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Bambino preso a forza dalla Polizia


Pandino

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Accuse e polemiche nel Padovano dopo il filmato di “Chi l’ha visto”

col ragazzino portato via da scuola. Fini e Schifani: “Ora fare chiarezza”

Sta suscitando clamore e indignazione il caso di un bambino di 10 anni, Leonardo, che è stato allontanato dalla madre su provvedimento della Corte d’Appello-Sezione minori del Tribunale di Venezia: il piccolo è stato prelevato ieri mattina con la forza da agenti in borghese presso la sua scuola elementare di Cittadella, in provincia di Padova.

Una zia del ragazzo ha ripreso tutto e il video-shock, andato in onda ieri sera a “Chi l’ha visto?”, sta facendo il giro del Web. Da quanto si apprende da fonti della Questura di Padova gli agenti hanno dato supporto al consulente della Corte d’appello veneziana nell’esecuzione del provvedimento. I fatti vengono chiariti, ulteriormente, da una nota della questura che evidenzia come il Tribunale dei minori di Venezia abbia previsto “l’allontanamento del minore dall’ambiente materno, affidandolo in via esclusiva al padre con collocamento in una comunità”. L’intervento avvenuto ieri presso la scuola di Cittadella è stato eseguito, spiega ancora la questura, “in quanto i tentativi esperiti in passato presso la casa materna e dei nonni non avevano avuto l’ esito sperato perché il bambino si nascondeva alla vista degli assistenti sociali e del personale sanitario intervenuti”.

La vicenda giudiziaria è complessa, la Corte d’Appello - spiegano dalla Questura di Padova - “ha recentemente rigettato un ricorso finalizzato alla sospensione del provvedimento presentato dalla madre”, e “anche su indicazione del consulente della corte d’ appello è stato individuato il plesso scolastico quale luogo ritenuto neutro e, quindi, idoneo all’ esecuzione”. La scena che si è presentata ieri di fronte alla scuola elementare, ripresa anche in un video, è per certi versi straziante.

Secondo la Questura di Padova “l’intervento ha comportato notevoli difficoltà per la reazione del bambino e l’opposizione energica di alcuni familiari della madre che cercavano di impedire al padre di condurre il minore alla comunità individuata. Si rendeva, pertanto, necessaria l’azione di supporto dei poliziotti intervenuti come previsto dalla citata ordinanza. L’autorità giudiziaria è stata informata dei fatti accaduti”. Nel filmato si vede il ragazzo che tenta di resistere in tutti i modi agli agenti che cercano di portarlo in macchina. In sottofondo si sentono le urla probabilmente della zia: “Non si mettono le mani addosso ai bambini, i bambini vanno ascoltati”. Oggi di fronte alla scuola di Cittadella si è svolta una protesta da parte della madre del bambino, dai nonni e di una decina di mamme che si sono presentate con cartelli che denunciano l’accaduto: “I bambini non sono bestie, i bambini vanno ascoltati”.

Intanto, il Presidente del Senato Renato Schifani ha chiesto urgenti e tempestivi chiarimenti al Capo della Polizia Antonio Manganelli. Anche il Presidente della Camera Gianfranco Fini ha subito sollecitato il governo invitandolo a «riferire quanto prima in considerazione delle richieste di informativa e delle interrogazioni parlamentari presentate in merito da deputati di vari gruppi». La risposta di Manganelli non si è fatta attendere. Il capo della Polizia ha espresso «profondo rammarico» per quanto avvenuto a Padova e ha rivolto le sue scuse ai familiari del bimbo, assicurando «massimo rigore nell’inchiesta interna avviata».

I nonni del piccolo, angosciati per la vicenda, hanno raccontato dell’incubo che loro figlia vive da 6 anni, in cui ha ricevuto 23 querele dall’ex marito, tutte archiviate. Il bambino trascorreva con il padre due fine settimana al mese, ma l’uomo ha ora ottenuto dal tribunale dei minorenni una ordinanza che stabilisce la necessità dell’allontanamento dalla casa materna del bimbo, che attualmente si trova in una casa famiglia a Padova, in carico ai servizi sociali.

La madre del piccolo, questa mattina, è intervenuta nella trasmissione televisiva “Mattino cinque” in cui ha raccontato: «Ieri sera sono andata nella casa famiglia nella quale è stato portato mio figlio, ma mi hanno impedito di vederlo. Ero con il pediatra e ho chiesto che il bambino venisse visitato perché, visto il modo barbaro con il quale è stato trascinato via da scuola, aveva sicuramente riportato qualche trauma, ma, soprattutto, volevo accertarmi del suo stato psicologico. Ma questo non mi è stato permesso».

Il padre del ragazzino, invece, avvocato, è soddisfatto per aver risolto una questione che si trascinava da anni: «Ho salvato mio figlio e ora sta bene, è sereno. L’importante è questo. Ho pranzato, giocato alla playstation e poi cenato con lui e l’ho messo a letto. Era anni che non lo facevo ed è stata una bella emozione».

È della stessa opinione Giorgio Ceccarelli, presidente dell’associazione Figli Negati: «Se avessero obbedito al giudice il loro figlio non sarebbe stato sottoposto a quel trattamento “incivile”. L’intervento delle forze dell’ordine doveva essere impedito soprattutto da chi avrebbe dovuto eseguire una sentenza del giudice. L’art. 388 del codice penale considera reato la inosservanza dolosa di una sentenza».

