologo della società di selezione. Lo psicologo ti tritura le palle per una mezz'ora e ti martella anche sui tuoi studi universitari.

A questo punto i candidati non sanno ancora la Società che li cerca.

Poi arriva la telefonata che ti informa che la multinazionale $noi_ruliamo_il_mondo, leader nel settore $non_posso_dirlo, ti fa la grazia di volerti incontrare.

Incontri il megadirettore galattico ed il direttore del personale d'area (quello che in prospettiva dovresti sostituire) che prima ti fanno una presentazione gloriosa della Società (manca solo la colonna sonora della cavalcata delle Valchirie) e poi ti martellano di domande. Ti chiedono del tuo lavoro, perché vuoi cambiare, vogliono capire se sei uno di quelli che tira il pacco (cioè stai lì 2 anni, ti prendi la formazione e poi li molli), il megadirettore galattico e il direttore del personale sono entrambi laureati in legge, ti chiedono dei tuoi studi, complimenti per il voto, da quali manuali hai studiato, ti fanno qualche domandina furbetta (cosa faresti se ti capitasse questo caso...), evidenziano il fatto che alla maturità hai preso solo 52 e non 60... Come mai? Professori cattivi? Assolutamente no, in quell'occasione non ho reso come avrei dovuto...

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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E in quel caso o stai cercando una roba da inserire nel mucchio oppure andrai a fare statistica nel "eh, ma cerchiamo e non troviamo" ;)

Se la società di selezione ha un minimo di polso sulla realtà, alla richiesta "vogliamo un laureato specializzato in ingegneria meccanica, con voto minimo 107 e 5 anni esatti" gli risponde "ma voi volete davvero qualcuno di valido oppure è la settimana della cagata?" ;)

Perché per i processi di crescita, oggi sono più importanti i colloqui comportamentali. Addirittura ne fai due, uno dove spieghi il curriculum, l'altro la tua personalità.

Perché ci sono attitudini, saper lavorare in gruppo, capacità di analisi, problem solving che possono valere più del voto di laurea, in quanto sono cose che l'azienda toccherà con mano, mentre la preparazione accademica...no....

Perché uno può avere 110 con lode in 5 anni...ma se umanamente non sa rapportarsi coi colleghi ed è uno che vive solo di teoria, in azienda, che me ne faccio?

Ricordo che comunque parlo di differenze "accettabili", tipo 6 anni anziché 5....non 10 anni.

Non voglio squalificare il voto, non sentirti attaccato ;) te sei stato molto bravo nel corso di studi, ma quello che ti ha permesso di avere una carriera brillante sono state quelle caratteristiche che ti hanno portato al 110 ;) volontà e determinazione.

Sono sicuro che saresti stato un ottimo professionista, anche con 105 ;) con le stesse caratteristiche....

Lo so, è un discorso un po' contorto....voglio solo invitarvi a riflettere che i voti e gli anni, alla fine....sono due numeri.

Che sono importanti, ma non sono tutto. E che dietro hanno le persone, che sono quelle più interessanti :)

Edit: tempo fa ho chiacchierato con una selezionatrice di personale. Diceva che quando ha tantissimi curricula da selezionare la prima scrematura la fa:

- scarta quelli non in formato PDF

- scarta quelli che non hanno i dati in modo corretto

- scarta quelli senza foto o con foto poco seria....

- scarta quelli troppo lunghi

E poi dopo li legge.....

Come vedete, un 110 può essere persino scartato a priori se non mette un po' di criterio a far il cv ;)

Modificato da TonyH

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E in quel caso o stai cercando una roba da inserire nel mucchio oppure andrai a fare statistica nel "eh, ma cerchiamo e non troviamo" ;)

Se la società di selezione ha un minimo di polso sulla realtà, alla richiesta "vogliamo un laureato specializzato in ingegneria meccanica, con voto minimo 107 e 5 anni esatti" gli risponde "ma voi volete davvero qualcuno di valido oppure è la settimana della cagata?" ;)

[...]

Perché uno può avere 110 con lode in 5 anni...ma se umanamente non sa rapportarsi coi colleghi ed è uno che vive solo di teoria, in azienda, che me ne faccio?

Tonino, a volte ragioni in termini manichei. Giurisprudenza è una facoltà (o almeno lo era quando la frequentavo io, ma non credo che la cosa sia cambiata), in cui una persona intelligente (cioè che capisce, non che studia tutto a memoria), senza per forza essere degli Einstein, può laurearsi in tempi brevi e con un voto dignitoso. Ciò al netto di particolari sfighe. Bisogna metterci impegno, applicazione e testa, ma ci si riesce.

Una persona che in giurisprudenza prende un voto basso e/o si laurea 2 o 3 anni fuori corso, molto probabilmente non ci ha messo la testa, se l'è presa comoda o non è proprio portata per gli studi.

