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Il fallimento del 3+2: parliamone


TurboGimmo

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Dipende dal percorso professionale o di studi: ad ingegneria non ho visto nessun liceale avere dei vantaggi dal conoscere il latino ed eventualmente anche il greco. Ho visto studenti avere dei vantaggi dall'aver fatto delle superiori con professori esigenti, poiché insegnavano ai propri studenti a studiare bene, ma vantaggi dalla conoscenza delle lingue morte non ne ho mai visti. Ho però il contrario: gli studenti dell'ITIS con una preparazione media avevano meno problemi nell'affrontare i primi due anni dell'università, rispetto agli studenti del liceo con lo stesso grado di preparazione.

Percui continuo a ritenere che la "mistica del liceo e degli studi classici", della quale sono ancora permeati i nostri docenti, non solo sia in gran parte immotivata, ma addirittura possa essere controproducente andando a svilire dei percorsi scolastici che non sono per niente meno formativi di quelli offerti dai licei classico e scientifico.

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Dipende dal percorso professionale o di studi: ad ingegneria non ho visto nessun liceale avere dei vantaggi dal conoscere il latino ed eventualmente anche il greco. Ho visto studenti avere dei vantaggi dall'aver fatto delle superiori con professori esigenti, poiché insegnavano ai propri studenti a studiare bene, ma vantaggi dalla conoscenza delle lingue morte non ne ho mai visti. Ho però il contrario: gli studenti dell'ITIS con una preparazione media avevano meno problemi nell'affrontare i primi due anni dell'università, rispetto agli studenti del liceo con lo stesso grado di preparazione.

Percui continuo a ritenere che la "mistica del liceo e degli studi classici", della quale sono ancora permeati i nostri docenti, non solo sia in gran parte immotivata, ma addirittura possa essere controproducente andando a svilire dei percorsi scolastici che non sono per niente meno formativi di quelli offerti dai licei classico e scientifico.

L'obiettivo del classico non è mica quello di farti conoscere a menadito il latino e il greco :) questo è un luogo comune più della credenza che tra le superiori le uniche a valere siano i licei...

L'istruzione liceale comprende materie e programmi che puntano a costruire un metodo di studio, a sviluppare la capacità di ragionamento e di apertura mentale, e contemporaneamente a cumulare un discreto livello di cultura multidisciplinare.

E questa cosa si capisce abbastanza il là nel percorso formativo adolescenziale... non a caso all'inizio, in IV ginnasio, non si parla d'altro che della "inutilità di studiare lingue morte", "a che cavolo mi serve nella vita tradurre versioni di greco..." ecc.

Io ovviamente non conosco ingegneria, però ho sentito diverse persone diplomate allo scientifico trovarsi già equipaggiate di un metodo di studio universitario, cosa che diplomati ITIS (serissimi) non avevano ancora (ma magari erano avvantaggiati in insegnamenti più tecnici).

Modificato da Walker
Il problema è mantenere una velocità di pensiero che sia superiore alla velocità della macchina.

E NON VALE SOLO NEL RALLY!!! :§

Gli accenti? Usiamoli bene! Gli accenti in italiano

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Il Latino a me ha dato moltissimo. Migliore comprensione dell'italiano, maggiore elasticità mentale nel comprendere le lingue, maggiore ventaglio verbale, sia in italiano che in altre lingue, bagaglio culturale ecc.

Il Greco mi manca, avendo fatto lo scientifico, ma ho sempre pensato che mi avrebbe giovato parecchio pure quello.

E' per questo che ora mi sto rifacendo con il russo :mrgreen:...

...Percui continuo a ritenere che la "mistica del liceo e degli studi classici", della quale sono ancora permeati i nostri docenti, non solo sia in gran parte immotivata, ma addirittura possa essere controproducente andando a svilire dei percorsi scolastici che non sono per niente meno formativi di quelli offerti dai licei classico e scientifico.

Premesso che concordo con la scarsa propensione alle materie scientifiche che generalmente abbiamo qui da noi rispetto ad altre realtà, penso che la differenza la faccia lo studente.

Non è raro in una facoltà scientifica vedere chi arriva dal classico remare come gli Abbagnale (nota: chi se li ricorda?) al primo anno, ma poi emergere rispetto a molti altri che arrivano dall'ITIS. Non è che quelli dell'ITIS sono più scarsi, ma è che quelli che arrivano dal classico arrivano mediamente più convinti e più motivati della media che arriva dall'ITIS. Chi arriva dal classico ha recuperato terreno ed ha mantenuto il bagaglio culturale del greco-latino.

Poi a quelli dell'ITIS chi glielo fa fare recuperare il greco-latino?

