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Marchionne contro Volkswagen


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grazie, sono andato a leggermi il sito di car 21. C'è pure un rapporto molto dettagliato che mi interessa ma temo non leggerò mai, troppo lungo :mrgreen:

in effetti quanto detto nelle dichiarazioni è roba ben diversa da quanto letto sui giornali,il tono mi è parso molto più basso e il centro delle argomentazioni è bene altro. Per riassumerla alla velocissima, il discorso è fare sistema a livello europeo se no si rischia di rimanere tutti con il cerino in mano

Modificato da Trucido
Factum abiit, monumenta manent.
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  • 4 settimane fa...
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I più attivi nella discussione

I più attivi nella discussione

Gruppo Volkswagen è diventato così dominante in Europa che i concorrenti sono stati lasciati indietro.

Un osservatore industria ritiene successo della casa automobilistica tedesca minaccia il futuro di alcuni dei suoi concorrenti in difficoltà. "Il dibattito si rivolge ora a cui non tedesco OEM fallirà prima ... e quando", ha detto Max Warburton, con sede a Londra analista di Bernstein Research.

VW Group, con i marchi Audi, Seat e Skoda, comanda ora una quota di mercato del 24 per cento nell'Unione europea e nei paesi EFTA, in crescita dal 18,6 per cento nel 2004. Marchio VW propri comandi un 12,7 parti per cento.

Dal 2004, PSA / Peugeot-Citroen, in Europa il secondo più grande fabbricante automobilistico, ha visto la sua caduta quota al 12,2 per cento dal 13,8 per cento.

Dominanza VW è improbabile che essere minacciata anche da problemi economici europei portare a tuffarsi vendite di auto nella regione. I nuovi modelli, come il recente Audi A3 e l'imminente nuova generazione VW Golf fornirà un grande vento di coda.

Volkswagen Group has become so dominant in Europe that rivals are being left behind.

One industry observer believes the German automaker's success threatens the future of some of its struggling competitors. "The debate now turns to which non-German OEM will fail first ... and when," said Max Warburton, a London-based analyst at Bernstein Research.

VW Group, including brands such as Audi, Seat and Skoda, now commands a market share of 24 percent in the EU and EFTA countries, up from 18.6 percent in 2004. VW brand on its own commands a 12.7 percent share.

Since 2004, PSA/Peugeot-Citroen, Europe's second-biggest automaker, has seen its share fall to 12.2 percent from 13.8 percent.

VW's dominance is unlikely to be threatened even as Europe's economic woes lead to plunging car sales in the region. New models such as the recently launched Audi A3 and the upcoming new-generation VW Golf will provide a big tailwind.

autonews

500-panda-up.png

VW Up! threatens Fiat Panda’s leadership | Fiat Group's World

"The trouble with the world is that the stupid are cocksure and the intelligent are full of doubt." -Bertrand Russell

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Bello come da una parte contino i modelli separati, dall'altra facciano la somma....bonci bonci paparapà....

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Articolo da un punto di vista insolito scritto da Bill Emmott che credo scrivesse sull'economista, perchè ogni tanto eiportavano suoi articoli sulla stampa

Bill Emmott per l'Espresso (traduzione di Guiomar Parada)

La principale domanda che gli investitori stranieri hanno posto per un decennio agli osservatori autonominatisi, come me, interpreti dell'Italia verso il resto del mondo è stata: «Perché gli italiani continuano a votare per Silvio Berlusconi?». Rispondere a questa domanda, ora superata, era in ogni caso molto più semplice che rispondere alla domanda che pongono ora.

