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Autopareri - Finanza e Economia


TonyH

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è vero, in Italia si è sempre tutelato il posto di lavoro, ma non il lavoratore. Ad un mio amico amministratore di rete, quando fu buttato fuori, gli fu offerto dalla Regione Lazio un appetitosissimo corso per prendere la ECDL :pz e non è che quell'utilissimo corso per un amministratore di rete i contribuenti non lo pagassero eh

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è vero, in Italia si è sempre tutelato il posto di lavoro, ma non il lavoratore. Ad un mio amico amministratore di rete, quando fu buttato fuori, gli fu offerto dalla Regione Lazio un appetitosissimo corso per prendere la ECDL :pz e non è che quell'utilissimo corso per un amministratore di rete i contribuenti non lo pagassero eh

Quindi converrai che sarebbe giusto, con meccanismi da definire, che al datore di lavoro sia data la possibilità di licenziare un dipendente, ovviamente per ragioni non illecite, sia erogando una indennità economica, da definire in termini di modalità e quantità, sia facendosi carico del percorso di ricollocazione professionale attraverso un'agenzia per il lavoro.

In altri termini si tratterebbe di una libera recedibilità onerosa e socialmente responsabile.

Invece oggi il datore di lavoro fatica a licenziare, ma quando ci riesce il lavoratore rimane col culo per terra.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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no, e ti spiego perché: fintanto che i datori di lavoro si dovranno far onere del licenziamento nel momento in cui questo avviene continuerà ad esserci mobbing.

Dovrebbero dirottare parte dell'altissima tassazione sul lavoro ad un fondo tipo TFR che però venga erogato indipendentemente dal perché il rapporto di lavoro finisca salvaguardando entrambe le parti. Tante volte le aziende che hanno una parte di lavoratori in nero (in barba alla meritocrazia) mandano via questi ultimi invece di quelli col contratto perché poi devono sganciare un sacco di soldi, e le cose non si bilanceranno se continui a far gravare sull'azienda i costi del licenziamento lecito (lascio da parte la questione della giustizia perché quella è una piaga a parte)

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Non puoi obbligare un'azienda a tenersi dei lavoratori che non vuole. L'attuale legislazione ci prova, col risultato che le risorse vengono tutte impiegate nella conservazione del posto di lavoro e quando il lavoratore è definitivamente espulso (perché alla fine ci si riesce) è abbandonato a se stesso.

io non ho mai parlato di obbligare alcuno a tenere qualcuno,

io ho detto che deve essere obbligatorio un controllo (come per altro succede altrove ...e anche per il solo fatto che siamo in italia) per evitare abusi (che per altro succedono)

ed incentivi a mantenere l'occupazione locale.

inoltre ritengo che se è vero che il singolo imprenditore(*) ha come compito quello di perseguire il proprio profitto,

la politica, invece ha come compito quello di perseguire quello collettivo.

e non è una questione ideologica, ma matematica:lol::

la legge della domanda e della offerta è a SOMMA COSTANTE.

per poter vendere devi trovare qualcuno che compri

per poter esportare devi trovare qualcuno che importi .

di conseguenza statisticamente parlando non possiamo essere tutti solo venditori ed esportatori occorrono altrettanti consumatori ed importatori: guarda un po' che sfiga.:lol:

il mercato comune era stato pensato per favorire l'import export e infatti ha anche delle clausole contro lo squilibrio commerciale proprio per questo, ma che come sappiamo sono tranquillamente ignorate.

il problema è che se tutti voglio essere "UBER ALLES" e fare SOLO gli esportatori,

N.B. anche di "turismo che è un export a km0" il meccanismo non funziona perchè manca la domanda:

o crei dei consumatori trasferendo ad essi della liquidità da spendere (*) oppure il mercato satura, come sta accadendo ora.

insomma se tutti fanno" i furbetti del quartierino" allora " il traffico si blocca"

e noi siamo quelli arrivati penultimi che posteggiano in terza fila da buoni italiani.

