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Le liberalizzazioni contro il metano auto


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Le liberalizzazioni contro il metano auto – 2050 - Blog - Repubblica.it

Le liberalizzazioni contro il metano auto

Non serve necessariamente l’azione delle lobby per fare una cattiva legge. Il decreto sulle liberalizzazioni è in queste ore oggetto dell’assalto di interessi economici e di categorie dal forte potere di ricatto, ma ci sono pezzi del testo decisamente negativi anche nella versione originale pensata dal governo. E’ il caso dell’articolo 17 che annulla l’obbligo in caso di apertura di nuovi distributori di carburanti di inserire anche pompe di metano.

La motivazione è apparentemente nobile: creare un impianto per il rifornimento di metano necessità misure di sicurezza che hanno costi molto elevati e se si vuole far scendere il prezzo della benzina aumentando la concorrenza bisogna facilitare l’apertura di nuovi distributori riducendo l’investimento necessario.

A parte i legittimi dubbi sull’efficacia di questa strategia (i benzinai non sono certo pochi, il problema è che agiscono in cartello), l’effetto collaterale sarà quello di fermare la diffusione di un carburante alternativo decisamente più economico ed ecologico rispetto a diesel e benzina.

Grazie all’azione combinata degli ecoincentivi per le auto a metano e all’obbligo di cui sopra, la rete negli ultimi anni è stata in costante crescita e oggi può contare su 850 distributori in tutta Italia, anche se concentrati soprattutto al centro e al nord. Ora il rischio è che questa tendenza si fermi, visto anche il crollo delle vendite di auto alimentate a metano registrato nel 2011 dopo il boom del 2010, passando dal 17,6% del mercato complessivo ad appena il 5,4%.

Eppure i vantaggi per l’ambiente sono evidenti: il metano arriva direttamente alla pompa e non deve essere trasportato, non produce polveri sottili, riduce di circa il 16% le emissioni di CO2 rispetto a benzina e diesel.

Ma a questi vanno aggiunti anche quelli economici. Secondo uno studio realizzato dalla Fiat, negli ultimi tre anni (gennaio 2009 - gennaio 2012) la benzina è aumentata di oltre il 54%, il diesel del 60%, mentre il Gpl del 25% e il metano di appena il 2%. Tradotto in consumi significa che la tratta Milano-Roma, pari a 584 km, costa mediamente 57 euro se viaggiamo con un mezzo a benzina, 40 euro con una vettura diesel, 31 con un motore alimentato a Gpl e appena 23 a metano.

“L’eliminazione dell’obbligo che molte regioni avevano già recepito all’introduzione di un carburante ecologico come il metano sui nuovi distributori – commenta a Greenreport il presidente di Federmetano Dante Natali – è un passo indietro verso il miglioramento dei servizi rivolti all’utente. Posso capire che in certe situazioni laddove il gasdotto è magari molto distante ci fossero difficoltà di allacciamento, ma in questo modo temiamo le zone dove la rete di distribuzione del metano è ancora scarsa non vedranno accelerazione che speravamo di riscontrare”.

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Ma veramente oggi c'è l'obbligo a inserire anche la pompa per il metano se si apre un nuovo impianto? :shock:

Mi pare abbastanza folle come vincolo. Ben vengano tanti distributori di metano in più, ma con tutti i vincoli che impongono (e i costi che prevedono) è improponibile obbligare una nuova stazione ad avere il metano, perchè limiterebbe in modo incredibile la scelta del luogo di istallazione (in alcuni casi credo la renderebbe impossibile) e di fatto triplicherebbe i costi per aprire una nuova stazione di rifornimento. :pen:

Come si può sperare quindi di diminuire i costi di gestione e aumentare la concorrenza per far abbassare i prezzi dei carburanti, con vincoli del genere?

Ben venga se vogliono togliere un ostacolo del genere.

Meglio incentivare direttamente l'apertura delle stazioni a metano che renderle un ostacolo all'apertura di distributori tradizionali.

