Quando la realtà raggiunge (e supera) la fantascienza

[Matteo B.]

il problema etico è ben più grande imho.. perchè crei un individuo con elevatissime probabilità di problemi fisici gravi e un'aspettativa di vita entro i 40 anni.. crei consapevolmente un condannato a soffrire senziente. una persona che vivrà sempre in un laboratorio, tormentata da mali e dolori e che sarà consapevole di essere un esperimento.. di esistere solo per quello scopo e di non durare più un tot di anni.

un abominio vero e proprio contro l'umanità come non si era mai visto.

[AleRPM]

Il DNA si deteriora con il passare degli anni, ergo la clonazione di una persona di 40 partirà da un DNA vecchio di 40. A ciò è necessario aggiungere un ulteriore deterioramento del DNA legato al processo di clonazione stesso.

Non posso spiegartelo in maniera corretta, ma posso provare a darti un'idea di quello che succede: il processo di sviluppo di un individuo a partire da una cellula avviene grazie alla duplicazione del DNA originario e se tale DNA è integro come quello di un embrione appena fecondato, allora non ci sono grossi problemi poiché eventuali le "copie difettose" del DNA saranno minime. Se invece viene duplicato un DNA deteriorato dal processo d'invecchiamento, allora sarà molto più facile ottenere delle cellule contenenti copie difettose del DNA; con conseguenze facilmente immaginabili.

Facendo il paragone con un'automobile immagina di avere una Panda appena uscita dalla fabbrica, smontarla pezzo per pezzo, copiarne i componenti e usare tali copie per produrre una Panda clonata. Ci sono buone probabilità di ottenere una discreta copia dell'originale. Nonostante i normali difetti di fabbricazione: non verranno mai realizzati due componenti identici tra loro e nessun componente sarà la riproduzione perfetta del componente per come era stato progettato.

Clonando invece una Panda con 150.000 chilometri, la base di partenza sarà un insieme di componenti usurati, percui anche la Panda appena clonata avrà dei componenti vecchi come se avessero percorso 150.000 chilometri. Aggiungi a ciò tutti i difetti dovuti al ciclo di fabbricazione ed ecco che hai un'idea di cosa può succedere clonando un essere umano.

[Guest EC2277]

Si, se non fosse che anche il DNA conservato può andare incontro al deterioramento. Insomma scade anche il DNA; come il latte tenuto per troppo tempo in frigo.

[AleRPM]

Si, se non fosse che anche il DNA conservato può andare incontro al deterioramento. Insomma scade anche il DNA; come il latte tenuto per troppo tempo in frigo.

Ora mi spiego i droni-donna che stanno sperimentando in Giappone...

[Guest EC2277]

No, quello è solo tecno-feticismo.

P.S. S.P.Q.G.: sono pazzi questi giapponesi.

[madmaf]

Il DNA si deteriora con il passare degli anni, ergo la clonazione di una persona di 40 partirà da un DNA vecchio di 40. A ciò è necessario aggiungere un ulteriore deterioramento del DNA legato al processo di clonazione stesso.

Non posso spiegartelo in maniera corretta, ma posso provare a darti un'idea di quello che succede: il processo di sviluppo di un individuo a partire da una cellula avviene grazie alla duplicazione del DNA originario e se tale DNA è integro come quello di un embrione appena fecondato, allora non ci sono grossi problemi poiché eventuali le "copie difettose" del DNA saranno minime. Se invece viene duplicato un DNA deteriorato dal processo d'invecchiamento, allora sarà molto più facile ottenere delle cellule contenenti copie difettose del DNA; con conseguenze facilmente immaginabili.

Mi associo all'ignoranza imperante: ma allora se la clonazione partisse da un neonato si avrebbero problemi minori?

[JackSEWing]

Mi associo all'ignoranza imperante: ma allora se la clonazione partisse da un neonato si avrebbero problemi minori?

minori si, ma comunque utilizzeresti cellule già "differenziate" ovvero cellule che hanno già preso la loro strada, si sono già divise tot milioni di volte accumulando micro errori ad ogni divisione.

l'unica è partire dalle staminali embrionali

[Guest EC2277]

Ribadisco che esistono anche dei problemi legati al deterioramento del DNA ed infatti il suo tempo di conservazione si aggira attorno ai 15 anni.

[el Nino]

Riprendendo poi il concetto del film The Island, oltre ai problemi etici, si porrebbe il problema della disponibilità dei "ricambi" su più punti. Se ad esempio un alcolizzato "prende" il fegato del clone, esso poi viene eliminato. Se dovessero nascere altre patologie, bisognerebbe avere un numero di cloni pari al numero delle patologie o tenere in vita il clone in qualche modo.

Inoltre non è detto che gli organi del clone siano effettivamente perfetti, dato che certe malattie sono congenite. Quindi la sostituzione è inutile. Altro problema è l'utilizzabilità del clone. Mi spiego meglio. Nel film i cloni hanno esattamente l'età del soggetto donatore e quindi hanno organi perfettamente intercambiabili (e ipoteticamente perfetti), ma serve una tecnologia per avere cloni "gemelli". In alternativa si creerebbero dei cloni con età differenti (e organi non perfettamente identici) e se le mie conoscenze mediche non ingannano, l'unico organo che può ricrescere senza essere sostituito è il fegato.

Insomma, forse è meglio una banca degli organi che una banca di cloni. O forse è meglio l'interpretazione data nel film Il sesto giorno, dove si viene clonati esattamente all'ultimo "aggiornamento". Facendo un piccolo OT: perchè non hanno mai pensato di creare un sangue artificiale?? Qualcosa che sia di facile reperibilità, adatto a tutti e che metta fine al problema della carenza di donatori.

el Nino

el Nino

[Matteo B.]

Ribadisco che esistono anche dei problemi legati al deterioramento del DNA ed infatti il suo tempo di conservazione si aggira attorno ai 15 anni.