Il fallimento del 3+2: parliamone

[TurboGimmo]

Esattamente. Stessa mia paura

Che non significa "ah, l'inglese non serve e non è importante". L'inglese serve ed è importante. Ma non è l'insegnamento principale del politecnico.

Cmq, se si vuole fare una cosa ben fatta, si può iniziare facendo fare un bel test CPE a tutti i professori odierni. Chi lo passa, avrà la facoltà, se se la sente, di tenere il suo corso in inglese.

Parallelamente, imponi il CPE come standard per i nuovi professori, eventualmente con l'obbligo di sostenere un insegnamento in inglese.

E dal 2015, il CAE (anzichè il PET "pass with merit") come requisito per ottenere la laura triennale ai nuovi immatricolati.

Dico dal 2015, in modo da poter avvisare per tempo (e poter prendere adeguate contromisure alle superiori) i futuri ingegnerandi.

Mentre ora, si sta cercando di passare da 0 a 100 di botto......

Ci sono 2 anni da qua al 2014.

E non so voi a Torino, ma noi dovevamo fare il TOEFL per avere il Master. Ci si augura che anche i prof abbiano ALMENO lo stesso livello.

Il problema secondo me, ma non ho modo di verificarlo, e' che probabilmente gran parte dei firmatari sono di architettura.... nino potra' confermare, li' l'inglese si usa poco..

[TonyH]

Con TOEFL (o IELTS, o Shenker) hai un inglese al mio livello, ovvero mi autodefinisco "conan il barbaro"

Riesci a comprendere un testo, a buttare giù una lettera, a fare una trasferta non morendo di fame o facendoti picchiare a sangue, a sostenere una conversazione con un madrelingua (se non parla a macchinetta). Se hai l'orecchio allenato anche guardare una trasmissione TV.

Ma NON basta per insegnare.

Per insegnare in inglese è richiesto il CPE.

E ottenere il CPE non è semplice....

[TurboGimmo]

Allora a Torino sono tutti fenomeni? Come e' possibile che GIA' ci sono ora corsi in inglese?

. Il 35% dei nostri corsi è in inglese e i corsi del primo anno sono tutti disponibili sia in italiano, sia in inglese. Ci sono poi tre corsi di laurea triennale e sette di laurea specialistica interamente in inglese, così come tutti i corsi di dottorato

[TonyH]

Gimmo, continua a sfuggirti la differenza tra avere corsi ANCHE in inglese e corsi SOLO in inglese Potrei essere cattivo su questo, ma sono buono oggi....

Nessuno in questo 3D si è mai opposto ad avere offerta formativa ANCHE in inglese (ovvero lo stesso corso tenuto SIA in italiano SIA in inglese). Nessuno. Vai a rileggere.

Ci poniamo dubbi sul voler fare corsi SOLO in inglese così d'amblais, senza preparargli il terreno adatto, con la motivazione di attrare più studenti stranieri.

Per gli stranieri ci sono già corsi ANCHE in inglese, con corsi SOLO in inglese non ne attiri di più, rischi solo di azzoppare i studenti della tua zona.

[TurboGimmo]

Ma io capisco benissimo il rischio azzoppaggio. L'avessero fatto quando ho frequantato io, probabilmente avrei avuto GROSSE difficolta'.

Pero' tieni conto che

- il Master dovrebbero farlo il 20% degli studenti, che ambiscono a lavorare all'estero, o in ruoli dirigenziali, o che vogliono fare il dottorato

- non so la situazione dei licei, ma mi auguro che i ragazzi di oggi sappiano l'inglese meglio di me

- se non lo sanno dal liceo, spero lo sappiano per razzi loro.. ormai la vacanza all'estero non si nega a nessuno, solo io sulla Terra penso di non aver mai messo piede in UK e su un aereo

- limitandomi alla mia esperienza in inge aero, l'inglese e' imprescindibile.

