Vai al contenuto

Il fallimento del 3+2: parliamone


TurboGimmo

Messaggi Raccomandati:

Spezzo una lancia nei confronti degli studenti (non delle università) del Sud.

Al sud, avendo meno mezzi, studiare è ancora un "lusso". E quindi chi va in università, non può gigioneggiare tra happy-hour e fuck-fest-erasmus all'infinito.

Al PoliTo gente che veniva su dal sud ce ne era parecchia.

E la maggior parte si faceva il Qubo (non Fiat).

a milano mi sa che è il contrario :§

http://oltreuomo.com/studente-fuori-sede-vs-pendolare/

a sinistra il post studio dello studente fuori sede, a destra il post studio dello studente pendolare

try.jpg

Sveglia

  • Studente fuori sede. Si sveglia 20 minuti dopo l’inizio della lezione. Indossa i primi vestiti che trova e si riempie la bocca con cinque biscotti mentre corre fuori di casa. Raggiunge l’università in tempo per la pausa caffè tra le prime due ore.
  • Pendolare. Conosce il dolore di svegliarsi quando fuori è ancora buio. Sceglie con cura il proprio outfit, perché sa che lo dovrà tenere addosso per tutta la giornata. Sale su autobus e treni in cui spera di riuscire a schiacciare almeno un pisolino.

Lezione

  • Studente fuori sede. Se la lezione fa schifo, non se la prende. Piuttosto tira fuori lo smartphone e lascia passare un’altra oretta, aspettando che si scarichi il telefono o la sua voglia di annoiarsi.
  • Pendolare. Alle lezioni noiose, più che lo smartphone vorrebbe tirar fuori il lanciagranate. Sacrifica intere ore della propria giornata per recarsi all’università, perciò scoprire che sta perdendo tempo gli fa perdere anche la testa.

Genitori

  • Studente fuori sede. Lo strumento che lo mantiene in contatto con i propri genitori è il bancomat. Quando ritorna a casa dopo qualche settimana, sua madre è così contenta che gli fa grandinare addosso lasagne, orate, tiramisù e altri piatti che lo studente fuori sede non assaggiava da mesi.
  • Pendolare. Con i suoi genitori ci vive da quando è nato. Lo strumento che utilizza per interfacciarsi con loro è il telegiornale delle 20, dopo il quale non si parlano fino al giorno dopo. Le orate dello studente fuori sede vengono sostituite da comode scatolette di tonno.

Letto

  • Studente fuori sede. Scopre tutti i vantaggi di avere un letto in una casa senza i genitori. Che si tratti di schiacciar figa o solo un pisolino è finalmente padrone del suo materasso.
  • Pendolare. Non c’è nessuno come la mamma e, se ci fosse, andrebbe denunciato per stalking. Il pendolare vive vive a casa dei suoi, la prigione più comoda che ci sia. Un regime di isolamento dove i detenuti sono trattati coi guanti, ma guai a ricevere visite.

Feste universitarie

  • Studente fuori sede. Può ricevere l’invito ad una festa a qualsiasi ora e dieci minuti dopo è già sul posto. Beve come non ci fosse un domani e quando il domani arriva si risveglia in mutande sopra un divano che non conosce. Si prende un giorno libero e rimanere lì a dormire, aspettando che il padrone di casa proceda alla rimozione forzata del suo cadavere,
  • Pendolare. Per partecipare ad una festa universitaria deve: sapere che c’è, venire invitato, trovare qualcuno che lo ospiti a dormire, non farsi dimenticare alla festa dal suo ospite. Il giorno seguente, con la testa che urla per il dopo sbronza, deve anche trovare le forze per controllare a che ora ha il bus o il treno che lo riporterà a casa.

