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Fiat Bravo, Fiat Brava: la genesi.


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A me piaceva e piace tutt'ora ;)

Quando ero alle medie, un professore ne aveva una: 2.0 benzina, credo HLX con i cerchi in lega e gli inserti in radica..fuori era verde (il classico verdone scuro molto elegante che si usava negli anni '90)...secondo me faceva la sua porca figura ;)

Radica a parte, che oltre a scolorire al sole, era proprio fuori luogo nel design dell'auto ;) Ce la proposero anche sulla Brava, mi ricordo, ma mia mamma si oppose fermamente :D avevo 8 anni ma il ricordo è indelebile!

"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

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"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

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Altro caso enigmatico Fiat :D E' scritto 2.0 20v, ma ha il paraurti della 1.6 e 1.8 :D La 2.0 dovrebbe avere questo paraurti:

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"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

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"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

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A me piaceva e piace tutt'ora ;)

Quando ero alle medie, un professore ne aveva una: 2.0 benzina, credo HLX con i cerchi in lega e gli inserti in radica..fuori era verde (il classico verdone scuro molto elegante che si usava negli anni '90)...secondo me faceva la sua porca figura ;)

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Sono un po' affezionato a Bravo/Brava, perché furono i primi e unici "prototipi" (oggi li chiameremmo spy) che ho visto in vita mia...

Era l'estate del 1995 e durante un lunghissimo viaggio per le classiche vacanze nei "caldi mari del sud" facemmo una sosta notturna in un'area di servizio dell'A1.

Nel buio, appena rischiarato dai lampioni del parcheggio, ebbi la sensazione che qualcosa di strano ci stesse accanto... mi ci vollero alcuni attimi per realizzare che si trattava di prototipi (muletti, pre-serie... chiamatele come volete)... i miei primi prototipi!

Da lettore accanito di QR, avido scrutatore di anteprime, riconobbi immediatamente la sostituta di Tipo che davano per prossima alla presentazione.

In effetti non era difficile, la camuffatura non era ormai molto pesante, anzi, erano solo tutte nere e leggermente coperte qua e là, non ricordo neppure bene dove (forse le parti ...intime ;-) ).

Oggi sarebbero scattati fuori smartaggeggi millefunzioni producendo all'istante milioni di foto "rubate" da postare in miriadi di siti/forum/blog, e vi potrei dire con esattezza come erano e come non erano...

ma a quei tempi mi contentai di guardare per pochi secondi quelle strane macchine nere che se ne andavano via... e adesso il ricordo è sfocato assai!

Riguardo all'impressione che fecero alla presentazione, che dire?

Avevo vent'anni e, come altri hanno detto, l'effetto non fu così dirompente come fu Tipo nel 1987/88.

Certo però, la sensazione fu quella di un prodotto "positivo", che sostanzialmente rispettava le aspettative per un nuovo modello, immettendosi in maniera adeguata nella gamma FIAT.

Fin da subito però ebbe le sue criticità IMHO:

La Punto 1993 aveva lanciato FIAT (e il suo pubblico) nell'iperuranio del vero successo, quello di vendita e di sostanza, con un'auto che era una spanna sopra quasi TUTTA la concorrenza - solo Micra dava del filo da torcere per immagine e tecnica.

Nel 1994, un anno prima di Bravo/Brava, era uscita anche la Coupé, anch'essa bella "soda" e con interni semplici ma belli e solidi.

Forse il pubblico si era "viziato" e Bravo/Brava sembrò un filo sotto le aspettative su alcuni aspetti, primo su tutti quello della "qualità percepita".

Era una questione prima di tutto di design, sia interno che esterno.

Punto dava l'impressione di una macchina solida, anche nelle linee, piuttosto massicce sebbene smussate e dinamiche.

Bravo/Brava invece portarono quel frontale sottile e appuntito, con quella calandra insulsa e i faretti "plasticosi". Poi quello specchietto piccolissimo e dal supporto sottile; e lo sportello anteriore che proprio sul supporto dello specchio finiva così a punta...