- la triennale rimarra' in italiano

Quindi, secondo me, per gli studenti non e' questo gran problema. Anzi, volendo fare le cose bene, andrebbe previsto un periodo di studio all'estero obbligatorio (ma capisco che i soldi non ci sono), in modo da usarlo, sto benedetto inglese.

Se invece mi dici che il problema e' dei professori, capisco (eccome se capisco).

Ma allora si sta ammettendo implicitamente che c'e' qualcosa che non va. Un prof universitario dovrebbe essere capace di andare dall'altra parte del mondo, ORA, e farsi capire anche dai giapponesi.

O vogliamo che i nostri prof siano sempre nella loro torre d'avorio?

Io parto dal presupposto che un prof di uni deve far ricerca, e la ricerca si fa girando il mondo, insegnando all'estero, facendo meeting e presentazioni. Poi magari sbaglio, ma per fortuna nella mia carriera universitaria ho conosciuto professori modello "torre d'avorio" e professori "giramondo"

[TonyH]

Ma che problema di crea avere lo stesso corso in inglese E in italiano?

E mi ripeto, INSEGNARE richiede il massimo grado della conoscenza della lingua inglese.

Per far ricerca (dove parli con persone che si presume sappiano già i concetti..), girare il mondo, tenere conferenze (vedi prima), lavorare in trasferta (vedi prima) o lavorare direttamente all'estero, il livello richiesto è il C1 (CAE = Certificate of Advaced English).

Se uno invece vuole lavorare come INSEGNANTE in inglese, magari agli inglesi stessi, viene richiesto il livello C2, il massimo, certificato dal CPE (Certificate of proficiency English).

Per prendere il CPE, NON bastano 800 ore di corso di inglese.....800

Qua ci sono i livelli di conoscenza. Per Torino e Milano è richiesto il livello 5 per la laurea.

Livello lingua inglese Livelli conoscenza lingue

[TurboGimmo]

Il mio relatore di laurea ha insegnato a Helsinky alcuni semestri.

Il prof di GasDinamica ha insegnato in Colorado, quello di Progetto di velivoli fa un semestre da noi e uno in USA, da anni.

Mi piace pensare che siano la norma...

[Walker]

non so la situazione dei licei, ma mi auguro che i ragazzi di oggi sappiano l'inglese meglio di me

Meglio di te quando finisti il liceo, o meglio di te adesso? Nel primo caso, forse anche sì, nel secondo... nein. Almeno dai classici e dagli scientifici, dai linguistici è probabile che venga fuori di meglio.

se non lo sanno dal liceo, spero lo sappiano per razzi loro.. ormai la vacanza all'estero non si nega a nessuno, solo io sulla Terra penso di non aver mai messo piede in UK e su un aereo

Il viaggio all'estero è utile quando un bel po' di lingua la conosci già, e allora potenzi grandemente le tue competenze, impari modi di dire, assumi l'accento, le tonalità, i modi di dialogare. Ma la base scolastica in questo senso è imprescindibile, nun ce sta niente da fa! Mandare uno che sa dire a malapena "how are you" a Londra è come pretendere che uno studente di IV ginnasio sappia tradurre perfettamente Tacito e Demostene...

Per gli studenti non è un gran problema

Dipende. Ci sono molti che l'inglese lo sanno spiaccicare a stento, anche all'università. E per loro è un gran problema.

Se invece mi dici che il problema e' dei professori, capisco (eccome se capisco).

Ma allora si sta ammettendo implicitamente che c'e' qualcosa che non va. Un prof universitario dovrebbe essere capace di andare dall'altra parte del mondo, ORA, e farsi capire anche dai giapponesi.

O vogliamo che i nostri prof siano sempre nella loro torre d'avorio?

