Autopareri - Finanza e Economia

[owluca]

Mi stupisce la "non innovatività" del Veneto più che della Lombardia: tutti pensiamo a Milano (e Lombardia in generale) come capitale economica, però la vedo più come la sede eletta per le aziende estere che vogliono avere una rappresentanza in Italia che come motore di innovazione delle imprese italiane.

Il Veneto, invece, è sede di numerosissime aziende legate al territorio che esportano all'estero (pensiamo solo a quelle vitivinicole, con tutto l'indotto di macchinari e attrezzature inerenti l'enologia), quindi dovrebbe essere più naturale che siano aziende che operano in contesti di grande competitività e spinta alla ricerca e sviluppo (come accade in Emilia, altra regione fortemente votata all'industria meccanica e agricola o in Piemonte).

"la verità è che aprire" Cit.

la azienda B che produce "X", dopo aver imparato lavorando 10 anni nella azienda più grande A che produce sempre X,

magari iniziando con i vecchi macchinari per fare "X" dismessi dalla azienda A e anzi diventando subfornitore di "X" per la azienda A,

offre numerosi vantaggi, quali flessibilità ed efficienza, crea dei "distretti",

"ma non è per nulla innovativo" Cit.

[Sifizzirro]

Mah, ho qualche dubbio su questa mappa...

Davvero la Corsica è avanti a quasi tutte le regioni italiane per innovazione...?

E paesi come Estonia/Lettonia/Lituania perché non sono raffigurati? Non ci sono i dati?

[Cosimo]

"la verità è che aprire" Cit.

la azienda B che produce "X", dopo aver imparato lavorando 10 anni nella azienda più grande A che produce sempre X,

magari iniziando con i vecchi macchinari per fare "X" dismessi dalla azienda A e anzi diventando subfornitore di "X" per la azienda A,

offre numerosi vantaggi, quali flessibilità ed efficienza, crea dei "distretti",

"ma non è per nulla innovativo" Cit.

infatti purtroppo il veneto è in cima alla classifica della chisura degli stabilimenti medio piccoli perchè siamo allo step evolutivo successivo:

Azienda B si trasforma in Azienda C delocalizzando oltre confine, soprattutto est.

Sentito ieri su focus economia.

[fonzino1]

Avendo Croazia, Slovenia e Repubblica Ceca alla stessa distanza di Milano, praticamente, la tentazione di "mandare un grosso vaffa.." (cit.) allo Stato italiano c'è ed è forte...

[TonyH]

Mah, ho qualche dubbio su questa mappa...

Davvero la Corsica è avanti a quasi tutte le regioni italiane per innovazione...?

E paesi come Estonia/Lettonia/Lituania perché non sono raffigurati? Non ci sono i dati?

Sanno orientare i fondi, formano i giovani, studiano, programmano

​fare meglio di una regione media italiana, su quei parametri, non è poi così difficile.

[owluca]

"non si fanno alcun problema nell'erogare aiuti di stato ":lol:

[Wilhem275]

Il Veneto, per usare una espressione cit. TonyH, sta indietro come le palle dei cani

Si è fondato sulla PMI in modo religioso, al punto da farne una malattia. Ci sono casi del genere imprenditore che ha costruito un'azienda solida, non ha i figli a cui far continuare il regno, allora piuttosto che darla in mano ad altri e farla camminare sulle sue gambe... la chiude. Anche se è sana. L'ho creata io, è mia e viene nella tomba con me.

Cosa volete che sappia innovare un territorio con una testa così arretrata... o meglio, ci sono delle eccellenze, ma sono cani sciolti e comunque abbastanza rare.

Curioso che proprio oggi in Uni ci fosse un seminario con un rappresentante di un ente EU che cura gli sviluppi regionali, e ci ha mostrato e commentato proprio la stessa mappa. La cosa di cui bisogna essere molto allarmati, diceva, non è della differenza tra gli arancio e i verdi, ma della totale mancanza di regioni leader. Significa che non sta "tirando" nessuno, in senso mentale più che di tirare la carretta.

[Guest EC2277]

Dicasi livellamento verso il basso, il quale è sempre condizione necessaria e sufficiente per instaurare quella condizione virtuosa detta decrescita, poiché aiuta a ridurre i consumi e di conseguenza l'impatto ambientale.

[lino68]

Premesso che sono veneto ma il Veneto non è grazie a me, intervengo solo perché , d'accordo che questa è la sezione off-topic, a mio avviso, sarebbe tuttavia interessante superare un po' i luoghi comuni , senza tuttavia scadere nel "politically correct " che non sopporto.

