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Inviato
Se c´é una cosa che so di prima mano, per quanto riguarda il colosso torinese, é che le future Chrysler non saranno progettate per di lá. Sono progettate col pensiero globale. Con lo sforzo di unire i tre mercati principali del futuro: USA, Cina e (per l´immagine, l´innovazione, la posizione sui mercati importantissimo) Mercato europeo (leggi Lancia).

T!

Le future chrysler, a partire dall'erede di questo accrocchio:

chrysler-200.jpg

saranno riposizionate come target di progetto. In pratica la scommessa per questo marchio è andare a coprire un segmento internazionale che potrei definire near premium se non mi facesse letteralmente cagare come definizione.

L'intenzione è quella di creare un prodotto non solo americano ma con connotazione più internazionale, con un livello qualitativo mediamente maggiore rispetto a quello attuale (il restyling della stessa 200 ha in parte giovato di questo nuovo riposizionamento, certo, la base di partenza era talmente triste da non permettere miracoli).

All'atto pratico la prossima generazione di chrysler medie è già sviluppata a quattro mani su base telaistica italiana (e parte della motorizzazione.), per cui dire che tutto quello che arriverà saranno solo americanate, significa o non sapere determinate cose o ignorarle per sostenere le proprie tesi catastrofistiche.

Per intenderci, a grandissime linee un paragone potrebbe essere qualcosa che può vagamente ricordare il posizionamento della VW ai tempi di golf IV, passat V nei confronti di audi e degli altri marchi di vertice. Non parlo ovviamente di stile, ma di motorizzazioni, posizionamento gamma,livello dotazioni ecc... ecc.. in pratica la classica macchina da professionista/flotta/long rent di un livello medio-medio alto.

Paradossalmente, nonostante la pletora di stracciamenti di coglioni che ho letto nelle ultime pagine, è un approccio più in linea con tutto quello che ha partorito di buono la lancia moderna di quanto si possa immaginare o si voglia capire.

Ricordiamoci per esempio che pure una gloria più o meno recente come thema, come gamma, dimensioni e prestigio, finiva dove iniziava la classe E.

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Inviato
Le future chrysler, a partire dall'erede di questo accrocchio:

chrysler-200.jpg

saranno riposizionate come target di progetto. In pratica la scommessa per questo marchio è andare a coprire un segmento internazionale che potrei definire near premium se non mi facesse letteralmente cagare come definizione.

L'intenzione è quella di creare un prodotto non solo americano ma con connotazione più internazionale, con un livello qualitativo mediamente maggiore rispetto a quello attuale (il restyling della stessa 200 ha in parte giovato di questo nuovo riposizionamento, certo, la base di partenza era talmente triste da non permettere miracoli).

All'atto pratico la prossima generazione di chrysler medie è già sviluppata a quattro mani su base telaistica italiana (e parte della motorizzazione.), per cui dire che tutto quello che arriverà saranno solo americanate, significa o non sapere determinate cose o ignorarle per sostenere le proprie tesi catastrofistiche.

Per intenderci, a grandissime linee un paragone potrebbe essere qualcosa che può vagamente ricordare il posizionamento della VW ai tempi di golf IV, passat V nei confronti di audi e degli altri marchi di vertice. Non parlo ovviamente di stile, ma di motorizzazioni, posizionamento gamma,livello dotazioni ecc... ecc.. in pratica la classica macchina da professionista/flotta/long rent di un livello medio-medio alto.

Paradossalmente, nonostante la pletora di stracciamenti di coglioni che ho letto nelle ultime pagine, è un approccio più in linea con tutto quello che ha partorito di buono la lancia moderna di quanto si possa immaginare o si voglia capire.

Ricordiamoci per esempio che pure una gloria più o meno recente come thema, come gamma, dimensioni e prestigio, finiva dove iniziava la classe E.

Insomma, dopo la sagra del: «Moriremo tutti!» si ritorna al punto di partenza, con una Chrysler che nei prossimi anni verrà gradualmente riposizionata in alto, arrivando ad assumere un posizionamento a metà strada tra la Volkswagen e la Volvo. Tale riposizionamento richiederà un lavoro lungo e lento, ma si ripercuoterà anche sulla Lancia; sebbene per quest'ultima le cose sono maledettamente più complicate dalla situazione del mercato europeo e per l'eredità lasciata dalla gestione della FIAT negli anni 90.

Insomma non è cambiato nulla rispetto a 2 giorni fa.

Inviato

Ma a questo punto sarebbe giusto "sacrificare" Lancia.

Le Usa (le 100/200) le importi insieme al freemont come fiat e cosi ti crei la gamma nuova ritmo e nuova Regata !!

Meglio e più semplice fare un rebadge su Fiat che a trascorsi popolar/nazionali che farli sull'elittaria lancia snaturandola del tutto.

E tieni Ypsilon sinchè campa, accorpi tutta la rete vendita in fiat e amen, spendi meno di promozione,marketing,etc etc

Comunque mi pare che la scelta sia quella visto il PP...

Guidatore medio di S.w. mi piacciono le auto , fumatore Light e AD INTERIM convivente... questo è nicogiraldi....

875kg - 260+ cv i numeri del mio piacere

Inviato

Insomma non è cambiato nulla rispetto a 2 giorni fa.

