Vai al contenuto

Fiat Bravo, Fiat Brava: la genesi.


Nick for Speed

Messaggi Raccomandati:

Salve a tutti :)

E' da un po' di tempo che ho questa idea un po' stramba, e finalmente è giunto il momento di attuarla. Per anni abbiamo avuto una Brava 1.6, ed ero così "patito" di quel modello da farmi arrivare in arretrato, nel 2006, il numero di Quattroruote del settembre 1995, con la prova completa ed il fascicolo con la genesi delle vetture. Se non vi scoccia, se vi garba, intraprenderò il modesto tentativo di trasporre qui il contenuto di quel fascicoletto e della prima prova della rivista ;) Avrei anche idea di riportare per iscritto il contenuto della videocassetta promozionale, ma non ora :D

Iniziamo dal "primo contatto".

VIVE LA DIFFERENCE !

Quegli sciovinisti di francesi sembrava facessero finta di nulla, perchè loro son fatti così con tutto quel che non è francese, ma si vedeva che restavano colpiti da quelle due auto color champagne e blu notte capitate sulle loro strade. Forse anche turbati. Per mantenere l'incognito, non c'erano scritte su Bravo e Brava, e non essendoci più nulla degli antichi, modesti stilemi Fiat degli ultimi lustri, era difficile capire di che prodotto della "Fabbrica Italiana Automobili Torino" si trattava. Bisognava riconoscere le quattro barrette sul muso, al centro della calandra. Che è tutto quel che resta della bella, antica ghirlanda col nome dentro.

Così, questo viaggio al centro della Francia, tra le campagne ed i vulcani di una regione chiamata Alvernia, è stato una prova di guida, ma anche un test estetico. Importante. Anonime, cioè senza nome, moderate anche nella tinta, e poi anche camuffate in una immatricolazione di prova parigina, e quindi in teoria perfettamente confondibili nel traffico: se le han notate, guardate, se gli automobilisti han rallentato in autostrada, se nei parcheggi la gente girava intorno chiedendosi "qu' est-ce que c'est?", senza riuscire a darsi una risposta, scartando l'ipotesi dell'auto giapponese, o inglese, anche francese, stupendosi davanti alla supposizione di paternità italiana, e ancor più di Fiat, non è solo questione di fanalini posteriori. Sarebbe troppo facile. Sappiamo che i gruppi ottici posteriori sono stati voluti vistosi, diversi, anche trasgressivi, per calcolo, seguendo le indicazioni di indagini di mercato che non lasciano scampo: le auto si guardano più "dal di dietro". E allora è d'obbligo fare un bel posteriore. Tante luci, colori, forme complesse.

Il piccolo prodigio sta nel fatto che dopo un po' di frequentazione le forme strane, i dettagli arditi che forse da soli non verrebbero accettati, i particolari addirittura futuristici si fondono in una rassicurante normalità. Tutto diventa familiare, quasi consueto. E va bene così, perchè può essere facile buttar giù schizzi fuori dagli schemi senza preoccuparsi del mercato, è facile provocare, stupire. Più difficile convincere. A Bravo e Brava ci si abitua in fretta. Li abbiamo portati in Francia, per una prova dal vero, fuori delle foto d'effetto e delle pose da salone. Piacevoli da guidare, buone in tenuta e stabilità, nuove da "vivere". Sali e sei come "accolto" da forme a cui si è poco abituati. La plancia, soprattutto, quelle forme così avvolgenti, importanti. Sarà il parabrezza più inclinato e quindi più chiuso, sarà l'abitacolo che si rastrema verso il tetto, e il tetto che è realmente più basso rispetto alla Tipo. Può anche sembrare un abbraccio troppo intenso. La console centrale è imponente, ma è comodo e razionale avere quasi tutti i comandi raggruppati in una sola zona. Radio compresa.

Il resto, la personalità estetica, viene fuori guardando le auto che se ne vanno su un'autostrada, si fermano ad un semaforo, salgono su una strada di collina. E non viene dai particolari, ma dall'insieme. Bravo, tre porte, fianchi larghi, coda corta, posteriore muscoloso, fa sembrare meno aggressive le GTI in circolazione. E perchè non ci sian dubbi sulle ambizioni la versione più potente col 2000 5 cilindri 20 valvole si chiamerà HGT, High Gran Turismo.

