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Autopareri - Finanza e Economia


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Inviato

In realtà il questionario è più per i fornitori, verso i quali andranno a fare gli incroci ;)

poi, lei lavora per la concorrenza (ISP), quindi siamo tutti più che trasparenti in materia. L'unica cagata che potremmo fare è tentare di scaricarlo, ma il commercialista ci ha già cazziato per la sola domanda :att

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Inviato

la realtà sperro supera l'iimaginazione:

Allarme pensioni, Cazzola: «Il buco Inpdap che pesa sull'Inps? Fatto nel 2007» - Il Sole 24 ORE

disavanzo di gestione dell'ex Inpdap, che ora pesa sul bilancio Inps con una forza capace di azzerarne il patrimonio netto nel giro di un paio d'anni, non dipende solo dal blocco del turn over nella Pa degli ultimi anni. All'origine c'è una scelta fatta nel 2007 dal Governo Prodi, quando ministro dell'Economia era Tommaso Padoa-Schioppa e Cesare Damiano minstro del Lavoro. A ricordare quel passaggio è Giuliano Cazzola, responsabile Welfare di Scelta civica con un lungo trascorso negli enti previdenziali, visto che è stato membro del collegio dei sindaci Inpdap tra il 1994 e il 2002 e del collegio dei sindaci Inps dal 2002 al 2007. «Tutto nasce con una norma maligna del 2007 che ha trasformato in anticipazioni di Tesoreria, e quindi in debiti dell'ente verso lo Stato, gli iniziali trasferimenti (e quindi crediti dell'Inpdap verso lo Stato) stanziati dalla legge Dini del 1995 a copertura dello stock delle pensioni degli statali, quando venne istituita la loro Cassa».

il suo disavanzo dipende dalla fusione con l'Inpdap, il quale si è portato appresso la fregatura che ha ricevuto dallo Stato (e dall'ultimo governo di centro-sinistra).

quindi il problema non deriva dal fatto che le prestazioni sono troppo rispetto ai contributi,

anzi analizzando la famosa tabella abbiamo scoperto che sarebbe meglio dire che i beneficiari sono troppi rispetto ai CONTRIBUTORI

ma dal fatto che qualcuno si è intascato miliardi di euro.

p.s. certo che al confronto di questa cifra e aii 255-270 milardi spesi ogni anno in pensioni ad es. i 500 milioni (si presume una tantum) truffati al empam diventano del tutto irrilevanti

p.p.s anche perchè le casse empam sono /erano in attivo prima della truffa, che i controlli a cui sono sottoposte le attività regolamentate comunque avrebbero dovuto impedire.

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

Inviato
che i beneficiari sono troppi rispetto ai CONTRIBUTORI

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Inviato

Sicuramente l'Enpam non paghera' (nel 2050) una pensione pari all'80% dello stipendio.

Arrivare al 25% mi sembra altrettanto assurdo.

Anche perchè la contribuzione che i medici pagano sta passando dal 12% al 22%

PS La curva gaussiana a cui fai riferimento ha il suo momento critico proprio attorno al 2050, ma poi scende...il rapporto NON restera' 1,2/1

Logicamente chi investira' il patrimonio Enpam in questi anni deve fare MOLTO meglio di chi lo ha preceduto

Inviato

Se i conti della cassa devono stare in equilibrio, le entrate devono essere uguali alle uscite. Se i lavoratori pagano il 22%, a meno che non siano N volte i pensionati, ma se sono 1.2-1.5 volte....non si va molto lontano.

il punto che sfugge, è che ad oggi tutti, dall'inps alle casse, sono a ripartizione. I contributi che si paga non vanno nel proprio tesoretto, vanno a pagare le pensioni già in essere.

E di questo, non tengono mai conto nei calcoli, visto coi miei occhi.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Inviato (modificato)

Ecco il bilancio 2012.

Attualmente il rapporto è 4/1.