Quello che ha coinvolto un bambino a Cittadella «è un episodio grave per le modalità in cui si è svolto»: queste le parole di Vincenzo Spadafora, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, che invita a evitare «speculazioni e spettacolarizzazioni di ogni genere» e preannuncia, di concerto con il capo della polizia Manganelli, una formazione specifica per le forze dell’ordine che si trovano a contatto con i minori.

«Quello che è successo ieri - afferma il Garante - ci obbliga a una riflessione seria e più complessa. Da quando esiste il nostro ufficio, l’Authority ha ricevuto decine di segnalazioni che ci raccontano come il conflitto fra genitori stia sempre più minando la serenità dei figli. Spesso, a causa delle inevitabili frustrazioni dovute alle separazioni, gli adulti dimenticano che al centro di quella che era una famiglia e oggi è una coppia separata, devono esserci sempre i figli».

«Da anni - continua - in Italia auspichiamo una riforma della giustizia minorile che tarda ad arrivare. Una riforma, e anche l’episodio di oggi ce lo ricorda, che veda l’ascolto del minore come punto di partenza. In Parlamento da troppo tempo si discute di una riforma della giustizia minorile senza arrivare a un accordo che ne consenta l’approvazione. Una riforma urgente che preveda anche interventi normativi proprio sulla fase esecutiva dei provvedimenti a tutela dei minori, oggi totalmente carenti».

«Questo, ovviamente - precisa il Garante - non giustifica il comportamento dei poliziotti che avrebbero dovuto far prevalere, pur nel rispetto del compito affidatogli, la dovuta attenzione e il rispetto per i diritti di una persona di minore età».

«Per questo - conclude Spadafora - per il futuro, oltre a sperare che prevalga sempre il buon senso dei singoli operatori delle forze dell’ordine, abbiamo stabilito con il Capo della Polizia Manganelli che attueremo un’attività di formazione specifica per tutte quelle situazioni che vedranno agenti a contatto con minori».

Il Garante infine rivolge un appello ai media, affinché «non cominci una spettacolarizzazione di questo episodio» che sarebbe «una violenza se possibile ancora più grave, per il bambino di Cittadella e per i suoi compagni» e rende noto che nelle prossime ore si accerterà personalmente delle condizioni del minore.

My cars...

Autobianchi Y10 1.1 i.e. (1992) - Fiat Bravo 1.4 T-Jet Emotion (2008) - Fiat 500 1.2 Lounge (2017) - Alfa Romeo Mito 1.4 TB GPL Super (2017)

 

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Sinceramente, non invidio i poliziotti italiani.

Tenuti a far rispettare regole e provvedimenti, spesso su soggetti palesemente reticenti se non direttamente violenti, con le mani molto legate.

Ahimè, questa vicenda sembra fatta apposta per essere spettacolarizzata (vedasi zia col cellulare), perché qualsiasi cosa avessero fatto, sarebbe stata sbagliata.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Dirò qualcosa di impopolare, ma son convinto che la prima violenza l'abbiano fatta i genitori. Se uno dei genitori disconosce l'autorità, in questo caso la madre, figuriamoci il bambino. Se cerchi di attribuire in questo modo al bambino la decisione e la volontà (che in realtà è un condizionamento), i risultati sono questi. E poi, penso che il bambino sia stato sentito prima dell'ordinanza dal giudice e da un po' di personale medico. Fino a prova contraria non ci credo che queste decisioni vengano prese con leggerezza.

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Quando una coppia si separa in malo modo, i figli vengono troppo spesso usati come "arma" contro l'ex coniuge.

E questo ne è un esempio lampante.

Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

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Avrei una proposta: che si modifichi in parte il titolo del topic, perché da solo rischia di creare impressioni sbagliate.

"Bambino preso a forza dalla Polizia". Sembra avere i tratti (e qualcosa di più) del rapimento e dell'abuso della forza, il che è tutto fuorché accertato. ;)

Purtroppo i contrari all'ordine istituito non aspettano altro. Indipendentemente dal fatto che la Giustizia e la forza pubblica abbiano o meno agito secondo legge e buon senso.

Si infiammano per molto meno... :roll:

Il problema è mantenere una velocità di pensiero che sia superiore alla velocità della macchina.

E NON VALE SOLO NEL RALLY!!! :§

Gli accenti? Usiamoli bene! Gli accenti in italiano

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Sinceramente, non invidio i poliziotti italiani.

Tenuti a far rispettare regole e provvedimenti, spesso su soggetti palesemente reticenti se non direttamente violenti, con le mani molto legate.

Al conformismo l'ironia fa più paura d'ogni argomentato ragionamento.

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In effetti la notizia, per un'evidente voglia di attirare il pubblico, è stata data in modo erratissimo, enfatizzando il come si sono svolti i fatti accennando (nella migliore delle ipotesi) al perché si sono svolti.

Non vorrei dire una bestialità, ma se non ho capito male le parole del questore (non ero molto attento), la madre ed i suoi famigliari stavano facendo una sorta di lavaggio del cervello al piccolo affinché questi troncasse tutti i rapporti con il padre.

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Ma il punto e': "perche' andare a fare tutta la scenata davanti a scuola?"

Andavano in casa e la cosa moriva li' lontano da tutti.

Mah.

Certo, ma se c'era lo stesso la zia con la videocamera il caso sarebbe scoppiato ugualmente. Pure senza di essa.

E, anzi, con l'aggravante: "bambino strappato alle braccia della madre dalle mura di casa". Pure peggio.

Il problema è mantenere una velocità di pensiero che sia superiore alla velocità della macchina.

E NON VALE SOLO NEL RALLY!!! :§

Gli accenti? Usiamoli bene! Gli accenti in italiano

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