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Trent'anni di Uno (e non finisce qui...)


Pandino

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Come ho detto prima, il nome Duna è stato sicuramente usato nel mercato Argentino ma in Brasile il modello a tre volumi, nato a due porte nell'85 si chiamava Premio ;)

La versione a quattro porte è stata presentata in un secondo momento, credo contemporaneamente alla presentazione sul mercato Italiano. Sia per quanto riguarda la berlina che la sw (da noi è arrivata comunque la SW due porte inizialmente solo come veicolo commerciale, venduta come Fiat Penny, e successivamente negli anni novanta come Innocenti Elba)

Vale anche la pena ricordare che la Premio manteneva la plancia della Uno CS, cioè sostanzialmente della Uno Italiana; e solo con la presentazione della Duna è stata introdotta la plancia nuova, che è rimasta in uso per molti anni.

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Indeciso88, mi spiace ma l'articolo che hai postato è pieno di errori e luoghi comuni:

1) Ritmo. Un trapezio con le aperture delle portiere circolari in cui la maniglia doveva essere sollevata.

"Aperture delle portiere"?? Se l'autore intende le maniglie sono d'accordo (col restyling divennero rettangolari), ma così com'è scritto pare che la Ritmo avesse le porte tonde...:D:D

2) In America fu precipitosamente chiamata Strada perché Ritmo significa ciclo mestruale, e questo nessuno a Torino lo aveva calcolato.

Cazzata mega-galattica. "Ciclo mestruale" si dice "menstruation", "period" o "menses".

3) Tipo. Il processo di sviluppo fu portato avanti in modo sbagliato: i tecnici avevano puntato soprattutto sull'industrializzazione e meno sul prodotto.

Questa l'autore me la deve proprio spiegare. Che il capitolato fosse "al risparmio" si sapeva, ma che il prodotto non era stato curato è una stupidaggine. Basta pensare al quadro Digit, alla zincatura totale, alla differenziazione con le sorelle Lancia e Fiat, alla versione 3 porte, all'irrobustimento della scocca e pure al marketing "una Tipo tanti amici".

4) Intere schiere di automobilisti la classificarono come «un'auto di plastica che si smonta per strada».

:pz:pz:pz

5) Inoltre, a rendere negativo il bilancio commerciale di Tipo concorse l'abitacolo che causava parecchi rumorini. E il design della vettura non dava la sensazione di solidità.

I rumori c'erano su tutte le auto e, visto che la sicurezza muoveva i primi passi, bisognerebbe consigliare all'autore di vedere i crash test delle concorrenti...che il design non sembrasse solido mi sembra un'altra castroneria. Anche perchè la Tipo era "cicciotta" come aspetto e aveva le porte a tetto, al contrario di Golf e altre concorrenti...

6) Tipo dovette scontrarsi sui mercati con la Golf, che offriva una serie di accessori eccellenti come servosterzo e chiusura elettrica dei vetri.

Una serie di accessori eccellenti?? Su quale allestimento?? A parte la "base", su tutti gli allestimenti Tipo erano di serie i vetri elettrici e sulla DGT c'erano pure (a memoria) paraurti in tinta, quadro digitale con check panel, volante regolabile, chiusura porte centralizzata e i sedili in velluto.

7) Cosicché le vendite non confortarono le attese della Fiat.

A me pare che ne siano state costruite quasi due milioni...poche in confronto alla Golf, ma mica bruscolini in senso assoluto.

el Nino

[sIGPIC][/sIGPIC] I sogni a volte si avverano. Tu sei il mio.

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esteticamente, e al netto dell'affetto che tutti provano per Uno, secondo voi qual'è superiore? Uno od Ibiza?

Dal punto di vista strettamente estetico ho sempre preferito la Uno, con quella sua linea di rottura per i canoni dell'epoca, moderna, riuscita, piacevole. L'Ibiza, che in ogni caso non mi è mai dispiaciuta, la trovavo stilisticamente un po' più pesante, soprattutto al posteriore. E' comunque soltanto un mio parere personale obiettivo, indipendentemente dall'essere un "Unista".

PS: la Uno CS era in pratica un pianale di derivazione 128 "vestito" da Uno. Infatti aveva la ruota di scorta nel vano motore, tappo serbatoio dalla parte opposta e il cofano a coperchio invece di quello piatto. Diverso anche il motore, di origine brasiliana. Serviva come modello entry level per abbassare il prezzo di listino.

Conseguenzialmente al cofano a coperchio è ovviamente differente anche il taglio dei parafanghi. Diversi anche l'assetto (più alto), le gomme (di misura più grande), la sospensione posteriore (a balestra trasversale). Gli interni, fatta eccezione per alcuni particolari come lo specchietto retrovisore, la plafoniera, il rivestimento del padiglione e pochissimo altro, sono i medesimi della Uno italiana. Il prezzo, molto inferiore ad una Uno 60 S, era paragonabile a quello di una 45 base, rispetto alla quale offriva un allestimento più curato: niente lamiere a vista sui pannelli interni, braccioli posteriori con posacenere per ciascun lato, poggiatesta sellati, specchi con regolazione dall'interno, tergilunotto, vano portaoggetti chiuso, orologio al quarzo, copricerchi integrali e più in generale la sensazione di una costruzione più robusta. Per contro la CS monta un motore concettualmente più datato, consuma di più, l'assetto alto e la balestra posteriore non garantiscono gli stessi standard di confort e tenuta, talvolta certi ricambi "FIAT made in Brazil" non si trovano con la stessa facilità di quelli italiani. Insomma, ottima per il duro lavoro quotidiano ma tecnicamente più datata e meno raffinata di quello che fu la Uno italiana.

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Ho scovato questa foto degli interni della Fiat Premio, non so esattamente l'allestimento. Non ricordavo assolutamente quel volante, inedito rispetto alla versione europea:

3.jpg

Ma sì, agevoliamo anche una foto degli esterni per chi non se li ricorda. Dai che vi mancano :mrgreen:

BR-1985-Premio-CS.jpg

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