Autopareri - Finanza e Economia

[Alfa_Milano]

I grafici andrebbero sempre fatti con le scale corrette, che partono da 0.

Ok che i salari sono diminuiti, ma io li' vedo una diminuzione di circa il 3%.

Chi prendeva 31 poi ha preso 30. Dal grafico, senza leggere, sembrerebbe ci sia stata una diminuzione del 20% e rotti.

31000 (abbondanti)-29500/31000 fa circa il 5% di diminuzione dei salari in pochi anni. Non a caso la Germania è il maggior esportatore mondiale (in %pil, ovvio). Ha compresso la domanda interna e rinforzato la moderazione salariale. Oggi è il paese più competitivo d'europa, e trascina in questo gioco al ribasso tutto il continente. Ovviamente, partendo da salari mediamente alti, la cosa è in qualche modo gestibile, socialmente la vedo dura nei paesi periferici dove la soglia di povertà e' dietro l'angolo.

Un giorno leggeremo queste vicende in una luce storica. Vedremo chi ha avuto ragione.

[mariola]

31000 (abbondanti)-29500/31000 fa circa il 5% di diminuzione dei salari in pochi anni. Non a caso la Germania è il maggior esportatore mondiale (in %pil, ovvio). Ha compresso la domanda interna e rinforzato la moderazione salariale. Oggi è il paese più competitivo d'europa, e trascina in questo gioco al ribasso tutto il continente. Ovviamente, partendo da salari mediamente alti, la cosa è in qualche modo gestibile, socialmente la vedo dura nei paesi periferici dove la soglia di povertà e' dietro l'angolo.

Un giorno leggeremo queste vicende in una luce storica. Vedremo chi ha avuto ragione.

In questo gioco al ribasso ci ha trascinati tutti la Cina, e in generale lo spostamento della produzione in paesi a bassi salari.

La Germania, saggiamente, si è adeguata prima e meglio degli altri.

[TonyH]

Quanto c'e' da preoccuparsi

Chi deve preoccuparsi, è chi ha debiti (stato in primis). La deflazione li aumenta.

Chi ha reddito fisso, la deflazione fa aumentare il potere di acquisto.

Ma diminuire i consumi, perchè devo comprare oggi qualcosa che domani forse pagherò meno?

Son dell'idea che nel 2011-2012 abbiamo perso un'occasione d'oro per paura delle conseguenze immediate.

Ci si sarebbe addirittura potuti permettere una patrimoniale del 5% sugli strumenti finanziari per abbattere il debito.

(che visti i rendimenti del 2012 e in alcune asset del 2013 sarebbe stata riassorbita nel giro di breve tempo)

[owluca]

I grafici andrebbero sempre fatti con le scale corrette, che partono da 0.

Ok che i salari sono diminuiti, ma io li' vedo una diminuzione di circa il 3%.

Chi prendeva 31 poi ha preso 30. Dal grafico, senza leggere, sembrerebbe ci sia stata una diminuzione del 20% e rotti.

avendo lavorato in 2 note multinazionali diverse, posso dirti che tutte le comunicazioni che riguardano i dipendenti e contengono una qualche direttiva,

si concludono con la formula " si applicherà a tutti a decorrere dal ..., tranne che a Germania (sempre) e a francia ( qualche volta) perchè deve essere ancora discussa con le rappresentanza locali.

al di là del fatto che i sindacati d'oltralpe , pur facendo il loro mestiere, credo si siano comportati in modo realmente più responsabile,

e sempre al di là del fatto che è un modo diverso di dire "ce lo chiede l'europa":lol:

rimane il fatto che il loro mestiere lo fanno e "ciò nonostante" una diminuzione c'è stata,

ma il vero fenomeno sono i "mini jobs" , come riportava anche l'articolo del sole poche pagina fà,quindi non il solito sito di sciahimisti.

in usa il saldo fra nuovi mini job e veri jobs persi è molto negativo e di conseguenza quello che scende non è lo stipendio del lavoratore "della volkswagen" ma il redditto/poter di acquisto medio

Che poi se andiamo a vedere i dati sulla produttività del lavoro in Italia dal 2000, si scopre che i salari sono cresciuti più della produttività e, soprattutto, in settori in cui la produttività medesima è più bassa. Però mi raccomando, continuiamo a sostenere che il problema è l'euro. È più comodo, ci evita di dover fare autocritica, è autoassolutorio e la sera ci fa andare a dormire fieri di noi stessi.

chissà pechè ci si dimentica sempre di aggiungere che un lavoratore tedesco lavora 1419 ora all'anno (35 settimane anno), mentre uno italia 1778 ore (44,5 settimane anno)

di conseguenza il dipendente italiano non solo percepisce il 10% in meno di un tedesco,

ma lavora il 25% di più ovvero viene pagato all'ora il 25% in meno.

il 35% di differenza di per sè compensa la indubbia maggiore produttività tedesca.

quindi il problema non è il salario del dipendente, ma appunta la produttività del sistema

che finora è stata tamponata con questi espedienti "all'italiana"

ma che invece sicuramente dovrebbe e potrebbe aumentare facendo vere riforme, non diminuire i salari e nemmeno aumentarli senza incremento di produttività, ma ad es.

ad es. bisognerebbe fare come tale Sergio, che oltre ad aver decurtato i famosi 10 minuti di pausa a spianato e rifatto da capo pomigliano ( e poi tutti gli altri stabilimenti)

bisognerebbe intervenire sulle infrastrutture e sui servizi pubblici.....

solo che costa più fatica.

