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Autopareri - Finanza e Economia


TonyH

Messaggi Raccomandati:

Per come siamo qua, paradossalmente sarebbe meglio vendere a qualche finanziaria estera che finisca in mano ai soliti noti.

è vero, i fondi di investimento vogliono trarre profitto. Ma per fare profitto da una vendita, devi comunque valorizzare l'azienda.

se la dai al Benetton di turno, quello si ingrassa solo con la rendita di posizione :pen:

la mia paura, é che metteranno così tanti paletti, faranno così tanta caciara sull'italianità che casualmente rimarranno in corsa i soliti noti che se la porteranno via per un tozzo di pane

(vedasi il palazzo INPS a Torino)

è vero, ma guarda solo Avio (lo so, sono noioso e tendo a ripetermi :) )

Venduta per fare cassa ad una finanziaria, è effettivamente cresciuta come valore aziendale, non appena la prospettiva di plusvalenza si è fatta corposa, è stata subito messa nuovamente in vendita

solo che appostate ci sono l'equivalente francese, ansiosa di svuotarne i cassetti e di ammazzare l'unico competitor europeo, e la General Electric.... che prospettive future ha il gioiello italiano dell'aerospaziale? nessuna

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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La finalità della privatizzazione non deve essere fare cassa nel brevissimo periodo per poi trovarti nella merda nel medio/lungo (anzi, togli il lungo) come fatto in passato... ok, fai cassa, ma con cognizione di causa e preservando il valore dell'azienda.

Quindi, se proprio devi vendere, almeno media una partnership con un'entità straniera strategicamente dello stesso peso e complementare come prodotti e strutture, al fine di generare un soggetto nuovo e più forte che abbia interesse nel mantenere un piede in Italia.

in linea di principio sono assolutamente d'accordo

questo invece

è vero, ma guarda solo Avio (lo so, sono noioso e tendo a ripetermi :) )

Venduta per fare cassa ad una finanziaria, è effettivamente cresciuta come valore aziendale, non appena la prospettiva di plusvalenza si è fatta corposa, è stata subito messa nuovamente in vendita

solo che appostate ci sono l'equivalente francese, ansiosa di svuotarne i cassetti e di ammazzare l'unico competitor europeo, e la General Electric.... che prospettive future ha il gioiello italiano dell'aerospaziale? nessuna

imho è uno scenario fisiologico, spiacevole, ma proprio del libero mercato

e come Tu stesso dici Avio ALMENO "è effettivamente cresciuta come valore aziendale",

mentre in italia quando hanno venduto agli "amici" ci siamo ritrovati con una azienda che PERDE miliardi di valore,

anzi CUI SONO STATI SOTTRATTI decine di miliardi di valore:(r.

PS non so che idea ti sei fatto delle mie idee politiche...

NESSUNA, dico sul serio, non mi interessa farmi di idee, solo di fatti:mrgreen:

per me ognuno è liberissimo di avere le idee politiche che vuole

MA a ne a me nel al regolamento del forum interessano;)

comunque citavo repubblica proprio in funzione di iperbole:lol:

"Addirittura anche loro" riportano quello che è l'unico punto certo (certo poichè è ciò che (purtroppo) è già accaduto)

in fatto di privatizzazioni

Modificato da owluca
Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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Le elezioni tedesche hanno premiato ampiamente la merkel

La Stampa - Germania, trionfo per Angela Merkel La Cdu sfiora la maggioranza assoluta

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Il punto IMHO è solo uno, trasversale da dx a sx :)

se (s)vendi un'azienda ad una holding finanziaria, ad un colosso estero o all'amichetto di turno, praticamente equivale a condannarla

La finalità della privatizzazione non deve essere fare cassa nel brevissimo periodo per poi trovarti nella merda nel medio/lungo (anzi, togli il lungo) come fatto in passato... ok, fai cassa, ma con cognizione di causa e preservando il valore dell'azienda.

Quindi, se proprio devi vendere, almeno media una partnership con un'entità straniera strategicamente dello stesso peso e complementare come prodotti e strutture, al fine di generare un soggetto nuovo e più forte che abbia interesse nel mantenere un piede in Italia.

Ma questa cosa ai nostri politici non passa neanche nell'anticamera del cervello :disp2:

PS

non so che idea ti sei fatto delle mie idee politiche... ti dico solo che per me Repubblica è buono giusto giusto per spessorare il tavolo quando traballa

Non potrei essere meno d'accordo.

1) Non ne posso più di vedere gelosie e sospettosità tra stati membri dell'Unione Europea, è contro lo spirito e l'interesse dell'Unione ritenere "preoccupante " (o peggio porre veti) che una azienda di proprietà di uno stato (o di cittadini di uno stato) diventi di proprietà di cittadini di un altro stato.

