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Marchionne contro Volkswagen


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Non sono d'accordo perchè una scontistica così forte attrae clienti che non avrebbero mai comprato una Golf. Per l'atterraggio morbido , si dal punto di vista sociale è la soluzione più giusta però dobbiamo rivedere i requisiti per diventare imprendintore in Italia e ridefinire alcune regole del gioco.

Ma se attrai nuovi clienti con la golf a 17900€, al giro dopo difficilmente gliela puoi proporre a a 23.000 ;) forte che te la comprano lo stesso.

Il problema sollevato, va oltre l'Italia, pur essendo la maglia nera.

Appellarsi al darwinismo e al "muoia Sansone con tutti i filistei" facendo finta di niente....è po' da ottusi, mi spiace.

Qua non parliamo del gommista sotto casa, ma di industrie il cui fallimento avrebbe ripercussioni devastanti. E che quindi andrebbe concordata a livello europeo una strategia in primis politica per evitare il disastro.

Invece continuiamo a farci la guerra da capponi tra Italia-Germania-Francia.

Sia chiaro, a me dei battibecchi tra due CEO pieni di ego che giocano a fare le primedonne frega una cippa.

Interessa che si riesca a risolvere lo spinoso nodo della sovrapproduzione (e delle martellate sulle palle autoinflitte dai regolamenti UE) senza dover lasciare necessariamente un sacco di morti per strada.

Se Sparta piange, qua non è che Atene ha tanto da sbellicarsi dalle risate

Modificato da TonyH

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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IMHO la situazione è sufficientemente drammatica di suo, in Europa, senza che si pensi che tutto sia una partita di RISIKO nella quale è in palio la "conquista del mondo".... Anche perchè non so quanto ci sia diVERAMENTE vantaggioso ad essere il vincitore di un mucchio di cenere.......

Edit: Tony ha scritto quel che pensavo poco prima di me......

Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent'anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos' hanno prodotto? Gli orologi a cucù.( O.Welles)

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Per quanto mi riguarda, lo scenario è abbastanza semplice.

In tempi normali, quando anche i tacchini (e Fiat) volavano, Volkswagen grazie agli alti margini ha accumulato risorse finanziarie e investito sia in tecnologie che nuovi modelli. In quel contesto, la quota di mercato non era fondamentale.

Nel momento della crisi, i tedeschi non fermeranno mai il meccanismo che hanno creato, diminuendo drasticamente la capacità produttiva e gli investimenti. Perché farlo, se nelle casse c'è ancora denaro?

Piuttosto si sacrificano i margini sull'altare dei volumi, cercando di dare una spinta ai concorrenti sull'orlo del baratro.

La sensazione è che in Europa molti player siano lì lì per soccombere, e sicuramente in quel di Wolfsburg non piangeranno se qualcuno lascerà le penne sul campo.

Una volta che si sarà fatta pulizia dei più deboli, i margini risaliranno in maniera naturale.

Penso che Marchionne abbia compreso benissimo che la strategia di VW è questa e che alla fine spingerà il Gruppo Fiat fuori dall'Europa. Quindi cerca alleati nella politica, come d'abitudine, per evitare che il nefasto futuro si concretizzi....

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Ma se attrai nuovi clienti con la golf a 17900€, al giro dopo difficilmente gliela puoi proporre a a 23.000 ;) forte che te la comprano lo stesso.

Si può dire lo stesso per le fiat e per le francesi.

Il problema sollevato, va oltre l'Italia, pur essendo la maglia nera.

Appellarsi al darwinismo e al "muoia Sansone con tutti i filistei" facendo finta di niente....è po' da ottusi, mi spiace.

Cosa c'è di sbagliato o ottuso nel ragionamento? Non è la specie più forte a sopravvivere e nemmeno quella più intelligente, ma la specie che risponde meglio al cambiamento. Vw è stata negli anni più forte, più intelligente e oltretutto sta pure rispondendo pure meglio al cambiamento, avendo più rete può permettersi di fare prezzi stracciati come gli altri. Credo che Marchionne non solo ci abbia fatto una figuraccia, ma anche uno spot enorme.

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Sono d'accordo. Il punto è questo: come si può chiedere a un costruttore in bonis (VW) di tagliare parte della propria capacità produttiva per riequilibrarsi con gli altri che invece sono costretti a farlo? Se si parla di coordinare un piano di tagli/ridimensionamenti tra chi ha bisogno di farlo, in modo che ci sia una regia comune è un conto, ma pretendere/auspicare che anche chi non ne ha bisogno lo faccia è francamente controproducente.