Brava, dalle forme quasi indefinite. Che se la guardi lungo una curva cambia aspetto ogni metro: ti sembra una tre volumi, poi diventa fast back, e tecnicamente lo sarebbe, poi addirittura può sembrare una due volumi, a seconda dell'angolo di visuale. Stupefacente, anche un po' sconcertante. Niente aggressività stavolta, solo una tranquilla armonia di forme: solo che sembra prenderti in giro. Sotto il vestito sono la stessa auto, e più o meno fino al montante centrale sono assolutamente identiche, ma nessuno le ha mai confuse. Due personalità diverse, per cominciare, poi altre differenziazioni attraverso motori ed allestimenti. Vive la différence!, viva la differenza!, come si dice da queste parti.

La Bravo del viaggio, blu notte, aspetto aggressivo, ma nel cofano un tranquillo motore 1400, niente aria condizionata, però airbag e ABS, toh, sembra fatta per un giovane, magari ancora non raffinato, pilota. La Brava, 5 porte, delicato color champagne, il 1600 16 valvole torque (in inglese torque è la coppia del motore, e così si chiamerà questo motore che privilegia la risposta ai bassi regimi e quindi la piacevolezza di guida) sotto il cofano, aria condizionata, airbag, ABS, fatta per la famiglia media.

Quasi due estremi ma con un comportamento simile. Classico sottosterzo da trazione anteriore se si entra troppo allegri in una curva, allargamento della coda in rilascio. Ma sempre reazioni moderate, "telefonate" come si dice, facili da correggere. Dondola un poco, ma non spaventa, e poi le sospensioni morbide sono il piccolo prezzo da pagare al comfort. Che è buono, su ogni fondo. Maggiore nervosismo, ma sempre dentro i limiti, sembra averlo Bravo, ed è giusto così visto che ha il look più sportivo. Solo dentro sono uguali, perchè la comodità, la razionalità, dev'essere un piacere di tutti. E Bravo e Brava, come tutte le macchine di questo nostro immediato futuro, dovranno essere sempre più vissute e "abitate". Oltre che guidate.

LUCIO VALETTI

Per stanotte mi fermo qui. In seguito qualche foto, e la genesi ;)

edit: non ho resistito, vi metto le foto della mia Brava la sera prima della permuta/rottamazione...:

800px-Fiat_Brava_1.6_ELX_side.JPG

800px-Fiat_Brava_1.6_ELX_rear.JPG

(queste foto le ho caricate su Wikipedia, indi se cercate la voce, le trovate :D )

Modificato da Nick for Speed

"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

dsarygf.jpg

"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

Link al commento
Condividi su altri Social

Continuiamo con il servizio di settembre 1995, spostandoci al volante di una Brava 1.6 ELX ed una Bravo 2.0 HGT.

IL PIACERE DI GUIDARE UNA PICCOLA RIVOLUZIONE

Tante attese non andranno deluse. Bravo e Brava assolveranno il loro impegnativo compito. Non propongono rivoluzioni nè brusche sterzate con il passato, ma un modo tutto italiano di concepire l'auto. Brillante, emotivo, e con un pizzico di sportività.

Già nell'interno confermano le loro ambizioni: tutto, dallo spazio abitabile alla disposizione dei comandi, alla funzionalità dei servizi, risponde alle aspettative. Al posto guida, per esempio, ci si sta bene, con un volante che si impugna al meglio; una plancia bella, massiccia, razionale e una visibilità buona nel complesso anche se i montanti padiglione disturbano un po'.

E poi, con piantone dello sterzo e sedile regolabili, si è sempre sicuri di trovare la posizione di guida adatta. In più c'è un arredamento "avvolgente", morbido, che fa apprezzare persino lo stare in macchina a lungo, in città e in autostrada.

Nessun dubbio che nei due abitacoli (e soprattutto nella Brava) ci si possa stare comodamente in cinque.

E siccome per misurare l'effettivo comfort non c'è miglior giudice dello sconnesso, soprattutto qui si apprezzano il molleggio morbido ed efficace della Brava 1.6, senza rumori o vibrazioni provenienti dalla scocca, senza sbattimenti di sospensioni. Insomma si propone quasi un nuovo approccio con l'automobile.

La guida moderna, piacevole, evidenzia progressi notevoli in questo campo. Le curve e tutte le altre manovre, cercate o provocate per controllare il comportamento, rendono giustizia soprattutto alla Brava 1.6, che dimostra una buona predisposizione nell'affrontare e superare senza traumi traiettorie e situazioni improvvise.