ovviamente questa non è cosa che può risolvere il singolo imprenditore,

ma non è nemmeno cosa che non lo riguardi, perchè nel medio periodo,

forse solo i più grandi ci guadagnano, forse, ma quelli più piccoli rimangono ugualmente tritati.

dove il medio periodo un tempo erano 50 anni e poi spesso interveniva un qualche evento

provvidenziale, tipo una bella guerriciola, a resettare la situazione, oggi sono diventati 5 anni.

ovviamente di queste cose se ne dovrebbe occupare la politica che dovrebbe

imporre delle relazioni commerciali più simmetriche (come fanno da sempre Stati uniti, giappone e cina che infatti pur con se e ma crescono)

e favorire le attività locali,

invece qui di fatto si incentiva la delocalizzazione.

* va da sè che le grandi aziende, specie multinazionali, non sempre si comportano in modo imprenditoriale:

i grandi flussi di denaro immessi con i vari QE sono stati TUTTI impiegati per operazioni finanziarie

ad es. per fare BUY back di azioni per ammontare di centinaia di miliardi di $,

per far crescere SUBITO artificiosamente il valore della azione e chiapparsi SUBITO il bonus:

pensate se fossero stati investiti in R&D quanti posti di lavoro e quanti consumatori si sarebbero creati dopo 6 anni.....

Modificato da owluca
Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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ora, capisco che non tutti ci possano mangiare sul turismo, ma il benaltrismo lo digerisco poco

il turismo da solo non dico che potrebbe reggere il paese, ma potrebbe senz'altro finanziare gli investimenti necessari per rilanciare la produttività (anche di Busto Arsizio).

Ora si parla di trasferire i Bronzi a Milano per poterli sfruttare meglio, ma creare un sistema turistico sostenibile in Calabria no? bah

ecco, su questo ho dei dubbi.... credo che i soldi guadagnati col turismo debbano restare nelle aree dove sono stati prodotti di modo da migliorare e sviluppare sempre più il servizio e mantenere in ordine monumenti, musei, spiagge ecc e non debbano essere in alcun modo deviati in altro.

gli investimenti per rilanciare il produttivo verranno dal produttivo stesso... ci sono una marea di soldi pronti ma bloccati (esempio: l'azienda dove lavoro è 10 anni che lotta contro comune e parco del ticino per ampliare di tre campate un capannone)

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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no, e ti spiego perché: fintanto che i datori di lavoro si dovranno far onere del licenziamento nel momento in cui questo avviene continuerà ad esserci mobbing.

No, non sono d'accordo.

Il mobbing (pratica che condanno) non è a costo zero. Ci vuole tempo per "convincere" il dipendente a dimettersi e se questo è un po' scafato si mette in malattia ed i tempi diventano biblici (e se la malattia è a carico del datore di lavoro, i costi esplodono).

Il motivo che fa ricorrere al mobbing è che esso, se ha successo, si conclude con una lettera di dimissioni e quindi non c'è alcun licenziamento che può essere impugnato. Chiaro che il lavoratore può far causa per mobbing, ma questa spaventa di meno perché, a differenza di quanto succede nelle cause di licenziamento, in cui il lavoratore non deve provare nulla mentre il datore di lavoro deve convincere il giudice di aver avuto una ragione granitica per licenziare, nelle cause per mobbing l'onere probatorio è tutto in capo al lavoratore. Ed è un onere probatorio non semplice.

Del resto le evidenze empiriche sono abbastanza univoche nell'indicare che le rigidità contrattuali pesano di più dei costi diretti nelle scelte dell'imprenditore.

Per fare un esempio, la legge Fornero ha modificato la disciplina del contratto a tempo determinato introducendo un contributo aggiuntivo, a carico del datore di lavoro, specifico per tale tipologia di contratti. Questo contributo aumenta ancora di più il divario di costo fra contratto a termine e contratto a tempo indeterminato (quest'ultimo dava diritto già da tempo a detrazioni IRAP che nel contratto a termine non ci sono). Contemporaneamente la legge Fornero ha ridotto alcune rigidità del contratto a termine.

