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La riduzione delle accise era finanziata dall'extra gettito IVA del petrolio a 120$.

Adesso che è a 80 è sparito quel gettito e andava finanziata

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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24 minuti fa, TonyH scrive:

La riduzione delle accise era finanziata dall'extra gettito IVA del petrolio a 120$.

Adesso che è a 80 è sparito quel gettito e andava finanziata

Sono solo scelte, si è deciso di privilegiare altro e gli automobilisti sono tornati ad essere mucche da mungere, come da tradizione storica italica (vedi anche autostrade).

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22 ore fa, Motron scrive:

I provvedimenti hanno sempre un termine temporale, sta poi a chi c'è decidere il rinnovo o meno.

Hanno fatto semplicemente delle scelte diverse

Scelta che ha contestato solo l'associazione consumatori ma nessun altro partito mi pare oppure l'opposizione è insorta a tal proposito? Quelle sono tre le poche tasse certe che lo stato riscuote da tutti.

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Una cosa un po' antipatica che ho notato ieri, così come a fine novembre, è che tanti impianti hanno alzato il prezzo mezza giornata prima dello scadere dello "sconto".

 

E tante persone poco informate si fermavano comunque con ansia a fare il pieno, quando magari a mezzo km c'era un distributore con le vecchie tariffe. 

 

Insomma, strategia commerciale che ha funzionato.

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4 ore fa, BuBo scrive:

Scelta che ha contestato solo l'associazione consumatori ma nessun altro partito mi pare oppure l'opposizione è insorta a tal proposito? Quelle sono tre le poche tasse certe che lo stato riscuote da tutti.

Non ti posso rispondere perché violerei il regolamento.

Ma posso solo dirti  che stiamo parlando degli stessi che hanno rinunciato a prendere le tasse già accertate e dovute (le cosiddette cartelle) per poi prenderle a me che faccio benzina per andare a lavorare da dipendente.

 

Modificato da Motron
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Fiat Punto I 55 sx '97

Fiat Punto II restyling 1.2 60cv '04

Toyota Prius V2 '06

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47 minuti fa, J-Gian scrive:

Una cosa un po' antipatica che ho notato ieri, così come a fine novembre, è che tanti impianti hanno alzato il prezzo mezza giornata prima dello scadere dello "sconto".

 

E tante persone poco informate si fermavano comunque con ansia a fare il pieno, quando magari a mezzo km c'era un distributore con le vecchie tariffe. 

 

Insomma, strategia commerciale che ha funzionato.

Io tutto quello che potevo infilare nel mio serbatoio da 35 litri scarsi l'ho messo un paio di giorni prima. :-) 

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Una cosa un po' antipatica che ho notato ieri, così come a fine novembre, è che tanti impianti hanno alzato il prezzo mezza giornata prima dello scadere dello "sconto".
 
E tante persone poco informate si fermavano comunque con ansia a fare il pieno, quando magari a mezzo km c'era un distributore con le vecchie tariffe. 
 
Insomma, strategia commerciale che ha funzionato.

più che strategia commerciale penso facciano così perché nelle stazioni meno tecnologiche per cambiare il prezzo il gestore deve essere presente, e non credo molti abbiano voglia di andare a mezzanotte di capodanno a cambiare le tariffe... o il primo gennaio.


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Decisione impopolare ma non infondata, per diversi motivi:

- l'elevato peso della misura sulle finanze pubbliche

- il venir meno dell'emergenza per cui la riduzione delle accise venne introdotta (prezzo alla pompa oltre i 2 euro/litro)

- la regressività della misura (un taglio "orizzontale" delle accise favoriva più le Ferrari che le Panda).

 

Resta sempre il problema a monte, ovvero il peso delle accise sul costo finale del carburante, mai affrontato da nessun governo, semmai aggravato da molti:

 

0,00516 euro per il disastro del Vajont del 1963;
0,00516 euro per ricostruire dopo l’alluvione di Firenze del 1966;
0,00516 euro per ricostruire dopo il terremoto del Belice del 1968;
0,0511 euro per ricostruire dopo il terremoto del Friuli del 1976;
0,0387 euro per ricostruire dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980;
0,114 euro per finanziare la missione in Bosnia del 1996;
0,02 euro per rinnovare il contratto degli autoferrotranvieri del 2004;
0,005 euro per comprare autobus ecologici nel 2005;
0,0051 euro per affrontare il terremoto dell’Aquila del 2009;
0,0071 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011;
0,04 euro per la crisi migratoria dopo le tensioni in Libia del 2011;
0,0089 euro per contrastare l'alluvione in Liguria e Toscana del 2011;
0,082 euro per il decreto “Salva Italia” del 2011;
0,02 euro per ricostruire dopo il terremoto in Emilia del 2012;
0,005 euro per finanziare il “Bonus gestori” del 2014;
0,0024 euro per finanziare il “Decreto Fare” sempre del 2014.
 

Come si evince, alcune sono ai limiti dello sciacallaggio. Ma pensare di ridurle con il solito sistema (A DEBITO) sarebbe una toppa peggio del buco.

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16 minuti fa, Yakamoz scrive:

Decisione impopolare ma non infondata, per diversi motivi:

- l'elevato peso della misura sulle finanze pubbliche

- il venir meno dell'emergenza per cui la riduzione delle accise venne introdotta (prezzo alla pompa oltre i 2 euro/litro)

- la regressività della misura (un taglio "orizzontale" delle accise favoriva più le Ferrari che le Panda).

 

Resta sempre il problema a monte, ovvero il peso delle accise sul costo finale del carburante, mai affrontato da nessun governo, semmai aggravato da molti:

 

0,00516 euro per il disastro del Vajont del 1963;
0,00516 euro per ricostruire dopo l’alluvione di Firenze del 1966;
0,00516 euro per ricostruire dopo il terremoto del Belice del 1968;
0,0511 euro per ricostruire dopo il terremoto del Friuli del 1976;
0,0387 euro per ricostruire dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980;
0,114 euro per finanziare la missione in Bosnia del 1996;
0,02 euro per rinnovare il contratto degli autoferrotranvieri del 2004;
0,005 euro per comprare autobus ecologici nel 2005;
0,0051 euro per affrontare il terremoto dell’Aquila del 2009;
0,0071 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011;
0,04 euro per la crisi migratoria dopo le tensioni in Libia del 2011;
0,0089 euro per contrastare l'alluvione in Liguria e Toscana del 2011;
0,082 euro per il decreto “Salva Italia” del 2011;
0,02 euro per ricostruire dopo il terremoto in Emilia del 2012;
0,005 euro per finanziare il “Bonus gestori” del 2014;
0,0024 euro per finanziare il “Decreto Fare” sempre del 2014.
 

Come si evince, alcune sono ai limiti dello sciacallaggio. Ma pensare di ridurle con il solito sistema (A DEBITO) sarebbe una toppa peggio del buco.

Sarebbe corretto il ragionamento, se non fosse che A DEBITO stanno finanziando altre iniziative più discutibili, quindi cade il cardine del ragionamento.

 

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