Vai al contenuto

Fiat due impianti in Russia


Messaggi Raccomandati:

Fiat torna in Russia, nella fabbrica Zil

MILANO - La Fiat ritorna in Russia. La firma della lettera di intenti con la Sberbank, arrivata ieri notte, prevede una partnership (80% Fiat, 20% la banca russa) per produrre e commercializzare nel paese veicoli Jeep. L' istituto bancario controllato dallo Stato - nel 2009 avversario di Fiat per l' acquisizione di Opel - finanzierà interamente il progetto, concedendo la linea di credito necessaria alla nuova società. Accantonato definitivamente ogni rapporto con il costruttore Sollers, che si è alleato con Ford cancellando un impegno preso in precedenza, con il Lingotto, Fiat assemblerà differenti modelli, suv per la gran parte. Secondo tutti gli analisti il segmento dei fuoristrada sarà il più sviluppato, dopo le fasce B e C, nel mercato russo, che sta divenendo il più importante in Europa (è cresciuto di quasi il 50% in un anno e per quest' anno si prevede un ulteriore aumento del 12%) con prospettive di incremento costanti, superiori anche a quelle americane. Dal 2018 dovrebbe battere quello tedesco e nel 2020 potrebbe divenire il sesto del mondo per volume di vendita. Sergio Marchionne, in visita nei giorni scorsi allo stabilimento di Cnh-Kamaz, ha sottolineato che «la Russia è strategica per il gruppo». E non è un caso se l' accordo si è materializzato dopo l' incontro tra il Ceo di Fiat-Chrysler e il primo ministro Vladimir Putin. La Fiat in Russia distribuisce già Linea, Panda, Punto e i veicoli commerciali Doblò e Ducato attraverso l' unione delle reti commerciali con Chrysler nel paese. L' accordo raggiunto ieri contempla l' apertura di due stabilimenti. Il primo, di proprietà della joint venture - con un investimento di 850 milioni di euro, per produrre 120 mila vetture all' anno - verrà localizzato nei dintorni di San Pietroburgo dove sono già installate Volkswagen, Toyota, Nissan, Gm, Ford, Hyundai e le principali case di componentistica. Il secondo sarà certamente realizzato a Mosca, nella famosa fabbrica Zil (partecipata al 64% dalla municipalità). Zil era l' azienda che sfornava auto di lusso, leggendarie, per la nomenclatura del partito comunista, da Stalin a Breznev, con cui la joint venture farà un «contratto manufacturing» per assemblare vetture con marchio Jeep. Il Cremlino recentemente aveva chiesto alla Zil di studiare un modello inedito destinato ai leader del paese, per rilanciare l' appannata immagine del made in Russia. Questa operazione da oggi è nelle mani del gruppo torinese. L' alleanza tra Fiat e Sberbank è stata agevolata dalla legge 166, promulgata per favorire lo sviluppo dell' industria automobilistica russa. Prevede infatti l' importazione di auto, con dazi privilegiati, per un periodo massimo di 30 mesi, consentendo così l' attuazione delle attività indispensabili per definire gli impianti. Verranno assemblati in Russia anche i motori. Questa è la prima risposta concreta che testimonia la realtà dei programmi della casa torinese.
Fiat torna in Russia, nella fabbrica Zil Il caso Marchionne fa ancora discutere

Link al commento
Condividi su altri Social

  • Risposte 24
  • Creato
  • Ultima Risposta

I più attivi nella discussione

Giorni di maggior attività

I più attivi nella discussione

Che dire? Sembra che M non abbia nessun problema ad andare là dove crede ci sia un futuro produttivo/commerciale (e dove non gli mettano i bastoni tra le ruote).

Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

Link al commento
Condividi su altri Social

A causa dei vincoli sulle importazioni, realizzare degli stabilimenti in Russia sono indispensabili per poter vendere laggiù ed inoltre il mercato automobilistico europeo era sovrassaturo prima ancora di entrare in recessione.

Link al commento
Condividi su altri Social

Sara' una casualita' o ci sara' un motivo preciso?inoltre,come mai,le aziende estere del settore auto,non investono in Italia?forse perche' il costo del lavoro e' elevato e la produttivita ai minimi termini e piena di insidie e tecnologicamente arretrata?:pen:

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

Link al commento
Condividi su altri Social

Certo, ma so anche a parte il Giambattista Vico, sono stabilimenti vecchi e su cui si è investito poco o nulla negli ultimi anni e soprattutto viaggiano su livelli di saturazione ridicoli, finanziati dalla cassa integrazione straordinaria. A volte mi chedo se la 500L non c'era davvero nessun modo per produrla in Italia.

E' un'idea mia, probabilmente priva di fondamento, ma mi piacerebbe sapere se in assenza di Cassa Integrazione (non più) Straordinaria, certi investimenti sarebbero stati fatti ancora all'estero.

[sIGPIC][/sIGPIC]

Link al commento
Condividi su altri Social

Sara' una casualita' o ci sara' un motivo preciso?inoltre,come mai,le aziende estere del settore auto,non investono in Italia?forse perche' il costo del lavoro e' elevato e la produttivita ai minimi termini e piena di insidie e tecnologicamente arretrata?:pen:

Tecnologicamente arretrata non direi proprio.

Per il resto, quoto.

"Ah! Rotto solo semiasse, IO KULO ANKORA!" (cit.)

Link al commento
Condividi su altri Social

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere iscritto per commentare e visualizzare le sezioni protette!

Crea un account

Iscriviti nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.