Previdenza. Enpam. Bilancio 2012: registrato avanzo di gestione di 1,28 mld - Quotidiano Sanità

Previdenza. Enpam. Bilancio 2012: registrato avanzo di gestione di 1,28 mld

Il risultato ha determinato anche una crescita del 10,3% del patrimonio netto che è giunto alla quota record per l’Ente di 13,818 mld. Le entrate contributive sono state pari a 2,169 mld di euro (+41,7 milioni rispetto al 2011) mentre le prestazioni previdenziali e assistenziali sono costate 1,246 mld di euro (+99,5 milioni rispetto al 2011). Scende il peso degli strutturati. I DOCUMENTI

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30 MAG - Conti Enpam col segno ‘+’. È quanto emerge dal bilancio consuntivo della Fondazione per il 2012 che registra un avanzo di gestione di 1,289 miliardi di euro, un risultato migliore delle previsioni e in crescita rispetto all’anno precedente. Numeri che hanno determinato un incremento del 10,3% del patrimonio netto, che è salito a 13,818 miliardi di euro, livello più alto mai raggiunto nella storia della Fondazione. Per il 2012 il bilancio di previsione aveva stimato che l’avanzo sarebbe stato di 0,867 miliardi di euro. Tutti numeri che consentono all’Enpam di rispettare la legge che richiede una sostenibilità dei conti a 50 anni. Questi i dati illustrati oggi a Roma nel corso della presentazione del bilancio consuntivo 2012 dell'Enpam, l'ente previdenziale dei medici e degli odontoiatri. Da notare come Il bilancio consuntivo verrà approvato dal Consiglio nazionale della Fondazione Enpam il 29 giugno.

I numeri

Le entrate e le uscite. Le entrate contributive nell’anno 2012 sono state pari a 2,169 miliardi di euro (+41,7 milioni rispetto al 2011) mentre le prestazioni previdenziali e assistenziali sono costate 1,246 miliardi di euro (+99,5 milioni rispetto all’anno precedente). Considerando anche le voci straordinarie, il saldo previdenziale è stato di 918 milioni di euro (- 156 milioni rispetto al 2011).

La resa del patrimonio.Il miglior risultato della gestione non previdenziale, che ha avuto ricavi per 614 milioni di euro (+ 157 milioni rispetto al 2011). In particolare, senza contare proventi di natura straordinaria, il patrimonio mobiliare e immobiliare della Fondazione ha avuto un rendimento contabile lordo di 585,89 milioni di euro, in evidente crescita rispetto al 2011 (+146,73 milioni di euro).

Come è investito il patrimonio

Sono 2,217 mld in immobili; 2,321 mld in partecipazioni in societa' e fondi immobiliari; 3,678 mld in immobilizzazioni finanziarie (obbligazioni, azioni, titoli di Stato, polizze); 3,431 mld in attivita' finanziare che non costituiscono immobilizzazioni; 1,2 mld in depositi vincolati. Le disponibilita' liquide sono invece pari a 280 mln.

Il peso dei prodotti strutturati

L’Enpam ha comunicato che sta progressivamente riducendo il peso degli strutturati (che si ricorda non sono ‘derivati’). Nel 2011 la Fondazione possedeva 88 note strutturate mentre ad oggi il numero è sceso a quota 75.

Il fondo oscillazione valori mobiliari evidenzia come vi sia una diminuzione del rischio di perdita. Si è passati da 400 mln a 71,8 mln al 31 dicembre 2012.

Gli iscritti e i pensionati

Dai numeri del bilancio emerge come cresce il numero dei medici e dentisti privati e scende quello dei dottori di famiglia. Nel 2012 si e' infatti registrata una crescita degli attivi nella libera professione (+2.631 medici), un aumento degli iscritti al fondo degli specialisti ambulatoriali (+220) e una lieve diminuzione degli attivi del fondo della medicina generale (-8). In totale, il numero totale dei medici e odontoiatri attivi e' salito a 354.553 (+1.381 nuovi iscritti rispetto all'anno precedente). In aumento anche il numero dei camici bianchi in pensione (94.441). Al 31 dicembre 2011 i medici pensionati erano 89.098, quindi si e' registrato un aumento di 5.343 unità.

30 maggio 2013

© Riproduzione riservata

PS Se non fosse possibile inserire il testo (Riproduzione riservata...) , elimino.

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

E questi sono i bilanci dell'INPS : perdite di 9+9 MILIARDI (altro che 290 milioni di Enpam)

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-07-28/allarme-pensioni-inps-chiudera-170239.shtml

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

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Ed ecco il calcolo del Debito "futuro" dei vari Paesi:

http://www.linkiesta.it/debito-italia-germania

La Germania ha più debiti di noi ma finge di non saperlo

Il Paese più virtuoso sul fronte del debito nell'eurozona? É l'Italia, molto migliore della Germania. Non è uno scherzo, ma il frutto di un serissimo studio della fondazione tedesca Stiftung Marktwirtschaft, presieduta dall'economista Bernd Raffelhüschen, professore di Scienze finanziarie all'Università di Friburgo. Dopo la telefonata Merkel-Monti ripubblichiamo la nostra analisi.

