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L'Italia acquista i primi 3 F-35


fuzz77

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È inutile girarci intorno, praticamente l'unica nazione il cui apporto è stato veramente indispensabile allo sviluppo dell'F-35 è l'Inghilterra. Infatti i motori per il decollo verticale dell'F-35 B sono stati realizzati da un consorzio formato dalla General Electric e dalla Rolls Royce. Tutti gli altri sono assemblatori di velivoli, manutentori o fornitori di componenti secondari.

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E se vogliamo essere sinceri fino in fondo, almeno ad oggi non siamo in grado come industria italiana di progettare e realizzare completamente un' aeroplano di questa categoria.

Siamo nulli come motoristica ( E questo è un gap storico che ci portiamo dietro dagli anni '30 ) scarsi come avionica , sufficienti / discreti come sensoristica ( ma grazie ai nostri partner che bevono il tè :) ).

La manutenzione, oltre ad essere redditizia molto più che l'assemblaggio, è forse il massimo che possiamo fare.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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infatti lo stesso Pansa ci sta dicendo, più o meno tra le righe, che il futuro dell'aerospaziale italiano sta negli UAV/UCAV (oltre che negli elicotteri ovviamente)

Modificato da JackSEWing

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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Ribadisce inoltre il sostegno incondizionato alla prosecuzione del progetto Eurofighter e ne rimarca la validità.

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il primo B entrerà in servizio (se va bene) nel 2018 circa ;) anche l'harrier quindi avrà più o meno 30 anni... la versione A arriverà un pó prima, forse nel 2016, o forse entrambi ritarderanno di qualche anno e se ne riparlerà nel 2020... é un programma con un orizzonte relativamente ampio finanziato con fondi non extra ma già contabilizzati come esborso dal ministero della difesa (cercare il documento programmatico 2013 2015 per chiarimenti) pensare di finanziare il welfare cancellando il programma F35 é una soluzione fasulla e "facile"servitaci sul piatto da partiti e movimenti vari... il welfare italiano é uno dei meglio finanziati in europa, se funziona male é solo perché al suo interno ci sono sprechi e ruberie paurosi.. e non perché ci sollazziamo con spese militari folli :)

se leggi bene il mio intervento ho detto che eliminare la spesa degli F-35 è una delle cose ma non la chiave ovviamente

il nostro è un paese alla frutta, quella dei cacciabombardieri è una spesa che al momento (insieme ad altre) potremmo tranquillamente spostare in futuro e concentrare tutte le risorse per ritirar su la baracca (valutando magari un mezzo diverso visto che l'F-35 è un aereo mediocre voluto da parte dei nostri politici verosimilmente prezzolati dalla LM)

poi oh, se per voi è così importante pigliare sti cosi, liberi di sostenere chi ne caldeggia l'acquisto

Ogni volta che un DJ dice "IO SUONO" un musicista, nel mondo, muore...

Primo estratto del nostro nuovo album!

 

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articolo del Sole

per altro rimarca come la Germania abbia ben pensato di impiegare i Typhoon anche nell'attacco al suolo invece di accattarsi sto bidone dal costo esorbitante (che a me, per altro, a naso sa tanto di F-104 atto secondo come riuscita)

Ulteriore ritocco al

ribasso per i ritorni del programma F-35 in Italia sia in termini di commesse

che di posti di lavoro. La seconda audizione dell’amministratore delegato di Finmeccanica, Alessandro Pansa, alla Commissione Difesa della

Camera dei Deputati è stata largamente incentrata sull’acquisizione di 90

cacciabombardieri statunitensi da parte di Aeronautica e Marina e sul ruolo

dell’industria nazionale nella commessa a Lockheed Martin. Il sistema costruito

intorno al programma dell'F35 «porta a casa ricavi potenziali di 10 miliardi di

dollari» (7,4 miliardi di euro), ha detto Pansa aggiungendo che lo sviluppo di

queste potenzialità industriali e occupazionali «dipendono dalla nostra capacità

di utilizzare le infrastrutture create per la costruzione delle componenti anche

per attrarre la manutenzione della parte avionica e elettronica dei velivoli

inglesi, olandesi e norvegesi oltre a quelli Usa di stanza in Europa. Nel

momento in cui fossimo in condizione di poterli attrarre, e pensiamo di poterlo

fare, l'occupazione complessiva che negli anni si potrebbe generare è di 5000

persone», ha aggiunto l’ad precisando che «le società italiane coinvolte nel

programma sono attualmente 90 e i contratti stipulati finora ammontano a 765

milioni di dollari 565 dei quali per Finmeccanica».

