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Boom di Sale Slot e Sale Scommesse....


brothersfan

Messaggi Raccomandati:

Quello migliore che ho visto fa l'oro 13 euro al grammo, di norma non si va oltre ai 10.

Tecnicamente vale 30.

Ti pagano meno della metà, per quello vanno alla grande.

Tu pensi di fare l'affare della vita, ma l'affare lo fanno loro.

13 un paio di anni fà.. già l'anno scorso a 20-21 ed ora leggo sui cartelloni davanti i compro oro 26-27 al grammo i 18carati.. io sapevo che il prezzo dell'oro era parecchio stabile.. invece aumenta sempre più.. forse aumenta ma non scende? :pen: ma mi sembra improbabile.. essì che è un bene rifugio..

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..vi siete dimenticati di citare il torbido, imho, mercato dei "Compro Oro"...negli ultimi 18 mesi ne avrò visti nascere una decina, e non vivo mica in una grossa città o capoluogo di provincia, anzi!Mi ien da chiedermi chi ci sia dietro questi signori a prestare denaro...

da me il compro oro viaggia in:

458 Italia

Hummer H2

Limousine

tutte rigorosamente GIALLE con scritto su fiancata e lunotto posteriore "COMPRO ORO E PAGO SUBITO IN CONTANTI"

si, anche la 458...

gioco d'azzardo e slot machines non ne parliamo...nervo scoperto per me.

visto che conosco personalmente padri di famiglia (pensionati) che si sono giocati TUTTO al bar, gente che si piazzava alle 14 davanti alla macchinetta e staccava alle 20.30.. con brevi soste solo per andare al bancomat a prelevare. padri abbruttiti e incattiviti davanti alla slot da ore... il figlio andava a recuperarlo, il padre da quanto era concentrato a giocare manco lo riconosceva.... :disp2:

P.S.

non sono io eh :lol:

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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Quando assisto a scene simili, dal tabaccaio dove ogni tanto mi gioco 1 euro al Superenalotto, osservo bene i comportamenti e non è un bello spettacolo, fa proprio impressione.

Peraltro, il senso di colpa si ribalta, come risulta dalla definizione di compulsione, da Garzanti Linguistica:

2 (psicol.) impulso irrefrenabile a compiere un atto la cui mancata realizzazione sarebbe vissuta dal soggetto con angoscia o con un forte sentimento di colpa.

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  • 2 settimane fa...

Assolutamente incredibile questa decisione del Tar contro un sindaco. Bella anche la retrospettiva culturale e giuridica.

Preferirei rimandare all'intero articolo (Corriere della Sera), invece che copiarne un pezzettino e poi linkare, si può? Nel dubbio copio l'intero articolo:

info.gifVOLEVA PROTEGGERE I MINORENNI DI VERBANIA

Il Tar multa il sindaco anti slot-machine

Aveva ordinato che fossero spente al mattino

I giudici: ordinanza illegittima, sanzione da 1,3 milioni

di GIAN ANTONIO STELLA

I ragazzini bigiano la scuola per giocare alle slot-machine fino a diventare schiavi della droga del gioco? Non è un problema sanitario ma di ordine pubblico. Quindi il sindaco stia alla larga e non danneggi le società-casinò. Lo dice una sentenza del Tar contro il Comune di Verbania. Chiamato a pagare quasi un milione e mezzo di euro sulla base di una legge vecchia come il cucco del 1931.

Sono passati ottantuno anni,da quando Mussolini fece il «suo» Codice penale firmato da Alfredo Rocco. Era l'anno in cui il Canada diventò uno Stato sovrano, la Spagna cacciò il Re e si fece Repubblica e Guglielmo Marconi schiacciò un bottone a Pisa per illuminare il Cristo Redentore a Rio. Insomma: era tantissimo tempo fa. Quando i manuali di polizia dicevano che «la moglie non può essere commerciante senza il consenso espresso o tacito del marito». O che «è indiscutibile come il danno che dall'adulterio della donna ricade sul marito sia infinitamente più grave del danno che dall'adulterio del marito ricade sulla moglie: una moglie tradita, dice il Moggione, può essere compianta, un uomo ingannato è ridicolo se ignora, disonorato se sopporta, vituperevole se accetta cinicamente il suo stato».Da oltre sessant'anni Fëdor Dostoevskij aveva raccontato ne «Il giocatore» come la febbre del gioco possa essere una malattia rovinosa. Ma certo mancava del tutto, a quei tempi, la consapevolezza attuale della gravità esplosiva del problema. Anche perché negli ultimi anni, ricordiamolo, la situazione è precipitata. A causa della scelta oscena dello «Stato biscazziere», dal 2000 a oggi siamo passati infatti da 4 a 76 miliardi di euro giocati legalmente, più almeno un'altra decina nel circuito illegale. Una catastrofe per decine di migliaia di famiglie. Con una spesa annuale, dalle slot machine ai casinò online sui quali lo Stato pilucca vergognosamente lo 0,14%, di 1.260 euro pro capite.