Modificato da Regazzoni
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a me risulta che l'obbligo fosse indirizzato verso la presenza di 1 carburante alternativo: GPl o metano o....?

dopo di che' per la mia esperienza tutti i nuovi distributori (che e' diverso da distributore che cambia logo)

che ho visto aprire negli ultimi 2/3 anni sono tutti in localita' molto decentrate:

in citta' nessuno apre, anzi qualcuno ha pure chiuso,

sulle strade di collegamento fra la citta' e l'hinterland invece ne ho visti aprire vari.

di conseguenza trovare quei "100" metri quadri dove scavare una "trincea" ed installare i compressori non era un problema bloccante,

cosa che invece in citta' e' invece semplicemente impensabile:asp:

rimane il fatto di pagare il costoso impianto ....e la necessita' COMUNQUE di incentivare questo tipo di carburante.

ancora una volta una misura FLAT stile rag. Fantozzi:roll:

i soldi sono pochi ma se togli l'obbligo dovresti almeno prevedere qualche incentivo per i gestori

(che per altro a torto o a ragione, si sentono gia' tarTassati per conto loro)

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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Per quel poco che ne so, la richiesta di CPI sono differenti e più restrittive, soprattutto relativamente alle distanze di sicurezza rispetto a un distributore normale.

La normativa si sta evolvendo in meglio da quel poco che ne so, tieni conto però che certi distributori hanno ancora il rifornimento per mezzo di camion bombolai.. comunque progettare un distrbutore a metano non è una passeggiata di salute, soprattutto le autorizzazioni hanno tempi lunghissimi

Diciamo che è molto difficile farli dappertutto, ci sono forti limitazioni. A volte imho anche per pregiudizi politici: sindrome nimby :pen:

OT, relativamente al distributore casalingo, avevo trovato qualche norma dei VVFF, però mi sembravano anche lì abbasatanza restrittive :pen:

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Ma veramente oggi c'è l'obbligo a inserire anche la pompa per il metano se si apre un nuovo impianto? :shock:

Mi pare abbastanza folle come vincolo. Ben vengano tanti distributori di metano in più, ma con tutti i vincoli che impongono (e i costi che prevedono) è improponibile obbligare una nuova stazione ad avere il metano, perchè limiterebbe in modo incredibile la scelta del luogo di istallazione (in alcuni casi credo la renderebbe impossibile) e di fatto triplicherebbe i costi per aprire una nuova stazione di rifornimento. :pen:

Come si può sperare quindi di diminuire i costi di gestione e aumentare la concorrenza per far abbassare i prezzi dei carburanti, con vincoli del genere?

Ben venga se vogliono togliere un ostacolo del genere.

Meglio incentivare direttamente l'apertura delle stazioni a metano che renderle un ostacolo all'apertura di distributori tradizionali.

Soprattutto se pensi che ci sono zone non ancora coperte dal metano, un vincolo del genere si tradurrebbe nell'impossibilità di aprire il nuovo impianto ;)

[sIGPIC][/sIGPIC]

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Soprattutto se pensi che ci sono zone non ancora coperte dal metano, un vincolo del genere si tradurrebbe nell'impossibilità di aprire il nuovo impianto ;)

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Si, settimane fa leggevo che erano in fase di sviluppo dei "contenitori" speciali per il trasporto di metano (che con in memoria ancora il ricordo fresco di quello che è succeso alle merci a causa dello sciopero del trasporto su gomma mi viene il vomito) ma mi pare sia ancora in alto mare la soluzione per un uso estensivo, giusto?

Mi sembra strano, visto che quel robo li (multibombola) esiste proprio perchè una recente normativa ha vietato il trasporto su strada di metano liquefatto/GPL in contenitori singoli superiori ad una certa volumetria.

Ricordo che i GPL cosidetti costieri avevano addditato alla norma come a un regalo a qualche produttore di GPL dell'interno.

Comunque, Sardegna a parte, per cui si costruirà un gasdotto apposito, mi sembra che, nelle altre parti d'Italia le reti di distribuzione del metano siano abbastanza diffuse (non conosco capillarmente però la situazione di Calabria e Sicilia).

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