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Rendere obbligatorio il casco per le bici, cosa ne pensate?


Nico87

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Sì quei caschi hanno senso solo per MTB estremo / downhill... comunque basta che cerchi su google "bici casco con mentoniera".

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Il casco in bicicletta è una mostruosità giuridica e logica e la posizione di Quattroruote sa tanto di ripicca contro l'iniziativa salva ciclisti e sotto questo profilo è criticabile ed infantile: 4R mi ha deluso oltre modo.

Premetto che uso la bici da corsa e la mtb da 25 anni e uso il casco, sempre, da almeno 10 anni, ma certamente non lo uso per fare qualche centinaio di metri in città a 15 km/h.

Ovvio che se mi investono e vado con la capoccia per terra potrei farmi meno male col casco, però vi sottopongo alcune considerazioni:

1) esiste un limite oltre il quale lo Stato diventa invasivo e se si qual è questo limite? teniamo presente che, di questo passo, anche per andare a piedi potresti dover mettere per obbligo abiti catarifrangenti o un casco visto che anche i pedoni in genere mouiono per lesioni al capo o magari potrebbe cascarti un vaso in testa. magari stai a casa che è più sicuro, anche se poi può venire un terremoto. E magari perché non il casco in auto, in fin dei conti anche per un giretto turistico su un circuito ti obbligano ad usarlo?

2) si può paragonare la moto a una bici? ma come fai anche solo a pensarlo? la moto pesa in media 150-200 chili e va oltre i 150 km/h in buona parte dei casi, gli scooter pesano almeno un quintale e vanno tutti a 70 orari almeno e con capacità di accelerazione eccellente come noto: inoltre la moto è spesso soggetto attivo del sinistro, la bici nel 90% dei casi e passa ne è passivo.

3) la lesione classica del ciclista, quando non è investito, è la frattura della clavicola o del polso: essendo bassa la velocità il ciclista mantiene la possibilità di proteggere la caduta: è un banale e noto dato statistico come purtroppo è statistico che abbiamo avuto quasi tutti amici che ci hanno lasciato le penne in moto e fortunatamente meno in bici: quando è investito, purtroppo, il caschetto serve a ben poco: in primo luogo spesso si spezza il collo o hai gravi lesioni toraciche e, comunque, in urto a 50 orari il caschetto è un palliativo: in sostanza un ottimo disincentivo ma poco utile alla sicurezza. io lo metto perché non si sa mai, perché sulla bici da corsa vado anche ovviamente a più di 20 orari e con la mtb puoi urtare un ramo e per una sicurezza che so solo psicologica su statali dove i camion ti superano a 70-80 orari.

4) il casco disincentiva e poi lo vedete il vecchietto nel paesino che per andare dalla figlia a 500 mt a 12 orari deve mettersi il caschetto? che disincentivi è del tutto normale: io in questi giorni preferisco l'auto alla moto perché trovo il casco insopportabile col caldo: inoltre in bici, diversamente dalla moto, fai movimento, quindi sudi e, col casco, sudi in modo bestiale.

5) esistono forme di libertà che vanno tutelate, specie poiché non v'è rapporto costi benefici e specie quando la comprimi solo perché non vuoi fare il tuo lavoro di pubblico amministratore: chiediamoci come mai nei Paesi dove la bici è un culto ed un'istituzione non vi sono obblighi di sorta anche se poi gli stessi ciclisti o lo usano o sono comunque ligi con la fanaleria e le altre forme di sicurezza passiva, asfalto decente incluso: ho girato, anche in bici, Danimarca, Olanda, Germania: grande rispetto per i ciclisti, precedenza delle ciclabili al punto che sono un incubo per un automobilista italiano, grande sicureza in generale.

Questa polemica sul casco è strumentale a voler lasciare le cose come stanno e non fare niente scaricando tutto sul cittadino, un poco come accade per quelle statli col limite a 50 orari.

io insisterei su forme serie di sicurezza passiva, in primis la visibilità perché tanti di noi non usano le luci la sera e questo è davvero pericoloso.

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Il casco in bicicletta è una mostruosità giuridica e logica e la posizione di Quattroruote sa tanto di ripicca contro l'iniziativa salva ciclisti e sotto questo profilo è criticabile ed infantile: 4R mi ha deluso oltre modo.