Mentre dentro quella plancia appariva meno "rassicurante" di Punto (parlo sempre in senso di percezione) con quella strana console centrale con plastica rigida in abbondanza, la mancanza di collegamento fra plancia e tunnel, una componentistica magari più raffinata, ma dall'apparenza meno robusta di quella di Punto stessa...

Tutto questo mentre le maggiori concorrenti (Golf e Astra 1991) avevano fatto un salto eccezionale proprio in quella direzione, della qualità percepita, con una Golf dalla plancia "importantissima" e Astra con una delle plance più belle (a mio avviso) mai viste su una media, tutte piene di plastiche morbide.

Forse la parte "rivoluzionaria" era il fatto che avessero presentato 2 macchine contemporaneamente 3p e 5p,con linea diversa (un'autogol pazzesco,a mio avviso, come Stilo)

Non vorrei sbagliare, ma credo che sia stata la prima volta che qualcuno presentava contemporaneamente 2 modelli uguali/diversi..

Questo fu certamente l'aspetto più caratterizzante di Bravo/Brava. Ma proprio rivoluzione non fu...

PaoloGTC ha giustamente ricordato che nel segmento B c'era la Corsa '93, ma era proprio tra le medie del segmento C che c'erano i precedenti più importanti!

L'ispirazione del modello 3 porte specifico, caratterizzato in senso sportivo rispetto alla berlina, fu presa infatti dalla Honda Civic, cha da anni proponeva questa formula e con il modello 1991 impressionò il mondo intero. E abbiamo visto che è proprio nel 1991 che parte lo sviluppo di Bravo/a...

Quelli sono gli anni in cui i giapponesi entrano finalmente anche in Europa e si impongono con prodotti di grande immagine (Mx-5 Miata, Civic, Micra, Lexus, le grandi sportive tutta tecnologia...)

Il Gruppo Fiat guardò con incredibile "attenzione" i giappi in quegli anni...

- Punto si ispirò per molti aspetti alla Suzuki Swift/Geo Metro del 1988

- Barchetta sappiamo tutti a chi...

- Bravo/a presero l'idea delle carrozzerie diverse da Civic, ma anche la linea stessa secondo me fu molto vicina a quell'esempio...

Ma già nel 1994, un anno prima di Bravo/a, il gruppozzo aveva già proposto quest'idea, con Alfa Romeo e la nuova 145.

E 145/146 si differenziavano anche più di Bravo/a!

Di nuovo, quanto guardassero ai giapponesi lo si può notare se andiamo a vedere quanto la soluzione posteriore di 145 somigliasse all'Honda Accord Aerodeck di fine anni '80.

Ciao

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Mi e' piaciuto molto l'excursus di angeloben sulle auto che presentano le due carrozzerie diverse (e ringrazio paolo per avermi rammentato della corsa, caso che avevo omesso dalla mia piccola scatola cranica :oops:).

However, piccolo OT, la domanda sorge spontanea: quale era la versione 5 porte delle civic 5th e 6th generation? Io le ricordo come 4 porte...in aggiunta, della 3rd gen io ricordo la wagon ma non una hatchback 5 porte...

PS: grazie anche per avermi ricordato della honda accord aerodeck 3 porte, che ammmmore 8-)8-)

Modificato da poliziottesco
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...

However, piccolo OT, la domanda sorge spontanea: quale era la versione 5 porte delle civic 5th e 6th generation? Io le ricordo come 4 porte...in aggiunta, della 3rd gen io ricordo la wagon ma non una hatchback 5 porte...

...

In effetti non ero stato completo nel portare l'esempio della Civic.

Quando parlavo di versione 5 porte della Civic, mi riferivo alle sue derivate liftback, che Honda generalmente sviluppava come linee di prodotto diverse e chiamava con nomi differenti.

La 5a generazione di Civic, quella che spesso viene indicata come "SportCivic" del 1991 e che citavo come "ispiratrice" di Bravo, da noi (Europa) ebbe la sua corrispondente a 5 porte nella Concerto.

Ma questa era in realtà qualcosa di ormai obsoleto, legato tecnicamente alle generazioni precedenti, tenuta ancora sul mercato europeo per via della parentela stretta con la Rover 200/400 e della produzione nello stesso stabilimento inglese.