Davanti alla deflagrazione del problema, il 30 maggio 2005, quando i soldi buttati nel gioco erano quintuplicati rispetto ai cinque anni prima, la giunta comunale di Verbania, allora di centrosinistra e guidata da Claudio Zanotti, giustamente convinto di avere la responsabilità della salute dei cittadini, decise dunque di mettere un argine sugli orari. Così da scoraggiare almeno la tentazione di tanti scolari di bigiare la scuola per andare a giocare alle macchinette. E fece un'ordinanza stabilendo che queste potessero essere in funzione soltanto dalle 3 del pomeriggio alle 10 di sera. Una scelta condivisa anche dall'opposizione che governa oggi la città con il sindaco Marco Zacchera: «Verbania ha 31.500 abitanti e la sola società Euromatic (poi ci sono le ditte concorrenti!) gestiva all'instaurarsi della causa (oggi sono perfino di più) ben 402 apparecchi. Non so se mi spiego: uno ogni 78 abitanti. Altro che Las Vegas!».

Quale sia il risultato di 15 sale gioco più centinaia di macchinette sparse per i bar lo racconta Aurora Martini, responsabile dei servizi sociali del Comune: «Il problema è enorme. Donne della piccolissima borghesia che col gratta e vinci si sono rovinate arrivando a rubare i soldi al marito e ai figli. Pensionati che si fanno fuori la pensione e i risparmi. Vecchi assediati dall'usura che non escono più di casa e muoiono in modo "strano" dopo avere mostrato un tale terrore da non aprire la porta neppure ai ragazzi del centro sociale che portavano loro il pasto caldo. Gente che smette di pagare l'affitto e non viene buttata in strada solo perché abita in case pubbliche e gli enti, sbagliando, fanno finta di non vedere».

Ma che importa, a chi su quelle macchinette fa business? Ed ecco che la società Euromatic e un bar a essa collegato hanno fatto ricorso al Tar di Torino. Il quale, senza neppure porsi il problema che il Codice Rocco sia incartapecorito rispetto ai tempi d'oggi, alle emergenze sopravvenute, alla decisione dell'Oms di considerare quella del gioco una patologia individuale e sociale, invece di sollevare il tema davanti alla Corte costituzionale, ha preso la legge di ottant'anni fa che vedeva la questione delle bische e del gioco come un problema esclusivamente di ordine pubblico, e l'ha applicata così com'è. Una scelta paragonabile a quella di entrare in Facebook con penna d'oca e calamaio.

Ed ecco il verdetto: «Mediante la previsione di un orario di "disattivazione" degli apparecchi da gioco il Comune si è arrogato una potestà normativa che non trova sostegno in alcuna disposizione legislativa...». Infatti, stando anche alla sentenza 237 della Suprema corte del 2006, «i profili relativi all'installazione degli apparecchi e congegni automatici da trattenimento o da gioco presso esercizi aperti al pubblico, sale giochi e circoli privati» disciplinati dal regio decreto del 1931 «afferiscono alla materia "ordine pubblico e sicurezza"» di «competenza esclusiva dello Stato».

Del tutto indifferente ai drammi delle patologie, la sentenza prosegue ribadendo quindi che «si tratta di una materia che si riferisce alla prevenzione dei reati e al mantenimento dell'ordine pubblico». Di conseguenza, con quella ordinanza fatta senza alcuna «copertura» legislativa, il Comune ha inciso «negativamente su situazioni soggettive dei privati connesse alla libertà di iniziativa economica». E non si permettesse di rivendicare il diritto di fissare gli orari degli esercizi pubblici perché può farlo «unicamente "al fine di armonizzare l'espletamento dei servizi con le esigenze complessive e generali degli utenti" e non anche per finalità inerenti alla sicurezza pubblica».

Una posizione, sia chiaro, formalmente ineccepibile. Tanto che gli avvocati del Comune hanno consigliato a Zacchera di non fare neppure ricorso al Consiglio di Stato: sarebbero soldi buttati. La legge è platealmente inadeguata ma finché non viene scaraventata nel cestino è legge. A quel punto la Euromatic, passata in giudicato la sentenza, ha chiesto «il risarcimento di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali derivanti dall'attuazione di tale regolamento per via delle illegittime, quanto gravose, limitazioni dal medesimo recate all'orario di attivazione degli apparecchi da gioco».

Quanto? «Le perdite subite dalla società Euromatic srl in conseguenza della colpevole attività posta in essere dall'ente locale sono state prudenzialmente stimate in circa 1.350.000 euro». Non basta: «A ciò dovranno aggiungersi i pregiudizi da perdita di chance indotti dallo sviamento di clientela verso Comuni limitrofi o prodotti di gioco congeneri e/o diversi dagli apparecchi...». «Per la miseria!», è sbottato il sindaco davanti all'enormità della cifra, «E quanto guadagnano queste società? L'Agenzia delle Entrate è al corrente di questi affaroni?»

Il tocco finale è così peloso da essere irresistibile: «La società comunica che una parte dei proventi che saranno liquidati in suo favore all'esito del giudizio instaurato dinanzi al Tar saranno devoluti a un'associazione locale contro il gioco patologico e problematico». Troppa grazia, signori biscazzieri... Troppa grazia..

Il Tar multa il sindaco anti slot-machine - Corriere.it

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Io trovo incredibile non pensare che dietro questa grande proliferazione e lasciar fare

non ci sia una grande collusione tra mafia e amministrazione statale

Lo capisce anche un bambino che queste cose qua sono un disastro

per molte persone. E la pubblicità poi ...autorizzare la pubblicità su queste

cose ...non trovo veramente le parole.

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