Il fallimento del 3+2: parliamone

[Wilhem275]

esplanatoria

Quante zollette, Sir?

[poliziottesco]

Quante zollette, Sir?

Milk, no sugar, please

[indeciso88]

indagine di almalaurea sulle lauree più "disccupifere"

https://www2.almalaurea.it/cgi-php/universita/statistiche/tendine.php?anno=2013&config=occupazione

Il dato di Giurisprudenza è, secondo me, falsato: è naturale che il 25% a tre anni dalla laurea è disoccupato, è colpa del percorso imposto per accedere alle professioni ambite. Anzi, direi quasi che il 75% che invece è occupato molto probabilmente ha trovato un lavoro non pertinente alla propria formazione, o pertinente solo in parte.

Interessante il dato sulla vituperata Scienza delle Comunicazioni

[TurboGimmo]

I sondaggi Almalaurea non ti chiedono se fai un lavoro pertinente alla laurea.

Lo compilo' anche la mia ragazza, laureata in Lettere. Lavorava si' al momento del questionario, ma al supermecato.

Per il resto, direi grande successo (sono ironico) delle "Scienze di..." nate col la riforma 3+2.

Perche' di quelli chi lavora fa tutt'altro invece che quello per cui ha studiato (che poi e' tutto e niente, scusate la franchezza)

[indeciso88]

non sarei così scettico su scienze delle comunicazioni, la vediamo tutti l'importanza del marketing, infatti hanno una percentuale di disoccupazione relativamente bassa. Il problema di questa facoltà è che essendo una roba nuova c'è molta confusione, anche tra chi la studia o la insegna. Basta vedere in che modo questa materia è stata introdotta nelle Università italiane, da quali facoltà è nata insomma. In alcuni atenei da sociologia, in altri da scienze politiche, in altri ancora da economia, oppure anche da lettere! Insomma non è standardizzata nè nelle materie nè nei programmi ma a mio parere la formazione che si propone di dare servirebbe per una professione che esiste ed è richiesta, infatti si stacca da una laurea "forte" come veterinaria di soli 4 punti percentuali

Modificato 18 Aprile 2014 da indeciso88

[Asdatore]

la domanda dovrebbe essere: lavoro pertinente al corso con contratto di almeno 1-2 anni e stipendio, se no non dà indicazioni utili a valutare l'"utilità" dei corsi imho.

[indeciso88]

sono pochi i corsi di laurea che danno accesso ad un lavoro pertinente, tanti quanti sono gli ordini professionali. Ma non per questo gli altri studi sono meno dignitosi. Prendi filosofia, un laureato mica si può mettere a fare il filosofo, però chi è laureato in questa materia è spesso molto apprezzato su moltissimi campi in cui la filosofia non è pertinente, ad esempio nelle risorse umane o nel management più in generale

[TonyH]

Quando supereremo questo "blocco" che se hai fatto la facoltà X per forza se non fai il lavoro X è stato un fallimento?

Quello che dà in termini di formazione, l'università, deve andare OLTRE le mere nozioni.

Il grosso lascito che mi ha lasciato il Poli, non sono quelle. Utili, ma che uso per diletto.

Mi ha insegnato l'organizzazione, l'attitudine alla risoluzione dei problemi, l'approccio critico, la capacità di analisi.

Doti, che mi stanno premiando pur facendo un lavoro in tutt'altro ramo.

[Мир]

Quoto in toto TonyH. Certo che la pappa pronta e' piu' semplice, ma cosi' come velocemente arriva, altrettanto velocemente passa nel dimenticatoio.

Il concetto e' molto semplice: hanno valore le cose che richiedono impegno.

Mi sembra un atteggiamento analogo a quello di alcuni studenti che pretendono copia delle slides proiettate a lezione senza un minimo di considerazioni critiche/comprensione che FANNO parte integrante, anzi, sostanziale, del processo di apprendimento e crescita culturale.

[Guest EC2277]

Avere un testo di riferimento che tratti i vari aspetti del programma d'esame è fondamentale, pretendere di avere una copia anche dei fogli scarabocchiati che il Professore usa come traccia delle lezioni è stupido: saper prendere gli appunti è molto più producente. Certo nel breve periodo è più faticoso, ma nel lungo periodo si dimostra uno strumento vincente sia nella carriera universitaria, che in quella professionale.