Quando leggo:

Per esperienza personale, ho notato che la micro azienda veneta non è legata all'innovazione ma piuttosto allo sfruttamento delle risorse del territorio ( alimentare, agricolo, turistico gastronomico ) per la bassa/molto bassa scolarizzazione della forza lavoro.

Mi domando se si sia letto qui:Veneto

Dove si dice:

Il Veneto è tra le prime cinque regioni italiane che eccellono nel settore settori agroalimentare di qualità (6,8% dei produttori) e nei trasformatori di ortofrutticoli

Considerando che il Trentino A.A. è scorporato tra prov. di Bolzano (che si classifica 4a ) e prov. di Trento al 7° posto come risultato non mi sembra poi male .

Visto poi che il tasso di eccellenza sprofonda con chi segue.

Piemonte è 8a con 3,7% . E la Liguria al 14° posto con tasso di 1,7% (!)

Mi risulta un po' difficile che tutto ciò possa essere dovuto a scarsità di investimenti/ricerca e ad ignoranza di chi è impiegato.

Dato peraltro non suffragato dai numeri (più alta è la percentuale di adulti ad avere conseguito al più un titolo scolastico di istruzione secondaria inferiore e peggiore è il dato ) come quello che si può vedere qui :

Dettaglio degli indicatori : Livello di istruzione della popolazione adulta

Dove ,dati al 2009, se la Liguria è a livello superiore, il Veneto fa comunque meglio di Piemonte, Valle d'Aosta, prov. di Bolzano, Toscana ; non parliamo del sud.

La mappa dell'innovazione in Europa

La Stampa - Innovazione, l?Italia resta al palo Si salvano Emilia, Piemonte e Friuli

Curioso che le migliori siano tre regioni di cui, mediamente a livello nazionale, frega un cazzo a nessuno (o forse proprio per questo riescono ad andare avanti?)

La cosa "sorprendente" è che le due regioni che a detta dei loro governanti "green" sembra abbiano inventato la ruota e costruito la rivoluzione terrestre, sono dietro a 3 regioni che parlano poco....ma magari agiscono di più

Vedi sopra (no ), lungi da me fare da avvocato di chi amministra la mia regione tuttavia mi sembra che riconoscere una certa capacità a chi , con il proprio lavoro , la propria capacità ha contribuito alla prosperità del paese mi sembrerebbe intellettualmente corretto.

Anche perché sarà pur vero che il Veneto in gran parte si è industrializzato dopo Piemonte, Lombardia e Liguria ( e qui lascio perdere di come un precedente vantaggio sia stato gestito) assieme ai miei concittadini mi metto a ridere ogni volta sento che l'industrializzazione sia una invenzione degli Agnelli (Fiat nacque nel 1899).

A Schio (Vicenza) il lanificio Rossi ( poi Lanerossi), il più noto della mia città , venne fondato nel 1817 (molti altri lanifici erano già stati costituiti in forma pre-industriale una cinquantina d'anni prima) e conobbe la trasformazione in industria nel 1849 . Pochi anni dopo arrivò ad impiegare qualcosa come 8000 dipendenti e restò la realtà industriale più importante in Italia per anni. Lascio perdere di citare forme proto-industriali molto più antiche.

Lanerossi - Wikipedia (in molti punti contiene errori).

Qui la Fabbrica Alta costruita nel 1864 seguendo l'esempio dei più evoluti siti industriali belgi (analisi sconsigliarono quello inglese, non parliamo quelli italiani) :

E a seguire tutta una industria meccanica ecc ai lanifici collegata.

Ah, il quartiere operaio di Olivetti (Le case per i dipendenti e la politica edilizia dell’Olivetti 6 case nel 1926!!!) , tanto decantato da certo giornalismo prende spunto anche da quello di Schio del 1884 (come minimo 200 abitazioni,commissionato nel 1872 da Alessandro Rossi).

Thiene per opera dei Ferrarin e Valdagno seguirono.

Ricordo che sto parlando di cittadine che all'epoca superavano di poco i 10000. Non di grandi realtà urbane come Milano,Torino e Genova.

Questo, nel caso chi non conosca la STORIA industriale cosa possa fare un certo tipo di scarso livello di cultura generale (per me) causato anche dal bassissimo (per me) livello di giornalismo italiano e da un certo carattere della popolazione veneta che quando le grosse realtà industriali come Lanerossi , vari stabilimenti Marzotto, Nuova Pignone a Schio ecc. e altre sono stati chiusi non ha dedicato gran pagine di quotidiani gli uni, gli altri invece hanno saputo trasformarsi e specializzarsi in altri settori senza tanti sussidi ( un nome a caso nel settore auto:mrgreen: ?) o proteste, scioperi ecc.

Gli scioperi nella mia realtà facevano ridere( sembrava passasse la banda!) e ad essere licenziati erano centinaia di operi/imp. in nuclei urbani che non hanno mai superato i 40.000 ab.).

