Marchionne "taglia" 500 milioni a investimenti in europa

[Regazzoni]

Non capisco se giochi a contestarmi o no. Ma, voglio essere fiducioso, mi spiegheresti il perchè?

Mi limito a approfondire questa perchè non ho molto tempo.

Facile rendersi conto quanto sia molto meno costosa e meno rischiosa da sviluppare e lanciare una vettura come la 500L, rispetto ad una generazione totalmente nuova di Punto.

La prima ha volumi meno elevati da sopperire, segmento non in declino di vendite (le monovolume piccole) al contrario di Punto, mercato di destinazione anche USA (non solo Europa che è con l'acqua alla gola), evidenti potenzialità di appeal legate all'immagine attuale della 500 e non ultimo un appoggio notevole negli investimenti da parte dello stato Serbo.

Probabilmente ci sono altre 2 o 3 ulteriori motivazioni, ma credo che sia evidente a tutti che considerare la 500L un auto più costosa e rischiosa da lanciare rispetto a Punto IV non stia ne in cielo ne in terra.

[CoreVD]

Oh la! Una risposta completa ed esauriente

Gli aiuti dello stato Serbo non sono legati alla vettura, ma allo stabilimento? Se produci la Punto al posto della 500L.......?

Sul fatto del segmento B in declino dovrei verificare, ma mi fido della tua affermazione, sicuramente tu avrai verificato.

Non capisco perchè lo sviluppo di una 500L costi meno di una Punto... Quest'ultima mica devi farla per forza da un foglio vuoto...

Però è meglio tralasciare, dato che si stava parlando di "acqua alla gola" o "non acqua alla gola", mai parlato di "era meglio la Punto della 500L"...

Ma apprezzo le tue spiegazioni, nonostante la fretta

Modificato 12 Luglio 2012 da CoreVD

[Cosimo]

tenete anche conto che brucomela era fatta e finita da tempo, per cui la progettazione e parte dell'industrializzazione erano già stati pagati. Cosa fondamentale

[stev66]

A me sembrava chiaro il buon Rega, ma provo ad ampliare

500L nasce da uno stbilimento nuovo quasi completamente pagato dallo stato Serbo , quindi senza costi per attrezzare/riattrezzare le linee: primo vantaggio

Il segmento dei B-MPV è in espansione in Europa ( tutti i concorrenti a parte VAG ne hanno uno ) , a scapito delle C e delle B tradizionali : secondo vantaggio

L'auto è stata studiata per il mercato USA e la sua costruzione in Serbia permette l'ingresso a costo zero nel mercato russo , con conseguente flessibilità delle vendite: terzo vantaggio.

I numeir previsti non sono altissimi e l'auto comunque non è il "bread and butter" dell'azienda , quindi il suo fallimento non porterebbe conseguenze : quinto vantaggio

Inoltre Il baricentro automobilistico italiano, fondamentale nelle vendite Fiat, si sta spostando dal seg B al seg A ( anche se è un A ormai con dimensioni da B di 15 anni fa, vedi Panda ): sesto vantaggio.

[fonzino1]

Mi sembra che ogni tot si ritorna su sto benedetto stabilimento in Serbia elencandone ogni santa volta perchè e per come sia stato scelto per ospitare 500L: questo rende pesante il 3ad e crea fastidiosi loop.

Chiedo, pertanto, che, una volta per tutte, non si chiami più in ballo questo stabilimento e la scelta di cosa produrci perchè altrimenti tutta la discussione ne esce sterile e inutilmente lunga.

[justjames]

Rimando qua -> http://www.autopareri.com/forum/mercato-finanza-e-societ/55638-psa-dopo-il-2014-rischio-chiusura-per-aulnay-sous-bois-5.html#post27894392

Peugeot e' con le pezze al culo.

Ribadisco per l'ennesima volta: i dipendenti di alcuni fornitori del Gruppo PSA non vedono lo stipendio da GENNAIO. Altri da addirittura prima.

Quindi, prima di lanciarvi nella solita filippica contro SM che taglia investimenti e paga a 200 giorni, mi chiedo: se SM, che paga a 200 giorni, è brutto e cattivo, PSA, che proprio non paga, che è?!

