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[RISOLTO] mi presento....


Guest Aeris

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Come certamente saprai viviamo oramai nell'era della genomica. Anzi oramai ci apprestiamo ad andare oltre per addentrarci nella proteomica ed oltre ancora come la proteomica strutturale.

Per quanto riguarda la genomica sai che oramai è stato sequenziato l'intero genoma di un gran numero di virus e batteri (specialmente patogeni), ma anche lieviti come Saccharomyces Cerevisiae, Schizosaccharomyces Pombe etc. e l'intero (enorme) genoma di eucarioti superiori come il genoma umano, murino etc.

Miliardi e miliardi di basi. Tutto è stato possibile (uno dei pionieri si chiama Craig Venter) abbinando tecniche di sequenziamento automatico a computer e banche dati potentissimi in grado di leggere le sequenze, catalogarle ed archiviarle.

Se fossimo ancora fermi a dieci anni fa, quando le sequenze di DNA si facevano manualmente sui classici gels di poliacrilamide, staremmo ancora fermi al genoma di Escherichia Coli.

che dire.....mi trovi perfettamente daccordo....

siamo cmq solo all'inizio....se è vero che il genoma dell'uomo è stato sequenziato intermante è anche vero che per tantissimi geni non si conosce ancora la funzione....

Per non parlare di tutte quelle sequenze non codificanti di cui non di conosce nemmeno la funzione....

E' per questo che ci stiamo incamminando speditamente verso la proteomica.

Il sequenziamento dei genomi ha prodotto una mole immane di informazione utilissima, ma da solo non basta per conoscere la funzione di tutte le proteine codificate dai geni.

La funzione di molti geni si sta capendo studiando le omologie di sequenza fra geni di specie diverse.

Ma anche questo non basta.

C'è un numero enorme di geni identificati di cui non si conosce comunque la funzione. Per poterla conoscere occorre studiare le proteine codificate dai geni. Identificare le proteine codificate dai geni non è più un'impresa. Siccome conosciamo le sequenze nucleotidiche, ci basta amplificarle con la PCR (Polymerase Chain Reaction) e clonarle in vettori di espressione e farle produrre dai batteri o da altri organismi (lieviti, baculovirus in cellule di insetto). Pensa che ad esempio c'è gente che in questo modo ha clonato, espresso e purificato tutte le proteine di alcuni batteri e di alcuni lieviti. Una volta che hai in mano le proteine esistono delle tecniche per cercare di capire qual'è la loro funzione, la loro struttura etc.

Per capire la funzione di una proteina esistono una infinità di metodiche diverse, ma senz'altro una delle tecniche più promettenti e che sta nascendo in questi mesi è quella di costruire dei microchips con tutte le proteine che si vogliono studiare. In parole povere, ti basta immobilizzare le proteine su una superficie solida, poi prendi una proteina per volta e vai a vedere su quale altra proteina va ad interagire. Se la proteina bersaglio ha una funzione nota ecco che si può cominciare a capire la funzione della proteina a funzione ignota. Etc.

Poi c'è tutto un campo di studio (structural proteomics) che si prefigge di determinare la struttura tridimensionale (tramite cristallografia ed altro) delle proteine ed attraverso questa struttura cercare di capire la funzione.

Pensa solo che sequenze proteiche molto diverse possono assumere una conformazione tridimensionale (struttura terziaria o quaternaria) molto simile etc.

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E' per questo che ci stiamo incamminando speditamente verso la proteomica.

Il sequenziamento dei genomi ha prodotto una mole immane di informazione utilissima, ma da solo non basta per conoscere la funzione di tutte le proteine codificate dai geni.

La funzione di molti geni si sta capendo studiando le omologie di sequenza fra geni di specie diverse.

Ma anche questo non basta.

C'è un numero enorme di geni identificati di cui non si conosce comunque la funzione. Per poterla conoscere occorre studiare le proteine codificate dai geni. Identificare le proteine codificate dai geni non è più un'impresa. Siccome conosciamo le sequenze nucleotidiche, ci basta amplificarle con la PCR (Polymerase Chain Reaction) e clonarle in vettori di espressione e farle produrre dai batteri o da altri organismi (lieviti, baculovirus in cellule di insetto). Pensa che ad esempio c'è gente che in questo modo ha clonato, espresso e purificato tutte le proteine di alcuni batteri e di alcuni lieviti. Una volta che hai in mano le proteine esistono delle tecniche per cercare di capire qual'è la loro funzione, la loro struttura etc.

Per capire la funzione di una proteina esistono una infinità di metodiche diverse, ma senz'altro una delle tecniche più promettenti e che sta nascendo in questi mesi è quella di costruire dei microchips con tutte le proteine che si vogliono studiare. In parole povere, ti basta immobilizzare le proteine su una superficie solida, poi prendi una proteina per volta e vai a vedere su quale altra proteina va ad interagire. Se la proteina bersaglio ha una funzione nota ecco che si può cominciare a capire la funzione della proteina a funzione ignota. Etc.