Premetto che uso la bici da corsa e la mtb da 25 anni e uso il casco, sempre, da almeno 10 anni, ma certamente non lo uso per fare qualche centinaio di metri in città a 15 km/h.

...CUT...

una statistica con numeri l'ho riportata qualche pagina fa, e fa invece intendere che il casco sia utile.

Sono d'accordo sul fatto che disincentiva e sono d'accordo che l'uscita di 4rotelle è una mezza minchiata, la sicurezza va trovata altrove.

Penso che debba circolare mooolta più informazione, prima del casco serve l'educazione civica e il rispetto... riporto una letterina aperta di Terruzzi apparsa su GQ:

Siete silenziosi. Siete ecologici. Siete sani. Siete presuntuosi. Siete maleducati. Siete pericolosi. Parlare male di voi è come fare il tifo per la Spal. Perdi di sicuro. Perché la bici abbina benessere e saggezza, qualità per chi pedala e per chi non lo fa ma dovrebbe, vuoi mettere? E giù una sfi lza di buonissimi motivi su cui guai a dire «ba». Belli e buoni. Civili e bravi. Al punto da trasformare una sgambata in fi losofi a, in una soluzione pulita, utile, persino necessaria. Quindi, poche balle, abbiamo a che fare con una minoranza intelligente che, anche per questo, la mette giù dura. Abbinando un fi lo di vittimismo a un fi lotto di abusi. Ma sì, dai: solo voi potete fi lare in contromano, senza remore o fanali; solo voi vi sentite autorizzati a scattare sul marciapiede, chissenefrega del pedone che esce dal portone; solo voi avete il diritto, anzi il dovere, di insultare chiunque metta piede in una pista ciclabile, che è vostra proprietà privata e basta, bastardo chi non lo sa. Perché il ciclista, dietro il sorriso compassionevole, sotto la fatica salutare, trasuda odio, mastica frustrazione, nutre una vendetta perenne, sempre pronta, fornita di un corredo di rivendicazioni lungo così. Se poi il tempo si guasta, piove, fa un freddo cane, la rabbia si scatena. Contro chi sta al caldo, al coperto in automobile, vale a dire dalla parte di un torto atavico, universale. Come se il vostro sacrifi cio fosse affrontato anche per me, che non capisco una mazza. Per me, inquinatore dell'aria che proprio voi respirate affannosamente; per me che vi costringo a perlustrare una città orripilante. Cara grazia che non mi metti sotto, magari con il passeggino monoposto a ruote lenticolari con all'interno il pupo-kamikaze agganciato a una bici da corsa, neanche fosse il rostro di una nave da battaglia. Ciclisti metropolitani e ciclisti extra urbani. Quelli della domenica, quelli che hanno la gamba, quelli che vanno via in gruppo come si fa al Giro d'Italia, gli altri tutti dietro e zitti, che se superi li offendi, li danneggi. In pericolo e pericolosi. Forse per questo visibili e inguardabili, con quelle maglie da Giro, appunto, colorate da uno stilista sotto anfetamina. Ma, dico, un blu scuro? Un sobrio tinta unita? Macché, per pedalare in periferia o in campagna pare sia obbligatorio indossare roba carnevalesca, tutta coperta da marchi di sponsor che dello sponsorizzato, peraltro, se ne sbattono, mai una lira, fi guriamoci. Come se un automobilista, per andare al mare, vestisse la tuta di Alonso, con le sue belle scritte. Niente, un festival del fucsia, del verdemela mixato giallo limone e oro, dell'arancio blu cobalto. Con il caschetto argento vivo. Con gli occhiali da Stelvio anche lungo il Po, con la spocchia di chi può occupare l'intera carreggiata, tanto se mi azzardo a infastidire arriva la "pula e fi nalmente mi sbatte in galera. A me, che guido la berlina e che, per questo, devo essere punito a prescindere, comunque, guarda un po'. Ciclisti, del resto, i veri fi ghi, gli unici. Quelli che mi indicano la via. E intanto, sulla via, fanno i padroni. Nel giusto solo loro, incompresi dentro un mondo di ingiustizie. Bravi. Grazie.

è inutile mettere il casco se la cultura dominante è questa!