Il tasso di disoccupazione non peggiorò se non nel breve termine.

Riguardo allo studio della Comunità Europea, a parte che non mi sembra ci sia un abisso tra Veneto e le altre regioni da cui viene superata in classifica, non credete sia più facile quantificare ricerca e investimenti in società grandi , per fare un esempio?

Non considerereste anche il livello di occupazione/disoccupazione attuale? E il fatto che non siano dati peggiorati di più che nelle regioni citate come superiori a tasso di innovazione e ricerca non dimostra capacità di competere? Vedi il sito ISTAT.

Il Veneto, per usare una espressione cit. TonyH, sta indietro come le palle dei cani

Si è fondato sulla PMI in modo religioso, al punto da farne una malattia. Ci sono casi del genere imprenditore che ha costruito un'azienda solida, non ha i figli a cui far continuare il regno, allora piuttosto che darla in mano ad altri e farla camminare sulle sue gambe... la chiude. Anche se è sana. L'ho creata io, è mia e viene nella tomba con me.

Cosa volete che sappia innovare un territorio con una testa così arretrata... o meglio, ci sono delle eccellenze, ma sono cani sciolti e comunque abbastanza rare.

Curioso che proprio oggi in Uni ci fosse un seminario con un rappresentante di un ente EU che cura gli sviluppi regionali, e ci ha mostrato e commentato proprio la stessa mappa. La cosa di cui bisogna essere molto allarmati, diceva, non è della differenza tra gli arancio e i verdi, ma della totale mancanza di regioni leader. Significa che non sta "tirando" nessuno, in senso mentale più che di tirare la carretta.

Concordo sul nanismo, grossissimo problema ma non solo del Veneto .

Ci ricordiamo anche di Luxottica, Diesel , Carraro Group ecc. ecc. ?

non vado oltre nell'elenco.

E non commento quanto scritto in grassetto.

P.S.: Non ho una piccola impresa nè lavoro per esse

P.S.: Ho concentrato un po' troppo sulla mia zona ma è la realtà che conosco meglio (e non ho voglia di cercare dati)

E dopo il sermone andatevi a vedere dove girava la prima auto in Italia e dove è nato il primo club Bugatti, non pizze e fichi :

HISTORIC CLUB SCHIO

Il tutto in amicizia, e per me. Discussioni non ne voglio e vado di là a parlare di prosciutti, levette, quadrilateri , Alfa/lancia ecc., Mazda il bene, VW il male ecc. .:mrgreen:

Modificato 6 Marzo 2014 da lino68

[Wilhem275]

Permettimi di dire che la tua zona -e in generale gran parte del vicentino- è, per prodotti (attuali e storici) e soprattutto mentalità, cosa molto diversa dal resto della regione e non è casuale che proprio da lì mi siano venute tante richieste di interesse e collaborazione, mentre altre aree se ne sbattono.

Schio stessa la uso regolarmente (assieme a Ivrea, o pure Venezia) negli esempi di come avere avuto l'industria in casa abbia lasciato un'impronta per intere generazioni, nel livello di apertura mentale e di comprensione della propria posizione nel mondo (e conseguentemente pure di orgoglio).

Il resto della regione, fatte salve le due città più grosse (di passato operaio), versa in condizioni culturalmente abbastanza disperate, e vedo nei miei stessi coetanei che la scolarizzazione sarà pure diffusa ma non è granché accompagnata dalla capacità di "saper stare al mondo": quella te la dà l'ambiente in cui cresci, e se cresci in un posto che conta 3 milioni di abitanti ma sono tutti distribuiti come in un paesino di provincia... non è che di possa dare tanto

Prova ne é che ci si ritrova con un'amministrazione della cosa pubblica filosoficamente simile a quella delle peggiori regioni meridionali, con la sola fortuna di avere molti più soldi -da sperperare- a disposizione.

Peraltro non mi stupirei di scoprire che da qui avvenga una fuga di cervelli più forte che da altre aree del Paese: molti di quelli bravi fuggono...

Il problema è che della condizione di questo territorio se ne rendono conto soprattutto quelli che vengono da fuori e che percepiscono l'anomalia nell'urbanizzazione e nella conseguente (mancanza di) società. Quelli che ci nascono dentro spesso ci passano l'intera vita senza rendersi conto dell'esistenza di un problema, che però sta manifestando sempre più effetti negativi col passare del tempo.

Circa una volta al giorno mi trovo a spiegare la condizione del Veneto ad un veneto, solitamente generando un certo stupore (e incazzatura) quando si rendono effettivamente conto della situazione

Modificato 6 Marzo 2014 da Wilhem275