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Tragedia...


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Inviato

Buongiorno a tutti,

scusatemi per questo post, ma ho bisogno di parlare...

Stamattina alle 8 una telefonata mi ha informato che il figlio di uno dei miei più cari amici si è suicidato buttandosi da una rupe...

Non so... sono atterrito, sgomento, arrabbiato, stupito, incredulo... non riesco a formulare un pensiero coerente...

Non riesco ad immaginare cosa possa passare per la testa di un genitore che trova, sul letto del figlio, una lettera che, come incipit, ha "quando leggerete queste righe, io sarò già morto..." Un figlio... la cosa più normale e, allo stesso tempo, più grandiosa che possa accadere ad un uomo.

Ho la morte nel cuore ed un bisogno disperato di abbracciare mia figlia, di baciarla, di annusarla...

Nessun genitore dovrebbe mai provare una cosa simile... quante domande si porrà? quante colpe si darà?

Ho solo voglia di piangere... sono completamente svuotato.

Non muoio nemmeno se m'ammazzano! Giovannino Guareschi 1943

Inviato

Giusto una settimana fa qui abbiamo vissuto un'esperienza simile. Un compagno di studi della mia ragazza ha deciso per sé in quel modo.

Non lo conoscevo eppure mi ha fatto riflettere molto.

Davvero terribile, ti capisco.

Perle d'autore

From Heel to Hell and back (Matteo B.)

Inviato

stessa cosa successa quest'estate ad un ragazzo sedicenne il cui padre è amico fraterno del mio, c'è poco da dire, si può solo constatare quanto tragicamente siano comuni questi episodi

Inviato

Ti sono vicino. Ti posso solo dire che se purtroppo si arriva ad un gesto simile, il male oscuro ti ha devastato dentro e farla finita ti sembra l'unica soluzione possibile....ho attraversato quella fase, mi ha salvato solo il pensiero del dolore che avrei procurato ai miei genitori. Poi ho capito che dovevo cercare un aiuto esterno, da solo imho non ne esci.

Fiat Bravo 1.4 TJet 120 CV Emotion (2009)

Inviato

Circa dieci anni fa un mio coetaneo, col quale avevo condiviso gli anni delle scuole medie, decise il suo destino con i gas di scarico dell'automobile.

Capisco lo stato in cui ti trovi, perchè è lo stesso nel quale mi trovai io ai tempi.

Non si riesce a capire, a concepire.

Io mi rifiuto di ascoltare chi mi dice "eh ma non si può concepire, perchè ognuno nella sua mente ha il suo universo, che noi non possiamo interpretare, e nella nostra di mente, questo gesto ci sembra insensato; se fossimo nella mente di chi decide per sè in questo modo, forse vedremmo che è la cosa da fare".

Io mi rifiuto.

Qualunque possa essere l'universo che uno di noi ha nella mente, anche quello più pieno di delusioni e sfortuna, dovrebbe BASTARE l'amore ed il rispetto per chi ci ha dato la vita, cresciuto, accudito e ci vuole bene, a cancellare il proposito di porre fine alla nostra vita. Perchè tu che decidi così, lasci, abbandoni, ti togli tutto. Ma lasci due persone (le prime due, le più vicine, e tutti gli altri assieme) con un dolore eterno.

Io son del parere che non può esistere una decisione del genere come ponderata e giustificata, perchè nel momento in cui due persone nella vita decidono di avere te, tu non puoi permetterti, non ti è concesso, non esiste proprio che tu possa uccidere dentro anche loro.

Scusa devon se traspare della rabbia dal mio post, so che sei già scosso abbastanza... ma il fatto è che questa notizia mi ha fatto tornare alla mente proprio quel fatto, il modo in cui mi sentii, in cui ci sentimmo tutti qua, e quello che provo ogni volta che in paese vedo due genitori che si sono spenti e non si sono mai più riaccesi.

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

Inviato
Ti sono vicino. Ti posso solo dire che se purtroppo si arriva ad un gesto simile, il male oscuro ti ha devastato dentro e farla finita ti sembra l'unica soluzione possibile....ho attraversato quella fase, mi ha salvato solo il pensiero del dolore che avrei procurato ai miei genitori. Poi ho capito che dovevo cercare un aiuto esterno, da solo imho non ne esci.