Giovanni Del Re

Il Paese più virtuoso sul fronte del debito nell'eurozona? É l'Italia, molto migliore della Germania. Non è uno scherzo, ma il frutto di un serissimo studio della fondazione tedesca Stiftung Marktwirtschaft ("Economia di mercato"), presieduta dall'economista Bernd Raffelhüschen, professore di Scienze finanziarie presso l'Università di Friburgo, in Germania, ed esperto di evoluzione demografica. Due giorni fa il professore, elogiando l'Italia, ha accusato il governo tedesco di seguire un percorso di indebitamente insostenibile a colpi di «regali» nel campo dello Stato sociale.

Lo studio della Fondazione - pubblicato a fine 2011 ma passato, curiosamente, piuttosto inosservato, almeno dalle nostre parti - stila una vera e propria classifica della sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche (sulla base dei dati 2010) dei 12 Stati fondatori dell'euro (esclusi sono dunque i cinque "ultimi arrivati": Slovenia, Slovacchia, Estonia, Cipro e Malta). Il titolo del relativo comunicato stampa la dice lunga: «Italia urrà, Lussemburgo puah». La classifica tiene conto non solo di quello che la fondazione chiama «esplicito» (il «classico» debito pubblico, pari a circa il 120% del pil per l'Italia), ma anche il debito implicito legato soprattutto all'invecchiamento: pensioni in maturazione nei prossimi anni, la spesa sanitaria, il saldo primario e quant'altro.

debito-pubblico-italiano-l.png

«Sono possibili calcoli molto precisi sulla scorta dei dati ufficiali, ad esempio sul numero di persone che andranno in pensione nei prossimi anni», spiega a chi scrive lo stesso Raffelhüschen. «Il debito implicito - aggiunge - dipende in modo decisivo dal previsto aumento delle spese legate all'invecchiamento». Per la Germania, ha detto il professore a Berlino, il quadro non è allegro: riforma fiscale, pensionistica (con generose integrazioni delle minime), aumento delle prestazioni sanitarie per alcune malattie tipiche della cosiddetta terza età (ad esempio l'Alzheimer), faranno esplodere nei prossimi anni il debito tedesco. Una cifra per tutte: secondo il professore nel 2050 lo Stato tedesco e i länder dovranno spendere 1.360 miliardi di euro solo per le pensioni (di cui 870 miliardi di euro per 1,38 milioni di dipendenti pubblici). Una cifra colossale, se si pensa che l'attuale debito pubblico della Germania (quello "esplicito") è intorno ai 1.900 miliardi.

Per l'Italia, invece, il quadro è molto migliore: il Belpaese, dice l'economista, «dopo la Francia (che comunque è solo quinta nella «classifica», ndr) secondo le nostre stime sarà il Paese con il più basso incremento di spese per pensioni, sanità e assistenza per anziani». Inoltre, sottolinea l'economista, «il saldo primario italiano è molto incoraggiante». In questo senso, si legge nello studio, «l'Italia non solo precede chiaramente la "locomotiva" Germania, ma anche tutti gli altri stati dell'Euro a 12. E dunque l'Italia può contare, a lungo termine, su uno sviluppo positivo delle finanze pubbliche».

Passiamo alle cifre: secondo lo studio, nel 2010 il debito «esplicito» italiano era pari al 118,4% del Pil, quello «implicito», per le ragioni già indicate, al 27,6%, il più basso di tutta l'eurozona a 12. Il totale del debito «vero» dell'Italia in quell'anno era dunque, secondo lo studio, pari al 146% del Pil: di qui il primo posto. Se andiamo a vedere la Germania, seconda «classificata», il debito «esplicito» era dell'83,2% del Pil, ma quello «implicito» del 109,4 per cento. Totale: 192,6%, quasi il 50% più dell'Italia. La cosa più sorprendente, però, è chi troviamo nei piani bassi della classifica, come si intuiva dal titolo: se all'ultimo posto è l'Irlanda, Paese già sotto programma di aiuti, che arriva alla quota complessiva di 1.497,2% del Pil (di cui 1.404,7% di debito «implicito»), al penultimo, però, e peggio della Grecia (terzultimo posto), troviamo nientemeno che il ricco e tranquillo Lussemburgo: se il suo debito pubblico «ufficiale» nel 2010 era pari ad appena il 19,1% del Pil (e infatti il Granducato è considerato tra i paesi più «virtuosi» dell'eurozona), la bomba previdenziale-demografica porta al 1.096,5% del Pil il debito «implicito», per un debito totale del 1.115,6% del Pil.

