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Navistar: Fiat (Iveco) vs VW (MAN & Scania)


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Considerato che laggiù non credo abbiano vincoli di lunghezza, il musone facilita la manutenzione.

Ribaltare la cabina per accedere al motore, mentre sei nel mezzo del nulla, non deve essere molto simpatico.....

A quanto si sente sono molto piú comodi.

T!

Factum abiit, monumenta manent.
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Iveco potrebbe fare benissimo negli USA.. E c'è da dire che il momento sembrerebbe giusto, visto che se i prossimi furgoni Dodge saranno i Daily (miglior prodotto della categoria in Europa) si riuscirebbe a fidelizzare il mercato sul marchio per i leggeri/medi.. Per poi pian piano alzare la gamma fino all'equivalente "musone" :-D dello Stralis, cioè l'Iveco Strator.

Inoltre direi che l'eccezionale EuroCargo potrebbe ritagliarsi un'ottima fetta anche lì, visto che qui in Europa è leader del segmento.. Negli Usa è pieno di quella taglia di camion ;-)

Certo: non è nulla semplice ma è indiscutibile che Iveco abbia una gamma di prodotti davvero ottima!

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Un’azienda ormai globalizzata e tra le poche al mondo capaci di lanciare una sfida allo strapotere dei tedeschi. Sembra essere questo il nuovo identikit di Fiat-Chrysler, almeno per come negli ultimi anni ne sta determinando la fisionomia l’amministratore delegato Sergio Marchionne. Come se non fossero già numerose infatti le scelte che stanno sempre più rendendo marginale il mercato italiano ed europeo per un marchio proiettato con forza verso il mondo, stamattina è arrivata un ulteriore conferma.

In un’intervista a La Tribune Sergio Marchionne ha manifestato il suo interesse per l’eventuale acquisizione del produttore Usa di camion Navistar, che si trova in difficoltà economiche. “Siamo interessati a stabilire una presenza sul mercato americano” ha detto il numero uno di Fiat-Chrysler palesando le proprie intenzioni.

Una scelta che in un colpo solo confermerebbe le linee di tendenza del marchio italo-statunitense sopra citate. “Innanzitutto – spiega infatti a Panorama.it l’economista Giuseppe Berta – sarebbe una conferma che anche Fiat Industrial, il marchio che opera nel settore dei mezzi pesanti e che ha recentemente approvato il piano di fusione con la controllata Usa Cnh, punta senza dubbi verso una piena globalizzazione, tra l’altro su un mercato molto attraente come quello statunitense”.

Una scelta in continuità con un processo di internazionalizzazione che già vede ad esempio il marchio Iveco ben posizionato sul mercato asiatico, a differenza di quanto accade invece per il settore auto.

“Questa tendenza alla globalizzazione – aggiunge Berta – è bene ricordare che porta l’impronta oltre che di Marchionne anche di John Elkann, che da quando è alla guida di Exor, la holding che sta a capo del Gruppo, ha fatto scendere le proprie partecipazioni non solo in Italia, ma anche in Europa, con il risultato che attualmente le attività del resto del mondo contano per i due terzi del totale”.

Ma l’interessamento a Navistar rappresenta a dovere anche la seconda caratteristica saliente dell’attuale era Fiat, quella di baluardo all’espansione prepotente dei marchi tedeschi. Non a caso infatti anche la Volkswagen, secondo alcune voci smentite però in mattinata dal Financial Times Deutschland, sarebbe interessata a una partecipazione all’interno della Navistar. Insomma, una sorta di sfida italo-tedesca, che dal mercato europeo si trasferirebbe nelle immense praterie americane solcate dai bisonti della strada statunitensi. “La reazione di Volkswagen – commenta Berta – non solo certifica che Marchionne su questo fronte si sta muovendo bene e con la solita tempestività, ma conferma anche che ormai Fiat rappresenta una sorta di linea di resistenza allo strapotere tedesco, nel senso che nel settore dell’automotive stiamo assistendo a una vera e propria sfida di Fiat contro la Germania”.

