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La Rai sull'AlfaSud e dintorni del mondo Alfa


renyuri71

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già da qualche giorno si sapeva della discussione di una tesi di laurea sul punto e vi erano articoli del Mattino di Napoli: adesso la segnalazione la fa 4R:

Pomigliano e l'Alfasud - Alla Rai "Un'auto chiamata Sud" - Quattroruote

Lo stabilimento Alfa Romeo di Pomigliano è stato per Napoli e per la Campania non solo una risorsa in termini di occupazione (15mila diretti e 40mila nell'indotto), ma anche un impianto modello per i suoi contenuti altamente innovativi, quasi rivoluzionari per l'epoca, in parte però vanificati dalle tensioni sociali e dalle lotte sindacali che ne minarono la credibilità e la qualità del prodotto.

Documentario. Una storia, quella dell'Alfa Romeo nel Sud Italia, ripercorsa con precisione e con grande attenzione nel documentario della Rai (La storia siamo noi) intitolato "Un'auto chiamata Sud, la vera storia dell'Alfa Romeo e dell'Alfasud", che andrà in onda il prossimo 12 giugno alle 23.45 su Rai Due e il 13 giugno alle 10 su Rai Tre. Il filmato, trasmesso oggi in anteprima a Napoli presso l'Università Suor Orsola Benincasa davanti a una platea di appassionati, trae lo spunto dalla tesi di Valeria Amitrano, laureanda in imprenditoria e creatività per Cinema, Teatro e Televisione ed è stato curato dal giornalista Giuseppe Pesce e da Aldo Zappalà, professore al Suor Orsola. Dalla storia dell'Alfa Romeo con Nicola Romeo, napoletano di nascita (grazie a Quattroruote e al Comune di Napoli c'è una strada intitolata a lui), fino all'intervista a Luraghi, mitico presidente della Casa del Biscione e genio dell'imprenditoria italiana dell'epoca, il documentario ripercorre tutte le fasi della nascita dell'Alfasud, ascoltando, tra gli altri, operai, sindacalisti, appassionati e collezionisti del marchio, fino ai dirigenti dell'Iri e dell'Alfa stessa, che furono gli artefici della crescita - e forse anche del declino – dello stabilimento.

I politici. Storie di raccomandazioni politiche ("ogni operai candidato ne aveva anche diverse") raccontate con ironia nel film di De Crescenzo "Così parlò Bellavista", dove il capo del personale dell'Alfa deve scappare da una pletora di persone in cerca di lavoro. Davanti all'implacabile mirino degli autori passano anche coloro che, dall'alto del potere istituzionale, seguivano le vicende dell'Alfasud. Si tratta di Gianni De Michelis e Antonio Bassolino, che dicono la loro più che sulle auto, sulla lotta politica e sindacale che caratterizzò le vicende dell'Alfasud, una lotta che alimentò clientele e gruppi di agitatori poco inclini al mondo delle automobili. Col risultato di dare credibilità a una conflittualità interna fatta di scioperi, anzi di mini scioperi, proclamati da appena trenta persone ma sufficienti a bloccare un'intera fabbrica con tutte le conseguenze facilmente immaginabili. Altra piaga, l'assenteismo, che contribuì a dare a Pomigliano la patente di stabilimento più ingovernabile in assoluto.

L'Alfasud, gran macchina. In questo panorama, a tratti desolante, spicca tuttavia l'Alfasud, un'auto bella, moderna, con una tenuta di strada strepitosa (notevoli gli inediti filmati girati durante i test in Oriente), frutto del genio dell'austriaco Hruska (che contribuì anche a progettare la fabbrica), richiesta ovunque nonostante gli errori, presunti, del marketing, "che aggiunse Sud ad Alfa". La passione di chi la possiede per collezione esula da qualunque valutazione sindacal-politica dell'epoca ed è frutto di un amore per l'auto e per la sua storia. Una storia, quella dell'automobile italiana, in cui spiccano le vicende della quattro porte "napoletana", dalle prestazioni strabilianti oscurate da ruggine – una piaga sui primi esemplari – e costi di produzione eccessivi. Nel 2008 Sergio Marchionne ha voluto dare allo stabilimento di Pomigliano il nome di Giambattista Vico e dallo scorso dicembre dalle sue catene di montaggio esce la nuova Panda che, nonostante la crisi del mercato, sta piacendo. Un viatico beneaugurante, si spera, per il futuro della fabbrica alle pendici del Vesuvio.

Silvio Campione

http://www.quattroruote.it/notizie/eventi/pomigliano-e-l-alfasud-alla-rai-un-auto-chiamata-sud' rel="external nofollow">

Modificato da sarge
riportiamo il testo almeno parzialmente
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solo la parte finale . " L'alfa non ha più un proprio stabilimento ", il laconico commento di uno degli intervistati .

Modificato da simonepietro

... Le Alfa del futuro, Mazda a parte, dovrebbero essere ingegnerizzate là. Ma io dovrei comprare un'Alfa fatta dagli ingegneri della Chrysler ?

( Cit . Giugiaro da Quattroruote )

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Ieri sera è andato in onda circa con un'ora di ritardo sull'orario previsto, più o meno intorno alla mezzanotte e 40. Io l'ho beccato che era già iniziato da una decina di minuti.

Purtroppo, essendo molto tardi, non ho potuto sentire granchè essendo costretto a tenere l'audio del televisore molto basso. Inoltre, la prevista replica di questa mattina su Rai 3 non è andata in onda per via della diretta televisiva straordinaria dalla Camera dei Deputati.

Ad ogni modo l'ho rivisto oggi pomeriggio sul sito internet della Rai. Chi lo volesse vedere può digitare nel motore di ricerca del sito "La storia siamo noi" e poi scegliere la puntata del 13/6.

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io, pure! alla fine il vero problema di Pomigliano e dell'Alfasud è stato... LA PATATA!!! :D

ma si sa, tutto il Mondo gira attorno alla "patata" :mrgreen:

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