Poi c'è tutto un campo di studio (structural proteomics) che si prefigge di determinare la struttura tridimensionale (tramite cristallografia ed altro) delle proteine ed attraverso questa struttura cercare di capire la funzione.

Pensa solo che sequenze proteiche molto diverse possono assumere una conformazione tridimensionale (struttura terziaria o quaternaria) molto simile etc.

E non è tutto...

dopo aver determinato il prodotto di ciascun gene penso che la tappa successiva sia lo studio dei meccanismi di regolazione che se sono ormai chari per i procarioti più semplici (come l'operone lattoosio in escherichia coli), restano ancora un mistero nei procarioti più complessi come l'uomo....

si pensa siano coinvolite quelle parti di DNA che non codificano per nessun gene....ma il meccanismo con cui queste intervengano nella regolazione delle funzioni del ciclo cellulare non è ancora stato determinato con chiarezza....

poi, oltra a determinare quale sia il prodotto genico di ogni gene penso sia molto importante studiare come ogni singola mnutaizone all'interno del DNA (sia che riguardi un singolo nucleotide sia che riguardi un intero tratto di DNA) alteri questo prodotto.... e, cosa più importante, come questa alterazione possa influenzare il fenotipo della persona che la porta....

E tutto questo sarà solo l'inizio di un lungo processo che porterà a una rivoluzione della medicina stessa, allo sviluppo di terapie geniche personalizzate, di test diagnostici più accurati....

Questo non vuol dire, come spesso ci fanno credere i mass-media, che ci cloneranno....e che ognuno di noi saprà di cosa si ammalerà, quando si ammalerà, quanto vivrà...e altre cose di questo tipo...

La componente ambientale di molte malattie è infatti decisamente rilevante....

sarà possibile sapere se una persona ha una predisposizione a sviluppare una certa patologia, ma nessuno potrà mai dire con sicurezza se si ammalerà oppure no....

Fortunatamente la nostra vita resterà comunque un mistero, come è giusto che sia!!

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E non è tutto...

dopo aver determinato il prodotto di ciascun gene penso che la tappa successiva sia lo studio dei meccanismi di regolazione che se sono ormai chari per i procarioti più semplici (come l'operone lattoosio in escherichia coli), restano ancora un mistero nei procarioti più complessi come l'uomo....

si pensa siano coinvolite quelle parti di DNA che non codificano per nessun gene....ma il meccanismo con cui queste intervengano nella regolazione delle funzioni del ciclo cellulare non è ancora stato determinato con chiarezza....

Beh, da capire c'è un'infinità di roba. Sulla regolazione dell'espressione genica ne sappiamo di già un pò anche sugli eucarioti, di certo quello che non sappiamo è di gran lunga di più. E come spesso accade, quanto più ne sapremo tanto più ci renderemo conto di essere ignoranti, nel senso che ci sono scoperte che aprono nuovi orizzonti che mai e poi mai l'uomo può immaginare con le sue conoscenze attuali.

Per quanto riguarda la regolazione genica stiamo facendo grandi passi con la tecnica dei microarrays, che ci dice quando un gene si attiva e quando si inattiva. Avrai certamente già visto le fotografie con tutte quelle lucette colorate di varia intensità e colore. Ogni luce è un gene, e l'intensità della colorazione indica il livello di attivaziobne del gene. Dipende ovviamente dal tipo di microarray.

Quanto a quello che nelle prime fasi del sequenziamento del genoma umano veniva definito come "DNA spazzatura" perchè non sembrava codificare per alcuna proteina, oramai la gente si guarda bene dal definirlo DNA spazzatura. Su questo DNA ne sappiamo davvero molto poco. Sicuramente è importante nella regolazione genica. Certamente questo DNA è il substrato sul quale ha lavorato l'evoluzione nel corso di milioni di anni e sul quale l'evoluzione continuerà a lavorare. Funzioni nuove che appaiono, funzioni vecchie che scompaiono. Certo è ancora tutto un grande affascinante mistero.

poi, oltra a determinare quale sia il prodotto genico di ogni gene penso sia molto importante studiare come ogni singola mnutaizone all'interno del DNA (sia che riguardi un singolo nucleotide sia che riguardi un intero tratto di DNA) alteri questo prodotto.... e, cosa più importante, come questa alterazione possa influenzare il fenotipo della persona che la porta....
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Mmmmmmm........ miss Artemis???

Cmq ciao! :wink:

Hai tirato ad indovinare e ti è andata bene... :wink: :wink:

Si, è lei.

ciao ciao!

Ehi Artemis com'è che la tua ragazza (Benvenuta!!! :wink: ) usa una mia foto come avatar?.... :lol::lol::lol:

Alfa Romeo Giulietta 2.0 JTDm-2 150 Distinctive

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