Autopareri - Finanza e Economia

[Мир]

Ecco, la mia conoscenza delle materie economiche e dei loro termini corretti si ferma (gia' con qualche difficolta') alla gestione familiare...

Con costo intendevo tutto incluso. Il punto 3 sara' indipendente, ma vallo a dire a chi assume... Dovremmo cercare di considerare tutte le variabili, soprattutto se queste influenzano non poco l'esito finale.

[TonyH]

spiacente, ma quando arriverai a faturare il doppio, quello che ti rimarra in tasca sarà "poco di più" dell'attuale.

.

non proprio, in quanto ad oggi i contributi INPS sono pieni (20%), ma non posso dedurli come costo (come altri voci di costi, es, la macchina)

perchè il 5% è sul FATTURATO, non sull'imponibile.

in tassazione ordinaria, i contributi possono essere dedotti come costo.

esempio spiccio: fatturato 30.000€

inps 6000€

irpef 1500€

netto in tasca 22500€

fatturato 60.000€

INPS 12000€

irpef (su imponibile di 43.000, ammettendo zero spese) 12.500€

netto in tasca 35.500€

vero, non è il doppio, ma non è neanche "poco di più"

[JackSEWing]

Il costo del lavoro è troppo alto?

Se andiamo a vedere i valori OCSE, scopriamo addirittura che Germania e Francia sono più cari di noi (non di tanto, ma sempre più cari).

Qual è allora il reale problema? Il problema è che il costo del lavoro italiano è troppo elevato per la tipologia di lavoro che viene implementato dalle nostre fantasmagoriche PMI. E la tipologia di lavoro voluta sempre di più dalle nostre PMI è a basso contenuto professionale e a bassa specializzazione.

Poi c'è il problema, non secondario, della produttività del lavoro.

si ma quanto pagano l'energia? quanto di tasse su immobili?

e sul discorso tipologia di lavoro... ok, siamo una galassia di PMI che producono manufatti a basso valore aggiunto (non tutte) cosa dobbiamo fare? diciamo a tutti "Muori bastardo perchè fai viti, stampi e travi anzichè robot, smartphone e aeroplani?" il tessuto industriale italiano è fatto cosi, non possiamo applicare gli stessi criteri che regolano l'industria tedesca o quella di altri paesi...

E' vero, l'Italia produce basso valore (e ripeto, non tutti) , ma uno stampista non si può improvvisare ingegnere aerospaziale, resterà stampista... al massimo migliorerà l'efficienza dei suoi processi produttivi ma sempre stampi farà... come è giusto e logico che sia

la politica o chi per essa deve prendere atto che il tessuto industriale italiano è fatto cosi e deve prendere le giuste contromisure.... e non nascondersi dietro al "eh, ma d'altronde se l'imprenditore italiano pirla si è messo a fare viti&bulloni sono anche cazzi suoi..." perchè non si arriva a nessuna soluzione concreta

produciamo basso valore ergo dobbiamo tenere basso il costo del lavoro se vogliamo essere competitivi... ma non possiamo trasformare tutta la nostra produzione, non è realistica come cosa.

e al contempo migliorare la produttività ovviamente... sono sforzi concertati, sbagliano quegli imprenditori che aspettano mamma stato per togliergli le castagne dal fuoco, ma imho è anche molto sbagliato questo atteggiamento nei confronti dell'imprenditoria italiana.

non tutti i paesi possono fare high tech

Modificato 24 Settembre 2013 da JackSEWing

[Giò]

Boh io prima di continuare a buttare benzina dentro il serbatoio, vedrei di capire da dove ne sto perdendo un sacco senza che mi sposti in avanti la macchina di un metro.

Il costo del lavoro è alto. Ma come fai ad abbassarlo se ci devo mantenere l'impossibile. Non cala per quello perchè serve a mantenere una montagna di inneficenza e di corruzione.

Non affrontare questo punto rende vana qualsiasi altro tentativo di mettere sotto controllo la cosa. E come stanno andando le cose in questi ultimi anni

è li che lo dimostra.

Modificato 24 Settembre 2013 da Giò

[Мир]

Ciò non toglie, però, che Tony abbia ragione: la direzione da prendere è quella del valore delle cose, non del costo come dato asettico. La tassazione in Svezia (come in molti paesi nordici) è molto alta, forse anche più che non da noi, ma i servizi ci sono e li vedi. E sei ben contento di pagarli perchè vedi dove vanno a finire i soldi dei cittadini.

Segnalo un bell'articolo di Gramellni sulla Stampa: La Stampa - Il Paese senza Scilipoten

[JackSEWing]

Ciò non toglie' date=' però, che Tony abbia ragione: la direzione da prendere è quella del valore delle cose, non del costo come dato asettico. La tassazione in Svezia (come in molti paesi nordici) è molto alta, forse anche più che non da noi, ma i servizi ci sono e li vedi. E sei ben contento di pagarli perchè vedi dove vanno a finire i soldi dei cittadini.