«Il sistema pensionistico e previdenziale lussemburghese - spiega ancora Raffelhüschen - è follemente generoso e completamente insostenibile a lungo termine. Del Granducato si può dire che ha davanti a sé tutte le riforme che paesi come Italia o Spagna stanno attuando dolorosamente in questi anni». Del resto non molto bene sta la "virtuosa" Olanda, ottava in classifica, che a fronte di un debito «dichiarato» del 61% del Pil, secondo lo studio della Stiftung Martkwirtschaft ha un debito implicito del 431,8% del Pil, per un totale del 494,6%. Certamente sta peggio del Portogallo (sesto in classifica), e appena meglio della Spagna (nono posto).

L'Italia, sostiene l'economista, invece «non deve fare altro che proseguire il cammino iniziato, guai a invertire la rotta e tornare ad aumentare la spesa per lo Stato sociale». Un monito che a molti, certo, dalle nostra parti non piacerà tanto. Se però Raffelhüschen ha ragione, questa situazione ci consentirà, tra qualche decennio, di stare molto meglio di paesi come il Lussemburgo, ma anche la Germania. E infatti nei calcoli della sua Fondazione, l'Italia - rispetto ai dati del 2010 - ha un reale bisogno di correzione, per garantire la piena sostenibilità del debito, del 2,4% del Pil (una quarantina di miliardi di euro) - contro, ad esempio, il 12% del Lussemburgo, o il 4% della Germania.

«Sempre che - commenta cinico l'economista - qualcosa non ammazzi prima l'Italia». Perché se a lungo termine, come abbiamo visto, le prospettive italiane sono piuttosto buone, il problema è «a breve-medio termine», spiega il professore. «Vista la bassa crescita - recita il rapporto - gli avanzi primari basteranno al massimo a stabilizzare il debito italiano nei prossimi anni, ma resteranno ben lungi dal ridurlo in modo significativo». Ed è quello cui, ahimé, guardano i mercati, i quali, aggiunge serafico lo studioso, «ragionano in orizzonti molto più brevi, non hanno la pazienza di guardare alle prospettive nell'arco di decenni». E già, perché se dessero retta alla classifica di lungo termine del professor Raffelhüschen, gli spread tra Italia e la Germania dovrebbero essere esattamente al contrario. Magari ci arrivano.

PS Giusto sottolineare che:

"...il debito implicito è una previsione tendenziale che forse si realizzerà tra tanti anni... basta che tra 5 anni la Germania faccia una riforma del sistema pensionistico o dei sussidi e tutte queste belle previsioni di terribile debitone implicito SVANIRANNO come neve al sole... MENTRE IL DEBITO ESPLICITO E' QUI, ADESSO...E TIRARLO GIU' è DURA SE NON QUASI IMPOSSIBILE CON UN'ECONOMIA ED UN SISTEMA ITALIA COME IL NOSTRO...

Modificato da 1happydream
Inviato (modificato)

tony non alimentiamo la propaganda, utilizzata scientificamente in questi anni per occultare tutte le magagne dovute a malagestione

ad es. far passare la non restituzione di 7 miliardi all'INPS all'interno della quesitone generale che è colpa dei lavoratori (in questo caso pubblici)

che sono troppi e campano troppo a lungo

e questo non si può cambiare, e sarà sempre peggio (rapporto usufruitori/contributori), specie in un sistema a ripartizione e non a capitalizzazione.

la questione invece è cambiabilissimala anche a saldo ZERO :

la parte di assistenza che uno stato moderno DEVE garantire,

deve essere finanziata con l'irpef (che serve appunto a ripartire il redditto) e non con i contributi del singolo lavoratore,

che per definizione dovrebbero essere propri del singolo lavoratore.

vediamola da un altro punto di vista: hai appena scritto che il lavorato reversa il 9 % (+un altro 7% di TFR)

cui si aggiunge il 23% da parte del datore di lavoro: totale c.a. 40%:shock::shock:

mentre all'estero se uno versa il 15% viene considerato PREVIDENTISSIMO.

come è possibile che in italia, versando più del doppio , non sia garantita la pensione ?