L'assetto è buono, tenuto conto delle sue morbide sospensioni da famiglia. La carrozzeria si adagia sulle ruote esterne, con un po' di rollio, come in quasi tutte le berline dello stesso tipo, però le traiettorie le mantiene fedelmente, sottosterzando secondo le regole e chiudendo abbastanza bene la curva in rilascio, senza scodare. In definitiva tenuta e stabilità sono senz'altro di buon livello. C'è una maggior compattezza di tutto l'insieme carrozzeria-meccanica, una risposta più pronta a tutti i comandi. Insomma, per esser vetture medio-popolari, Bravo e Brava offrono un comportamento senza problemi. E una guida tranquilla che può essere rilassante proprio per l'efficienza di tutto il complesso. Lo sterzo ha una parte non trascurabile: nella 1.6 è leggero quanto basta, sufficientemente preciso, privo di reazioni fastidiose e impegnative, volutamente molto graduale. Con un certo ritardo di risposta per piccole rotazioni del volante, cioè nelle curve più ampie e veloci. Però fornisce informazioni piuttosto precise sull'aderenza della vettura: è un vero sterzo da famiglia e come tale si comporta.

Fra i motori il 1600 (in attesa di provare il 1800) con i suoi 103cv è il più adatto a una media del peso e dell'importanza di Brava/o. Un bel progresso rispetto a quanto, in passato, ci aveva proposto la Tipo, con una prontezza di risposta ai medi regimi, una capacità di spunto notevoli nonostante il peso della vettura. Un 16v elastico quanto basta, e anche qualcosa di più, visto che riprende con naturalezza, senza intoppi, anche in quinta marcia. Indubbie qualità sottolineate da una rumorosità di tono sportivo che si fa sentire ma non disturba troppo: il confronto con il monoalbero da 101cv della Golf, sua diretta concorrente, non la mette in difficoltà. Con prestazioni buone, consumo sufficientemente contenuto e il conforto di una frenata pronta e durevole, soprattutto quando c'è l'ABS.

L'HGT, la più brillante della gamma, con i 147cv della Lancia K offre assetti più rigidi, risposte più pronte e per certi aspetti, persino più impegnative.

Così la guida cambia parecchio, il sottosterzo, con tanti cavalli a disposizione diventa più evidente e il rilascio dell'acceleratore in curva o nei cambi di traiettoria si fa sentire con decisione, provocando vivaci reazioni del retrotreno. In generale un comportamento più nervoso, perfettamente in linea con le caratteristiche di sportività di questo modello.

R. BON

Ecco un po' di foto del tour in Alvernia:

bravobrava.jpg

bravobrava2.jpgbravobrava3.jpg

Notare come effettivamente la gente si volti indietro!

"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

dsarygf.jpg

"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

Link al commento
Condividi su altri Social

Beh ovviamente ognuno ha le sue impressioni ;) Io, per quei 2 anni che la guidai, l'ho trovata molto divertente ed agile, tant'è vero che una delle ultime volte mi son detto "miseria, è un peccato rottamarti..."; a volte ancora rimpiango il rantolo del 1.6! Internamente si è sempre mantenuta bene, e pure a livello di carrozzeria; i suoi problemi meccanici li ha avuti comunque eh...

"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

dsarygf.jpg

"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

Link al commento
Condividi su altri Social

Io ho avuto per 4 anni (dal 1999 al 2003) una meravigliosa Bravo GT JTD 105cv, colore bianco.La prima macchina comprata interamente da me.

C'ho percorsa 120.000km, con l'unico problema del debimetro rotto a 110.000km.

Per il resto è una macchina che mi ha dato grandissime soddisfazioni e che rimarrà sempre nel mio cuore.

Ricordo ancora il giorno del ritiro, splendida, bianca, con quei cerchi in lega a "quadrifoglio), interni neri.

Purtroppo la grande sfiga di questo modello è stata la presenza delle sole 3 porte con questa estetica.Avesse avuto le 5p forse sarebbe circolata qualche Golf IV in meno.

Chiedete al rospo che cosa sia la bellezza e vi risponderà che è la femmina del rospo.

Link al commento
Condividi su altri Social

io ho ancora il cd che mi feci inviare da fiat per la presentazione del modello :D

Peccato che non gira più su i pc di oggi :8 c'erano anche foto d'epoca,filmati ealtra tantissima roba

(computer raccomandato 486 dx50 :lol: )

PETIZIONE 125 in Superstrada e Autostrada

La Desmosedici è una moto difficile, quando dai gas vibra e si muove, ma è una sua prerogativa perchè se non ti fai spaventare vedi che tutto funziona. [Casey Stoner]

Link al commento
Condividi su altri Social

Mi ricordo che quando eravamo in prossimità di patente e si sognava la Bravo HGT era in cima ai desideri. Ci son salito molte volte da passaggero, ricordo l'abitacolo spazioso e gli alzacristalli elettrici che davano un po' di noie.

