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L'Italia acquista i primi 3 F-35


fuzz77

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Facciamo un attimo un riepilogo 'economico'? Attualmente gli Eurofighter quanto vengono al mercato? 90 o 120 milioni di euro cadauno? l'F-35, ancora non è chiaro, ma si veleggia più o meno sulle stesse cifre... alla fine seguire su una strada o sull'altra economicamente (nel senso di spesa cada-uno) è indifferente.

Differente è il ritorno occupazionale.

Differente il sistema d'arma/difesa aerea che ne esce.

Ma pianificare, in Italia, è un mestiere troppo difficile... :mrgreen:

ps. purtroppo come già sottolineato, non c'è alternativa all'F-35B, anche se mi par di capire che alla fine sia il più dispendioso e problematico (corregetemi se dico castronerie).

quale parte di "l'eurofighter non e' un bombardiere e la tranche 3 senza il consenso di UK e D ( che non ci sara' mai ) non sara' fatta ?" Questo per far capire del fatto che chi parla di tagliare gli F-35 non sa di cosa sta parlando ( purtroppo )

Invece dallánalsi del rapporto, sembra che il vero problema sia la scelta di utilizzare il carburante per raffreddare l'elettronica . Questo permette di evitar pinne di raffreddamento , molto visibili da radar e IR sensor. ma provoca parecchie complicazioni in caso di colpi o schegge nella zona in questione. Un danneggiamento anche lieve in zona comporterebbe la perdita dell'aeroplano.

Come non detto. Il mio era un ragionamente su: "Se si fa la versione MRCA del Typhoon". Se non si fa, non vale...

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servire o non servire sono concetti sui quali il dibattito è aperto :)

in una democrazia lo strumento militare è commisurato alla sua linea politica. sono i leader politici civili a dettare le esigenze strategiche di una nazione e sono sempre loro ad impostare lo strumento militare di conseguenza.

esempio, se ho uno o più vicini aggressivi (come per la corea del sud o israele) imposterò le mie forze armate per difendermi da eventuali invasioni e quindi le doterò prevalentemente di strumenti pesanti come carri armati, artiglieria e tanti velivoli da combattimento, andando a discapito della marina militare che in un ottica di invasione terrestre non mi serve. Viceversa se sono un'isola (esempio lampante: Gran Bretagna) mi doterò di una potente marina per evitare di essere tagliato fuori dal resto del mondo e magari avrò una componente di terra molto più ridotta ed impostata in modo da poter essere "proiettata" dal mare...

quindi sono questi i parametri per stabilire cosa serve o non serve ad una nazione ;)

fatta questa premessa, cosa serve all'Italia? la questione principale è che noi siamo una penisola a ridosso del nord africa, dal quale dipendiamo strettamente per quanto riguarda l'energia (libia e algeria), ed è tutto nostro interesse che quest'area sia il quanto più possibile stabile ed amichevole, per evitare che qualche pazzo ci chiuda i rubinetti :) inoltre, l'essere cosi a ridosso di un'area povera e instabile fa sorgere anche il non secondario problema dei flussi migratori diretti verso l'europa.

in secondo luogo noi siamo, volenti o nolenti, una nazione che per trattati internazionali (ONU, UE e NATO) è protagonista della comunità internazionale e quindi, quando questa chiama, non possiamo tirarci indietro.... e questo lo dice la nostra costituzione, non me lo sono inventato io :)

quindi per rispondere alla tua domanda IMHO all'Italia serve una forza aerea a tutto tondo, perchè contrariamente alla Germania noi non siamo circondati da paesi avanzati e amici, quindi ci vuole sia una componente di difesa aerea, in grado di decollare rapidamente su allarme per intercettare eventuali intrusi (e l'eurofighter, unito agli aerei AEW in via di acquisizione da israele, va benissimo) sia una componente di attacco al suolo credibile, che sia in grado di colpire obiettivi sulle coste del mediterraneo oppure navi/sottomarini ostili.

inoltre, essendo noi tenuti a partecipare a missioni col benestare dell'ONU, dobbiamo anche avere una componente aerea da poter "spedire" oltremare quando la comunità internazionale lo richiede :) quindi cacciabombardieri versatili in grado di operare integrati in uno strumento multinazionale

ecco perchè il mix eurofighter/F-35 è a mio avviso una scelta ottimale.... certo, se avessimo avuto una portaerei convenzionale si poteva anche optare per una soluzione più economica come il Super Hornet, ma questo è un'altro discorso

Fino a un certo punto.

L'Italia ha forti interessi lontano dai suoi confini (Africa e... Mar Nero) e sono sempre più forti ed esplicite le pressioni perché ci si doti di uno strumento militare in grado di tutelarli.

L'esigenza sarebbe quella di di forze proiettabili con facilità e rapidità, per colpi di mano soprattutto. Niente blue navy o fanterie troppo pesanti, quindi, ma neanche FFAA da giardino.

Le nuove navi (corvettone, fregatine, LCS all'italiana?), la componente anfibia, le forze aerotrasportate e quelle ad alta specializzazione (quanti reparti ranger abbiamo addestrato, ultimamente?), la fondamentale componente aerea della Marina, vanno tutte in questa direzione.

Il tutto da vedere in un quadro nel quale l'abilità diplomatica (e la sua doppiezza) dovrebbe restare "l'arma più forte".

Politici permettendo, nuovi e vecchi...

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

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Fino a un certo punto.

L'Italia ha forti interessi lontano dai suoi confini (Africa e... Mar Nero) e sono sempre più forti ed esplicite le pressioni perché ci si doti di uno strumento militare in grado di tutelarli.

