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Autopareri - Finanza e Economia


TonyH

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C'è sempre una cosa che contesto agli economisti: tutte le teorie economiche non hanno modo di essere dimostrate perchè non sono riproducibili.

A differenza di un esperimento scientifico, dove c'è una teoria che va verificata dai dati sperimentali, in economia non esiste una sola soluzione e non è detto che una soluzione che oggi va bene, domani vada ancora bene, perchè le condizioni al contorno cambiano, ed in definitiva siamo noi (il mercato?) a cambiare le regole strada facendo.

Qui interviene un discorso molto più ampio di cui l'economia è un corollario.

Agli USA interessa un'Europa debole e dipendente, un mercato economico appetitoso da sfruttare e che faccia da cuscino verso la Russia/Cina (perchè se qualcuno non se ne fosse accorto Russia e Cina non solo stanno stipulando accordi economici che tagliano fuori Europa e USA, ma un annetto fa hanno anche effettuato una bella esercitazione militare congiunta...). Ai grossi (USA, Russia e Cina) va meglio se l'Europa non è unita.

E noi a cosa puntiamo? Guardiamo sul breve, alla nostra misera pensione o vogliamo dare una prospettiva di futuro migliore ai nostri figli e nipoti?

Io dico che preferisco un'Europa unita ad una Europa-spezzatino, pur con tutte le contraddizioni e difficoltà del caso.

Stabilito ciò, il resto è una conseguenza, e l'economia lo è. Preferisco economicamente combattere all'interno, fra gli stati facenti parte la comunità europea, piuttosto che combattere economicamente contro USA, Cina e Russia. La prima opzione presenta qualche difficoltà, la seconda è sicuramente perdente in partenza.

La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché! (Albert Einstein)

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chiunque può parlare di economia, sparare qualsiasi cosa ed avere almeno un 15-20% di ragione, anche con le tesi più assurde....:mrgreen:

un po' come per Alfa.....:§

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un po' come me e altri 6-7 premi nobel per l'economia:

Molto esplicito il pensiero di Joseph Stiglitz, altro economista di stampo keynesiano, vicino alle posizioni di Krugman, premio Nobel per l'Economia nel 2001: "Questa crisi, questo disastro è artificiale e in sostanza questo disastro artificiale ha quattro lettere: l'euro".

Amartya Sen ha vinto il premio Nobel per l'Economia nel 1998. Non hanno dubbi sull'euro: L'euro è stato un'idea orribile. Lo penso da tempo. Un errore che ha messo l'economia europea sulla strada sbagliata. Una moneta unica non è un buon modo per iniziare a unire l'Europa. I punti deboli economici portano animosità invece che rafforzare i motivi per stare assieme. Hanno un effetto-rottura invece che di legame. Le tensioni che si sono create sono l'ultima cosa di cui ha bisogno l'Europa"

Sin da prima della nascita dell'euro, Paul Krugman, economista di stampo keynesiano e premio Nobel per l'Economia nel 2008 per la sua analisi degli andamenti commerciali e del posizionamento dell'attività economica in materia di geografia economica, ha manifestato la sua contrarietà all'euro sottolinenando nel 1999 "Adottando l'Euro, l'Italia si è ridotta allo stato di una nazione del Terzo Mondo che deve prendere in prestito una moneta straniera, con tutti i danni che ciò implica". Non ha cambiato idea nel corso degli anni.

E' considerato il padre del neoliberismo. Fondatore della Scuola di Chicago negli anni '50. Pur essendo agli antipodi rispetto al pensiero keynesiano, Friedman condivide con molti economisti keynesiasni un'impostazione contraria alla moneta unica europea: «La spinta per l'Euro è stata motivata dalla politica, non dall'economia. Lo scopo è stato quello di unire la Germania e la Francia così strettamente da rendere una possibile guerra europea impossibile, e di allestire il palco per i federali Stati Uniti d'Europa. Io credo che l'adozione dell'Euro avrà l'effetto opposto. Esacerberà le tensioni politiche convertendo shock divergenti che si sarebbero potuti prontamente contenere con aggiustamenti del tasso di cambio in problemi politici di divisioni. Un'unità politica può aprire la strada per un'unità monetaria. Un'unità monetaria imposta sotto condizioni sfavorevoli si dimostrerà una barriera per il raggiungimento dell'unità politica».

