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I miti d'epoca di poliziottesco


poliziottesco

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quella cross era la versione da autonoleggio :mrgreen: la versione figa aveva i cerchi in lega e i freni a disco :lol:

me lo ricordo benissimo perchè inchiodai con l'anteriore e mi ribaltai..

io avevo una versione a 4 ammortizzatori pesantissima chiamata el grinta, con doppio faro anteriore :disp2: fottuta in garage dopo un mese, mi comprarono una roba simile con monoammortizzatore posteriore centrale.. ancora più pesante!

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Bellissimo anche l'Atala cross, con il pomello delle ridotte nel telaio e freni a tamburo :)

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L'aveva un mio vicino di casa come rudere nel box...che bici orribboli...:lol:

I motori sono come le donne, bisogna saperli toccare nelle parti più sensibili.(Enzo Ferrari)

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  • 1 anno fa...
Inviato (modificato)
.... Decisi che da grande avrei fatto l’investigatore privato. Era un'idea.

L’uomo era vestito di chiaro, completo beige, due taglie in eccesso; le lunghe maniche a coprire parte delle mani, largo sulle spalle, l’orlo dei pantaloni a creare una enorme e goffa piega sulle caviglie. Una orrenda pennellata era data dalla larga camicia bianca, informe. I capelli tra il biondo ed il rossiccio, la valigetta stretta in una mano ed un immondo caffe’ nell’ altra, camminava indifferente alla folla, in direzione di una strada che si inerpicava per il souk. Poco lontano da lui, due turisti americani girovagavano tra le bancarelle al bordo della piazza. Tenendo d’ occhio l’ uomo in beige, il turista numero uno si avvicino’ ad un piccolo chiosco che vendeva una bevanda a base di latte cagliato, il turista numero due si tenne a distanza vicino ad un rivenditore di protesi dentarie usate. Il leggero rigonfiamento presente sotto l’ ascella sinistra di entrambi, malcelato dalle giacche larghe, non collimava con l’immagine di Yankees in vacanza. Il primo colpo sputato dal M-200 colpi’ alla testa in maniera letale il turista numero uno, a livello dell’ osso parietale. Il secondo proiettile colpi’ il turista numero due in diagonale, penetrando l’ obiettivo all’ altezza processo zigomatico, facendolo crollare tra dentiere e molari impazziti. L’uomo in beige fisso’ la scena serrando il mascellone sulla gomma da masticare, gli occhi chiari e vuoti, rapaci e bovini, simili a quelli dei protagonisti dei film di guerra americani. Si infilo’ veloce in un dedalo di stradine da cui esalava un tanfo di urina.

Seduto, con le guance scavate da un ghigno che mi attraversava la faccia, guardai il mio pauroso riflesso sui vetri della finestra e, riposto il ferro, mi avviai verso l’ uscita sul retro. Percorsi una breve strada polverosa tra gatti intenti a leccare lische di pesce ed un paio di finti mendicanti, entrando in un magazzino. Tra puzzo di chiuso e di benzina aprii lo sportello e mi affossai sul sedile dello scarafaggio schiacciato, nero , torvo come un corvo. Girata la chiave i sei pistoni presero vita calciando l’uno contro l’ altro emettendo un rutto assordante. Dovevo andar via.

Avevo fallito, l’uomo in beige si era dileguato, ed il terzo colpo era rimasto in canna. Mi ricordai di una frase:

“Occorre essere attenti per essere padroni di stessi

Dovevo andar via. Il mio cliente avrebbe presto inviato i suoi segugi mannari a seguire la mia pista di sangue.

Dmitriy Sokolov, nome in codice Trucido, sedeva sul sedile posteriore della Maserati quattroporte. Stendendo le gambe in tutta la loro lunghezza e lisciando con la mano la lussuriosa pelle dei sedili, osservo’ l’orologio d’oro che regnava sulla plancia, incastonato nella radica. Diede il comando di partire. L’ autista cinese interruppe la regolazione delle coordinate di viaggio sul display centrale e digrignando i denti gialli e deviati all’ infuori, diede voce al grosso motore, innesto’ il selettore in drive e parti’, imboccando un largo sterrato. In lontananza un sole grande ed arancione indicava il loro obbiettivo, la lunga striscia di asfalto che puntava verso la steppa kazaka. Sokolov accese il tablet, attese pazientemente che il sistema di riconoscimento biometrico accertasse la sua identita’ tramite lettura dell’ iride e inizializzo’ il programma di decriptaggio per leggere la e mail inviatagli da Abbas Almasi, nome in codice Aymaro.

Modificato da poliziottesco
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