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Agnelli: 'Il 2004 sarà l'anno del rilancio Fiat'


Giulio

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"Il 2004 sarà l'anno del rilancio". Alla prima assemblea da presidente, Umberto Agnelli, sintetizza così le prospettive del gruppo, proprio nel momento in cui chiede agli azionisti di approvare il bilancio 2002, "un anno pessimo" chiuso con una perdita record (4,2 miliardi di euro a livello consolidato).

"Il nostro obiettivo - afferma - è che si torni ad essere orgogliosi della Fiat. Questo è il nostro impegno. Con l'inizio dell'anno prossimo penso che già vedremo dei conti completamente divers". Al suo fianco c'è l'amministratore delegato Giuseppe Morchio, anch'egli all'esordio in assemblea.

"Con lui lavoro bene - spiega Agnelli - siamo alla guida dell'azienda in un momento molto difficile. Abbiamo accettato questa responsabilità perchè riteniamo che, per quanto profonda, la crisi possa essere superata e la Fiat debba ricominciare a muoversi in una traiettoria di sviluppo. Stiamo lavorando per realizzare un progetto di rilancio industriale che richiederà tempi adeguati. Su questo progetto vogliamo aggregare il sostegno più ampio possibile all'interno e all'esterno dell'Azienda". Un'eredità pesante per entrambi perchè è il primo bilancio dal 1943 nel quale non compare più il nome dell'Avvocato: "ha presieduto questa assemblea per trent'anni - ricorda Agnelli - teneva molto alla Fiat e posso dire che la Fiat è stata la sua vita. Mancherà molto a tutti noi". Agnelli e Morchio insistono con gli azionisti sul fatto che il 2003 sarà ancora "un anno duro" e che "il ridisegno e il risanamento della Fiat richiedono un progetto a medio-lungo termine". "Il lavoro che resta da fare per risalire la china - dicono - è molto complesso. Affronteremo i prossimi mesi con la massima determinazione". Un punto fondamentale per conseguire il risultato del risanamento sarà il nuovo piano di rilancio, al quale lavora soprattutto Morchio e che sarà pronto entro la fine di giugno: vorremmo che questo piano di ristrutturazione - sottolinea Agnelli - fosse il piano del rilancio". Intanto sono da approfondire i rapporti con General Motors: per questo l'amministratore delegato della Fiat domani parte per New York dove giovedì incontrerà il numero uno della società americana, Richard Wagoner. "Quello con Gm sarà - ha spiegato Morchio - un incontro orientato alla ricerca di possibili nuovi rapporti industriali, quindi molto pratico, come piace agli americani". C'è da discutere la partecipazione all'aumento di capitale di 5 miliardi di euro di Fiat Auto: "Gm lo ha sempre detto: oggi non sottoscriviamo l'aumento di capitale. Ma ha diciotto mesi di tempo per sottoscriverlo". E' probabile che la collaborazione con gli americani, ha detto Morchio, si allarghi anche ad altre aree geografiche oltre all'Europa. Ci sono sinergie interessanti da studiare in Sud America.

L'amministratore delegato della Fiat ha spiegato che le dismissioni sono terminate. Dalla cessione della Fidis, della Toro e dell'Avio entreranno complessivamente nelle casse del gruppo 7 miliardi di euro e l'indebitamento lordo si ridurrà di 9 miliardi. Questo potrebbe non rendere necessario l'aumento di capitale, ma al piano in via di definizione, ha detto Morchio, spetterà l'ultima parola. :wink:

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Mia, ti voglio tanto bene!

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