L'attuale quesito è un vero rompicapo, oltre ad avere una rilevanza molto maggiore sia per il futuro dell'Italia sia per quello dell'euro. La domanda che gli investitori stranieri si pongono ora è: perché Sergio Marchionne, che a Detroit è considerato un eroe, è così detestato in Italia?Gli italiani potrebbero stupirsi apprendendo che si tratta di una domanda frequente quanto importante, nonostante l'amministratore delegato della Fiat sia meno presente che nel passato nella stampa nazionale e i problemi che Marchionne sta affrontando a causa del calo delle vendite di automobili in Europa siano comuni a tutte le case automobilistiche. Molti rifiuteranno di rispondere nel merito commentando che gli americani sono i soliti ciechi sostenitori del mondo degli affari, diversamente dai saggi europei.

Il quesito mi si è riproposto ora innanzitutto perché, a seguito della pubblicazione nel Regno Unito e negli Stati Uniti di un mio nuovo libro sull'Italia ("Good Italy, Bad Italy" - La buona Italia, la cattiva Italia), tra le molte domande che mi sono state poste in relazione all'Italia e al suo futuro nell'euro, quella su Marchionne è stata tra le più frequenti - e non solo nel caso del pubblico americano, ma anche di quello tedesco.Il secondo motivo è che ho da poco finito di girare un documentario sulla crisi italiana, che sarà messo in onda in autunno e che include un'intervista a Marchionne. La critica più comune espressa da autorevoli italiani dopo aver visto i montaggi provvisori è stata: «Perché avete incluso tanto materiale su un uomo detestabile come Marchionne? Perché non siete stati più critici sul suo operato?».Parte di questa animosità può essere il risultato ovvio dell'alto profilo che l'amministratore delegato della Fiat ha tenuto fino a non molto tempo fa. Quanti tedeschi conoscono il nome degli amministratori delegati della Volkswagen o della Bmw? Qualcuno indubbiamente, ma non tantissimi. Nel suo caso, la barba, l'accento canadese e la preferenza per i maglioni rispetto alla classica giacca e cravatta lo hanno probabilmente reso un personaggio più noto di quanto sarebbe stato opportuno.

Quale che sia il motivo, e so bene che la questione della Fiat presenta molte sfaccettature, il fatto che Marchionne sia così detestato sorprende e porta gli osservatori e gli investitori stranieri a ritenerlo importante. Poiché gli italiani non si stancano di ribadire la bontà del loro settore manifatturiero - "l'Italia è la seconda potenza manifatturiera dopo la Germania" - e l'eccezionalità del made in Italy, sorprende che tanti italiani abbiano una opinione così negativa sull'uomo che guida una delle aziende manifatturiere più importanti e più antiche del paese.E più strano ancora appare il fatto che questo grande paese manifatturiero produca in un anno meno automobili del Regno Unito. Le contraddizioni esistono ovviamente in molti paesi. Nel Regno Unito, di cui sono cittadino, se ne è palesata una spettacolare: un anno fa era sui titoli dei giornali di tutto il mondo per le rivolte e i saccheggi nelle piazze, mentre ora, esattamente nell'anniversario di quei disordini, il paese spicca per aver ospitato dei Giochi Olimpici gioiosi e di grande spirito comunitario. Un controsenso che non riesco a spiegare.La contraddizione italiana, tuttavia, ha un peso molto maggiore. Il principale problema per cui si parla dell'Italia è ovviamente il debito, circa 2 mila miliardi di euro, il terzo più grande del mondo per ammontare. Il nodo reale non è però il debito pubblico del paese, bensì l'assenza di crescita economica.A osservare la situazione da vicino e, credetemi, i tedeschi la stanno osservando da molto vicino, si comprende che il premier Mario Monti ha ragione quando dice che sul fronte della politica fiscale, l'Italia non è la Grecia, né l'Irlanda, né la Spagna. L'Italia non nasconde peccati fiscali. È un paese virtuoso e lo è stato fin dalla metà degli anni Novanta.

