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Il fallimento del 3+2: parliamone


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Inviato (modificato)

dovrebbero smettere di fare riforme ogni 2 anni così finalmente le università riescono a organizzare corsi decenti e con CFU equilibrati. prima no curricoli, adesso via le facoltà sostituire dai dipartimenti e sì curricoli, specialistica no magistrale, e via così.

Per la piaga dei fuori corso professionisti e il resto basta fare come in altri paesi europei, non 8 anni di fuori corso, esami del primo anno ancora non fatti al terzo anno ecc., un limite di un anno per gli esami e poi fuori, ma in italia c'è la filosofia del "non penalizzante", persino i corsi in inglese sono penalizzanti a quanto dice il tar, e così le università rischiano di rimanere indietro perché non arrivano stranieri, non si riescono a fare doppie lauree, ecc.. Il numero chiuso non serve a niente se non in medicina dove i posti sono limitati ed è una scrematura abbastanza arbitraria, meglio intervenire su una selezione al primo anno dove necessaria.

Per ora il livello delle univeristà italiane resta buono comunque, ma potrebbe essere migliorato sta laggando rispetto al resto del mondo, anche se capisco la difficoltà ad adattarsi al sistema 3+2 perché americano fa figo ma adesso è da anni che vanno avanti, mettano in pace la passata esperienza secolare e si vada con i bachelor e i master.

Modificato da Asdatore
Inviato

Il numero chiuso non serve a nulla SE attuato con criteri arbitrari o insufficienti, cosa che non è un difetto del numero chiuso in sé. Se si accompagnasse sempre a un test di ingresso completo e ragionato selezionerebbe (almeno in gran parte) la gente più preparata e motivata...

Il problema è mantenere una velocità di pensiero che sia superiore alla velocità della macchina.

E NON VALE SOLO NEL RALLY!!! :§

Gli accenti? Usiamoli bene! Gli accenti in italiano

Inviato

Da noi quest'anno devono passare dal sistema di registrazione cartaceo a quello informatico.

Come era prevedibile è un casino totale, docenti che non ci capiscono niente, modalità d'esame da cambiare e se chiedi qualcosa in segreteria a seconda di chi c'è ti danno risposte molto varie.

Fiat Tipo S-Design 1.4 120 cv

Inviato
Parere personale da diretto interessato.

Dopo diverse vicessitudini sto terminando, finalmente, la triennale in ingegneria Edile. E mi ritrovo ad un bivio: proseguire nella specialistica facendo pressochè l'80% delle materie già viste nella triennale (due palle) senza però le maledettissime analisi fisiche ecc, cambiare corso buttandomi su meccanica o autoveicolo integrando con delle materie, oppure lasciar perdere e vedere cosa si riesce a trovare di lavoro.

Dubbio grosso quanto una casa. Voi che fareste colleghi AP?

Se passi ad Autoveicolo ci incontriamo! Ammesso che riesco a finire la triennale quest'anno

Inviato
Il numero chiuso non serve a nulla SE attuato con criteri arbitrari o insufficienti, cosa che non è un difetto del numero chiuso in sé. Se si accompagnasse sempre a un test di ingresso completo e ragionato selezionerebbe (almeno in gran parte) la gente più preparata e motivata...

Sante parole. Se numero chiuso deve essere che sia

a) nazionale e selezione fatta dal ministero

B) il numero dei posti deciso in base alle capacità dell'ateneo e non secondo i desiderata degli ordini professionali

c) che non consideri il voto di maturità per il motivo che ho detto prima

non esiste il discorso "ci sono troppi xxx* bisogna limitare l'ingresso nella professione", se sono in troppi che abbassino le tariffe (ad esempio gli avvocati hanno tariffe minime a cui sono vincolati, ma si lamentano che sono in troppi), e quando guadagneranno di meno ci sarà meno attrattiva per quella professione. Il libero mercato qua ci piace solo quando c'è da metterlo in quel posto al più debole!

*mettete una professione a caso

Guest EC2277
Inviato
Il numero chiuso non serve a nulla SE attuato con criteri arbitrari o insufficienti, cosa che non è un difetto del numero chiuso in sé. Se si accompagnasse sempre a un test di ingresso completo e ragionato selezionerebbe (almeno in gran parte) la gente più preparata e motivata...

Sottoscrivo.

Da tempo penso che dovrebbero sostituire gli esami finali, con quelli d'ammissione. Fermo restando che per gli istituti tecnici, quelli professionali e le università deve rimanere una tesi finale, facente anche le funzioni dell'esame di stato.

Inviato
Se passi ad Autoveicolo ci incontriamo! Ammesso che riesco a finire la triennale quest'anno

Cosa stai facendo adesso ?