(con il 40 % dovremmo avere incluse 2 badanti: una bionda e una castana :mrgreen: )

perchè come per la TARSU l'hanno trasformato in un business e oltre tutto un business del settore PUBBLICO

perchè ovviamente le aziende versano in realtà i soldi anche per qualcun altro:

tanto varrebbe esplicitare la cosa anche a parità di cuneo fiscale.

ed è ovvio che il cuneo fiscale è alto e la capacita di spesa dei singoli bassa (anche) per via di questo 20 % di troppo.

se poi il sistema fosse a capitalizzazione sarebbe anche meglio,

peccato che in italia conla COMPLICITA' di chi DEVE controllare

capitino delle truffe, come quella descritta nell'articolo che tu hai postato,

che è una cosa completamente diversa rispetto ad avere uno sbilancio nei conti.

in italia di chi ci si potrebbe fidare per affidargli l'intero capitale ? visto che già fanno porcate anche solo sulla "rata" annuale ?

nel merito poi ti ha già risposto happydream

aggiungo solo che l'altro la cifra per quanto elevata in assoluto non è pazzesca nemmeno rispetto al bilancio dell'ente stesso ,

figurati se fosse spalmata sulle casse dell'inps in 35 anni parleremmo dello 0,00003 % del bilancio,

di un ente che INSPIEGABILEMTNE spende 5 milardi all'anno

Considerata la omessa vigilanza è semplicemente un atto dovuto che lo stato si faccia carico dei danni ,

però ancora una volta io non lo metterei a carico dell'inps, ma da finanziare ocn la spending review :§

Modificato da owluca
Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

Inviato

La prima frase la salto, perché per orgoglio professionale, non ho interesse a fare propagande, specie in ambiti, quelli dei contributi obbligatori, dove non ho sbocchi.

il mio interesse è dire "occhio, ad oggi le cose funzionano, ma in futuro, anche al netto della malagestione (che accelera le cose) se non si attuano correttivi, non funzioneranno più. Tenetene conto nelle vostre scelte"

non mi stupisce che nel 2012 i conti siano in ordine, dopo la fornero non è andato più in pensione nessuno...ma quando andrà a regime, come si comporteranno? Che evoluzione hanno previsto? Soprattutto da lavoratore, non mi interessano i conti del 2012, ma quelli del 2040-2050-2060......

Perché all'estero hanno meno problemi? Perché il sistema è a capitalizzazione.....da noi, no. Finché i pensionati erano pochi e i lavoratori tanti andava alla grande, spostandosi sempre più verso i pensionati mostra limiti strutturali.

aggravati da una pessima gestione, che rendono i correttivi ancora più necessari.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Inviato

Grazie TonyH per il tuo stimolo a tenere desta l'attenzione.

Posizione da me condivisa al 100%. Ecco perchè mi interesso di come l'Enpam e l'Inps investono i NOSTRI soldi !

Logico che vi siano storture/ruberie a gogo....ma le previsioni di sostenibilità a 50 anni sono , in ogni caso, un modo per valutare l'operato FUTURO dei player.

La mia preoccupazione era riferita al discorso (dato per certo) del confluire di Enpam nel calderone Inps

Inviato (modificato)

il mio interesse è dire "occhio, ad oggi le cose funzionano, ma in futuro, anche al netto della malagestione (che accelera le cose) se non si attuano correttivi, non funzioneranno più. Tenetene conto nelle vostre scelte"

non mi stupisce che nel 2012 i conti siano in ordine, dopo la fornero non è andato più in pensione nessuno...ma quando andrà a regime, come si comporteranno? Che evoluzione hanno previsto? Soprattutto da lavoratore, non mi interessano i conti del 2012, ma quelli del 2040-2050-2060......

Perché all'estero hanno meno problemi? Perché il sistema è a capitalizzazione.....da noi, no. Finché i pensionati erano pochi e i lavoratori tanti andava alla grande, spostandosi sempre più verso i pensionati mostra limiti strutturali.

aggravati da una pessima gestione, che rendono i correttivi ancora più necessari.

non ho dubbi che il sistemna a capitalizzazione sia meglio

ho però molti dubbi molto fondati invece sul fatto che a 50 anni anche una istutuzione privata possa garantire qualche cosa,

visti gli scandali in generale e gli andamenti degli investimetnti rigugio in questi ultimi tempi.

e parlo a livello internazionale.

a lvello italiano non è nemmeno il caso iniziare la discussione.

La prima frase la salto, perché per orgoglio professionale, non ho interesse a fare propagande, specie in ambiti, quelli dei contributi obbligatori, dove non ho sbocchi..

invece dovresti rifletterci, perchè al di la della professione,

fra 50 anni così non ci arriviamo proprio.

Modificato da owluca
Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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