A proposito di sicurezza, ultimamente c'è stata una mezza rivoluzione benedetta dal FIAB e accolta da molte città, che però per me è una cazzata atroce soprattutto in prossimità degli incroci. Bici contromano in molte città: Via libera alle biciclette contromano in città - Corriere.it

MILANO - E alla fine, per la gioia dei ciclisti, è arrivato il via libera. Le biciclette potranno andare contromano. La decisione è stata presa dalla direzione generale per la sicurezza stradale del ministero Infrastrutture e Trasporti che ha accolto una proposta della Federazione Italiana Amici della Bicicletta.COMUNI VIRTUOSI - Una soluzione tecnica che può essere applicata «su strade larghe almeno 4,25 metri, in zone con limite di 30 km/h, nelle zone a traffico limitato e in assenza di traffico pesante». Praticamente nella stragrande maggioranza dei centri urbani delle città. «Siamo veramente soddisfatti e ringraziamo il ministero per questa apertura verso la mobilità ciclistica. Ha finalmente prevalso il buon senso», dice Antonio Dalla Venezia, presidente della federazione che da anni chiede di consentire, nei centri urbani, il doppio senso di marcia nelle strade a senso unico. «Alcuni comuni virtuosi e coraggiosi, come Reggio Emilia - sottolinea Dalla Vecchia - hanno introdotto già questa soluzione che consente al ciclista di usufruire di tragitti più brevi, evitando di seguire i sensi unici pensati esclusivamente per le auto e che portano il ciclista a fare giri molto più lunghi. Praticamente una maniera per scoraggiare l'uso della bicicletta».

NEL RESTO D'EUROPA - La novità si basa sulla tesi, portata avanti dalla Fiab, secondo la quale, in attesa di un aggiornamento normativo, fosse possibile promuovere la conversione di alcuni sensi unici a doppio senso limitato alle biciclette, concedendo una direzione a tutti i veicoli e due esclusivamente alle biciclette. Del resto basta girare nel resto d’Europa, per esempio, per vedere applicato sulla palina del segnale stradale delle strade ad un senso di marcia un cartello integrativo con la scritta “eccetto bici”. «Il Ministero, finalmente, dando parere favorevole alla nostra proposta, pur con prescrizioni compatibili con i contesti urbani, di fatto ha offerto alle amministrazioni locali un nuovo strumento a favore del traffico ciclistico - spiega Enrico Chiarini, responsabile area tecnica della Fiab - Ma non è tutto. L'applicazione di tale soluzione consentirà il completamento a basso costo della rete ciclabile urbana di molti comuni italiani e di fatto offrirà al ciclista interessanti alternative a strade fortemente trafficate».

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Occhio che all'estero hanno un ssn ben diverso dal nostro, molto più privato e di stampo assicurativo.

E le assicurazioni, se adotti uno stile di vita o un comportamento a rischio, decidono di ridurre gli indennizzi o di aumentare il premio.

In parole povere, ti permettono di andare dove vuoi, anche senza protezioni, ma possono liberamente decidere di non pagarti o addirittura di non assicurarti.

Qua deo gratia vieni curato al meglio sempre, ma che si decida di valutare cosa possa ridurre i costi in caso di incidente, e di renderlo obbligatorio, non mi pare una bestialità.

Ci stracciamo tanto le vesti per la sicurezza sul lavoro (ma senza obblighi da parte del dipendente), ma una volta usciti vogliamo vivere nell'anarchia. E venir curati gratis.

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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una statistica con numeri l'ho riportata qualche pagina fa, e fa invece intendere che il casco sia utile.

Sono d'accordo sul fatto che disincentiva e sono d'accordo che l'uscita di 4rotelle è una mezza minchiata, la sicurezza va trovata altrove.

sì, ciao, l'ho letta ma l'ho trovata inesatta: diciamo che sono un poco del settore seguendo vari settori legali di circa 8 marchi di assicurazione per cui ti confermo che la lesione principe di chi cade da solo in bici è quella a polso o clavicola, più raramente il bacino: viceversa, se sei investito, meglio affidarsi a un santo in paradiso che al caschetto che, comunque, ribadisco, porto sempre quando esco per sport: poi, chiaro, può succedere la caduta anomala contro il bordo del marciapiedi o altro ostacolo cittadino e il caschetto sarebbe utile ma qui ho già osservato che se inseguiamo la sicurezza totale finiamo per ledere le libertà ed il rapporto costi-benefici è più che dubbio.