Più correttamente dovremmo legare la Civic 5a generazione alla Domani (fine 1992) e sue derivate, che in Europa arrivarono solo nel 1995 direttamente con il nome di Civic, praticamente in concomitanza con la 6a generazione di Civic.

In Europa, dicevo, le derivate della Domani ebbero nome Civic e furono disponibile come 5 porte e poi nel 1997 anche SW, chiamata Aerodeck e disegnata in Germania...

Spero adesso di essere stato più chiaro!

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  • 1 mese fa...

Continuiamo va... ;)

FANTASIA AL POTERE

Un paio di americani, un tedesco, un italiano: se la Bravo-Brava doveva essere pensata per un mercato il più internazionale possibile, la composizione dell'èquipe del Centro Stile che l'ha esteticamente concepita non può che essere un buon presagio. Tutti giovani. Larghi orizzonti di idee, un poco di razionalità, nessuna zavorra storica, nessun impedimento. Sono questi gli ingredienti che hanno portato al risultato che stiamo vedendo. Complice l'ingegner Nevio Di Giusto, direttore del Centro Stile Fiat che ha coordinato e ha lasciato che si liberassero le fantasie di tutti. Non esclusa la propria.

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Il tocco di razionalità nell'èquipe è di Mauro Basso. Ha disegnato la Brava, la cinque porte, e suggerisce, girando intorno alla macchina, due o tre punti di vista che ne rendono al meglio le forme. Insomma, insegna a "leggere" la sua auto, innovativa ma rassicurante. Però a un guizzo di follia Basso non ha rinunciato. Sono i fanalini posteriori, tre lampi di luce che sbucano dalla carrozzeria.

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Quello che ha la voglia di stupire, lo si vede anche dai suoi fermacravatte, è Peter Fassbender, tedesco. Si è impegnato al massimo sulla Bravo e si vede che è orgoglioso del suo lavoro. "E' fatta così perchè nessuna è fatta così" dice e accarezza quei "muscoli" che si allargano sopra le ruote posteriori.

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Sono Mike Robinson e Peter Davis che hanno fatto cadere dopo tanti anni una regola interna fissa e, si credeva, immutabile. La parte inferiore della plancia, era scritto, doveva essere sempre dritta, una linea perpendicolare alle ginocchia perchè la si riteneva meno pericolosa in caso di urto frontale. E loro la plancia l'avevano disegnata così, bella sinuosa sopra, immobile sotto.

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Ma un giorno a Robinson venne in mente di fare una simulazione col computer, storcendo, ammorbidendo anche la parte sotto. Osando. Andava bene così, via il tabù e adesso la plancia è come la vedete.

Infine il tocco, grazioso, di Isabella Burgio, la "costumista". Ha vestito la Bravo-Brava, fuori e dentro. Scegliendo colori, realizzati dalla PPG, che mai erano stati scelti e ispirandosi ai disegni etnici per le tappezzerie. Il risultato è, ancora una volta, diverso.

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"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

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  • 8 mesi fa...

Il Gruppo Fiat guardò con incredibile "attenzione" i giappi in quegli anni...

- Punto si ispirò per molti aspetti alla Suzuki Swift/Geo Metro del 1988

- Barchetta sappiamo tutti a chi...

- Bravo/a presero l'idea delle carrozzerie diverse da Civic, ma anche la linea stessa secondo me fu molto vicina a quell'esempio...

Ma già nel 1994, un anno prima di Bravo/a, il gruppozzo aveva già proposto quest'idea, con Alfa Romeo e la nuova 145.

E 145/146 si differenziavano anche più di Bravo/a!

Di nuovo, quanto guardassero ai giapponesi lo si può notare se andiamo a vedere quanto la soluzione posteriore di 145 somigliasse all'Honda Accord Aerodeck di fine anni '80.

Ciao

"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

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  • 9 mesi fa...

Siano beate le nuove app che riconoscono le canzoni! Ho finalmente trovato il brano usato nella videocassetta promozionale:

http://www.youtube.com/watch?v=_itfx4Muvas

:D

"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

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"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

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