E' ora di pensare che se, per dire, Benetton diventa di proprietà di signori olandesi (o di un gruppo di investimento, o di una holding, ecc...) è come se diventasse di proprietà di signori piemontesi, o marchigiani, o calabri.

Finchè continueremo a difendere il nostro particulare di staterelli non cresceremo mai come unione.

2) Non riesco a comprendere cosa significhi "strategico", a meno che non si pensi ad un futuro isolazionista.

Abbiamo veramente bisogno di produrre noi le (poche) armi che il nostro esercito adopera? Capisco che sia meglio per l'economia avere produzione e proprietà italiane, ma è un interesse economico, non strategico.

Abbiamo veramente bisogno di avere una società petrolifera italiana? Il prezzo del petrolio e degli idrocarburi in generale è determinato da borse valori a livello mondiale, cosa cambia per l'economia italiana (a parte per il lavoro e gli utili generati dalla società) la nazionalità della società che ce lo vende? Pensate davvero che un giorno società inglesi, olandesi, francesi, statunitensi potrebbero non venderci più petrolio?

3) Sono contrario ad ogni privatizzazione oggi solo perchè in questo periodo i prezzi di borsa sono bassi e si ricaverebbe poco, occorre aspettare e vendere in periodi di euforia finanziaria.

Per il resto se si vende si vende al miglior offerente punto e stop.

Le scelte sono solo due: o si vende in blocco o si vendono piccoli pacchetti di azioni ad un azionariato diffuso.

Al massimo al momento della vendita si possono introdurre norme ad hoc per salvaguardare il lavoro italiano, inteso nel senso di luoghi di produzione (e ricerca e sviluppo, e amministrazione) e livelli occupazionali.

Dopodichè non mi interessa se Finmeccanica se la comprano i cinesi o i tedeschi, o preferite che se la compri Ligresti?

R: "Papà cosa è successo alla macchina?"

J: "Ho investito un uomo che attraversava la strada senza guardare"

R: "Ma è molto molto rovinata papà"

J: "Continuava a rialzarsi"

Rat-boy e Janus Valker, da Rat-Man

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Imho, più che della proprietà di qualcosa, è importante dove danno lavoro.

ecco, nelle privatizzazioni, più che la nazionalità dell'acquirente, metterei come clausola che per almeno 10 anni devi conservare la forza lavoro in loco. Pena salatissime penali.

per un paese, è meglio avere manodopera locale e proprietà estera che viceversa.

visto anche l'abilità delle grandi imprese in maniera di minimizzazione (se non elusione) fiscale.

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Non potrei essere meno d'accordo.

1) Non ne posso più di vedere gelosie e sospettosità tra stati membri dell'Unione Europea, è contro lo spirito e l'interesse dell'Unione ritenere "preoccupante " (o peggio porre veti) che una azienda di proprietà di uno stato (o di cittadini di uno stato) diventi di proprietà di cittadini di un altro stato.

E' ora di pensare che se, per dire, Benetton diventa di proprietà di signori olandesi (o di un gruppo di investimento, o di una holding, ecc...) è come se diventasse di proprietà di signori piemontesi, o marchigiani, o calabri.

Finchè continueremo a difendere il nostro particulare di staterelli non cresceremo mai come unione.

2) Non riesco a comprendere cosa significhi "strategico", a meno che non si pensi ad un futuro isolazionista.

Abbiamo veramente bisogno di produrre noi le (poche) armi che il nostro esercito adopera? Capisco che sia meglio per l'economia avere produzione e proprietà italiane, ma è un interesse economico, non strategico.

Abbiamo veramente bisogno di avere una società petrolifera italiana? Il prezzo del petrolio e degli idrocarburi in generale è determinato da borse valori a livello mondiale, cosa cambia per l'economia italiana (a parte per il lavoro e gli utili generati dalla società) la nazionalità della società che ce lo vende? Pensate davvero che un giorno società inglesi, olandesi, francesi, statunitensi potrebbero non venderci più petrolio?

3) Sono contrario ad ogni privatizzazione oggi solo perchè in questo periodo i prezzi di borsa sono bassi e si ricaverebbe poco, occorre aspettare e vendere in periodi di euforia finanziaria.

Per il resto se si vende si vende al miglior offerente punto e stop.

Le scelte sono solo due: o si vende in blocco o si vendono piccoli pacchetti di azioni ad un azionariato diffuso.

Al massimo al momento della vendita si possono introdurre norme ad hoc per salvaguardare il lavoro italiano, inteso nel senso di luoghi di produzione (e ricerca e sviluppo, e amministrazione) e livelli occupazionali.