Fine università

  • Studente fuori sede. Non sa rassegnarsi all’idea di tornare dai genitori. Qualcuno riesce a sfuggire al camposanto, gli altri ritornano in quella che una volta era la propria casa e ora è una bara ben ammobiliata e tenuta accuratamente sigillata da due anziani becchini.
  • Pendolare. Decide che è ora di iniziare a vivere. Valuta ogni posto di lavoro a patto che sia ad almeno un centinaio di chilometri da casa. Quando finalmente riesce ad andarsene sua madre sospira di tristezza, lui di sollievo.

Modificato da JackSEWing

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

Link al commento
Condividi su altri Social

Se i tuoi genitori mangiano pane&cipolla per permetterti di studiare fuori sede col piffero che ti comporti così ;)

Puoi farlo...ma la laurea te la fanno vedere col binocolo.

I più fancazzisti che vedessi era appunto quelli per cui fare l'università era appunto un diritto acquisito e non un faticosa conquista...

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Link al commento
Condividi su altri Social

Nino, quello che racconti te succede ancora oggi.

Io martedì ho l'orale di macroeconomia, siamo circa un centinaio di studenti, e la prof ha detto che quelli che non riesce ad interrogare martedì torneranno mercoledì e poi giovedì e avanti così fino a che non finisce.

Pfui! Pivello...:mrgreen::mrgreen:. Esame di Architettura di interni, io e la mia compagna di corso arriviamo all'esame preparatissimi su tutto lo scibile in fatto di lampade, tavoli e ammennicoli vari disegnati e prodotti negli ultimi 70 anni. Era la sessione di Gennaio/Febbraio e portiamo anche le tavole di un improbabile progetto per un museo. Firmiamo l'ingresso e notizia bomba: serve il plastico per avere un bonus. E ce lo dici ora?? Ma chi se ne frega...il professore ci avvisa che riesce a fare l'esame solo a 10 persone al giorno. E siamo in 250! Alla fine, tra chi si è ritirato e chi nel frattempo ha cambiato università abbiamo fatto l'esame a Maggio :shock::shock:. Col plastico!

el Nino

PS: ormai ero talmente abituato ad essere terz'ultimo agli esami che guardavo sul Poliself quanti iscritti c'erano e, calcolando una percentuale del 20% di ritirati, potevo addirittura permettermi di studiare le ultime parti dei libri il giorno stesso dell'esame, avendo a disposizione almeno 8 ore e sapendo ormai tutte le domande e le risposte quasi a memoria!

[sIGPIC][/sIGPIC] I sogni a volte si avverano. Tu sei il mio.

Link al commento
Condividi su altri Social

Pfui! Pivello...:mrgreen::mrgreen:. Esame di Architettura di interni, io e la mia compagna di corso arriviamo all'esame preparatissimi su tutto lo scibile in fatto di lampade, tavoli e ammennicoli vari disegnati e prodotti negli ultimi 70 anni. Era la sessione di Gennaio/Febbraio e portiamo anche le tavole di un improbabile progetto per un museo. Firmiamo l'ingresso e notizia bomba: serve il plastico per avere un bonus. E ce lo dici ora?? Ma chi se ne frega...il professore ci avvisa che riesce a fare l'esame solo a 10 persone al giorno. E siamo in 250! Alla fine, tra chi si è ritirato e chi nel frattempo ha cambiato università abbiamo fatto l'esame a Maggio :shock::shock:. Col plastico!

el Nino

PS: ormai ero talmente abituato ad essere terz'ultimo agli esami che guardavo sul Poliself quanti iscritti c'erano e, calcolando una percentuale del 20% di ritirati, potevo addirittura permettermi di studiare le ultime parti dei libri il giorno stesso dell'esame, avendo a disposizione almeno 8 ore e sapendo ormai tutte le domande e le risposte quasi a memoria!

Cavoli, penso che se avessi dovuto aspettare io tre mesi per fare un esame mi sarebbe venuto un esaurimento nervoso, anche perché immagino che nel mentre ci saranno stati altri esami...