L'ultimo a prendere una posizione netta sull'argomento è stato James Mirrless, premio Nobel per l'Economia nel 1996 "per i fondamentali contributi alla teoria economica degli incentivi in presenza di informazioni asimettrice". Invervenuto recentemente in Italia in un convegno presso l'Università Cà Foscari di Venezia ha detto: «Non mi permetto di suggerire politiche per mutare la situazione attuale e mi sento a disagio nel fare raccomandazioni altisonanti, perché non ho avuto il tempo di valutarne le conseguenze. Però, guardando dal di fuori, dico che non dovreste stare nell'euro, ma uscirne adesso. L'uscita dall'euro - ha spiegato - non risolverebbe in automatico i problemi dell'Italia, visto che, ad esempio, rimarrebbero le questioni derivanti dalle politiche adottate dalla Germania. Ma non è comunque corretto collegare le conseguenze di un'eventuale uscita da Eurolandia al venir meno della lealtà e fedeltà come membri dell'Unione europea. Finché l'Italia resterà nell'euro - ha aggiunto -, non potrà espandere la massa di moneta in circolazione o svalutare: ecco perché si impone la necessità di decidere se rimanere o meno nella moneta unica, questione non facile da dirimere, perché la gente toglierà il denaro dai conti in banca prima che questo accada. Probabilmente, dovreste sostenere il costo di un'eventuale uscita, come avvenuto in Gran Bretagna (che non ha mai abbandonato la sterlina, ndr), ma dovete essere pronti a pagare questo prezzo.

Christopher Pissarides è un economista britannico cipriota, vincitore del premio Nobel per l'Economia nel 2010 per i suoi contributi alla teoria delle frizioni di mercato (search friction) nella ricerca ed offerta di un lavoro. E adesso entra a tutto tondo nel partito degli anti-euro. Inizialmente ha sostenuto la moneta unica e l'area valutaria europea. Fino poi, a cambiare idea in corso: "La situazione attuale non è sostenibile ancora per molto. E' necessario abolire l'Euro per creare quella fiducia che i Paesi membri una volta avevano l'uno nell'altro"

I sei premi nobel contro l'euro / Paul Krugman: «Italia ridotta a Paese da Terzo Mondo»

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C'è sempre una cosa che contesto agli economisti: tutte le teorie economiche non hanno modo di essere dimostrate perchè non sono riproducibili.

A differenza di un esperimento scientifico' date=' dove c'è una teoria che va verificata dai dati sperimentali, in economia non esiste una sola soluzione e non è detto che una soluzione che oggi va bene, domani vada ancora bene, perchè le condizioni al contorno cambiano, ed in definitiva siamo noi (il mercato?) a cambiare le regole strada facendo.

Qui interviene un discorso molto più ampio di cui l'economia è un corollario.

Agli USA interessa un'Europa debole e dipendente, un mercato economico appetitoso da sfruttare e che faccia da cuscino verso la Russia/Cina (perchè se qualcuno non se ne fosse accorto Russia e Cina non solo stanno stipulando accordi economici che tagliano fuori Europa e USA, ma un annetto fa hanno anche effettuato una bella esercitazione militare congiunta...). Ai grossi (USA, Russia e Cina) va meglio se l'Europa non è unita.

E noi a cosa puntiamo? Guardiamo sul breve, alla nostra misera pensione o vogliamo dare una prospettiva di futuro migliore ai nostri figli e nipoti?

Io dico che preferisco un'Europa unita ad una Europa-spezzatino, pur con tutte le contraddizioni e difficoltà del caso.

Stabilito ciò, il resto è una conseguenza, e l'economia lo è. Preferisco economicamente combattere all'interno, fra gli stati facenti parte la comunità europea, piuttosto che combattere economicamente contro USA, Cina e Russia. La prima opzione presenta qualche difficoltà, la seconda è sicuramente perdente in partenza.[/quote']

finora ci sono state diverse unioni monetarie, da bretton woods in poi, e sono sempre fallite tutte. Lo so che non è un esperimento scientifico riproducibile, ma vorrà dire qualcosa o no?

Ciao e buona giornata

Alfa_Milano

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ribadisco, gli stipendi calino sul lordo e non sul netto, lo Stato dimagrisce e di sicuro nel breve la disoccupazione aumenta , ma poni le basi per una crescita sostenibile nel medio- lungo.

O si mantiene il lordo e si fa in modo che si aumenti il netto.

il problema di molte teorie economiche (e di molti economisti), è che spesso finiscono nel "è facile fare i froci col culo degli altri".

