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MotoGP del futuro


ilario

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Mi sembra che possa meritare una nuova discussione, credo

Intanto riporto da motoblog - 8 marzo

Nel corso di una serie di meetings MSMA tenutisi la scorsa settimana a Sepang, i costruttori attualmente in MotoGP hanno finalizzato alcune delle loro proposte per il regolamento 2013, mirate al contenimento dei costi ma anche al mantenimento di un certo interesse per la categoria dal punto di vista strettamente tecnologico. La versione formale e definitiva di tali proposte sarà consegnata ai responsabili FIA in occasione dei prossimi test a Jerez, in programma dal 23 al 25 Marzo.Stiamo lavorando con la massima apertura mentale in modo da consegnare a FIA e Dorna le nostre proposte, ma poi saranno loro a decidere le regole per il futuro - ha dichiarato a tal proposito Filippo Preziosi, General Manager Ducati - Stiamo cercando un compromesso tra riduzione dei costi e interesse per il campionato: la cosa importante é che le regole siano giuste, e che lo spettacolo sia buono.” Comunque, sia Preziosi che altri esponenti di spicco di Honda e Yamaha hanno declinato l’invito a fornire dettagli più precisi sulle future proposte da parte dell’ MSMA. “Non posso fornire i dettagli - ha detto Shuhei Nakamoto, vice presidenteHRC - ma credo che abbiamo nesso insieme delle idee ragionevoli.”Tuttava, nonostante il rifiuto ad entrare nello specifico da parte degli ‘executives’ delle tre case, dalle loro dichiarazioni é già possibile individuare alcuni ‘paletti‘ che le case sembrano voler comunque imporre: nessuna rivoluzione radicale, nessun congelamento dello sviluppo tecnico, nessun limite ai regimi di rotazione e niente elettronica uguale per tutti.

Leggi gli ‘indizi‘ rilasciati dai boss Honda, Ducati e Yamaha.

Paletto #1: Nessuna rivoluzione radicale

Forse l’elemento più ovvio in termini di contenimento dei costi. Nelle parole di Nakamoto “Se dovessimo cambiare completamente il regolamento per la prossima stagione, ciò significherebbe costruire una moto completamente nuova. Chiaramente questo comporterebbe dei costi altissimi.

Paletto #2: Nessun congelamento dello sviluppo tecnico

La riduzione dei costi é un elemento imprescindibile - conferma il General Manager della divisione sviluppo di Yamaha Motorsport Masahiko Nakajima - ma se ci fosse un blocco allo sviluppo tecnico che imponesse alle case di continuare con le specifiche 2012 per 3 anni ad esempio, come accade in Formula 1, allora Yamaha non sarebbe più interessata alla MotoGP. Il nostro impegno nelle corse é finalizzato all’introduzione e allo sviluppo di nuove tecnologie che poi vengono utilizzate per le nostre moto di produzione: per noi gareggiare é una specie di laboratorio.”

Queste dichiarazioni vanno ad aggiungersi a quanto affermato da Nakamoto già a Gennaio. Interrogato sulla posizione di HRC nell’eventualità di un’estensione del regolamento tecnico CRTa tutta la classe MotoGP, la sua risposta fu netta: “se ci fossero solo CRT, Honda non sarebbe interessata.”

Paletto #3: Nessun limite ai regimi di rotazione e niente elettronica uguale per tutti

“E’ evidente che per i costruttori non avere un limite per i giri del motore e avere assoluta libertà per quanto riguarda l’elettronica sono due elementi molto importanti - ha detto Preziosi -ma d’altro canto bisogna trovare delle soluzioni per tenere i costi sotto controllo.” Da quanto si evince dalla seconda parte di questa dichiarazione, forse questo terzo paletto non ha la stessasolidità degli altri due, il che potrebbe risultare in qualche concessione da parte delle case su questo fronte. Ricordiamo che la griglia MotoGP 2012 sarà composta da 12 prototipi ufficiali - quattro per ognuno dei tre costruttori - mentre le moto che parteciperanno secondo le regole del ‘Claiming Rule Team’ (CRT) saranno ben 19.

(finito il riporto da motoblog)

Che ne dite? Per me è interessante, anche il metodo. Le premesse sono sane.

Poi, certo, la Dorna, la Federazione ... si vedrà.

