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Marchionne contro Volkswagen


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Quella è la teoria ;)

Nella pratica...se abitui il cliente allo scontone diventa un'impresa farlo tornare indietro.

O gli dai una cosa che trasuda figaggine, oppure il cliente si siede e aspetta che cali le braghe. E te sei nella cacca perché hai dei costi da ammortizzare.

È vero le aziende possono fallire, ma la portata del fallimento non è uguale per tutte le aziende.

Se fallisce psa, tra diretti e indotto rimangono a casa più di 100.000 persone, con costi sociali astronomici.

Va bene non tenere in vita aziende decotte, ma almeno che lo si faccia con un piano per un atterraggio morbido...mentre qua vogliamo lo schianto tipo kamikaze

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Guest EC2277

Infatti la tesi suggerita da Marchionne è: «Ridimensioniamoci tutti, così non fallirà nessuno.» Mentre la strategia (apparente) della Volkswagen sembra essere: «Poiché sono forte in Cina ed in America, posso sovrascontare qui in Europa e se qualcuno fallisce nel tentativo di tenere botta non mi frega nulla.»

Anche se l'articolo che ho tradotto non è il testo integrale dell'intervista, offre degli spunti molto interessanti. Non ultimo il ruolo che l'Unione Europea dovrebbe ricoprire: quello del coordinatore di una politica di tagli ragionata tra tutti i costruttori, in modo da spalmare su tutti gli stati dell'Unione e tra tutte le aziende del settore, i costi sociali ed economici della crisi. In teoria ciò non avvantaggerebbe nessuno, non danneggerebbe nessuno e rimetterebbe le cose a posto.

Modificato da EC2277
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Quella è la teoria ;)

Nella pratica...se abitui il cliente allo scontone diventa un'impresa farlo tornare indietro.

O gli dai una cosa che trasuda figaggine, oppure il cliente si siede e aspetta che cali le braghe. E te sei nella cacca perché hai dei costi da ammortizzare.

È vero le aziende possono fallire, ma la portata del fallimento non è uguale per tutte le aziende.

Se fallisce psa, tra diretti e indotto rimangono a casa più di 100.000 persone, con costi sociali astronomici.

Va bene non tenere in vita aziende decotte, ma almeno che lo si faccia con un piano per un atterraggio morbido...mentre qua vogliamo lo schianto tipo kamikaze

Non sono d'accordo perchè una scontistica così forte attrae clienti che non avrebbero mai comprato una Golf. Per l'atterraggio morbido , si dal punto di vista sociale è la soluzione più giusta però dobbiamo rivedere i requisiti per diventare imprendintore in Italia e ridefinire alcune regole del gioco.

Infatti la tesi portata avanti da Marchionne è: «Ridimensioniamoci tutti, così non fallirà nessuno», mentre la strategia (apparente) della Volkswagen sembra essere: «Poiché sono forte in Cina ed in America, posso sovrascontare qui in Europa e se qualcuno fallisce nel tentativo di tenere botta non mi frega nulla.»

In condizioni di concorrenza perfetta , quindi ideali , nel breve periodo entreranno nel mercato concorrenti fino a quando vi è possibilità di guadagno, nel lungo periodo resterà chi produrra al minimo costo medio. Obiettivamente siamo onesti , se posso annientare i miei concorrenti lo faccio specie se non ho necessitò di salvarmi.

23/07/2012 => Doktoren in Economia Aziendale :-D

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Guest EC2277

In condizioni di economia reale non entrano nuovi attori in un mercato così saturo da aver portato al fallimento uno o più concorrenti.

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In condizioni di concorrenza perfetta , quindi ideali , nel breve periodo entreranno nel mercato concorrenti fino a quando vi è possibilità di guadagno, nel lungo periodo resterà chi produrra al minimo costo medio. Obiettivamente siamo onesti , se posso annientare i miei concorrenti lo faccio specie se non ho necessitò di salvarmi.

Hint: Quelle dichiarazioni sono state rese nel corso di una seduta del "sindacato" dei costruttori di auto.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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In condizioni di economia reale non entrano nuovi attori in un mercato così saturo da aver portato al fallimento uno o più concorrenti.