Dimenticando che gli stati non sono entità nell'etere, ma cose reali fatte di persone reali.

dire "ah, non restituiamo il debito" (esempio), fa molto scalpore. Solo che poi quello che deve andare a dire alle persone che i risparmi di una vita sono andati in fumo....eh, poi quello sono io, mica loro.

Perchè il debito, alla fine quello è. Qualcuno ti ha prestato dei soldi. E li rivuole indietro.

Esattamente come farebbe ognuno di noi con i propri di soldi..

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Ragazzi,

se siete interessati, come mi pare di vedere in base alla bella (per me) discussione di oggi, mi permetto di dare un consiglio.

Anche io avevo molti dubbi e in gran parte ero (e resto) un ignorante in questa materia. Non voglio dare lezioni a nessuno perchè non ne so abbastanza. Ho solo voluto stimolare la discussione per fare sorgere il dubbio anche dentro di voi.

Io ho trovato molte risposte in un libro "il tramonto dell'euro" di Alberto Bagnai. Consiglio a tutti di leggerlo perchè ricco di spunti e ben documentato. E' un libro scritto da un docente di economia ma è rivolto a tutti, non solo ai tecnici, esemplifica le teorie economiche in modo accessibile a tutti con grafici e tabelle (l'economia ha basi matematico-statistiche complesse ma il libro non entra così in profondità). E' anche in certi punti "leggero" e quasi divertente. Non a caso ha vinto l'anno scorso il premio "Canova" per la letteratura economica.

Canova club. Premio Letteratura. Edizione XXVI

tramonto_euro.jpg

Bagnai mi ha bannato su twitter. Bella testa, pessimo carattere, conclusioni sbagliate.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Stabilito ciò' date=' il resto è una conseguenza, e l'economia lo è. Preferisco economicamente combattere all'interno, fra gli stati facenti parte la comunità europea, piuttosto che combattere economicamente contro USA, Cina e Russia. La prima opzione presenta qualche difficoltà, la seconda è sicuramente perdente in partenza.[/quote']

come fa la korea a "combattere economicamente" contro EU, USA, Cina e Russia. Lo fa con diverse armi, una delle quali è la sovranità monetaria.

Tanto che si prevede nel 2050 essere il più ricco tra i grandi paesi:

PREDICTED 2050 GDP PER CAPITA (IN USD)

Singapore -- $137,710

Hong Kong -- $116,639

Taiwan -- $114,093

South Korea -- $107,752

United States -- $100,802

Saudi Arabia -- $93,311

Canada -- $96,375

United Kingdom -- $91,130

Switzerland -- $90,956

Austria -- $90,158

La situazione ora è così:

2010 GDP PER CAPITA (IN USD)

Singapore -- $56,532

Norway -- $51,226

United States -- $45,511

Hong Kong -- $45,301

Switzerland -- $42,470

Netherlands -- $40,736

Australia -- $40,736

Austria -- $39,073

Canada -- $38,640

Sweden -- $36,438

Top 10 wealthiest countries in 2050 - SmartPlanet

Ciao e buona giornata

Alfa_Milano

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C'è sempre una cosa che contesto agli economisti: tutte le teorie economiche non hanno modo di essere dimostrate perchè non sono riproducibili.

A differenza di un esperimento scientifico' date=' dove c'è una teoria che va verificata dai dati sperimentali, in economia non esiste una sola soluzione e non è detto che una soluzione che oggi va bene, domani vada ancora bene, perchè le condizioni al contorno cambiano, ed in definitiva siamo noi (il mercato?) a cambiare le regole strada facendo.

Qui interviene un discorso molto più ampio di cui l'economia è un corollario.

Agli USA interessa un'Europa debole e dipendente, un mercato economico appetitoso da sfruttare e che faccia da cuscino verso la Russia/Cina (perchè se qualcuno non se ne fosse accorto Russia e Cina non solo stanno stipulando accordi economici che tagliano fuori Europa e USA, ma un annetto fa hanno anche effettuato una bella esercitazione militare congiunta...). Ai grossi (USA, Russia e Cina) va meglio se l'Europa non è unita.

E noi a cosa puntiamo? Guardiamo sul breve, alla nostra misera pensione o vogliamo dare una prospettiva di futuro migliore ai nostri figli e nipoti?