Infatti, stabilito che Marchionne apre bocca inutilmente :lol:

non credo che nessuno si aspetti/asse nulla di speciale da Lancia ormai

Inviato
Mi inserisco nel discorso Lancia vs Chrysler: secondo me, quello che stiamo vedendo qui è un falso problema.

E' vero che le prossime Lancia saranno delle Chryslere eventualmente rimarchiate se, dall'analisi di mercato, potranno avere volumi di vendita accettabili, però c'è da dire che come design, ormai, c'è poca differenza tra sponda est e ovest dell'Atlantico: quante auto nascono già con un design unico per tutto il mondo? Focus, Astra (e le sorelle americane e australiane), Golf, Jetta, tutte le BMW, Mercedes, Audi etc. sono solo alcuni esempi.

Più delicato il discorso motori, ma anche qui, le differenze, almeno nei segmenti A, B e C, sono minime: anche in USA cominciano a vedersi i 1.4 di cilindrata (vedi Dart) e i turbodiesel, così come rimane possibile, con una progettazione unica per tutto il mondo, predisporre la vettura per il montaggio di propulsori diversi in base ai diversi mercati (ancora Dart,che monta dal 1,4 al 2,4, senza fare una piega).

Detto questo, probabilmente il senso delle decisioni riguardo Lancia è che non avrà, per il momento, modelli specifici suoi a parte Ypsilon, e che vedrà arrivare dagli USA ciò che può essere inserito nella sua gamma, in attesa di una ripresa del mercato e del marchio. D'altronde, avevamo già detto in passato che la progettazione delle Lancia era legata a Chrysler: il momento pessimo di mercato fa prevalere,ovviamente, il partner più forte, ma ciò non significa che sia tutto perduto.

In fin dei conti, ci pensavo giusto oggi: anche Ford, con Mondeo e Fusion uguali per USA e Europa, sta seguendo la strada dell'europeizzazione, un po' anche Chevrolet... l'unica rimasta con linee espressamente yankee è appunto Chrysler :D

Se c´é una cosa che so di prima mano, per quanto riguarda il colosso torinese, é che le future Chrysler non saranno progettate per di lá. Sono progettate col pensiero globale. Con lo sforzo di unire i tre mercati principali del futuro: USA, Cina e (per l´immagine, l´innovazione, la posizione sui mercati importantissimo) Mercato europeo (leggi Lancia).

T!

Quello che pensavo oggi, oltre alla probabile europeizzazione delle linee, è che in fin dei conti avremo pianale e motori nostri, pertanto saranno molto meno americane di quel che sembreranno... o meglio, sicuramente più italiane delle attuali Flavia e Thema ;) Oggi son revisionista/possibilista...

Più che altro, i mass media stanno suonando tutti i requiem per Lancia, anche il tg5 stasera; cosa non può scatenare una parola sbagliata nel momento sbagliato... Sembra proprio una disaffezione nei confronti del Marchio... Però da un lato, Lancia non ha mai avuto i riflettori puntati su di sè come negli ultimi giorni... speriamo giochino bene questa carta...

"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

dsarygf.jpg

"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

Inviato

Il discorso è sempre quello: il problema è COSA vogliono fare. Sulla carta la fusione con Chrysler è un'ottima occasione per Lancia visto che, ormai, anche le case americane si stanno europizzando come proposte di stile, sono state citate le Ford ma basta pensare a questa:

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La Buick Regal è praticamente un'Insignia con la calandra diversa (il resto è identico) ed è un'auto apprezzata in USA e Cina ma è vendutissima anche in europa!... ci sono tantissimi altri esempi ormai (Mokka, Auris, Fiesta, Malibù, Spark..ecc..ecc) di auto "internazionali" che hanno/stanno facendo centro.

Ma, torno alla domanda principale, COSA vogliono fare in Fiat?? Dalle ultime parole di marchionne e dal PP che hanno appena condiviso non mi pare che ci sia qualcosa di gustoso sul piatto per Lanchrysler.

Ora servono i FATTI. I modelli transitori sono arrivati (Thema, Flavia, Voyager)...ora servono i veri modelli internazionali, quelli che possono rilanciare veramente il marchio.

Inviato
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TORINO - «Ha visto come ha reagito la Borsa? Totalmente prevedibile». Perché non chiude in Italia? «Ovviamente». Dopodiché Sergio Marchionne smette di guardare le quotazioni. Amen, se gli analisti «non condividono la strada che abbiamo scelto». Lui, alla fine, sul Paese ha deciso di puntare. Le tre sacche da viaggio sono lì, in un angolo dell'ufficio: sempre pronte, messe in fila una dietro l'altra. Le ore di volo fanno 40 giorni all'anno, e tra poco riparte di nuovo per Detroit. Ma intanto il messaggio è questo: «Ci credo. Credo nell'Italia, quella di Mario Monti, quella che vuole cambiare». Dunque: «Prima investo qui per andare a fare concorrenza ai tedeschi». Solo dopo manderà avanti la completa fusione Fiat-Chrysler: «Diciamo 2014-2015. Tutto insieme non lo posso fare».

[...]

«Possiamo farcela, ecco la svolta Fiat Investiamo in Italia, poi fusione Chrysler» - Corriere.it

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