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La Stampa - Auto, l’allarme dell’Acea sull’accordo Ue-Giappone

Auto, l’allarme dell’Acea sull’accordo Ue-Giappone

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Sergio Marchionne è il presidente dell’Acea

Arriva il libero scambio, via i dazi.

Sos dei costruttori dopo il via libera «Si perderanno fino a 73 mila posti»

L’accordo di libero scambio tra Ue e Giappone si farà, lo ha deciso l’Unione europea oggi, ma i produttori d’auto insorgono e l’Italia chiede garanzie per il settore come l’abolizione ritardata dei dazi. Il rischio, secondo le aziende e il Governo italiano, è che il mercato europeo venga invaso dalle auto giapponesi, facendo soffrire un settore che già accusa pesanti i colpi della crisi. Apprezzamento dal Giappone, che s’impegna a lavorare per un’intesa «di alto livello, dato il potenziale per la crescita economica delle due parti».

Secondo le stime della Ue, l’accordo di libero scambio col Giappone che ora la Commissione europea dovrà negoziare con Tokyo, potrebbe valere per l’Europa circa 42 miliardi di euro all’anno, e farle guadagnare quasi un punto di pil (0,8%). Inoltre, aumenterebbero l’ export europeo del 32,7%, mentre quello giapponese verso la Ue salirebbero del 23,5%. E sempre secondo i calcoli europei, l’accordo farebbe anche bene all’occupazione creando circa 400.000 posti di lavoro.

Di parere opposto i produttori europei di auto riuniti nell’Acea, l’associazione presieduta da Sergio Marchionne: altro che opportunità, con l’intesa salterebbero dai 35.000 ai 73.000 posti di lavoro solo nel loro settore. Questo perché, in base a uno studio condotto dalla società di consulenza Deloitte per conto dell’Acea, l’aumento delle importazioni dal Giappone - stimato in 443 mila unità entro il 2020 - non sarebbe compensato da quello delle esportazioni europee verso il Paese del Sol Levante, valutate in appena 7800 unità in più. E il calo della produzione in Europa rischia di mettere in sofferenza l’occupazione, quindi l’accordo sarebbe «una strada a senso unico», avvantaggiando solo l’industria nipponica.

Le aziende sono già scottate dall’esperienza dell’accordo Ue-Corea del Sud, entrato in vigore un anno fa, grazie al quale le auto coreane si sono affermate sul mercato europeo. «Non ci sono giustificazioni per esporre l’industria europea, uno dei principali pilastri del’economia Ue, a un nuovo accordo squilibrato con uno dei nostri principali concorrenti», fa sapere l’Acea.

E l’Italia si è già messa in moto assieme ad altri Paesi come Francia, Spagna, Romania e Slovacchia, sostenute anche dalla Germania che pure è quella che rischia di meno con la sua industria forte. L’Italia «condivide l’obiettivo dell’accordo di libero scambio col Giappone» ma ha fatto inserire nel mandato negoziale delle «clausole a tutela del settore» come l’abolizione ritardata dei dazi (oltre sette anni), per assicurarsi che «al bisogno si possano bloccare eventuali flussi commerciali abnormi», ha spiegato il sottosegretario allo sviluppo economico Massimo Vari, al termine del Consiglio che ha dato il via libera all’accordo. L’Italia vuole un accordo «equilibrato e vantaggioso per tutti e due i contraenti», e che tuteli i mercati europei da «una crescita eccessiva dei flussi commerciali di auto dal Giappone». E ha quindi ottenuto che il futuro accordo contenga una clausola di salvaguardia che tenga conto della specificità del settore auto: «In tal modo potremo, al bisogno, bloccare eventuali flussi commerciali abnormi».

Inviato

che cosa cambierebbe in pratica rispetto ad oggi?Qualcuno può spiegarmi?

Chiedete al rospo che cosa sia la bellezza e vi risponderà che è la femmina del rospo.

Inviato
che cosa cambierebbe in pratica rispetto ad oggi?Qualcuno può spiegarmi?

Da quanto ho capito si riducono i dazi sulle esportazioni, quindi si abbassano i costi operativi per le aziende.

Non so se esiste al momento anche un meccanismo che limita la quantità di prodotto importati dal Giappone.

Gli USA inserirono uno strumento di questo genere per contrastare la diffusione dilagante delle auto nipponiche negli anni '80.

Alfa Romeo MiTo 1.4 MultiAir TB 135 CV TCT Distinctive, 2012

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