Ho parlato di approccio giuridico sbagliato da parte di 4R perché uno dei principi cardine della Costituzione è il principio di ragionevolezza (art. 3): da qui le considerazioni tecniche su un mezzo come un ciclomotore e come un velocipede (il CdS li chiama ancora così!) e da qui l'opportunità do evitare forzature per le quali avremmo innumereveoli esempi paradosso oltre a quelli che ho già citato (magari proibire le escursioni fuori pista di sciatori e alpinisti e via dicendo).

In definitiva: non si può non vivere per non morire.

Poi, nell'ambito di questa libertà, uso sempre la protezione nei termini detti e cerco di farla usare anche ai miei piccoli ciclisti facendo passare il casco come una cosa da grandi.

Ma se metti un obbligo finirai per avere problemi di assicurazione e poi di targa (!!), magari di revisione. Strano, peraltro, che 4R citi l'obbligo in Finlandia (dove magari c'è ghiaccio a terra per 6 mesi all'anno) o in Turchia (mai visto un turco col casco) e dimentichi le principali nazioni europee dove la bici è una cosa seria... malafede... penso di sì.

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sì, ciao, l'ho letta ma l'ho trovata inesatta: diciamo che sono un poco del settore seguendo vari settori legali di circa 8 marchi di assicurazione per cui ti confermo che la lesione principe di chi cade da solo in bici è quella a polso o clavicola, più raramente il bacino: viceversa, se sei investito, meglio affidarsi a un santo in paradiso che al caschetto che, comunque, ribadisco, porto sempre quando esco per sport: poi, chiaro, può succedere la caduta anomala contro il bordo del marciapiedi o altro ostacolo cittadino e il caschetto sarebbe utile ma qui ho già osservato che se inseguiamo la sicurezza totale finiamo per ledere le libertà ed il rapporto costi-benefici è più che dubbio.

Ho parlato di approccio giuridico sbagliato da parte di 4R perché uno dei principi cardine della Costituzione è il principio di ragionevolezza (art. 3): da qui le considerazioni tecniche su un mezzo come un ciclomotore e come un velocipede (il CdS li chiama ancora così!) e da qui l'opportunità do evitare forzature per le quali avremmo innumereveoli esempi paradosso oltre a quelli che ho già citato (magari proibire le escursioni fuori pista di sciatori e alpinisti e via dicendo).

In definitiva: non si può non vivere per non morire.

Poi, nell'ambito di questa libertà, uso sempre la protezione nei termini detti e cerco di farla usare anche ai miei piccoli ciclisti facendo passare il casco come una cosa da grandi.

Ma se metti un obbligo finirai per avere problemi di assicurazione e poi di targa (!!), magari di revisione. Strano, peraltro, che 4R citi l'obbligo in Finlandia (dove magari c'è ghiaccio a terra per 6 mesi all'anno) o in Turchia (mai visto un turco col casco) e dimentichi le principali nazioni europee dove la bici è una cosa seria... malafede... penso di sì.

Mamma quanto quoto.

La gente tende a non riuscire veramente a capire che la sicurezza totale non è una cosa che va inseguita.

E' ragionevole escludere i rischi più gravi e frequenti ma, appunto "ragionevole".

Paesi che usano la bicicletta molto più di noi impongono regolamentazioni molto più lasche, e per agire sulla sicurezza agiscono su elementi diversi.

Noi introduciamo gli obblighi invece, riparandoci dietro una correttezza "formale" che non serve a nessuno e danneggia tutti.

"Fico, io ti rispondo che al buio tutti i gatti sembrano leopardi e che non bisogna mai comprare un gatto in un sacco. C'entrano qualcosa? Probabilmente no, esattamente come la tua metafora." [Loric]

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Mamma quanto quoto.

La gente tende a non riuscire veramente a capire che la sicurezza totale non è una cosa che va inseguita.

E' ragionevole escludere i rischi più gravi e frequenti ma, appunto "ragionevole".

Paesi che usano la bicicletta molto più di noi impongono regolamentazioni molto più lasche, e per agire sulla sicurezza agiscono su elementi diversi.