Io dico che preferisco un'Europa unita ad una Europa-spezzatino, pur con tutte le contraddizioni e difficoltà del caso.

Stabilito ciò, il resto è una conseguenza, e l'economia lo è. Preferisco economicamente combattere all'interno, fra gli stati facenti parte la comunità europea, piuttosto che combattere economicamente contro USA, Cina e Russia. La prima opzione presenta qualche difficoltà, la seconda è sicuramente perdente in partenza.[/quote']

per quello ho parlato di Popper :lol:

a livello epistemologico una tale discrepanza tra verificazione e falsificazione l'avrebbe indotto a spararsi un sinflex doppio per curarsi il mal di tesa :mrgreen:

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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un po' come me e altri 6-7 premi nobel per l'economia:

Molto esplicito il pensiero di Joseph Stiglitz, altro economista di stampo keynesiano, vicino alle posizioni di Krugman, premio Nobel per l'Economia nel 2001: "Questa crisi, questo disastro è artificiale e in sostanza questo disastro artificiale ha quattro lettere: l'euro".

Stiglitz, Krugman, Sen, etc. sono tutti americani o hanno forti rapporti con gli USA, e fanno gli interessi degli USA.

Vuoi un parere economico diverso? Eccolo:

Uscita dall'euro e debito pubblico | noiseFromAmeriKa

La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché! (Albert Einstein)

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...

Adesso non stai dicendo: "l'Italia deve uscire dall'Euro", ma "l'Europa deve abolire l'Euro e tornare alle valute nazionali". ;)

La cosa ha già un po' più di senso della sola uscita dell'Italia dal sistema; tutti tornano alla propria valuta, conversione 1:1, e poi sarà "il mercato" a regolarle di conseguenza.

Il Nuovo Marco s'impennerà rendendo impraticabili le esportazioni tedesche rispetto a quelle francesi ed italiane, le cui valute dovrebbero invece abbassarsi, favorendo le esportazioni dei propri prodotti nel resto del mondo. Come prima dell'introduzione dell'€, dello SME o di che altro dir si voglia. Le materie prime si pagheranno sempre in $ e l'energia in Franchi francesi, svizzeri o moneta slovena.

Sarebbe da vedere se poi si riesca a resistere alla tentazione della "svalutazione competitiva" ad ogni lustro o cosa. :pen:

PS: in questo scenario, il momento più critico arriverà quando la generazione che ha visto/combattuto la II GM verrà a mancare (e non ci manca molto): a quando, quindi, la prossima guerra in Europa? :attorno:

Modificato da Sandro

Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

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Bagnai mi ha bannato su twitter. Bella testa, pessimo carattere, conclusioni sbagliate.

condivido sul pessimo carattere. Sul fatto che le conclusioni sue (e di 6 premi nobel per l'economia, come mostrato poco fa, oltre che ad es. all'ex commissario EU Fritz Bolkenstein "l’unione monetaria ha fallito") siano sbagliate lascerei il beneficio del dubbio.

Esclusivo. L'ex commissario UE Bolkestein: "L'euro ha fallito. I Paesi del Nord battano moneta complementare". | Scenarieconomici.itScenarieconomici.it

Io non mi sento in grado di giudicare così nettamente, nemmeno oggi che mi sono molto documentato. Ormai propendo per l'uscita dall'euro, non vedo altre possibilità.

La lettura del libro per me è stata interessante e perciò la consiglio a chi ha dubbi e vuole capire qualcosa in più. Chi ha già capito tutto, per definizione, non ha bisogno di leggere questo e neppure altri libri. Magari potrebbe scriverne uno.

Ciao e buona giornata

Alfa_Milano

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Voler competere nel mondo quasi solo a colpi di tasso di cambio, significa volersi mettere nella condizione di sinistra

scale211.png

Come abbiamo fatto noi fino alla caduta del muro di Berlino.

Funziona, fino a che non appare sul mercato qualcuno che riesce a avere costi più bassi dei tuoi che NON puoi replicare.

(per vincoli normativi e .....etici).

Volersi re-infilare in quel cammino, sembra la strada facile. Nel breve, sicuramente. Nel lungo...a meno di non voler tornare ad avere un tenore di vita da paese del secondo mondo (Polonia, Serbia, Turchia) è un strada da masochisti.

Quello che dobbiamo fare, è metterci nelle condizioni di destra.

Strada molto difficile, ma è l'unica via che si ha per continuare a stare con un tenore di vita da primo mondo.

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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