Fiat Tipo S-Design 1.4 120 cv

Link al commento
Condividi su altri Social

Fine università

  • Studente fuori sede. Non sa rassegnarsi all’idea di tornare dai genitori. Qualcuno riesce a sfuggire al camposanto, gli altri ritornano in quella che una volta era la propria casa e ora è una bara ben ammobiliata e tenuta accuratamente sigillata da due anziani becchini.

Porco mondo, questo sono io tra un mese, e ho già i brividi :attorno::mrgreen:

Premesso che io sono sempre stato tutt'altro che uno studente modello, anzi devo riconoscere senza condizioni di avere spesso tenuto il profilo del mantenuto privilegiato; se c'è una cosa che mi ha sempre fatto girare le balle, è che l'università italiana è burocraticamente impostata basandosi sull'assunto che il valore del tempo dello studente è = 0.

Un po' per una questione di rispetto di quelli che non cazzeggiano (e magari lavorano pure), per i quali perdere una mattinata in fila a grattarsi è un danno oggettivo; ma in generale è una questione di principio.

Ho visto (le abbiamo visto tutti) scene di tale naturale menefreghismo nei confronti della persona... irrispetto totale di orari, appuntamenti, procedure, mancanza totale di senso pratico. Mi ricordo ancora l'appuntamento per la firma dei documenti Erasmus, NB appuntamento non per valutare i contenuti ma per apporre una firma.

"Questa riga va compilata, senza non firmo"

"Ok, mi metto alla scrivania di fianco, due minuti inserisco il dato e finiamo"

"Deve tornare domani"

Eh? Sono venuto fin qui apposta con appuntamento e mi chiedi di shiftare di 24 ore per riempire una riga? Se avessi risposto una cosa del genere ad un cliente, il mio capo mi avrebbe fatto lo shampoo coi moduli. Questa gente nel settore privato durerebbe venti minuti.

La firma l'ho poi ottenuta facendo intendere che finché non usciva dalla stanza il mio modulo firmato, non usciva nessuno :)

There's no replacement for displacement.

5967677fbce20_autohabenbahnfahren.jpg.4606d45af194e6808929d7c2a9023828.jpg

Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

Link al commento
Condividi su altri Social

  • 1 mese fa...

A 24 mattino di oggi ho appena ascoltato il prof. Emilio Matricciani del politecnico di Milano. A me è sembrato l'incarnazione di tutti i mali dell'università italiana. Se potete e volete riascoltarlo più tardi posto il podcast, ancora non è uscito.

Link al commento
Condividi su altri Social

A 24 mattino di oggi ho appena ascoltato il prof. Emilio Matricciani del politecnico di Milano. A me è sembrato l'incarnazione di tutti i mali dell'università italiana. Se potete e volete riascoltarlo più tardi posto il podcast, ancora non è uscito.

ha lasciato alquanto perplesso anche me... :pen:

"post fata resurgam." (cit.)

Link al commento
Condividi su altri Social

Potete fare un sunto?

Che devo ancora smaltire i magistrati "che hanno paura di morire di lavoro" con "solo" 30 giorni di ferie all'anno.

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Link al commento
Condividi su altri Social

si è scagliato contro i corsi in (non di, ma in) lingua inglese del suo ateneo, usando dei paragoni e una terminologia vagamente razzista; ad esempio ha detto che l'italiano non è la lingua del Burundi (certo, lì la lingua ufficiale è il francese :lol: ) e che non serve attirare studenti stranieri perché tanto gli unici che arrivano sono dal Pakistan e dall'Iran che "sono peggiori dei peggiori studenti italiani".

Visto che la notizia del giorno è che l'età media dei prof italiani è 53 anni avrei voluto rispondergli di lasciare il suo posto ad un prof più giovane che sappia l'inglese :pz

Modificato da indeciso88
Link al commento
Condividi su altri Social

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere iscritto per commentare e visualizzare le sezioni protette!

Crea un account

Iscriviti nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.