La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché! (Albert Einstein)

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Hai evidenziato implicitamente la conseguenza della stortura della quale parlavo prima: potenzialmente alcuni studi sarebbero più propedeutici di altri per certi tipi di percorsi universitari (ad esempio l'ITIS per ingegneria), ma i professori delle medie spingono gli studenti bravi e motivati ad iscriversi al liceo classico od al massimo allo scientifico, dirottando gli studenti meno bravi e meno motivati proprio verso la "scuola dei falliti"; tanto non avranno voglia di fare l'università e così almeno hanno un pezzo di carta. Il risultato è che i professori dell'ITI si ritrovano spesso a lottare con classi di vagabondi ed adeguano il loro insegnamento livellandolo verso il basso. Ciò genera un circolo vizioso che conferma la nomea di scuola per falliti degli istituti tecnici e di conseguenza rafforza la tendenza ad inviare gli studenti meritevoli verso i licei e quelli scarsi proprio verso gli ITI; questo almeno fino a quando io ero uno studente.

Mi ricordo ancora lo sdegno dei miei professori quando decisi d'iscrivermi all'ITI anziché al liceo scientifico. Erano allibiti dall'idea che uno studente motivato e capace com'ero io, potesse fare una scelta simile e quando dissi alla mia Professoressa d'italiano che il greco non mi sarebbe servito, ma il disegno tecnico si, lei mi rispose che senza studiare il greco non avrei avuto le basi per capire la matematica e la fisica.

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Modificato da EC2277
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Hai evidenziato implicitamente la conseguenza della stortura della quale parlavo prima: potenzialmente alcuni studi sarebbero più propedeutici di altri per certi tipi di percorsi universitari (ad esempio l'ITIS per ingegneria), ma i professori delle medie spingono gli studenti bravi e motivati ad iscriversi al liceo classico od al massimo allo scientifico, dirottando gli studenti meno bravi e meno motivati proprio verso la "scuola dei falliti"; tanto non avranno voglia di fare l'università e così almeno hanno un pezzo di carta. Il risultato è che i professori dell'ITI si ritrovano spesso a lottare con classi di vagabondi ed adeguano il loro insegnamento livellandolo verso il basso. Ciò genera un circolo vizioso che conferma la nomea di scuola per falliti degli istituti tecnici e di conseguenza rafforza la tendenza ad inviare gli studenti meritevoli verso i licei e quelli scarsi proprio verso gli ITI; questo almeno fino a quando io ero uno studente.

Mi ricordo ancora lo sdegno dei miei professori quando decisi d'iscrivermi all'ITI anziché al liceo scientifico. Erano allibiti dall'idea che uno studente motivato e capace com'ero io, potesse fare una scelta simile e quando dissi alla mia Professoressa d'italiano che il greco non mi sarebbe servito, ma il disegno tecnico si, lei mi rispose che senza studiare il greco non avrei avuto le basi per capire la matematica e la fisica.

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:agree:

Se fatto bene un ITC O ITIS non è mica cosi easy come pensano i liceali.

http://ilmalpaese.files.wordpress.com/2011/01/fiat-marchionne-linghiotto-operai.jpg

Firma editata dallo staff: dimensioni non consentite, verificare i formati utilizzabili elencati nel regolamento

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Se fatta bene, un'ITI come quella che ho fatto io avrebbe consentito di sfoltire molto il programma del 1° e del 2° anno d'ingegneria, dando così modo di approfondire di più gli altri argomenti. Ciò avrebbe potuto provocare qualche problema agli studenti del liceo, ma avrebbero recuperare agevolmente le lacune grazie a dei precorsi ben strutturati e nel contempo si sarebbe dato modo agli studenti dell'ITI di laurearsi in meno tempo; con ovvie e benefiche ricadute sul fronte professionale.

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Io esco da un discreto liceo classico, ma se tornassi indietro, ITIS tutta la vita.

Già all'epoca della scelta ero indeciso, ma scelsi il classico fidandomi di tutti quelli che ti dicono "eeeh, ma il classico ti forma la mente, eeeh il latino e il greco se non fai il clsssico non li impari e poi te ne penti per sempre, eeeh ma il classico è un titolo di studio più importante, ecc".

Se avessi frequentato l'ITIS, forse starei già lavorando con soddisfazione, forse non avrei fatto l'università (corsi di formazione sì), sicuramente non avrei avuto problemi con le materie scientifiche a ingegneria (cosa che mi ha fatto cambiare corso di studi), forse non avrei il senso critico che materie e professori sono riusciti a trasmettermi, sicuramente avrei lo stesso metodo di studio (lo ammetto, sono uno che tende fare "magnate" di studio :mrgreen:), sicuramente avrei avuto una vita sociale e una rete di conoscenze più vasta ed interessante, cosa utilissima anche a livello professionale.