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Mi sembra che possa meritare una nuova discussione, credo

Intanto riporto da motoblog - 8 marzo

Nel corso di una serie di meetings MSMA tenutisi la scorsa settimana a Sepang, i costruttori attualmente in MotoGP hanno finalizzato alcune delle loro proposte per il regolamento 2013, mirate al contenimento dei costi ma anche al mantenimento di un certo interesse per la categoria dal punto di vista strettamente tecnologico. La versione formale e definitiva di tali proposte sarà consegnata ai responsabili FIA in occasione dei prossimi test a Jerez, in programma dal 23 al 25 Marzo.Stiamo lavorando con la massima apertura mentale in modo da consegnare a FIA e Dorna le nostre proposte, ma poi saranno loro a decidere le regole per il futuro - ha dichiarato a tal proposito Filippo Preziosi, General Manager Ducati - Stiamo cercando un compromesso tra riduzione dei costi e interesse per il campionato: la cosa importante é che le regole siano giuste, e che lo spettacolo sia buono.” Comunque, sia Preziosi che altri esponenti di spicco di Honda e Yamaha hanno declinato l’invito a fornire dettagli più precisi sulle future proposte da parte dell’ MSMA. “Non posso fornire i dettagli - ha detto Shuhei Nakamoto, vice presidenteHRC - ma credo che abbiamo nesso insieme delle idee ragionevoli.”Tuttava, nonostante il rifiuto ad entrare nello specifico da parte degli ‘executives’ delle tre case, dalle loro dichiarazioni é già possibile individuare alcuni ‘paletti‘ che le case sembrano voler comunque imporre: nessuna rivoluzione radicale, nessun congelamento dello sviluppo tecnico, nessun limite ai regimi di rotazione e niente elettronica uguale per tutti.

Leggi gli ‘indizi‘ rilasciati dai boss Honda, Ducati e Yamaha.

Paletto #1: Nessuna rivoluzione radicale

Forse l’elemento più ovvio in termini di contenimento dei costi. Nelle parole di Nakamoto “Se dovessimo cambiare completamente il regolamento per la prossima stagione, ciò significherebbe costruire una moto completamente nuova. Chiaramente questo comporterebbe dei costi altissimi.

Paletto #2: Nessun congelamento dello sviluppo tecnico

La riduzione dei costi é un elemento imprescindibile - conferma il General Manager della divisione sviluppo di Yamaha Motorsport Masahiko Nakajima - ma se ci fosse un blocco allo sviluppo tecnico che imponesse alle case di continuare con le specifiche 2012 per 3 anni ad esempio, come accade in Formula 1, allora Yamaha non sarebbe più interessata alla MotoGP. Il nostro impegno nelle corse é finalizzato all’introduzione e allo sviluppo di nuove tecnologie che poi vengono utilizzate per le nostre moto di produzione: per noi gareggiare é una specie di laboratorio.”

Queste dichiarazioni vanno ad aggiungersi a quanto affermato da Nakamoto già a Gennaio. Interrogato sulla posizione di HRC nell’eventualità di un’estensione del regolamento tecnico CRTa tutta la classe MotoGP, la sua risposta fu netta: “se ci fossero solo CRT, Honda non sarebbe interessata.”

Paletto #3: Nessun limite ai regimi di rotazione e niente elettronica uguale per tutti

“E’ evidente che per i costruttori non avere un limite per i giri del motore e avere assoluta libertà per quanto riguarda l’elettronica sono due elementi molto importanti - ha detto Preziosi -ma d’altro canto bisogna trovare delle soluzioni per tenere i costi sotto controllo.” Da quanto si evince dalla seconda parte di questa dichiarazione, forse questo terzo paletto non ha la stessasolidità degli altri due, il che potrebbe risultare in qualche concessione da parte delle case su questo fronte. Ricordiamo che la griglia MotoGP 2012 sarà composta da 12 prototipi ufficiali - quattro per ognuno dei tre costruttori - mentre le moto che parteciperanno secondo le regole del ‘Claiming Rule Team’ (CRT) saranno ben 19.

(finito il riporto da motoblog)

Che ne dite? Per me è interessante, anche il metodo. Le premesse sono sane.

Poi, certo, la Dorna, la Federazione ... si vedrà.

FIA?

Forse FIM?

 


 

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A mio avviso coniugare riduzione dei budget e sviluppo non e' semplice. Le case spendono un fiume di soldi sperando di avere un ritorno in termini di immagine ma sopratutto di dati da applicare alle moto da strada.

Purtroppo capisco che per Ducati, Honda e yamaha non abbia senso gareggiare con una moto "standard" magari personalizzata sul motore e poco altro... Cosa trasferirebbero alla produzione?

D'altro canto l'esigenza per ridurre i costi e' palese, ormai con solo 3 case siamo arrivati al minimo.... E poi bisogna sperare che Ducati si riprenda perche' lo spettacolo nel 2011 ne ha risentito parecchio...