Per valutare la Grecia, gli investitori stranieri si chiedono se Atene sarà in grado di onorare gli impegni presi in materia fiscale e di avere le carte in regola per chiedere la prossima tranche di aiuti per salvare il paese. Per valutare la Spagna si chiedono se sussista il rischio che la sofferenza nel sistema bancario spagnolo si estenda sempre di più e che il mercato immobiliare continui sulla sua china discendente. E come nel caso dell'Irlanda, sanno bene che la rapida crescita economica degli ultimi quindici anni in questi due paesi è stata artificiale.Quando valutano l'Italia, agli investitori viene in mente innanzitutto ovviamente il debito pubblico a livello del 120 per cento del Pil, una misura nella quale l'Italia supera solo la Grecia. Poi però prendono in considerazione il fatto che la crescita italiana nell'ultimo decennio non è stata artificiale né alimentata dal debito e che le famiglie italiane non hanno accumulato debiti folli. Si arriva così al nocciolo della questione: la crescita economica dell'Italia degli ultimi decenni non è stata artificiale, semplicemente non c'è stata.I 2 mila miliardi di euro di debito pubblico sono un sintomo, non la malattia. Il debito è stato accumulato a causa di una irresponsabile spesa dello Stato, che però ha avuto luogo negli anni Settanta e Ottanta, non recentemente. Se nei vent'anni successivi alla crisi finanziaria del 1992 l'Italia fosse cresciuta del 2 per cento l'anno, il debito sarebbe sceso ben sotto il 100 per cento del Pil e non costituirebbe la seria preoccupazione che rappresenta oggi. L'Italia si è invece trascinata nella stagnazione.

Ciò rende l'Italia un elemento più pericoloso e più importante degli altri debitori dell'eurozona. Dal punto di vista dei tedeschi e degli investitori stranieri, il presidente Monti ha realizzato un ottimo lavoro quanto alla riduzione della spesa pubblica. Diversamente dal caso greco o da quello spagnolo, Monti non può fare molto di più. Il vero problema è l'assenza di crescita.E ciò ci riporta a Marchionne, ma non a lui personalmente. Come il debito, la diffusa opinione negativa che in Italia si ha sulla sua persona, in particolare tra i media delle élite, è agli occhi dei tedeschi, dei britannici e degli americani il sintomo di qualcosa che potrebbe dimostrarsi molto pericoloso: che agli italiani non interessi veramente la crescita economica.Ciò che compromette l'immagine esterna dell'Italia è il timore che l'animosità verso Marchionne risponda alla dinamica confermata recentemente dal caso disperato della British Gas. L'azienda britannica ha deciso di abbandonare definitivamente il progetto di un impianto a Brindisi, dopo aver aspettato inutilmente per undici anni il permesso per costruire un terminal per gas naturale liquefatto, nonostante l'Italia sostenga di averne bisogno per ridurre i costi energetici e la sua dipendenza dal gas russo.

Questa è la dinamica sulla quale il presidente Monti deve intervenire con più incisività. Non trasformando Marchionne in un santo, ma radunando a favore del suo governo e delle sue riforme liberali il più ampio mondo imprenditoriale e adoperandosi per convincere gli investitori stranieri che l'Italia è un paese che ha davvero abbracciato il capitalismo moderno e che è pronto ad accogliere al meglio chi vuole fare affari. Se Monti o il suo successore a Palazzo Chigi vi riuscissero, il debito pubblico passerebbe in secondo piano.

io l'ho letto qui sito notoriamente piuttosto critico nei confronti del maglionato.

Ho grassettato un punto che ritengo interessante e piuttosto inquietante su quanto pensino molti italiani, ne ho riscontri tutti i giorni :pen:

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Articolo da un punto di vista insolito scritto da Bill Emmott che credo scrivesse sull'economista, perchè ogni tanto eiportavano suoi articoli sulla stampa

Ho grassettato un punto che ritengo interessante e piuttosto inquietante su quanto pensino molti italiani, ne ho riscontri tutti i giorni :pen:

Domanda scomoda perché ficcante e pungente.