E' quindi ragionevole, quando vai a selezionare un giovane laureato in tale materia con poca o nessuna esperienza lavorativa, stabilire una soglia minima per il voto di laurea e per la durata degli studi, perché quelli che tagli fuori molto probabilmente non sono particolarmente brillanti o hanno la tendenza a prendere gli impegni (e gli studi sono impegni seri, non dimentichiamolo) sottogamba.

Poi, all'interno di quelli che rientrano nel range suddetto, vai a valutare le altre cose. Cerchi di capire se è in grado di lavorare in team e/o coordinare un team, se "umanamente sa rapportarsi coi colleghi" o se ha un carattere di merda.

Ricordo che comunque parlo di differenze "accettabili", tipo 6 anni anziché 5....non 10 anni.

Non voglio squalificare il voto, non sentirti attaccato ;) te sei stato molto bravo nel corso di studi, ma quello che ti ha permesso di avere una carriera brillante sono state quelle caratteristiche che ti hanno portato al 110 ;) volontà e determinazione.

Sono sicuro che saresti stato un ottimo professionista, anche con 105 ;) con le stesse caratteristiche....

Se sono bravo o meno non spetta a me dirlo, ma io metto nel lavoro lo stesso livello di impegno che ho messo negli studi. Di conseguenza il voto di laurea, per quello che mi riguarda, "misura" anche il mio approccio verso il lavoro.

Capisco invece come per altre materie sia diverso, ma se si tratta di laurea in giurisprudenza, sono ragionevolmente sicuro di quello che dico.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Io non voglio mettere in discussione quello che dici, lo ritengo corretto di default....

Non metto in discussione che voto e tempo siano un valido indicatore di diverse capacità.

Metto in discussione il volerlo considerarlo l'unico indicatore da prendere in considerazione. ;)

Una volta che hai messo due paletti ragionevoli, chiami tutti e li valuti di persona.

Edit: facciamo un esempio pratico, aiutami :)

Qual è un voto dignitoso a giurisprudenza? 105?

E un tempo dignitoso, considerando un inciampo? 6 anni?

Fai una selezione di laureati che abbiano preso almeno 105 in 6 anni e li valuti di persona.

Ma dal mio punto di vista, non è chi si presenta con 110 ha assicurato molte più possibilità di passare il colloquio di chi ha preso magari "solo" 106.

Se escluso il 106 a priori, perchè è un 106 e non un 110, faccio un errore....

Modificato da TonyH

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Io non voglio mettere in discussione quello che dici, lo ritengo corretto di default....

Non metto in discussione che voto e tempo siano un valido indicatore di diverse capacità.

Metto in discussione il volerlo considerarlo l'unico indicatore da prendere in considerazione. ;)

Ti ho già detto che non è l'unico indicatore ;)

Edit: facciamo un esempio pratico, aiutami :)

Qual è un voto dignitoso a giurisprudenza? 105?

E un tempo dignitoso, considerando un inciampo? 6 anni?

Be', diciamo che 106 è già, per giurisprudenza, un voto poco brillante.

Per quanto riguarda l'inciampo, io ne ho avuto uno, proprio nell'ultimo esame, mi sono trovato a dover rifiutare il voto (credo di averlo già scritto). Questo mi ha fatto slittare la laurea di 3 mesi, mica di 2 anni. Mi sono comunque laureato in meno di 5 anni (vecchio ordinamento). Mettiamo pure il paletto a 6 anni comunque.

Fai una selezione di laureati che abbiano preso almeno 105 in 6 anni e li valuti di persona.

Ma dal mio punto di vista, non è chi si presenta con 110 ha assicurato molte più possibilità di passare il colloquio di chi ha preso magari "solo" 106.

Se escluso il 106 a priori, perchè è un 106 e non un 110, faccio un errore....

Ma sai quanti ne trovi di persone laureate in giurisprudenza con un voto di 106 o superiore? Secondo te c'è penuria di materia prima? :)

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Ma sai quanti ne trovi di persone laureate in giurisprudenza con un voto di 106 o superiore? Secondo te c'è penuria di materia prima? :)

Purtroppo uno degli aggravi è questo, e difficilmente eliminabile.

Se un selezionatore dovesse considerare papabili tutti i laureati con minimo 105 (scendendo ancora la questione diventa ancora più insostenibile) e valutare il tutto faccia a faccia, assumerebbe il candidato dopo anni. :)

Delle scremature iniziali IMHO sono indispensabili, altrimenti non se ne esce.

Resta però il fatto che il colloquio è lo strumento più efficace per risolvere dubbi e farsi un'idea reale di chi si sta valutando.

Il problema è mantenere una velocità di pensiero che sia superiore alla velocità della macchina.

E NON VALE SOLO NEL RALLY!!! :§

Gli accenti? Usiamoli bene! Gli accenti in italiano

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