L'esigenza sarebbe quella di di forze proiettabili con facilità e rapidità, per colpi di mano soprattutto. Niente blue navy o fanterie troppo pesanti, quindi, ma neanche FFAA da giardino.

Le nuove navi (corvettone, fregatine, LCS all'italiana?), la componente anfibia, le forze aerotrasportate e quelle ad alta specializzazione (quanti reparti ranger abbiamo addestrato, ultimamente?), la fondamentale componente aerea della Marina, vanno tutte in questa direzione.

Il tutto da vedere in un quadro nel quale l'abilità diplomatica (e la sua doppiezza) dovrebbe restare "l'arma più forte".

Politici permettendo, nuovi e vecchi...

Che interessi ha in Africa?

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Gas importato dalla Libia e dall'Algeria, petrolio estratto nel delta del Niger…

Anche Mozambico.

http://www.eni.com/it_IT/media/comunicati-stampa/2013/09/2013-09-03-eni-scoperta-mozambico.shtml

EDIT: c'è anche questo.

http://www.analisidifesa.it/2014/02/angola-nuovo-eldorado-per-le-aziende-italiane-della-difesa/

[h=2]ANGOLA: NUOVO “ELDORADO” PER LE AZIENDE ITALIANE DELLA DIFESA?[/h]di Redazione

10 febbraio 2014, pubblicato in

Analisi Industria

Il boom petrolifero e l’aspirazione a ricoprire un ruolo di rilievo nello scenario strategico africano stanno trasformando l’Angola in uno dei più importanti acquirenti di sistemi d’arma ed equipaggiamenti militari di un continente che secondo le stime di Forecast International nel 2018 vedrà la spesa militare raggiungere i 46 miliardi di dollari. Tradizionale cliente dell’industria sovietica e poi russa, l’Angola sembra puntare decisamente verso l’Europa per acquisire nuovi equipaggiamenti aprendosi a prospettive di cooperazione ad ampio respiro con le aziende italiane. L’arrivo della portaerei Cavour e delle altre unità (fregata Bergamini e rifornitore Etna) del 30° Gruppo Navale nel porto di Luanda (dove resterà dal 15 al 19 febbraio) coincide infatti con il possibile concretizzarsi di commesse militari angolane per i prodotti “made in Italy” non solo legati a forniture di tipo strettamente militare ma anche a strumenti per la protezione delle frontiere e aree marittime di interesse economico.

Secondo produttore africano di petrolio, ma orientato a superare presto la Nigeria grazie ai nuovi giacimenti rivenuti sia a terra che in mare, Luanda ha varato un ampio piano di ammodernamento militare grazie a un bilancio della Difesa in continua ascesa e pari quest’anno a 5,7 miliardi bdi dollari, superiore al Sud Africa e secondo nel ciontinente africano solo all’Algeria. Cifre in costante crescita ma necessarie non solo ad acquisire nuovi mezzi ma anche a migliorare le pessime condizioni di vita del personale militare. Nel novembre scorso il ministro della Difesa Candido van Dunem è giunto in Italia dove ha incontrato i vertici della Difesa, di Segredifesa e Finmeccanica visitando diverse aziende del gruppo ed esprimendo l’auspicio di instaurare “relazioni strategiche” con l’Italia. La visita verrà ricambiata in questi giorni dal ministro Mario Mauro e fonti ben informate riferiscono che in quell’occasione potrebbe venire firmato un accordo tecnico i cui preliminari sonio già stati sottoscritti a Roma.

Luanda vuole formare i suoi ufficiali nelle accademie e scuole militari italiane e punta ad acquistare unità navali d’altura per proteggere le piattaforme off-shore (che sfruttano giacimenti di petrolio valutati 7 miliardi di barili), blindati e mezzi terrestri, aerei d’addestramento e un sistema di controllo integrato delle frontiere simile a quello venduto alla Libia. Un giro d’affari potenzialmente multi miliardario che coinvolgerebbe Fincantieri, Selex ES, Oto Melara, MBDA, Alenia Aermacchi e molte altre aziende italiane. L’intesa che sembra configurarsi tra Roma e Luanda non sembra fermarsi alle sole commesse militari ma assume anche una precisa dimensione politica come ha confermato l’annuncio del 13 gennaio scorso dell’ambasciatore a Luanda Giuseppe Mistretta circa il sostegno dell’Italia alla candidatura dell’Angola come membro temporaneo del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

Modificato da Martin Venator

già Zarathustra

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Semi-OT, giusto per integrare.

Eni: Scaroni, differenza con altri gruppi è che noi abbiamo successo nell´esplorazione

Finanzaonline.com - 14.2.14/14:48

"La differenza tra Eni e tutte le altre compagnie petrolifere del mondo è che abbiamo molto successo nell´esplorazione. Negli ultimi cinque anni abbiamo scoperto petrolio pari a 2,5 volte quello che abbiamo prodotto". Così l´Ad di Eni, Paolo Scaroni, in un´intervista concessa a Bloomberg TV ricorda come "prima di tutto dovremo sviluppare le risorse che abbiamo scoperto in Congo e Mozambico. In secondo luogo stiamo progettando di vendere alcune di queste risorse in modo da monetizzare oggi quello che sarà flusso di cassa per il futuro".

Fonte: Finanza.com

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

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Poi la gente mi da del cretino poiché sostengo che avremmo bisogno di una portaerei come la De Gaulle: 260 metri di lunghezza, 42.000 tonnellate di dislocamento a pieno carico, circa 50 aerei imbarcabili e due catapulte di lancio.

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