Dopodichè non mi interessa se Finmeccanica se la comprano i cinesi o i tedeschi, o preferite che se la compri Ligresti?

in un mondo che non è questo avresti ragione. Nell'europa "unita" in cui viviamo non è cosi. Come si è visto (quindi non sono supposizioni) non appena un'azienda italiana tenta di mettere le mani su qualcosa di succoso situato oltralpe subito si alzano gli scudi e l'europeismo passa in secondo, terzo, quarto piano. Questa purtroppo è la realtà. Io sono anche stufo di farmela mettere nel derriere dagli amici europei

strategico è tutto quello che contiene un valore per la nazione molto superiore al "mero" valore economico. Quindi si, le "armi" e l'energia. Però scusa ma per quanto concerne l'industria militare non devi limitarti alla dimensione Italia...i prodotti Finmeccanica non sono esclusivo appannaggio delle piccole forze armate italiane.. anzi...ed è li che sta il bello ;) è un competitor micidiale per gli amici franco-tedeschi su tutti i mercati che contano, in primis l'India e il Brasile

quindi ok privatizzare ma il fine non deve essere quello di fare cassa, sennò tempo 5 anni se non meno e sei punto e a capo ;)

ti sta sulle balle ENI? benissimo, uniamola a Petronas (esempio) creando una società con sede a Singapore, Honk Kong o quant'altro ma che abbia interessi a tenere un piede in Europa/area Mediterraneo.. in pratica che mantenga tutte le strutture ENI in quest'area

ti sta sulle balle Finmeccanica perchè produce armi? benissimo, uniamola ad un'equivalente americano o canadese in modo da creare una realtà attiva su entrambe le sponde dell'atlantico

due realtà private, con sede all'estero, ma con garanzia che il sistema Italia non perda quanto di buono queste due società possono offrire. come dice Tony il succo è mantenere l'occupazione (ma io ci aggiungo anche la tecnologia e la R&D) in Italia, la nazionalità della proprietà non è prioritaria. E più che con clausole, queste condizioni le rispetti rendendo la presenza in Italia effettivamente conveniente alla società. Un'azienda asiatica ha interesse ad avere un partner europeo, cosi come un'azienda americana. Se glielo fornisci non hanno necessità di cercarlo altrove ;)

Quindi si a privatizzare, però a patto di non svendere a chiunque passi...Ligresti di turno ma io ci aggiungo anche gli Europei.

in tal caso, meglio mantenere tutto in casa anche a costo di lasciarle statali.

Modificato da JackSEWing

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No, svendere giammai. Tanto vale tenerseli. Ma è più probabile che vendi bene all'estero che internamente.

che un'operazione come il palazzo INPS a Torino (32.000mq+6.000 di cantine. 25 milioni totali. Lascio a voi il conto di quanto han pagato al mq, in un posto dove poi han venduto alloggi a 8000€ al metro e negozi a 14.000) sarebbe meglio che non si vedano più.

MPS ha deciso che non pagherà le cedole su alcune sue obbligazioni

Mps non pagherà cedole su titoli preferred incluso Fresh | Reuters

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in un mondo che non è questo avresti ragione. Nell'europa "unita" in cui viviamo non è cosi. Come si è visto (quindi non sono supposizioni) non appena un'azienda italiana tenta di mettere le mani su qualcosa di succoso situato oltralpe subito si alzano gli scudi e l'europeismo passa in secondo, terzo, quarto piano. Questa purtroppo è la realtà. Io sono anche stufo di farmela mettere nel derriere dagli amici europei

strategico è tutto quello che contiene un valore per la nazione molto superiore al "mero" valore economico. Quindi si, le "armi" e l'energia. Però scusa ma per quanto concerne l'industria militare non devi limitarti alla dimensione Italia...i prodotti Finmeccanica non sono esclusivo appannaggio delle piccole forze armate italiane.. anzi...ed è li che sta il bello ;) è un competitor micidiale per gli amici franco-tedeschi su tutti i mercati che contano, in primis l'India e il Brasile

quindi ok privatizzare ma il fine non deve essere quello di fare cassa, sennò tempo 5 anni se non meno e sei punto e a capo ;)

ti sta sulle balle ENI? benissimo, uniamola a Petronas (esempio) creando una società con sede a Singapore, Honk Kong o quant'altro ma che abbia interessi a tenere un piede in Europa/area Mediterraneo.. in pratica che mantenga tutte le strutture ENI in quest'area

ti sta sulle balle Finmeccanica perchè produce armi? benissimo, uniamola ad un'equivalente americano o canadese in modo da creare una realtà attiva su entrambe le sponde dell'atlantico

due realtà private, con sede all'estero, ma con garanzia che il sistema Italia non perda quanto di buono queste due società possono offrire. come dice Tony il succo è mantenere l'occupazione (ma io ci aggiungo anche la tecnologia e la R&D) in Italia, la nazionalità della proprietà non è prioritaria. E più che con clausole, queste condizioni le rispetti rendendo la presenza in Italia effettivamente conveniente alla società. Un'azienda asiatica ha interesse ad avere un partner europeo, cosi come un'azienda americana. Se glielo fornisci non hanno necessità di cercarlo altrove ;)