Non muoio nemmeno se m'ammazzano! Giovannino Guareschi 1943

Inviato (modificato)

Paolo,

il tuo discorso è proprio calzante...il fatto è che appunto non riesci più a percepire che nient'altro che dolore e quella soluzione ti sembra essere l'unica possibile diventi cieco, tutto quello percepisci è deformato dalla depressione. E' una malattia subdola che piano piano ti spegne, ti stronca. Purtroppo quando ci sei dentro pensare di dare del dolore alle persone che ti hanno dato la vita, passa in secondo piano perchè la sofferenza che tu provi è troppa. Il percorso che si fa per uscirne insieme ad uno psicoterapeuta è quello di cercare per prima la causa o le cause scatenanti e soprattutto poi provare ad guardare le cose da spettatore esterno, solo così ritorni a distinguere il bene dal male e non vedere solo male dappertutto...

Circa dieci anni fa un mio coetaneo, col quale avevo condiviso gli anni delle scuole medie, decise il suo destino con i gas di scarico dell'automobile.

Capisco lo stato in cui ti trovi, perchè è lo stesso nel quale mi trovai io ai tempi.

Non si riesce a capire, a concepire.

Io mi rifiuto di ascoltare chi mi dice "eh ma non si può concepire, perchè ognuno nella sua mente ha il suo universo, che noi non possiamo interpretare, e nella nostra di mente, questo gesto ci sembra insensato; se fossimo nella mente di chi decide per sè in questo modo, forse vedremmo che è la cosa da fare".

Io mi rifiuto.

Qualunque possa essere l'universo che uno di noi ha nella mente, anche quello più pieno di delusioni e sfortuna, dovrebbe BASTARE l'amore ed il rispetto per chi ci ha dato la vita, cresciuto, accudito e ci vuole bene, a cancellare il proposito di porre fine alla nostra vita. Perchè tu che decidi così, lasci, abbandoni, ti togli tutto. Ma lasci due persone (le prime due, le più vicine, e tutti gli altri assieme) con un dolore eterno.

Io son del parere che non può esistere una decisione del genere come ponderata e giustificata, perchè nel momento in cui due persone nella vita decidono di avere te, tu non puoi permetterti, non ti è concesso, non esiste proprio che tu possa uccidere dentro anche loro.

Scusa devon se traspare della rabbia dal mio post, so che sei già scosso abbastanza... ma il fatto è che questa notizia mi ha fatto tornare alla mente proprio quel fatto, il modo in cui mi sentii, in cui ci sentimmo tutti qua, e quello che provo ogni volta che in paese vedo due genitori che si sono spenti e non si sono mai più riaccesi.

Modificato da xyzteam
ortografia

Fiat Bravo 1.4 TJet 120 CV Emotion (2009)

Inviato

Il suicidio è il gesto estremo di una persona che non vuole più nulla dalla vita, che nulla si aspetta e nulla vuole offirre, che si sente sola, abbandonata e fragile. Ovviamente quando questo capita a un adolescente fa ancora più scalpore perché si pensa agli anni che questo aveva davanti, alla vita non vissuta e al dolore dei genitori. Ma se un adolescente sta male è nella famiglia che bisogna cercare le colpe.

Quando nasciamo siamo una tabula rasa, il nostro carattere è formato geneticamente solo per il 5%, tutto il resto inizia dalla pancia della madre, dal momento della gravidanza. Quello che siamo, quello che diventiamo, dipende sempre dall'ambiente in cui cresciamo. Molto spesso tante cose non si prendono in considerazione o non si vogliono vedere; spesso si agisce pensando di fare il bene dei figli e invece si fa del male; spesso ci sono problemi di natura psicologica dei padri, o delle madri, che si riversano sui figli. Tante volte succede che i genitori vengano odiati dai figli.

Essere genitori non vuol dire solo fare "materialmente" un figlio, vuol dire anche tante altre cose, che spesso vengono a mancare. Purtroppo, quando le cose sono successe, è inutile cercare le colpe.

il mio blog www.autocritico.com

Inviato

Non so cosa dire Franco, mi spiace molto. Un abbraccio.

Se per la fretta, uno caga sull'ortica, presto o tardi il culo si infomica.

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