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Marchionne "taglia" 500 milioni a investimenti in europa


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Ho capito il senso, però, specie se si parla alla stampa, un AD preferisce sottolineare che i tagli che fa sono "risparmi" o "razionalizzazioni di spesa" (come gli esempi che hai portato tu), piuttosto che dire che il piano di investimenti in EU sarà ridotto di 500 milioni (sempre che l'espressione non sia un'invenzione di sana pianta dei giornalisti, il che può anche essere).

Dipende anche qui. Se tu vuoi sconcertare ancora di piú il tuo personale parli continuamente di risparmi e razionalizzazioni di spesa. Il che ha come consequenza che il tuo personle, dopo gli ultimi otto anni di continui cambiamenti, inizia a diventare paranoide. Se non lo giá é. Allora devi, anche per ovio motivo politico iniziare a cambiare le parole, per esprimere il concetto.

Ma proprio lí stá un´altra trappola: Il concetto che esprimi in poche parole, non é mai la situzione generale, che spesso ha tantissime pagine... e le orecchie che ascoltano e poi scrivono e quelle che leggono quello che ci é scritto si fanno a sua volta delle pippe mentali e costruzione che alla fine hanno solo un nummero in comune.

Immaginati AD di un mini costruttore come p.e. Bentley. Hai da lavorare mminimo 8h al giorno, se bastano. Poi, tra una porta e l´altra di salta adosso un tale, che ti chiede: Cosa farai tra due mesi... e tu esci appena da una conferenza nella quale avete discusso i problemi dei mercati emergenti. Tutta la confe di ha rubato il sonno da parecchi giorni, con tanto di telefonate, inchieste, indagini di mercato, di consulenze.. E in piú il reparto svilluppo ti chiede piú soldi - mentre un manager che fino a pochi giorni fa ti ha aiutato un sacco su questioni politiche, ti ha detto che andra alla concorenza tra un paio di mesi...

Uscendo da quella situazione il tizio vuole una risposta... E tu, come AD devi essere sempre smart, nice, and ambassador of the marque. Che cavolo dici? E che pippe si fa lui? e tutti quelli che tifano per bentley... Allora si che sei piú politico di un politico. O non pensi?

T!

Factum abiit, monumenta manent.
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I più attivi nella discussione

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Oltre a Opel ci sarebbe una certa Mazda2 III, visto che quella odierna veleggia per i 5 anni e non conviene esser prodotta in Jap. ;)

Mazda 2 in realtà mi sa che anche lei è già bella e pronta...è in commercio da 5 anni, la nuova dovrebbe uscire non più tardi del prossimo anno. e osservando come si muove Mazda con le sue architetture (ossia una nuova dura per due generazioni di modelli), probabilmente la prossima come pianale si rifarà abbondantemente all'attuale.

in poche parole, per la 2 imho la possibilità di collaborare con FGA è limitata alla produzione in Europa, anche se il nuovo stabilimento messicano potrebbe aver risolto anche questo problema...

imho Marchionne si riferisce più che altro a qualche ridefinizione della prossima Punto. 208 -e probabilmente futura Clio- hanno cambiato abbondantemente le carte del gioco nel segmento. tecnicamente -il peso- e anche stilisticamente.

fare BENE la nuova Punto non è uno scherzetto da ragazzi, con questo modello direi che si gioca la sopravvivenza di Fiat nel vecchio continente...e sanno o hanno capito che non possono permettersi di sbagliare come avvenuto, per capirsi, con Punto Evo.

anche perché non è un restyling, è un modello nuovo di zecca, con un costo iniziale elevato. se parte male da subito, sono problemi grossi.