Gli ultimi dati diffusi dalla Difesa in estate riferivano di oltre 6 mila

posti di lavoro (solo un anno fa Segredifesa ne annunciò addirittura oltre 10

mila) con ricadute industriali stimate 14,7 miliardi di dollari (10,7 miliardi

di euro) a fronte di una spesa prevista per l’acquisto dei 90 velivoli e del

relativo supporto di 12,1 miliardi di euro più i 2,5 spesi negli anni scorsi per

lo sviluppo del programma e la realizzazione dello stabilimento di Cameri (Faco)

dove Alenia Aermacchi produrrà 800 ali e verranno eseguite assemblaggio e

manutenzione degli aerei destinati alle forze italiane e olandesi.

4175794f4156486c4a373841434b2b48?_RM_EMPTY_&

Le valutazioni di

Pansa, se da un lato rivedono al ribasso le previsioni di business più volte

enfatizzate dal ministero della Difesa e dai vertici militari, dall’altro

rischiano di apparire troppo ottimistiche. La mole di lavoro prevista a Cameri è

in netto ribasso dopo che l’Olanda ha tagliato

la sua commessa da 85 a 37 velivoli F-35 al punto che la Faco ha carichi di

lavoro previsti pari, negli anni di lavoro più intensi per il programma F-35, a

meno di un aereo al mese.

La possibilità che

britannici e norvegesi mandino i loro aerei in Italia per la manutenzione

sembrano poi davvero esigue specie dopo che Oslo ha deciso di negoziare con Londra l’assistenza tecnica alla sua flotta (48

gli aerei previsti) che era inizialmente prevista in Italia.

Anche il giro d’affari determinato dalla manutenzione degli F-35 statunitensi

schierati in Europa non è scontato. Il disimpegno progressivo dall’Europa delle

forze statunitensi e i tagli al budget del Pentagono potrebbero imporre nei

prossimi 7/10 anni un’ulteriore riduzione dei reparti di volo da combattimento

che Washington manterrà nel Vecchio Continente mentre le pressioni interne,

soprattutto quelle al Congresso, potrebbero comportare l’accentramento di tutte

le attività manutentive negli stabilimenti americani. Del resto contare sul

supporto di Washington per rendere “più digeribile” l’acquisizione degli F-35 da

parte dell’Italia è illusorio come dimostrano anche le progressive cancellazioni

di tutte le commesse statunitensi per velivoli italiani attuate

dall’amministrazione Obama: dagli elicotteri presidenziali AW-101 di Agusta

Westland ai cargo tattici C-27J per Usaf e Us Army fino ai trasporti G-222 di

seconda mano per le forze afghane.

Pansa, che nella prima audizione in commissione Difesa il 26 settembre aveva

precisato che sull’F-35 Finmeccanica è un «esecutore intelligente di scelte

altrui», ha confermato che la riduzione della commessa italiana da 130 a 90

velivoli decisa dal governo Monti ha fatto scendere «da 1000 a 800» le ali di

F-35 da costruire nel nostro Paese ma ha mostrato ottimismo circa il costo dei

velivoli indicato in 90-95 milioni di euro ognuno.

Un dato difficile da

stabilire sia perché il velivolo, nonostante gli esemplari già prodotti abbiano

raggiunto complessivamente le 10 mila ore di volo, non ha ancora completato il suo

sviluppo e secondo il Pentagono deve ancora risolvere molti problemi tecnici.