Che ruolo potrebbe avere la notizia che la Russia ha bloccato l'import di alimentari?

in generale non marginale, però sembra che siano molto selettive e quindi l'italia ad es. non sarebbe fra le 10 più colpite.

[TonyH]

L'italiano "passa in media sul luogo di lavoro" molto più tempo del collega tedesco.

sul lavoro effettivamente svolto, mi aspetto una varianza enorme.

Perché, se io riesco a guadagnare lo stesso lavorando (sul serio) meno ore...e 'sticazzi, volete che non lo faccia?

Modificato 12 Agosto 2014 da TonyH

[Wilhem275]

in usa il saldo fra nuovi mini job e veri jobs persi è molto negativo e di conseguenza quello che scende non è lo stipendio del lavoratore "della volkswagen" ma il redditto/poter di acquisto medio

Infatti mi aspetto che quella linea nera nel grafico sia in realtà scorporabile in due gruppi abbastanza omogenei, dei quali uno avrà mantenuto una certa stabilità e un altro sarà precipitato.

Anzi, più che precipitato, temo che trattandosi soprattutto di nuovi lavoratori sarà semplicemente partito basso e lì rimasto.

[TonyH]

Io però ci andrei un attimo cauto a "criminalizzare" il minijob.

Che "nella teoria" in una famiglia l'optimum per l'economia siano due persone che lavorano a pieno regime, con stipendi alti e consumi alti ok.

"Socialmente", avere uno dei due che può avere più tempo libero da dedicare alla famiglia, così schifo non fa.

Conosco diverse persone che a un certo punto, con figli piccoli, hanno abbandonato il lavoro perché alla fine lavoravano solo per pagare asilo e baby sitter.

per il PIL una figata, posti di lavoro e soldi che girano.

Per la realtà, han fatto bene a vedersi crescere sul serio i propri figli....

[Wilhem275]

Sono d'accordo, ma la cosa diventa un problema quando non ti offrono altro. Specie per lavori poco qualificati, in cui già ti danno poco, poi la metà di poco è troppo bassa. Non è che siano tantissimi, sul totale, quelli che vogliono/possono permettersi di lavorare meno per dedicarsi ad altro.

Il casino è che c'è ancora una marea di lavori per cui hai bisogno di avere lì una persona ma non riesci a farla fruttare per tutto un tempo pieno, perché materialmente non c'è abbastanza da fare; solo che così si sposta il peso della mancata ottimizzazione dall'azienda al lavoratore, che però ha più difficoltà ad assorbirla riorganizzandosi. Sostanzialmente è un cottimo.

Andrebbe bene se si potessero sommare diversi lavoretti in modo ottimizzato, fornendo prestazioni simili ad aziende diverse, solo che questo ha dei grossi limiti:

- non è detto che il mercato ne offra abbastanza per tutti (infatti nascono sulla scorta del "lavorare meno per lavorare tutti")

- i costi di organizzazione non sono indifferenti

- funziona se c'è dietro un sistema informativo che ottimizzi tutte le posizioni, ma è una bestia cervellotica e probabilmente funzionale solo nelle grandi città.

[TonyH]

Se sommi diversi lavoretti, torni a inseguire il mito della "piena occupazione".

Per certi punti di vista, siamo ancora bloccati al pensiero "se non si lavora in 2 a pieno regime non si vive", cosa molto vera 50 anni fa, oggi meno vera.

A cui si somma il fatto che di certi lavori fortunatamente oggi non c'è più bisogno (e si tratta spesso di lavori ripetitivi o insalubri. Quanti andrebbero nelle cabine di verniciatura?)

Il punto debole dei minijob, non è oggi. Ma domani, quando si tratterà di ritirarsi dal lavoro avendo un monte contributivo troppo piccolo.

Il nocciolo è lì.

Per il resto, chiamalo minijob, chiamalo part-time, può diventare un'opportunità se sfruttato in modo corretto.

[Sandro]

...

Il punto debole dei minijob, non è oggi. Ma domani, quando si tratterà di ritirarsi dal lavoro avendo un monte contributivo troppo piccolo.

...

Questo è il grande problema non solo dei minijob, ma di tutti i lavori pagati il minimo o sottopagati.

Perché, il dopodomani che si potrà andare in pensione, si avrà una pensione insufficiente per sopravvivere e, se non si ha avuto in lavoro sufficientemente retribuito, anche una pensione integrativa bassa o nulla.