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Mazda 2 in realtà mi sa che anche lei è già bella e pronta...è in commercio da 5 anni, la nuova dovrebbe uscire non più tardi del prossimo anno. e osservando come si muove Mazda con le sue architetture (ossia una nuova dura per due generazioni di modelli), probabilmente la prossima come pianale si rifarà abbondantemente all'attuale.

in poche parole, per la 2 imho la possibilità di collaborare con FGA è limitata alla produzione in Europa, anche se il nuovo stabilimento messicano potrebbe aver risolto anche questo problema...

imho Marchionne si riferisce più che altro a qualche ridefinizione della prossima Punto. 208 -e probabilmente futura Clio- hanno cambiato abbondantemente le carte del gioco nel segmento. tecnicamente -il peso- e anche stilisticamente.

fare BENE la nuova Punto non è uno scherzetto da ragazzi, con questo modello direi che si gioca la sopravvivenza di Fiat nel vecchio continente...e sanno o hanno capito che non possono permettersi di sbagliare come avvenuto, per capirsi, con Punto Evo.

anche perché non è un restyling, è un modello nuovo di zecca, con un costo iniziale elevato. se parte male da subito, sono problemi grossi.

Tombola!

Sotto i 6000rpm è un mezzo agricolo.

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Per chi sia interessato a una vista un po´ differnziata del discorso - perché magari non é un problema solo del FGA:

Manufacturing NEWS ANALYSIS

[h=1]Crisis in Europe[/h] [h=3]Overcapacity, debt dilemma imperil automakers[/h]

t was obvious to Sergio Marchionne last summer that a day of reckoning in Europe was near."There appears to be no immediate, obvious answer to the European conundrum," the Fiat/Chrysler CEO told reporters in August during the Management Briefing Seminars in Traverse City, Mich. "Time is running out for all European carmakers."

Last week, an avalanche of restructuring announcements showed that Marchionne seems to have the right polish on his crystal ball.

Europe has run out of time.

On the sidelines of an event organized by the Council for the United States and Italy last week, Marchionne, who is also head of European carmakers association ACEA, said: "If the euro disintegrates, European car sales could fall to below 10 million" units in the first year after a breakup, down from 13.6 million last year.

Whether the euro will disintegrate is still unknown, but the industry is taking major steps to prepare for a financial restructuring that could rival the 2008 crisis in North America.

"For the moment we are planning for the worst," Renault-Nissan CEO Carlos Ghosn said in New York last week. "And the worst is now."

The European car market is heading toward its fifth year-on-year decline. Late last week ACEA reported that May auto sales in the European Union were down 8.7 percent from May 2011 -- the eighth consecutive month of year-over-year declines. Sales dropped virtually everywhere, from the usually robust German market (down 4.8 percent) to the weakening French market (down 16.2 percent) to Greece, the weakest market of all (down 47.3 percent).

Five months into the year, new registrations are 7.7 percent lower than they were in the same period a year ago.

Today, many of the same governments that avoided the collapse of 2008 with scrappage programs are in too much financial trouble to offer a quick fix. And many Europeans, facing uncertainty about the future of the currency and the shape of the euro zone, also aren't buying cars, Ghosn said.

"My best scenario is zero to 1 percent" growth over the next three or four years, Ghosn said. "I think we're going to have some difficulty in front of us. I have absolutely no doubt that the next three, four years that Europe is going to be stagnation, at best."

Last week the problems in Europe seemed to come to a head:

-- Fiat announced it is cutting investments in Europe by 500 million euros, or about $629 million, on expectations that the region's auto market won't recover in the second half.

"The capital expenditure reduction is about half a billion euros from what we planned last year for 2012 in Europe," Marchionne said last week. Fiat, which owns 59 percent of Chrysler Group, has stopped additional investments and postponed the introduction of new models in Europe.

-- General Motors' Opel unit said it is in negotiations with unions to keep Opel's plant in Bochum, Germany, open until GM stops making the Zafira compact minivan at the factory at the end of 2016. GM is facing 12 consecutive years of losses in Europe.

At GM's annual meeting last week, CEO Dan Akerson said: "We have to fix Europe, or at least get it to where it doesn't drain the corporate coffers." GM posted a first-quarter adjusted operating loss in Europe of $256 million, and GM Europe has reported $16.4 billion in losses since 1999.

-- Ford is cutting production at plants in Germany and Belgium. The move is expected to reduce Ford's second-quarter European production by 65,000 units, or about 15 percent. Ford of Europe CEO Stephen Odell has not ruled out closing factories if European car sales continue to weaken.

"It is my job to be profitable at whatever level the market is at," Odell said recently. Ford hopes to contain its full-year loss in Europe to about $500 million, compared with $27 million loss in Europe last year.