Non sembra quindi ancora possibile prevedere quale sarà il costo finale del

velivolo ma vale la pena ricordare che l’ordine per 112 Eurofighter Typhoon Tranche 3 (i jet europei

che hanno piena capacità di attacco al suolo e che la Germania adotta in questo

ruolo invece di acquistare l’F-35) da parte delle forze aeree italiana, tedesca,

spagnola e britannica comportò nel 2009 un costo di 9 miliardi di euro, pari a

80,3 milioni a velivolo.

Circa il cacciabombardiere europeo di cui anche l’industria italiana è

produttrice Pansa ha ribadito gli sforzi per l’export del velivolo dichiarando

che «Finmeccanica e l'Italia non hanno nessuna intenzione di abbandonare

l’Eurofighter perché rappresenta un concentrato di tecnologia da noi sviluppata

che è probabilmente il meglio di quanto siamo stati capaci di inventare. Noi

rappresentiamo il 20% della parte aerostrutturale e circa il 50% della parte

elettronica imbarcata sull'aereo. Gli Eurofighter rappresentano la spina dorsale

della difesa aerea del nostro Paese e in Libia si sono dimostrati i mezzi più

efficienti tra quelli utilizzati».

ma è evidente che la lockheed martin abbia unto chi di dovere qui da noi

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un momento :)

leggi gli articoli che ho postato nel topic dell'eurofighter, quelli che parlano delle roadmap per l'integrazione di armi aria suolo sul Typhoon.

I tedeschi sono più che in alto mare... l'unica arma aria suolo che possono usare al momento è il cannone e sperano di integrare la prima GBU nel 2017... tutto il resto, SE arriverà, se ne riparla dopo il 2022

German Typhoons to be fully air-to-ground capable in 2017 - IHS Jane's 360

gli inglesi sono un pelino messi meglio... ma anche qui, le tempistiche sono più che lunghe, si parla sempre di 2020 in su, integrando gli armamenti uno alla volta e risolvendo i problemi mano a mano che si presentano.

sono le stesse problematiche che l'USAF avrebbe avuto se avesse tentato di rendere multiruolo l'F-15C

la soluzione più ovvia è stata sviluppare lo Strike Eagle e lasciare il C come intercettore puro.

se avessero impostato la tranche 3 dell'eurofighter come una sorta di strike typhoon, ovvero come un velivolo multiruolo "vero" non staremmo neanche a parlare di F-35 si / F-35 no

il problema è che cosi non è stato..

comunque non mi preoccuperei tanto per il discorso manutenzione degli F-35, gli inglesi e i norvegesi possono accordarsi per gli interventi di routine, ma per gli aggiornamenti seri serve la struttura della FACO, e al mondo ce ne saranno solo 3: una in texas, una a cameri e una in giappone

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I tedeschi sono più che in alto mare... l'unica arma aria suolo che possono usare al momento è il cannone e sperano di integrare la prima GBU nel 2017... tutto il resto, SE arriverà, se ne riparla dopo il 2022

gli inglesi sono un pelino messi meglio... ma anche qui, le tempistiche sono più che lunghe, si parla sempre di 2020 in su, integrando gli armamenti uno alla volta e risolvendo i problemi mano a mano che si presentano.

comunque non mi preoccuperei tanto per il discorso manutenzione degli F-35, gli inglesi e i norvegesi possono accordarsi per gli interventi di routine, ma per gli aggiornamenti seri serve la struttura della FACO, e al mondo ce ne saranno solo 3: una in texas, una a cameri e una in giappone

da quello che ho capito il primo di bidone italiano dovrebbe realisticamente entrare in servizio proprio per il 2020, per cui sempre con i Tornado e gli AMX dovremmo restare per altri 10 anni

a questo punto....

sarebbe meglio che nel frattempo si risparmiasse e quel miliardo all'anno lo si destina a qualcosa che i disoccupati e le famiglie e in difficoltà possano toccare con mano

poi si prende il Typhoon spendendo meno

discorso manutenzione......quanti aggiornamenti "seri" credi che un velivolo possa fare nel corso della vita operativa?