Infatti nel lungo periodo quale ora siamo perchè l'auto è più di 100 anni che esiste, come diceva il buon Sergio, ne resteranno pochi. Tra l'altro l'indotto può anche lavorare per clienti esteri ma devi avere la capacità per farlo. Il diversificare nell'industria non è un concetto nuovo, specie se ti trovi a quel punto della catena produttiva.

23/07/2012 => Doktoren in Economia Aziendale :-D

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allora, questo è tutto il virgolettato di marchionne, che ho trovato nelle famose 2 pagine:


  • [*=1]“I’ve never seen it this bad,” Sergio Marchionne, chief executive of both Chrysler and the Italian automaker
Fiat, said during an interview. “All the unresolved issues that have been plaguing the industry for a number of years have all come forward.”


  • [*=1]“What they should do is coordinate a rationalization of the industry across the producing companies,” he said in an interview on Tuesday.


  • [*=1]“The ones that really have not acted on this are the French and the Germans, who have not taken out any capacity at all,” he said. “Everybody should take haircuts.”


  • [*=1] “It’s a bloodbath of pricing and it’s a bloodbath on margins,” he said.

Il resto delle 2 pagine sono parole del giornalista, non penso ci si possa fare un'opinione sull'intervista vera e propria. sono solo frasi decontestualizzate e inserite nel suo articolo.

pari, pari come fanno tutti, ilfatto, repubblica e corriere compresi di cui si parla spesso.

Per caso Marchionne ha smentito queste parole del giornalista ?

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Infatti la tesi suggerita da Marchionne è: «Ridimensioniamoci tutti, così non fallirà nessuno.» Mentre la strategia (apparente) della Volkswagen sembra essere: «Poiché sono forte in Cina ed in America, posso sovrascontare qui in Europa e se qualcuno fallisce nel tentativo di tenere botta non mi frega nulla.»

Anche se l'articolo che ho tradotto non è il testo integrale dell'intervista, offre degli spunti molto interessanti. Non ultimo il ruolo che l'Unione Europea dovrebbe ricoprire: quello del coordinatore di una politica di tagli ragionata tra tutti i costruttori, in modo da spalmare su tutti gli stati dell'Unione e tra tutte le aziende del settore, i costi sociali ed economici della crisi. In teoria ciò non avvantaggerebbe nessuno, non danneggerebbe nessuno e rimetterebbe le cose a posto.

Ma questa è la legge, seppur dura, del mercato........di cosa ci si lamenta?. Per me questa è una uscita fuori luogo. Imho

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Come avevo letto da un'altra parte: "che il mercato faccia Darwinianamente il suo corso!" Vw ha seminato per anni il suo bel campo e può permettersi di avere mezzo ettaro improduttivo. Fiat ha un terzo del suo orto in malora. Può anche lamentarsi della siccità e maledire il vicino...Però l'orto non lo innaffiava bene neanche prima..

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Ma questa è la legge, seppur dura, del mercato........di cosa ci si lamenta?. Per me questa è una uscita fuori luogo. Imho

Sono d'accordo. Il punto è questo: come si può chiedere a un costruttore in bonis (VW) di tagliare parte della propria capacità produttiva per riequilibrarsi con gli altri che invece sono costretti a farlo? Se si parla di coordinare un piano di tagli/ridimensionamenti tra chi ha bisogno di farlo, in modo che ci sia una regia comune è un conto, ma pretendere/auspicare che anche chi non ne ha bisogno lo faccia è francamente controproducente.

Pare opportuno che ci sia in sede europea un piano coordinato a cui possano aderire i costruttori che ne hanno necessità, ma non si può chiedere che chi non ne ha bisogno vi aderisca. Reputo l'uscita di Marchionne inopportuna e posta male: un conto è, preso atto che c'è una situazione d'emergenza, auspicare una sinergia produttiva tra chi naviga male, un conto è puntare il dito contro chi, per un motivo per l'altro, per quanto volatile, è sul mercato ancora redditizio.

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