Trovo che ci sia parecchia gente che abbandoni anche perché , vedendo il mio corso, obiettivamente il carico di studio è parecchio! Nel mio caso bisogna mischiare tutta la progettazione che potrebbe esserci in architettura quindi smazzarsi tutti i laboratori più lo zoccolo duro di ingegneria con le varie materie "bastarde".

C'è chi dice una volta il poli era più difficile. Mah?! Se un lavoratore mediamente fà 8 ore uno studente del poli 10 non bastano!

Si capisce che al primo anno si è 200 per corso e al quinto anno ne arrivano 15!

Non dico di rendere tutto più facile, ma magari tagliare parecchie materie fuffa che ti fan perdere un sacco di tempo.

Inviato

Poi lo studente fuori corso non costa nulla all'università, non ha borse di studio, non ha tariffe agevolate in mensa, non accede alle case dello studente, spesso non frequenta, praticamente paga le tasse, dà esami e basta.

E in mezzo ai fuori corso ci sono molti che studiano lavorando per crescere professionalmente, che studiano qualcosa per passione, che per pure ragioni culturali vogliono prendersi una seconda laurea, non c'è convenienza per le università a scoraggiare i fuori corso a continuare gli studi, salvo per quei corsi, come medicina o chimica in cui i laboratori sono necessari.

Se le tasse universitarie costassero poco prenderei in seria considerazione l'ipotesi di prendermi una seconda laurea, in storia.

Non perchè mi serva al lavoro, per pura passione.

E non costerei nulla all'università, comprerei i libri consigliati dal docente, andrei a fare l'esame, stop.

Un file alle segreterie studenti e un esame ogni due-tre mesi, già con duecento euro l'anno pagherei più di quel che costo.

R: "Papà cosa è successo alla macchina?"

J: "Ho investito un uomo che attraversava la strada senza guardare"

R: "Ma è molto molto rovinata papà"

J: "Continuava a rialzarsi"

Rat-boy e Janus Valker, da Rat-Man

Inviato (modificato)
Poi lo studente fuori corso non costa nulla all'università, non ha borse di studio, non ha tariffe agevolate in mensa, non accede alle case dello studente, spesso non frequenta, praticamente paga le tasse, dà esami e basta.

E in mezzo ai fuori corso ci sono molti che studiano lavorando per crescere professionalmente, che studiano qualcosa per passione, che per pure ragioni culturali vogliono prendersi una seconda laurea, non c'è convenienza per le università a scoraggiare i fuori corso a continuare gli studi, salvo per quei corsi, come medicina o chimica in cui i laboratori sono necessari.

Se le tasse universitarie costassero poco prenderei in seria considerazione l'ipotesi di prendermi una seconda laurea, in storia.

Non perchè mi serva al lavoro, per pura passione.

E non costerei nulla all'università, comprerei i libri consigliati dal docente, andrei a fare l'esame, stop.

Un file alle segreterie studenti e un esame ogni due-tre mesi, già con duecento euro l'anno pagherei più di quel che costo.

d'accordissimo, ma per chi lavora dovrebbero trovare una soluzione part-time, magari cercando di reclutare più adulti che vogliano avere una laurea for the sake of it e fare corsi serali, il fuori corso mi sembra una soluzione approssimativa e falsa anche le statistiche, poi i fuoricorso non lavorano tutti alcuni sono davvero incapaci (non in senso spregiativo) e si rischia di produrre laureati di basso livello. L'università dev'essere per tutti a livello economico, non a livello di capacità imho.

Comunque gli esami di ammissione per me sono sbagliati a prescindere, puoi farli bene quanto vuoi ma tutto dipende dalla formazione che il soon-to-be studente ha ricevuto, e questo può essere discriminante, mentre una volta all'università magari si impegna, studia tutti i giorni, recupera e fa meglio di tutti gli altri. E cosa succede se vuoi andare in un'università estera, devi imparare la lingua perfettamente prima di arrivare? Poi anche il fatto che è un solo esame di ammissione, uno può anche avere problemi psicofisici quel giorno lì e non è giusto discriminarlo. Molti poi lo rifarebbero l'anno dopo, perdendo un anno. E la deriva verso i SAT americani è troppo pericolosa sempre imho.

ah ovviamente per medicina va mantenuto per ovvi motivi, c'è gente pazza lì con la vocazione divina di salvare laggente, si rischiano i teatrini come in francia dove i ripetenti rubano gli appunti ai primini, sabotano le lezioni urlando per 2 ore di fila ecc. ecc.

Modificato da Asdatore

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