Una sfida che finora si è apertamente manifestata ad esempio in occasione del progetto di vendita del marchio Alfa Romeo, destinato proprio alla VW: un mancato affare che ha inasprito la frizione tra i due gruppi. Un contrasto poi accentuatosi anche a livello europeo, dove Marchionne, in veste di presidente dell’associazione dei costruttori di auto, ha chiesto esplicitamente all’Unione di predisporre un piano di salvataggio dell’industria automobilistica simile a quello attuato negli anni Novanta per l’acciaio e che portò alla riconversione di una parte consistente del settore. “Una proposta – sottolinea Berta – che, neanche a dirlo, è osteggiata dai tedeschi, per i quali ovviamente le cose vanno bene così. Ecco perché – conclude Berta – la vicenda Navistar è l’ulteriore conferma di questa situazione di scontro”.

Articolo completo su: Fiat, con i camion negli Usa lancia la sfida a Volkswagwen - Panorama
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Cercando un po' in giro, la notizia dell'interessamento di Marchionne all'ingresso sul mercato nordamericano dei camion, sembra nascere da un articolo del 10/06/2012 de La Tribune, giornale francese, ripreso poi da altre testate:

Fiat Industrial voudrait s'ouvrir le marché américain du poids-lourd

L'articolo riporta che, durante una conferenza stampa, ad una domanda sull'eventuale interesse al costruttore americano Navistar, Marchionne avrebbe risposto: "Nous sommes intéressés par l'établissement d'une présence sur le marché américain ".

Come già scritto in un post precedente, risposta ambigua ed aperta a interpretazioni multiple.

Aggiungo un po' di dettagli tratti dalla Reuters.

Quest'anno Navistar ha avuto un po' di problemi a causa di massicce spese per interventi in garanzia su motori venduti tra il 2010 e il 2011. Le sue azioni sono scese del 28% dalla fine del 2008.

Il mercato americano è diviso principalmente tra Freighliner (posseduto da Daimler), Mack (posseduto da Volvo tramite l'acquisizione di Renault Truck), Navistar appunto, Paccar's Kenworth e Peterbilt Trucks.

Sembra che, all'iinterno di Navistar esista una posizione, sostenuta dall'azionista Carl Icahn, che spinga verso una fusione con l'americana Oshkosh Corp (altra produttrice di camion). venerdì questo Icahn ha portato la sua quota al 12%, causando un aumento del titolo del 20%.

Il mercato americano è fortemente ciclico ma, in periodo di vacche grasse estremamente remunerativo.

Fino al 2010, Iveco Australia assemblava in loco alcuni modelli Navistar.

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Considerato che laggiù non credo abbiano vincoli di lunghezza, il musone facilita la manutenzione.

Ribaltare la cabina per accedere al motore, mentre sei nel mezzo del nulla, non deve essere molto simpatico.....

penso che le vere motivazioni siano queste. In europa sono i vincoli alla lunghezza che hanno accorciato e portato avanti la cabina.

Col muso la manutenzione e' migliore ed inoltre, credo... che in caso di incidente vada un pochino meglio non essere proprio "sul piano" che si schianta per primo...

Citroën C4 Picasso 1.6 BlueHdi 120 cv EAT6 Intense (2015) Ex: Citroën C4 Picasso 1.6 Hdi Elegance CMP6 110 cv FAP (2008) ? -  Renault Megane Scénic 1.9 Dti Kaleidos (1999) :agree: - UK vuole bandire i motore a combustione entro il 2032 - Secondo me non ce la farà! 13/02/2020     Childhood's Dream Pagina FB

 

 

 

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Guest EC2277

Che il Daily venisse venduto negli Stati Uniti con il marchio Ram era ovvio: dovevano sostituire i veicoli commerciali di origine Mercedes.

Perché dici che l'acquisto (ipotetico) della Navistar implicherebbe il non avere più i motori Cummins sui Ram?

[AGGIUNTA] Ho visto che la Navistar è proprietaria alla Maxxforce, la quale è una concorrente della Cummins.

Non vedo dove stia il problema: al limite sostituiranno il motore della Cummins con l'analogo della Maxxforce; credo che sia il 6.5H.

Modificato da EC2277
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