Pare opportuno che ci sia in sede europea un piano coordinato a cui possano aderire i costruttori che ne hanno necessità, ma non si può chiedere che chi non ne ha bisogno vi aderisca. Reputo l'uscita di Marchionne inopportuna e posta male: un conto è, preso atto che c'è una situazione d'emergenza, auspicare una sinergia produttiva tra chi naviga male, un conto è puntare il dito contro chi, per un motivo per l'altro, per quanto volatile, è sul mercato ancora redditizio.

Ma la posizione che Marchionne e altri stanno portando avanti da un anno o due non è quella di diminuire la capacità produttiva di tutti i costruttori un po' per uno, anche per chi non ha sovracapacità.

La richiesta è quella di stabilire un piano continentale che accompagni e faciliti la riduzione o eliminazione della sovracapacità produttiva, sopratutto aiutando la ricollocazione dei lavoratori degli impianti tagliati.

Questo per aiutare i costruttori a non soccombere a causa dei problemi di sovracapacità. Cosa che porterebbe ancora più posti di lavoro persi e senza alcuna pianificazione e controllo per farvi fronte. Ed è la soluzione "alternativa" che tu stesso hai proposto.

Solo che c'è una fazione opposta che non vuole che venga varata questa politica di riduzione della sovracapacità. Il gruppo Volkswagen ne fa parte.

Qual'è la logica di contrastare questa politica? Facciamo l'esempio con VW.

Volkswagen ha pure lei una capacità produttiva europea sovrabbondante. Conta poco quello che si sente nei telegiornali questi giorni "Fiat ha i piazzali pieni. Volkswagen invece non ha sovra-produzione." Ce l'ha.

Ma la riesce a piazzare in Europa mantenendo prezzi bassi quanto e a volte più degli altri. Nonostante questo significhi guadagnare poco o a volte perderci.

Come se lo può permettere? Andando a coprire con abbondanti guadagni altrove.

Lo scopo? Mettere in crisi la concorrenza in Europa oltre le sue possibilità di sopravvivenza, per guadagnare un po' di quote ora e grosse quote quando qualcuno chiuderà tra la concorrenza.

Si chiama dumping ed è una pratica ben poco apprezzata, anche nel "libero mercato".

Opporsi alla riduzione della sovra-capacità produttiva dei costruttori in Europa significa iniziare a rendere inefficace questa politica di dumping nel giro di alcuni mesi.

Ha ragione chi, come Marchionne, chiede una politica comune continentale per riassestare il settore, prima che una parte dello stesso collassi?

O ha ragione chi, come VW, non vuole che ci sia una politica comunitaria e anzi preferisce che il mercato rimanga alterato il più possibile, con sovraproduttività che gonfia i costi di produzione e (insieme agli sconti per riuscire a vendere durante la crisi) toglie competitività e guadagni ai costruttori europei, impedendogli di essere concorrenziali anche fuori Europa e spesso di sopravvivere?

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Ma se attrai nuovi clienti con la golf a 17900€, al giro dopo difficilmente gliela puoi proporre a a 23.000 ;) forte che te la comprano lo stesso.

Il problema sollevato, va oltre l'Italia, pur essendo la maglia nera.

Appellarsi al darwinismo e al "muoia Sansone con tutti i filistei" facendo finta di niente....è po' da ottusi, mi spiace.

Qua non parliamo del gommista sotto casa, ma di industrie il cui fallimento avrebbe ripercussioni devastanti. E che quindi andrebbe concordata a livello europeo una strategia in primis politica per evitare il disastro.

Invece continuiamo a farci la guerra da capponi tra Italia-Germania-Francia.

Sia chiaro, a me dei battibecchi tra due CEO pieni di ego che giocano a fare le primedonne frega una cippa.

Interessa che si riesca a risolvere lo spinoso nodo della sovrapproduzione (e delle martellate sulle palle autoinflitte dai regolamenti UE) senza dover lasciare necessariamente un sacco di morti per strada.

Se Sparta piange, qua non è che Atene ha tanto da sbellicarsi dalle risate

Io non lo trovo ottuso perchè in Italia andiamo male in quanto non vogliamo competere seriamente a livello globale, non vogliamo cercare di diventare i migliori o di restare qualora lo fossimo a quel livello, cerchiamo quando le cose vanno male e non si è fatto a tempo debito le cose dovute di pararsi il deretano anzichè ammettere i propri errori e cercare di non rifarli più in futuro. Quante P/M imprese falliscono e causano danni paragonabili alla Fiat a livello collettivo? Queste persone falliscono e non vengono aiutate, perchè ? Se un italiano potesse da una attività guadagnare 100 , lo farebbe in un anno spendendo 150 in cose inutili mentre uno straniero guadagnerebbe 1 ma per 100 anni cercando di stringere la cinghia per far si che quell'1 ci sia sempre reinvestendo nell'azienda non comprandosi il Porsche , la shampista di turno ecc .