Segnalo un bell'articolo di Gramellni sulla Stampa: La Stampa - Il Paese senza Scilipoten

ma certo che ha ragione, anche io preferirei avere un'industria che produce altissimo valore.

ma purtroppo non è cosi, il bresciano (esempio) è un distretto siderurgico, fanno lamiere, profili, travi, tondini ecc... ci sono strutture, know how decennale in quel settore...non è realistico pensare di evolvere tutta la baracca per fare un generico "altro" a più elevato valore.

quello che si può fare è migliorare al massimo produttività e processi ma al contempo deve arrivare un aiuto su energia e tasse... perchè l'acciaio si vende comunque al kg

e guardate che il giappone, patria del'high tech che più high tech non si può, è comunque uno dei primi produttori al mondo di "barbonissimo" acciaio.. non sono tutti 100 e passa milioni impiegati a sfornare meccanica di precisione e tecnologia

[owluca]

a in realtà, se uno guarda bene, anche le nazioni più in voga basano molta della loro economia sul solito mattone:

I miliardari cinesi? Più immobiliaristi che industriali - Il Sole 24 ORE

[TonyH]

non tutti i paesi possono fare high tech

ma high tech, non significa solo cosa produci, ma come produci. anche perché tutta la roba elettronica la fanno nel far-east

Quasi tutto può essere una produzione ad alto valore aggiunto (persino la Figa ).

Anche una porta o un armadio di legno, roba che esiste da secoli.

ma non sono tutti uguali. Cambia il legno, il taglio, l'impiallacciatura, le cerniere, le maniglie, i ripiani, i fori.

può essere una merda autosmontante, o una cosa che dura per 30 anni (a costo adeguato, alto).

e lo stesso vale per la forza lavoro, mica tutti devono essere ingegneri...ma tra una scimmia che picchia un martello, e uno che sa programmare una complessa macchina CNC, cazzo se c'è differenza. E parliamo dello stesso lavoro.

solo che il secondo, ovviamente costa. Costa formarlo, e costa anche tenerselo, che la gente brava mica la fai lavorare per sempre a 800€/mese.

quanta della classe imprenditoriale, tolta la lodevole eccellenza che ci tiene ancora a galla, è disposta a sopportarne l'onere?

a in realtà, se uno guarda bene, anche le nazioni più in voga basano molta della loro economia sul solito mattone:

I miliardari cinesi? Più immobiliaristi che industriali - Il Sole 24 ORE

in uno scenario altamente inflativo come quello cinese l'immobile ha il suo perchè.

la Cina si sta scontrando col problema di una crescita troppo condizionata dagli investimenti e poco dai consumi (e solo da 10% dalle esportazioni).

quindi, chi ha fatto i soldi, cerca giustamente il miglior modo di proteggersi.

[stev66]

E soprattutto deve essere chiaro che tutte le produzioni a basso valore aggiunto o hanno il colpo di reni, o moriranno, perche' anche abbassando il costo del lavoro, non si potra' mai raggiungere quello cinese oggi o africano domani.

Citofonare Stati Uniti e chiedere della "Rust belt" , se non ci credete.

[Мир]

Forse stiamo dicendo la stessa cosa... e forse sto per dire cose banali...

Non è che uno debba produrre solo ai-tec. Il mattone ed i Kg di acciaio possono e DEVONO convivere con l'alta tecnologia, sennò ci ritroviamo tutti dirigenti a dirigere un bel niente di niente. Qualcuno deve assemblare e testare manualmente il telefonino, no? Basta che il lavoro sia proporzionale, che ci sia un minimo in grado di permettere di vivere dignitosamente, e che ci siano altri lavori più remunerati (anche qui metterei un tetto superiore, conoscendo le propensioni italiane).

Supponiamo di voler assumere, e di scegliere fra chi ha le elementari, scuola superiore, università e dottorato. In Germania chi ha il dottorato costa di più (parlo di costo complessivo del datore di lavoro) all'azienda, ma sa che assumendo un problem-solver gli renderà: si investe nel futuro. Se serve qualcuno per raccogliere pomodori il dottorato non serve...

Qui da noi si guarda solo al costo, per cui il titolo di dottorato a volte non è visto di buon occhio.. si preferisce assumere il garzone con uno stipendio più basso con la scusa che lo si deve ancora "formare"...

In questo dovrebbe entrare la politica, nell'indirizzare, cioè favorire, quei settori più remunerativi o che potenzialmente possono produrre più ricchezza. Ma questo aspetto latita oramai da molto tempo.