Sarà ma io non riesco a vedere all'orizzonte una soluzione che possa accontentare tutti...

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Aggiungo una cosina che mi era sfuggita: in alcuni interventi ho risposto convinto che la Honda avesse riproposto il 5 cilindri, invece no: il nuovo mille è un V4 stretto, come l'800.

Chissà se sarà possibile sapere, a campionato iniziato, i veri regimi massimi utilizzati. Quelli risultanti dalla telemetria e che ogni tanto possiamo vedere in tv pare che non siano attendibili. Motociclismo fece un'analisi, mi sembra un paio di anni fa, desumendo i regimi dalle frequenze audio registrate nelle stesse condizioni: la desmo16 prendeva i 18.800, la M1 18.500, e più sotto di 1000 giri le Rcv e le Gsv. E in molti rettilinei era evidente a occhio e orecchio nudi!

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  • 2 settimane fa...

Da Motoblog di oggi:

[h=1]MotoGP: Dorna ancora in cerca di una accordo con le case per il regolamento 2013[/h]

La Dorna, organizzatore e detentore dei diritti commerciali del Motomondiale, sta ancora discutendo con Honda, Yamaha e Ducati in merito al nuovo regolamento per la MotoGP 2013, che dovrà raggiungere il doppio obiettivo di ‘tagliare i costi’ ed assicurare un futuro stabile al massimo campionato motociclistico del mondo.L’ultima tornata di test ufficiali della classe a Jerez ha offerto l’ennesima occasione di confronto tra le parti, le cui posizioni sono ormai note: da una parte Dorna che spinge per avere una folta griglia di partenza e miglioramenti allo ’spettacolo’ offerto dalla categoria, dall’altra l’MSMA(l’associazione dei costruttori) che, benchè concorde sulla necessità di ridurre i costi, vuole mantenere sufficiente libertà sul piano tecnico in modo che il lavoro di ricerca e sviluppo possa avere sbocco in ambito produttivo e commerciale.Gli incontri di Jerez sembrano aver portato a dei progressi sull’argomento, che porterebbero all’introduzione di nuove regole - anche piuttosto radicali - che dovrebbero abbattere i costi e ridurre il divario prestazionale tra prototipi e CRT. Sembra ormai certo che la MotoGP adotterà la regola della “Moto Unica” per tutta la stagione, con una limitazione del regime massimo di rotazione da fissare tra i 14.500 e i 15.000 giri e un peso di 160 kg. Inoltre, il costo del leasing dei prototipi per i team privati avrà un limite massimo di 1 milione di Euro.

Tra le altre regole in discussione, si parla anche di un tetto massimo per il costo di una CRT (che dovrebbe essere fissato a 750.000 €), e di una riduzione dei motori disponibili per ogni pilota da 6 a 5 all’anno, ma questa regola non dovrebbe valere per le CRT. La riduzione del divario tra CRT e MotoGP appare comunque come uno degli argomenti su cui sarà più difficile trovare un accordo: infatti - anche se le CRT devono ancora fare il proprio debutto in gara - i test prestagionali hanno evidenziato come in pratica il solo Randy de Puniet (con la ART delTeam Aspar) sembra avere al momento un pacchetto in grado almeno di ‘infastidire’ i prototipi più lenti.

Tuttavia, se le cose dovessero rimanere così come appaiono ora, le CRT dovrebbero accontentarsi di un ruolo da semplici ‘comparse’, svolgendo una propria ‘gara nella gara’ adistanza siderale dalle posizioni che contano, ed é evidente che questo non é quello che Dorna ha in mente. Dall’altra parte, i costruttori non vogliono cedere troppo terreno sulla questione in quanto non potrebbero tollerare che i propri prototipi ultra-tecnologici siano ‘minacciati’ da moto dal carattere molto meno ‘nobile’. Dorna vuole dare il massimo supporto possibile ai team satellite, ma al momento sembra probabile che una decisione definitiva sulla questione verrà presa verso metà stagione 2012, quando il reale potenziale di questa nuova categoria sarà più chiaro.

Carmelo Ezpeleta, numero uno di Dorna, ha così commentato l’esito dei meeting di Jerez: “”Dorna ha fatto una proposta ai costruttori: alcune idee sono state accettate ed altre no. Ora saremo noi a studiare le loro proposte in modo da presentarci al prossimo incontro in Qatar (in occasione della prima gara) per trovare un accordo su come migliorare il campionato, ma anche in modo tale da renderlo economicamente sostenibile.” Tra i maggiori ‘vantaggi‘ concessi alle CRT quest’anno ci sono un serbatoio di 3 litri più grande e un numero di motori disponibili doppio rispetto ai prototipi (12 contro 6).