Noi introduciamo gli obblighi invece, riparandoci dietro una correttezza "formale" che non serve a nessuno e danneggia tutti.

sono d'accordo sul fatto che questa sparata sul casco obbligatorio sia un sistema per spostare l'attenzione dal prevenire l'incidente ad attenuare i danni, ovvero è un palliativo. Va bene, l'obbligo del casco non può essere imposto se prima non ci sono le condizioni necessarie ad una circolazione in sicurezza sulle strade. A quel punto, probabilmente, molti obblighi e divieti potranno essere rilassati.

E fin qua, sono d'accordissimo. Il discorso che faccio io è un altro, ovvero, non sminuire l'efficacia di un dispositivo di sicurezza come il casco dicendo che è inutile (altrove, pur di difendere le posizioni di #salvaciclisti, ho letto pure "dannoso"!).

renyuri71, confido che tu svolga egregiamente il tuo lavoro e non discuto, ma le statistiche e gli studi vanno circostanziati e devono riportare dati oggettivi ecc... ora, effettivamente non ho trovato in rete molto materiale (ho poco tempo oggi) ma da quello che ho letto, sembra che una buona percentuale di sinistri coinvolga la capoccia e che di questi, nell'85% dei casi si può intervenire col caschetto, riducendo le lesioni.

Io, personalmente, preferisco affidarmi al caschetto made in china che al santo in paradiso.

Che il casco debba essere reso obbligatorio o no... io ho le mie riserve e non ho ancora deciso :) penso che i <14 debbano indossarlo obbligatoriamente.

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Una statistica che ho trovato qui: DOSSIER SULLA SICUREZZA DEL CICLISTA

Statistica USA,c'è una bella differenza;-)...

Questo sarebbe vero SE tu non vivessi in una comunità, SE la sanità non fosse pubblica, SE le comunità non investissero in istruzione e formazione, SE le statistiche sugli incidenti non contribuissero a calcolare i premi assicurativi. Quindi NO, il buon senso dice che se ti schianti non è un problema solo tuo. Bisogna uscire dall'ottica che la sicurezza sia una questione personale, è un costo pubblico ed è per questo che i governi investono in sicurezza, non certo per compassione verso ciclisti e motociclisti con fratture craniche o spinali. Infortuni e decessi sono un costo, peraltro calcolabile.

Detto ciò, vorrei concludere. Io non è che sia pro obbligo di casco ai maggiori di 14 anni (non l'ho scritto da nessuna parte), sono sicuramente contro un certo tipo di visione della questione sulla sicurezza e non sono d'accordo sul fatto che il casco non sia utile in città (anzi).

Per me lo è nel caso della bici,per le auto è le moto ovviamente NO;)...

Quello che penso è che prima di rendere obbligatorio il casco ai maggiori di 14 bisognerebbe intervenire in altre aree, quali la realizzazione di ciclabili e l'educazione civica al rispetto del ciclista, per aumentare la sicurezza di uno dei più deboli utenti della strada.

Ah,questo è poco ma sicuro;)..

Il casco obbligatorio è forse una forzatura estrema che potrebbe allontanare dalla bicicletta invece che attrarre verso un mezzo che, se usato con la testa e in aree sicure, oltre che ecologico e non congestionante a livello di traffico, può anche essere salutare (ciao!). Chi usa la bici seriamente in città e per lunghi tragitti IMHO si renderà conto da solo che il casco serve, quello che la comunità potrebbe fare è informare, piuttosto che obbligare.

Quoto,a parte il fatto che il casco serva assolutamente in città,ed io sulla bici ci stò da quando sono nato e la utilizzo tutti i giorni tutt'ora;)...neanche a farlo apposta,proprio ieri ho rischiato di cadere,si è spezzato il pedale della bici,già da quando l'avevo presa avevo notato che il pedale non lavorava più bene,era piegato e decisi preventivamente di camminare piano senza forzare perchè mi aspettavo che da un momento all'altro si sarebbe spezzato,per fortuna si è rotto al ritorno vicino casa:)

I motori sono come le donne, bisogna saperli toccare nelle parti più sensibili.(Enzo Ferrari)

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Statistica USA,c'è una bella differenza;-)...

a frisco se noleggi una bici si presenta un stewart per darti le "istruzioni di sicurezza" (ossia come si usa una bici) stile "decollo"

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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