-- IHS Automotive analysts said overcapacity in western Europe may more than double, to 2 million vehicles in 2012. To thin the glut, there would have to be the closing of "at least one factory per volume manufacturer in Europe, which would be about five factories in total," Philippe Houchois, an analyst at UBS in London, said last week.

Europe's carmakers have closed just two plants in the past four years: a GM plant in Brussels and a Fiat factory in Sicily.

Some automakers are asking for a new round of scrappage incentives to smooth falling demand. When the downturn began in late 2008, many European countries protected their struggling national automakers by offering cash incentives to those who trade in aged vehicles.

France is considering giving financial support to the car industry, France's Industry Minister Arnaud Montebourg said last week in a response to a call for aid from Renault.

The automaker would welcome a renewal of the scrappage bonuses paid to consumers who trade in old vehicles for new ones, "or any other support measure that boosts demand," Renault COO Carlos Tavares said.

Analysts say Italy is headed toward a 20-plus percent decline this year, to 1.4 million sales, a level not seen in 33 years. The Italian dealer association Federauto believes the only way to revive new-car sales is with a new round of incentives.

But then that points right back to Marchionne's statements from last summer.

Country-by-country bailouts are just part of a broader failure by European industry and political leaders to take advantage of the crisis to deal with deep structural problems in the automotive industry, Marchionne said.

Late last week Marchionne said European carmaker CEOs meeting in Madrid haven't made any progress on a common plan to address the region's overcapacity.

"I think my proposal will just remain a Marchionne idea," he said. "If there's no coordination by the European Union," he said, every carmaker in Europe will "do it by itself."

http://www.autonews.com/apps/pbcs.dll/article?AID=/20120618/OEM01/120619889/1193/crisis-in-europe%22

T!

Factum abiit, monumenta manent.
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Effettivamente...chissà se con il senno di poi ripeterebbe l'esperienza di AD di Fiat Group?

Potrebbe anche rassegnare le dimissioni domattina, non credo che molti piangerebbero calde lacrime....

La riduzione degli investimenti è con ogni probabilità in buona parte legata a Punto. Probabilmente erano nella fase finale della progettazione ed in quella iniziale dell'industrializzazione ed hanno stoppato tutto, con ovvia riduzione degli investimenti.

Un bruttissimo sengale per Fiat e per l'Italia anche perchè fa pensare che non ci siano molte speranze per una ripresa dalla crisi prima di due/tre anni, in caso contrario, dati i cicli di sviluppo di un'auto complessa come la Punto, gli investimenti non dovrebbero essere procrastinati per alcuna ragione, in modo da trovarsi pronti per la ripresa. C'è anche il rischio-incentivi, in Francia se ne discute e se partono loro gli va dietro mezza Europa, a quel punto trovarsi a pugnare con un'auto invecchiata come l'attuale PUnto sarebbe una mezza Caporetto....

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Potrebbe anche rassegnare le dimissioni domattina, non credo che molti piangerebbero calde lacrime....

La riduzione degli investimenti è con ogni probabilità in buona parte legata a Punto. Probabilmente erano nella fase finale della progettazione ed in quella iniziale dell'industrializzazione ed hanno stoppato tutto, con ovvia riduzione degli investimenti.

Un bruttissimo sengale per Fiat e per l'Italia anche perchè fa pensare che non ci siano molte speranze per una ripresa dalla crisi prima di due/tre anni, in caso contrario, dati i cicli di sviluppo di un'auto complessa come la Punto, gli investimenti non dovrebbero essere procrastinati per alcuna ragione, in modo da trovarsi pronti per la ripresa. C'è anche il rischio-incentivi, in Francia se ne discute e se partono loro gli va dietro mezza Europa, a quel punto trovarsi a pugnare con un'auto invecchiata come l'attuale PUnto sarebbe una mezza Caporetto....

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Potrebbe anche rassegnare le dimissioni domattina, non credo che molti piangerebbero calde lacrime....

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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I

(è da 4 anni che ci dicono "il prossimo anno ci sarà la fine della crisi"),

che ormai hanno pure smesso di dirlo :roll:

Peccato che le sfere di cristallo siano tutte rotte

...e non solo quelle :muto:

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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