Uno può pensare che, in tempi di crisi, i maggiori costi rispetto al passato (quando il contributo aggiuntivo non esisteva) del contratto a termine abbiano prodotto un calo nel numero di assunzioni con tale tipologia contrattuale. Invece no. Post Fornero il contratto a termine, seppur in un quadro complessivo di aumento della disoccupazione, è cresciuto, in percentuale, in maniera prepotente, mentre il ricorso al contratto a tempo indeterminato, sensibilmente meno costoso di quello a termine, ha continuato nel suo declino.

Per questo ritengo che il rischio da te paventato, in realtà, sia veramente molto remoto :)

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Non puoi rendere "non conveniente" evadere solo col deterrente della giustizia, se esiste un'economia sommersa è perché la tassazione è troppo alta, c'è poco da fare. Infatti trovai disgustoso lo spot dell'era Monti in cui un evasore brutto e cattivo era paragonato ad altri parassiti. Non ne sto facendo un'apologia, vi prego di non fraintendermi, ma l'evasione in italia non è un problema culturale ma è un problema fiscale. Di che ne dica Befera in Italia l'evasione di sopravvivenza esiste eccome!

Purtroppo non esiste solo quella, c'è un esercito di "nullatenenti" sulla quale nessuno indaga. Vi ricordate quando pubblicarono i redditi degli italiani? Tutti a concentrarsi su orafi e parrucchieri, ma nessuno si è messo a controllare chi in quella lista non c'era proprio, i nullatenenti appunto.

il problema dell'evasione, era già sentito ai tempi del fascismo. Ed è continuano massicciamente anche nella repubblica.

anzi, per assurdo oggi si evade DI MENO che 50 anni fa, pur con aliquote più alte. Grazie alla possibilità di maggiori controlli.

La nostra evasione, nasce soprattutto da un problema culturale. Non si è ancora connesso il fatto che le tasse nascono e servono per pagare il welfare che tanto amiamo (che poi sia perfettibile l'efficienza della spesa che determina il livello della tassazione, quello è un capitolo a parte)

Lo si vede ancora come il tributo al signore medievale....

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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io non ho mai parlato di obbligare alcuno a tenere qualcuno,

io ho detto che deve essere obbligatorio un controllo (come per altro succede altrove ...e anche per il solo fatto che siamo in italia) per evitare abusi (che per altro succedono)

I controlli ci sono già. Quasi ogni singolo licenziamento viene impugnato. Molte impugnazioni sfociano in una causa in tribunale con un giudice che esamina il licenziamento ai raggi X. Ed il giudice 9 volte su 10 è sin dall'inizio dalla parte del lavoratore.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Guarda, il turismo, se sviluppato adeguatamente, può andare benissimo per la Sardegna, anche perché lì non ci puoi fare altro. Pensare di fare del turismo il core business della Lombardia mi pare una... ehm, ci siamo capiti :)

Si, ma tutte le necessità del turista (alloggio, infrastrutture, trasporti, cibo etc. Etc.) mica compaiono magggicamente la mattina :lol:

Qualcuno dovrà pure fornirle.

Al giro di affari che genera il turismo, non bisogna solo pensare all'alberghetto vista mare.

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Si, ma tutte le necessità del turista (alloggio, infrastrutture, trasporti, cibo etc. Etc.) mica compaiono magggicamente la mattina :lol:

Qualcuno dovrà pure fornirle.

Al giro di affari che genera il turismo, non bisogna solo pensare all'alberghetto vista mare.

nessuno qui nega che il turismo in Italia sarebbe una delle industrie principali, semplicemente si conviene che turismo e relativo indotto assorbirebbero quella fetta di popolazione che vive nelle aree di interesse

con un industria del turismo sviluppata a dovere diventerebbe superfluo (anzi dannoso) costruire un petrolchimico in sardegna o sulla costiera amalfitana, ma in aree con attrattiva zero non puoi sperare di vivere di turismo

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