Quindi si a privatizzare, però a patto di non svendere a chiunque passi...Ligresti di turno ma io ci aggiungo anche gli Europei.

in tal caso, meglio mantenere tutto in casa anche a costo di lasciarle statali.

Intanto se si vende DEVE essere solo per ridurre il debito pubblico, guai a pensare solo di finanziare la spesa corrente con le privatizzazioni, così sì che falliamo.

Oramai, e Tony mi corregga se non è vero, la quasi totalità dei titoli di stato viene emessa per pagare i titoli in scadenza, quindi usando i proventi delle privatizzazioni per pagare i titoli in scadenza si evita di emettere nuovi buoni del tesoro, si produce un risparmio durevole di spesa e si innesta un circolo virtuoso.

Poi siamo più vicini di quanto non sembri, non importa chi è il proprietario delle azioni Finmeccanica, conta che gli stabilimenti produttivi, i centri di ricerca, gli uffici non se ne vadano dall'Italia.

E non è che mi stiano sulle balle, per me sono imprese come le altre, sono solo i servizi pubblici che devono restare pubblici (e invece a volte hanno privatizzato proprio quelli!).

R: "Papà cosa è successo alla macchina?"

J: "Ho investito un uomo che attraversava la strada senza guardare"

R: "Ma è molto molto rovinata papà"

J: "Continuava a rialzarsi"

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No, svendere giammai. Tanto vale tenerseli. Ma è più probabile che vendi bene all'estero che internamente.

che un'operazione come il palazzo INPS a Torino (32.000mq+6.000 di cantine. 25 milioni totali. Lascio a voi il conto di quanto han pagato al mq, in un posto dove poi han venduto alloggi a 8000€ al metro e negozi a 14.000) sarebbe meglio che non si vedano più.

MPS ha deciso che non pagherà le cedole su alcune sue obbligazioni

Mps non pagherà cedole su titoli preferred incluso Fresh | Reuters

Ma non è una violazione alle norme sottoscritte dagli investitori in fase di acquisto?

I possessori di tali titoli possono far ricorso in qualche modo o disfarsi dei titoli recuperando almeno il capitale versato all'acquisto?

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Intanto se si vende DEVE essere solo per ridurre il debito pubblico, guai a pensare solo di finanziare la spesa corrente con le privatizzazioni, così sì che falliamo.

Oramai, e Tony mi corregga se non è vero, la quasi totalità dei titoli di stato viene emessa per pagare i titoli in scadenza, quindi usando i proventi delle privatizzazioni per pagare i titoli in scadenza si evita di emettere nuovi buoni del tesoro, si produce un risparmio durevole di spesa e si innesta un circolo virtuoso.

Poi siamo più vicini di quanto non sembri, non importa chi è il proprietario delle azioni Finmeccanica, conta che gli stabilimenti produttivi, i centri di ricerca, gli uffici non se ne vadano dall'Italia.

E non è che mi stiano sulle balle, per me sono imprese come le altre, sono solo i servizi pubblici che devono restare pubblici (e invece a volte hanno privatizzato proprio quelli!).

ed è esattamente quello che sostengo io ;)

il punto però è che queste condizioni sono strettamente legate a chi vendi l'asset industriale.

Se vendi, esempio, Agustawestland al suo principale competitor europeo, ovvero Eurocopter, quale potrebbe essere il risultato? Che interessi avrebbe Eurocopter a mantenere strutture in Italia quando ha le sue in Francia? E in un'ottica di difesa europea integrata, quale potrebbe essere l'interesse francese nel tenersi un costruttore di elicotteri italiano quando Eurocopter potrebbe benissimo essere l'unico fornitore?

Ben diverso il discorso se, esempio, si mediasse una fusione con un partner americano (non un colosso come Boeing che la fagociterebbe) che avrebbe tutto l'interesse di mettere un piede in Europa.

Insomma, facciamo le cose fatte per bene... ho capito che si deve ridurre in debito pubblico, ma sarebbe auspicabile che non lo si faccia sulla pelle dell'industria italiana

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