[calatrava]

Un articolo, IMHO piuttosto "irritante" da Londra

da quattroruote

Fiat

I dubbi della City nell'analisi del Financial Times

Adesso è la Chrysler a dare una mano alla Fiat. Secondo il Financial Times nell'ora del bisogno è anche giunto il momento di ribaltare i ruoli, ricordando quando, nel 2009, fu appunto la Casa torinese a correre in aiuto della Chrysler con il risultato che oggi è sotto gli occhi di tutti. L'autorevole quotidiano economico londinese rincara la dose aggiungendo che al Lingotto occorre "una trasfusione di sangue proveniente dall'altra sponda dell'Atlantico per cercare di risollevarsi dalla crisi in cui è precipitata a causa dell'eccessiva dipendenza dal mercato italiano, sia per quanto riguarda la produzione che le vendite".

La produttività Fiat. Il giornale della City continua analizzando la produzione del Gruppo: "Gli stabilimenti Fiat in Italia lavorano al 53% della loro capacità produttiva, la più bassa tra gli stabilimenti presenti in Europa. Inoltre è troppo esposta su un mercato depresso come quello europeo, è quasi del tutto invisibile in Asia e anche se è adeguatamente posizionata in America Latina, non è comunque ai vertici assoluti". L'indagine sulle multinazionali del centro studi Mediobanca conferma in effetti che il mercato nord americano vale il 36%, ma con il pieno consolidamento di Chrysler potrà arrivare anche al 50%. L'Europa vale il 37% suddiviso in 16% Italia e 21% per il resto del Vecchio Continente con il Sud America che rappresenta il 19%. Per cui, scrive l'FT, il vero jolly della Fiat adesso è il mercato nord americano con la Chrysler passata al Lingotto per il 61,8%: "Se arriva all'80% - si legge sul Financial Times – Marchionne può sbloccare il tesoro di Chrysler e mettere le mani su otto miliardi di ricavi, un sogno per un'azienda che sta bruciando soldi in Europa".

Politica e sindacati. Certo, aggiunge il giornale economico, il Lingotto deve fare anche i conti con le pressioni politiche, sociali e legali per poter investire i soldi di Chrysler in Italia. "Marchionne sostiene che la Fiat non può continuare a fare eccezioni per il sistema Italia, ma un giorno queste parole - conclude il FT - si riveleranno o aria fritta o la dichiarazione più coraggiosa mai fatta da un imprenditore italiano" [ndr di calatrava : :(r:(r:(r:(r:(r:(r:(r:(r ]. Fiat comunque può contare su una disponibilità di 18 miliardi, decisamente superiore al valore di Borsa di altre Case automobilistiche straniere sia in Europa sia in Asia, come emerge dalla ricerca sulle multinazionali del centro studi Mediobanca. Il capitale in mano a Sergio Marchionne risulta più del doppio rispetto al valore di Renault (7,9 miliardi di capitalizzazione) e oltre sei volte quello di Peugeot (2,8 miliardi). È superiore anche alla Mitsubishi (5 miliardi) e all'indiana Tata.

I leader nel mondo. Lo scenario automobilistico mondiale, sulla scorta dei dati di Mediobanca, è dominato dai grandi produttori giapponesi e tedeschi, mentre appaiono escluse le società statunitensi che una volta avevano le prime posizioni (nel 2001 GM e Ford erano rispettivamente in terza e quarta posizione) e che adesso navigano nelle retrovie. I primi sei giganti mondiali dell'automotive (con totale attivo oltre i 100 miliardi di euro) sono tre giapponesi e tre tedeschi (settima è la coreana Hyundai che invece nel 2004 era solo 12esima dietro alla Fiat). Nel 2011 la Fiat (solo il settore auto), dopo l'acquisizione di Chrysler, è in 12esima posizione, ormai alla pari con la Peugeot – che però naviga in pessime acque - di poco superiore con 7,5 miliardi.

Silvio Campione

Fiat - I dubbi della City nell'analisi del Financial Times - Quattroruote

[TurboGimmo]

L'unica cosa che ho capito e' che Peugeot l'anno prossimo chiude.

[lupin3rd]

Sul posizionamento sui mercati sono d'accordo con quanto espresso nell'articolo , per quanto concerne la parte finanziaria no perchè uno dovrebbe avere a disposizione il bilancio o almeno fornire degli indicatori di situazione patromoniale e finanziaria per poter argomentare un'analisi. I numeri di per sè non sono così significativi.

[TonyH]

2.8 miliardi di capitalizzazione di Peugeot è davvero niente.

Se dovesse cercare finanziamento sui mercati in questo momento....non potrebbe.

È messa veramente male.