23/07/2012 => Doktoren in Economia Aziendale :-D

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Quante P/M imprese falliscono e causano danni paragonabili alla Fiat a livello collettivo? Queste persone falliscono e non vengono aiutate, perchè ? Se un italiano potesse da una attività guadagnare 100 , lo farebbe in un anno spendendo 150 in cose inutili mentre uno straniero guadagnerebbe 1 ma per 100 anni cercando di stringere la cinghia per far si che quell'1 ci sia sempre reinvestendo nell'azienda non comprandosi il Porsche , la shampista di turno ecc .

Finalmente. È da mo' che Fiat in Italia non è più l'ombelico di nulla e questo si fa ancora finta di non volere capirlo.

BMW M135i xDrive 306 cv

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Ma la posizione che Marchionne e altri stanno portando avanti da un anno o due non è quella di diminuire la capacità produttiva di tutti i costruttori un po' per uno, anche per chi non ha sovracapacità.

La richiesta è quella di stabilire un piano continentale che accompagni e faciliti la riduzione o eliminazione della sovracapacità produttiva, sopratutto aiutando la ricollocazione dei lavoratori degli impianti tagliati.

Questo per aiutare i costruttori a non soccombere a causa dei problemi di sovracapacità. Cosa che porterebbe ancora più posti di lavoro persi e senza alcuna pianificazione e controllo per farvi fronte. Ed è la soluzione "alternativa" che tu stesso hai proposto.

Solo che c'è una fazione opposta che non vuole che venga varata questa politica di riduzione della sovracapacità. Il gruppo Volkswagen ne fa parte.

Qual'è la logica di contrastare questa politica? Facciamo l'esempio con VW.

Volkswagen ha pure lei una capacità produttiva europea sovrabbondante. Conta poco quello che si sente nei telegiornali questi giorni "Fiat ha i piazzali pieni. Volkswagen invece non ha sovra-produzione." Ce l'ha.

Il problema è questo, o forse scusate, ci sono soluzioni che mi sfuggono. Il mercato europeo sta andando in vacca e se le cose vanno male, purtroppo ci rimettono migliaia di persone..Ma se in Europa tutti hanno problemi di sovracapacità.. Anche in caso di una santa alleanza, dove si ricollocano i lavoratori? O le linee? Ammesso che nella guerra sia possibile una tregua..E questa guerra a mio vedere non denota scorrettezze, ma evidenzia solo chi è stato più capace..è fattibile un accordo?

Modificato da gigione1
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Il problema è questo, o forse scusate, ci sono soluzioni che mi sfuggono. Il mercato europeo sta andando in vacca e se le cose vanno male, purtroppo ci rimettono migliaia di persone..Ma se in Europa tutti hanno problemi di sovracapacità.. Anche in caso di una santa alleanza, dove si ricollocano i lavoratori? O le linee? Ammesso che nella guerra sia possibile una tregua..E questa guerra a mio vedere non denota scorrettezze, ma evidenzia solo chi è stato più capace..è fattibile un accordo?

Secondo te potrà essere più fruttuoso, nel tentare di ricollocare i lavoratori e di attenuare gli effetti su economia e società, pianificare la dismissione degli impianti in base ad un piano continentale oppure aspettare che qualcuno fallisca?

E ancora: è meglio che ci sia un piano comunitario oppure che ogni stato stabilisca una politica propria di supporto, salvataggio o anche solo assistenza nella chiusura dei propri costruttori/impianti?

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Ma quale tecnologia? VW si puo' permettere il lusso di fare cio' che gli altri non possono unicamente perche' sono il primo costruttore del mercato piu' grande che tra l'altro e' molto chiuso verso i prodotti stranieri. Loro si son potuti permettere il lusso di passare al common rail per ultimi, tenendo per anni dei diesel osceni e solo perche' tanto i tedeschi li compravano comunque.

Poi e' chiaro che con l'apertura totale delle frontiere i mercati grandi iniziano ad invadere con i propri prodotti quelli piccoli fagocitandoli. VW si puo' permettere una gamma sconfinata rispetto agli altri visto la ricettivita' del suo mercato interno e puo' permettersi gli investimaenti maggiori. Non potevamo che aspettare il momento in cui gli altri costruttori andassero sotto pressione. In questo momento non c'e' partita perche' e' come se si fanno i 100 m con chi parte 10 metri metri piu' avanti. Si parte da basi diverse, in questo scenario non ci sono investimenti o politiche commerciali che tengano. E quanto piu' perdono gli altri tanto piu' si rafforza l'economia tedesca che fa partire VW piu' avanti. E'un circolo che porta a strangolare gli altri e l'unica soluzione per loro se vogliono sopravvivere e' unirsi per avere economie di scala e mercati paragonabili a VW. Non c'e' altra scelta. E tutto cio' anche alla svelta visto che VW spinge per dare la spallata finale.

Modificato da santuz
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