Last but not least, conosco diverse persone che dall'ITIS sono arrivate a laurearsi in lettere antiche, filosofia, giurisprudenza e/o hanno il diploma di conservatorio.

Modificato da Sifizzirro

"Comunque c'è una grossa verità di cui devi per forza tenere conto[..]: 200 euro è un basso di gamma, ed il basso di gamma Android FA cagare. Non è qualcosa su cui si può discutere, ma un fatto. Un punto fisso nel tempo e nello spazio, come la vagina." - Artemis

 

Toyota Corolla 1.4 d4d '05 (2014-2022)  |  Suzuki Swift Sport 1.6 NZ '16 (2022  )

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Si, ma ora non esageriamo dall'altra...che se continua così, pare che quelli che escono dai licei (classico+scientifico) abbisognino del cane guida :)

sono indirizzi entrambi validi, difficili se ben strutturati, ma con una sfumatura di finalità diversa.

l'itis e l'itc devono essere più pratici, in quanto la persona deve essere finita col corso di studi superiore.

I licei invece dovrebbero dotare gli studenti di un "metodo di lavoro". Più teorico, a volte incomprensibile, ma fondamentale.

questo perché al primo giorno che entri in un liceo, sai già che per essere formato avrai ancora davanti a te almeno 8 anni di istruzione.

per esperienza, quelli usciti dall'itis a ingegneria si sono trovati mediamente bene i primi due anni, per poi iniziare a patire i successivi (dove la teoria diventava sempre più complessa e necessita di molta capacità di astrazione). Viceversa gli ex liceali. Fatica all'inizio, ma poi il metodo ha permesso di prendere slancio.

con eccezioni da entrambe le parti ovviamente...

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Può anche darsi che i licei diano una superiore "capacità d'astrazione", ma evidentemente te ne hanno data troppa, poiché non hai capito niente di quello che ho asserito. Non ho nessuna intenzione di perdere il mio tempo per dire che un percorso formativo è superiore ad un altro, ma ho cercato di evidenziare come un percorso formativo potenzialmente molto valido (quello degli istituti tecnici), venga mortificato dai preconcetti dei professori, i quali dirottano coscientemente gli studenti più capaci e motivati verso i licei e quelli meno capaci e motivati verso gli istituti tecnici. Ciò porta (in linea di massima) ad avere un livellamento verso l'alto dell'istruzione liceale ed un livellamento verso il basso di quella data negli istituti tecnici.

L'esempio che hai fatto te sulle diverse difficoltà incontrate dai liceali e dai diplomati dell'ITI è emblematico proprio di questa realtà: i secondi potevano vivere di rendita per i primi due anni, ma poi a partire dal terzo emerge la mancanza di un metodo di studio valido. Un metodo che non discende dall'aver studiato il greco od il latino, ma dal modo con il quale sono state insegnate le materie.

La mia esperienza personale conferma ciò: io provengo dall'ITI ed ho studiato sia con miei vecchi compagni di scuola, che con liceali. Quello che ho potuto notare è che i liceali sapevano studiare, ma mancavano loro le basi per capire le materie. Quello che mancava a noi era proprio il metodo di studio: studiavamo in maniera superficiale e ciò poteva andare bene per gli esercizi (facili) che ci venivano dati alle superiori, ma non erano adatti per i più complessi esercizi del 1° anno d'ingegneria. Il risultato è stato che i liceali sono andati a ripetizione, mentre noi dell'ITI ci siamo ristudiati tutto il programma delle superiori in maniera più approfondita. Risolte le problematiche del 1° anno siamo andati avanti dello stesso passo dei liceali, senza avere nessuna difficoltà in più rispetto a loro.

Comunque lo ripeto (in modo da non essere frainteso): non è mia intenzione fare un confronto tra le due scuole, quanto evidenziare come l'atteggiamento dei professori delle medie porti a svilire un valido percorso formativo (rendendolo poco formativo) ed a esaltarne un altro, con conseguenti rimpianti di molti studenti che arrivano a capire d'aver fatto la scelta sbagliata quando oramai è troppo tardi e si ritrovano ad un passo dal diploma senza molta voglia di proseguire gli studi e senza avere la possibilità di avere un titolo di studio spendibile nel mercato del lavoro.

Un approccio meno pregiudiziale alle varie tipologie di studi superiori sarebbe molto più utile agli studenti, consentendo loro di scegliere in maniera più razionale quali scuole fare dopo le medie.

Modificato da EC2277
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