Ezpeleta ha anche elencato alcune delle regole che sono state discusse con le case: la regola della ‘Moto unica’ per ogni pilota come in Moto2 e in Moto3; un limite al numero dei meccanici per pilota; limite di costo per le moto; la creazione di una regola che imponga ai costruttori di schierare 2 moto factory più 2 altri prototipi in squadre satellite. Non si può non notare come quest’ultima ‘idea’ (2 prototipi factory + 2 private) sia praticamente la situazione che avremo in griglia nel 2012, e che quindi - salvo l’improbabile arrivo di nuove case - le CRT continueranno ad essere la tipologia di moto numericamente più presente in MotoGP ancora per qualche anno.

Herve Poncharal, boss del Team Yamaha Tech3 e presidente dell’associazione dei team, crede che comunque ci sia una buona base di partenza per il negoziato tra Dorna e costruttori: “Sembra che ci sia consenso sulla regola della ‘Moto unica’. L’obiettivo principale é ridurre i costi e l’MSMA sembra aver accettato questa proposta, quindi al momento sembra quasi certo che l’anno prossimo avremo anche noi la ‘Moto Unica’. Carmelo [Ezpeleta] é estremamenterisoluto su questo punto e ha chiesto a tutti noi (le squadre private) di non accettare nessun negoziato con le case per fare il leasing di una moto a più di un milione di Euro. Ci ha detto chiaramente che i costruttori devono accettare la cosa, senza che possano andare da altri per cercare di vendere le moto a 2 milioni.

“Carmelo vuole che tutto sia deciso entro la fine di Maggio - ha spiegato Poncharal - in modo che tutto possa essere ufficializzato entro la fine di Giugno. Il suo obiettivo é introdurre dei cambiamenti graduali che portino ad una griglia interamente composta da moto di livello simile entro il 2015. Una cosa comunque deve essere chiara: Carmelo non stà facendo la guerra a nessuno. Non sta facendo la guerra all’MSMA perchè sa benissimo quello che Honda, Yamaha e Ducati hanno dato a questo campionato, e se dovessero abbandonare sarebbe una perdita enorme per tutti.”

Mike Trimby, boss della International Race Teams Association, é ancora più specifico sul tema dei costi: “Avere una moto factory in leasing ad un prezzo inferiore della CRT non avrebbe senso, anche se alla fine la CRT rimarrebbe di proprietà del team. Avere una griglia fatta interamente di prototipi gestiti direttamente dalle case o da team satellite sarebbe l’ideale, ma nelle condizioni in cui versa attualmente l’economia non può esserci niente di sicuro. Anche se BMW e Suzuki entrassero nel campionato, ad andar bene ci sarebbero al massimo 8 moto in più. Pensiamo che il futuro più realistico della MotoGP sia basato su moto CRT piuttosto che sui prototipi.”

Per la cronaca, l’ultima vittoria di un team satellite a in una gara della MotoGP risale all’Ottobre 2006, quando lo spagnolo Toni Elias - in sella alla RC211V del team Fortuna Honda - conquistò al fotofinish su Rossi (per 2 millesimi) la sua unica vittoria nella classe regina all’Estoril, togliendo al pesarese 5 punti che risultarono poi decisivi per l’assegnazione del titolo mondiale di quell’anno a Nicky Hayden

MotoGP: Dorna cerca l'accordo con le case per il regolamento 2013

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Non so onestamente quanto la Moto Unica possa risolvere la situazione, a mio avviso si perderebbe (se non altro prima della gare) la ricerca della prestazione assoluta perchè in caso di caduta "grave" sarebbe difficile rimettere in sesto la modo per la gara.

Da capire inoltre cosa succederebbe quando piove, ora si cambia moto prendendo quella con preumatici da bagnato, dopo si farebbe il cambio gomme come in F1?

Credo comunque che sia fondamentale trovare un modo per creare più spettacolo, avere le CRT al solo fine di fare numero è a mio avviso inutile, quindi bisogna cercare una forma per avvicinare le prestazioni... vedremo se si accorderanno, a mio avviso non sarà semplice.

Altra cosa interessante è che a fine 2013 scade il contratto di Mediaset con la Dorna, si mormora che SKy sia interessata.... Per la Dorna voglio sperare che i prossimi 2 anni siano anni interessanti a livello di spettacolo in pista, altrimenti avrebbero contraccolpi nella trattativa di vendita dei diritti aggravando ancora di più la crisi che ormai si respira in motogp.

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