imho il discorso manutenzione era più importante ma tant'è

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da quello che ho capito il primo di bidone italiano dovrebbe realisticamente entrare in servizio proprio per il 2020, per cui sempre con i Tornado e gli AMX dovremmo restare per altri 10 anni

a questo punto....

sarebbe meglio che nel frattempo si risparmiasse e quel miliardo all'anno lo si destina a qualcosa che i disoccupati e le famiglie e in difficoltà possano toccare con mano

poi si prende il Typhoon spendendo meno

discorso manutenzione......quanti aggiornamenti "seri" credi che un velivolo possa fare nel corso della vita operativa?

imho il discorso manutenzione era più importante ma tant'è

la FACO è per manutenzione e aggiornamento, e dovrebbe essere ad intervalli di ogni due anni..il programma F-35 è impostato cosi, con aggiornamenti software continui.

il lavoro per la fabbrica quindi c'è

chiaro, sono briciole in confronto alla mole garantita dall'eurofighter, su questo non si discute ;) però bisogna anche vedere i requisiti operativi dell'aeronautica, non solo il discorso industriale.

discorso soldi alle famiglie, per l'amor del cielo, ripeto, se servisse ad uscire dalla crisi cancellerei l'F-35 all'istante

il punto è che, secondo me, puzza tanto di specchietto per le allodole... molto ma molto più facile cancellare il programma militare brutto e cattivo piuttosto che andare a vedere dove caspita finiscono i miliardi passati alle regioni :) come mai un cerotto nella regione X costa 10 mentre nella regione Y costa 100, come mai la regione Z spende 600 milioni di euro annui in "Consulenze" e cosi via... ;)

Modificato da JackSEWing

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chiaro, sono briciole in confronto alla mole garantita dall'eurofighter, su questo non si discute ;) però bisogna anche vedere i requisiti operativi dell'aeronautica, non solo il discorso industriale.

come requisiti siamo li, sia come carico che come raggio, entrambi sono più che soddisfacenti solo che il Typhoon sganciate le bombe può difendersi da solo, l'F-35 molto meno

ma per quello che servono a noi questo requisito è pure di troppo in quanto per fare il CAS nelle (inutili e costose) missioni di (chiamiamole così vah...) pace, quel ruolo sarebbe svolto meglio da un economicissimo A-10

non ci sono (per fortuna) conflitti simmetrici da fronteggiare ma anche in questo caso la differenza tra Typhoon ed F-35 nel ruolo strike e cas sarebbe risibile

discorso soldi alle famiglie, per l'amor del cielo, ripeto, se servisse ad uscire dalla crisi cancellerei l'F-35 all'istante

il punto è che, secondo me, puzza tanto di specchietto per le allodole... molto ma molto più facile cancellare il programma militare brutto e cattivo piuttosto che andare a vedere dove caspita finiscono i miliardi passati alle regioni :) come mai un cerotto nella regione X costa 10 mentre nella regione Y costa 100, come mai la regione Z spende 600 milioni di euro annui in "Consulenze" e cosi via... ;)

guarda, purtroppo la questione F-35 implica un discorso politico che qui non mi pare sia permesso

credo siamo tutti daccordo che l'abbattimento dei costi della politica e della sanità statale e regionale sia un elemento essenziale per il recupero di grandi somme da destinare alla popolazione, solo che in tal caso è difficile non schierarsi.......visto che l'unico soggetto che ha una seria intenzione (ed anche la concreta possibilità, visto che non ha nessuno immischiato e non ha interessi di sorta) di ridurli è uno solo

il risparmio del miliardo annuo che ci costerebbero gli F-35, comunque, insieme ad altre "non uscite", costituirebbe almeno inizialmente la base per la somministrazione del reddito di base, che in Europa adottano tutti tranne noi e la Grecia (caso strano......)

questo studio a riguardo è molto interessante, c'è il link dove scaricare il PDF

BIN ITALIA - Relazione sulla sostenibilità, costo e finanziamento di un reddito di base incondizionato in Italia.

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