Noto spesso due correnti di pensiero a tal proposito

- non faccio niente perché non serve a niente, al limito tiro a campare fregando qualcuno

- non faccio niente perché tanto so che arriva la botta di culo che mi risolve tutto

Per fortuna di tutti c'è chi nella crescita ci crede e non ha fatto affondare il paese.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Ha poco senso oggi paragonare le vendite di up/mìii/citigo a quelle seg a fiat.

la gamma vw non è ancora a regime , ad esempio mancoano le up 5 porte etc etc

Poi ormai la differenziazione su seg. ha poco senso, in tanto prendono una g.punto o una polo base , tutte iperscontate, piuttosto che un seg a.

Oggi non è più ben definito niente.

Guidatore medio di S.w. mi piacciono le auto , fumatore Light e AD INTERIM convivente... questo è nicogiraldi....

875kg - 260+ cv i numeri del mio piacere

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A me questi articoli sull'Italia, vergati queste insigni penne inglesi, che vivono a Londra, ma hanno un cannocchiale potentissimo con cui riescono a vedere alla perfezione cosa succede in Italia, mi fanno semplicemente fresco agli organi penduli.

Scrivono di economia? E allora facessero analisi economica, invece di spiegare al mondo come mai GLI ITALIANI (tutti quanti, in blocco) votano Berlusconi, come mai GLI ITALIANI odiano Marchionne, come mai GLI ITALIANI mangiano la pizza ecc. ecc.

E menomale che lui stesso si definisce un "osservatore autonominatosi". Quindi è pure capace di automandarsi a quel paese?

Senza_titolo_3.jpg

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A me questi articoli sull'Italia, vergati queste insigni penne inglesi, che vivono a Londra, ma hanno un cannocchiale potentissimo con cui riescono a vedere alla perfezione cosa succede in Italia, mi fanno semplicemente fresco agli organi penduli.

Scrivono di economia? E allora facessero analisi economica, invece di spiegare al mondo come mai GLI ITALIANI (tutti quanti, in blocco) votano Berlusconi, come mai GLI ITALIANI odiano Marchionne, come mai GLI ITALIANI mangiano la pizza ecc. ecc.

E menomale che lui stesso si definisce un "osservatore autonominatosi". Quindi è pure capace di automandarsi a quel paese?

tutto bello tutto, vero, viva l'orgoglio italico, ma le tue considerazioni non mi spiegano il perché in italia non cresciamo da 15 anni e paghiamo più tasse rispetto a tutti gli altri paesi che funzionano, senza però avere i loro servizi.

Ah.. dimenticavo il fatto che un qualsiasi imprenditore straniero preferisce tagliarsi gli orgni penduli piuttosto che investire qui.

Continuiamo a considerarci inattaccabili e superiori qualsiasi giudizio esterno (che poi questo ha solo riportato qualche banalissimo dato), soo noi possiamo sparar merda su noi stessi (e lo facciamo benissimo, cosa unica la mondo credo) voglio vedere che fine faremo..

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Per Cosimo, TonyH, Yakamoz.

Per come la vedo io, l'autore dell'articolo non ha trattato il punto focale: la mentalità d'una grossa fetta di italiani.

Potrei riassumerla semplicemente con un detto (messicano?) che ho letto tempo fa da qualche parte: "se un problema ha soluzione, perché ti preoccupi? E se non ha soluzione, cosa ti preoccupi a fare?"; e poi anche: "Franza o Spagna, purché se magna".

Ammetto che è una mentalità lontana dal mio modo di pensare, ma quando m'imbatto nelle maglie della burocrazia non riesco a fare a meno di pensare a questi "modi di vivere": la ricerca del potente di turno a cui offrire i servigi per vivere beato e contento. Che sia Berlusconi, Craxi, Stalin, Mussolini, Garibaldi, Giulio Cesare, da tempo immemore mi sembra che la mentalità italica sia permeata da questa ricerca del "ci pensa lui e io mi sbatto meno"; aggiunto a: "va bene, ma non nel mio orticello".

Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

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