Nessun vento è favo​revole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare


Alfa Romeo 147 JtdM 120CV Distinctive (2008)

Link al commento
Condividi su altri Social

Ora momento riflessione :D

Mi servirebbe il parere di qualcuno un po' più grande di me, magari in età da patente nel 1995: per voi come sono state, di primo acchito? A leggere 4R, sono state veramente qualcosa di mai visto prima, un altro mondo rispetto alla Tipo, addirittura un nuovo modo di concepire l'auto: che ne pensate? ;)

Sto scannerizzando altre foto, sulla genesi del progetto e su quella stilistica ;)

"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

dsarygf.jpg

"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

Link al commento
Condividi su altri Social

Beh guarda, per quel che valgono i miei ricordi che ormai son vecchi di 17 anni (mi patentai nel 95 e la Bravo non la provai al lancio ma poco tempo dopo, ed in seguito ne guidai altre, inclusa una 1.8 GT che avevamo nel parco usato del conce in cui lavoravo nel 1999-2000), sicuramente la differenza rispetto alla Tipo era tangibile, ma credo che questo accada sempre quando si prende un'auto nuova di zecca e la si confronta con la precedente che ormai è un modello con sei-sette-otto anni (di mercato, se pensiamo alla definizione del progetto andiamo ancora più indietro, specie nel caso di Tipo che a furia di parlarne lo sanno anche i sassi... a metà anni '80 era bella che impostata).

Secondo me il cambiamento principale che si avvertiva rispetto a Tipo era quello di una maggior compattezza e solidità dell'insieme. Dal rumore e dalla solidità che esprimevano le porte, a come la scocca rispondeva sullo sconnesso. Pareva un'auto decisamente più solida, mentre la Tipo, sempre imho aveva quel vibrare di cassa tipico delle auto ante-sicurezza, lo stesso vibrare (o snervamento, o mancanza di compattezza, chiamalo come vuoi) che avverto sulla 164 e sull'Astra non c'è.

Tipo aveva una grande scocca molto sottile, "aperta" se vogliamo e ciò, unito ad un certo tipo di finiture, insonorizzazione e quant'altro che sicuramente in Bravo e Brava era stato oggetto di miglioramento, dava modo di percepire la Bravo come un'auto "nuova", migliorata.

Che fosse un balzo epocale, non so. Noi l'avevamo percepito di più da Ritmo a Tipo, questo balzo. Tipo nel '95 era anziana pure lei ma nell'88 era sicuramente un bel passo rispetto ad una Ritmo che comunque arrivava dalla metà degli anni '70. Forse da Tipo a Bravo fu più un naturale affinamento, un passo verso le auto di oggi.

Prendiamo la tenuta di strada, sicuramente non era un neo sulla Bravo, ma non è che la nuova nata potesse sembrare un altro mondo rispetto a Tipo, perchè quest'ultima aveva un'ottima tenuta. Insomma per me il cosidetto salto di qualità si avverte quando l'auto nuova è si migliorata, ma la precedente era anche una macchina così così...

Questo è quello che posso ricordare delle sensazioni dell'epoca. A me parve un'auto decisamente più solida, soprattutto. Riguardo le performances, probabile che migliorasse in tutto ma non come lo faceva in solidità.

  • Mi Piace 1

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

Link al commento
Condividi su altri Social

Inviato (modificato)

Forse (ma opinione mia eh) le Bravo/a davano una sensazione di "studiate meglio", oltre alla compattezza e solidità che dicevi tu: volumetricamente, prendendo la Brava, era realmente un filo più piccola della Tipo, soprattutto in altezza direi, ma nonostante questo dentro era magari più ergonomica, con degli spazi sfruttati meglio :)

Poi mentre trascrivevo l'articolo avevo pensato che più di tanto, rispetto alla Tipo, non potevano migliorare in qualità di doti stradali: in fin dei conti, il pianale è quello, seppur aggiornato ;) il leggendario TIPO 2-3 !

A livello di posto guida e sterzo, credo sia stata una delle migliori che io abbia guidato ;) Se la cava bene anche la Delta, ma quelle volte che la guido ancora mi fa fatica abituarmi al grosso montante e soprattutto ai comandi del clima automatico, che mi costringono a distrarmi, essendo anche un po' infossati. Sulla Brava erano molto più a portata di mano ed ovviamente, essendo a manopole, intuitivi ;)

Modificato da Nick for Speed

"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

dsarygf.jpg

"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

Link al commento
Condividi su altri Social

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere iscritto per commentare e visualizzare le sezioni protette!

Crea un account

Iscriviti nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.