Io parto dal presupposto che un prof di uni deve far ricerca, e la ricerca si fa girando il mondo, insegnando all'estero, facendo meeting e presentazioni. Poi magari sbaglio, ma per fortuna nella mia carriera universitaria ho conosciuto professori modello "torre d'avorio" e professori "giramondo"

La ricerca in generale si può anche avviare e sostenere in Italia, dipende molto dall'ambito. Per esempio conosco prof di relazioni internazionali e sociologia che hanno fama nazionale ma non hanno prodotto contributi di rilievo all'estero. Però certamente per avere un livello di lingua accettabile a tal punto dal condurre un corso SOLO in quella lingua, una semplice certificazione non basta. Non basta un aggiornamento: bisogna viaggiare e vivere per qualche mese lì. Non c'è scampo. Gli insegnamenti tecnici richiedono un tale grado di chiarezza, precisione e competeneza, che è impossibile pensare di raggiungere solo tramite traduzioni simultanee e qualche stratagemma.

Mia opinione è che questo sia un progetto che per essere fatto bene richiede molto tempo e denaro. Se non li richiede, riuscirà male.

[TonyH]

Anche a Torino ci sono professori che hanno insegnato all'estero, e difatti hanno il CPE.

Potranno diventare la norma, semplicemente non si può pretendere che si passi da "my name is potato" a CPE nel giro di 24 mesi. A meno che non li si metta a studiare solo quello cancellando 2 anni di corsi e di esami.

[TurboGimmo]

Meglio di te quando finisti il liceo, o meglio di te adesso? Nel primo caso, forse anche sì, nel secondo... nein. Almeno dai classici e dagli scientifici, dai linguistici è probabile che venga fuori di meglio.

Sisi intendevo alla fine del liceo. Io, tolto il primo anno con prof madrelingua e figlia FIGHISSIMA, ho sempre avuto professoresse idiote.

Il viaggio all'estero è utile quando un bel po' di lingua la conosci già, e allora potenzi grandemente le tue competenze, impari modi di dire, assumi l'accento, le tonalità, i modi di dialogare. Ma la base scolastica in questo senso è imprescindibile, nun ce sta niente da fa! Mandare uno che sa dire a malapena "how are you" a Londra è come pretendere che uno studente di IV ginnasio sappia tradurre perfettamente Tacito e Demostene...

Io non ci sono mai stato, ma ho visto amici che dopo 3 settimane in famiglia tornavano con un inglese relativamente miracoloso.. tutto sta nell'essere costretti a parlarlo, se no si e' fregati.. ma penso che 3 settimane, o anche solo 2, al 3o o 4o anno di liceo, possano funzionare.

Ma ripeto, non avendolo fatto di persona, non so..

Dipende. Ci sono molti che l'inglese lo sanno spiaccicare a stento, anche all'università. E per loro è un gran problema.

Ma qui dipende dal liceo... se l'uni deve abbassarsi al livello del liceo, non ne escono piu'...

La ricerca in generale si può anche avviare e sostenere in Italia, dipende molto dall'ambito. Per esempio conosco prof di relazioni internazionali e sociologia che hanno fama nazionale ma non hanno prodotto contributi di rilievo all'estero. Però certamente per avere un livello di lingua accettabile a tal punto dal condurre un corso SOLO in quella lingua, una semplice certificazione non basta. Non basta un aggiornamento: bisogna viaggiare e vivere per qualche mese lì. Non c'è scampo. Gli insegnamenti tecnici richiedono un tale grado di chiarezza, precisione e competeneza, che è impossibile pensare di raggiungere solo tramite traduzioni simultanee e qualche stratagemma.

Qua forse e' dove sbaglio... perche' io ho solo il caso di Ingegneria, ho una visione estremamente limitata, come dicevo sopra. Che si possa fare belle cose anche in italiano a me sta bene, pero' che un prof di ingegneria abbia poco girato, mi fa strano, ecco..

Mia opinione è che questo sia un progetto che per essere fatto bene richiede molto tempo e denaro. Se non li richiede, riuscirà male.

Io sono discretamente fiducioso. Il nuovo Rettore mi piace, infatti io mi sono puppato per intero quello precedente