Autopareri - Finanza e Economia

[Abarth03]

Abarth, ma che orgoglio vogliamo avere in queste condizioni?...

Assolutamente d'accordo. Purtroppo la dignità (e l'orgoglio) l'abbiamo perso da mo'...

Ma infatti (spero di non essermi espresso in modo fumoso nel mio intervento precedente) avrebbe senso non vedere di buon occhio un datore di lavoro straniero se questo fosse un paese normale. Ma non lo è...

[justjames]

Ma certo. Sono come le stupidaggini sulla FIAT a Detroit e su Mirafiori sollevate dalla CGIL... poi però abbiamo visto come i Rossignolo, itaGliani veri, si siano fottuti 450 milioni di euro tra contributi pubblici ed UE... quelli sì che per i sindacati sono veri (im)prenditori.

Capisco che le varie acquisizioni di aziende italiane da parte di multinazionali straniere non siano sempre riuscite col buco, ma guardiamo un po' anche cosa ha da offrire il paese a livello legislativo, fiscale, infrastrutturale ed umano: è roba di prima qualità? Io direi di no, anzi, è la roba più scadente del mondo sviluppato, o poco ci manca.

[Abarth03]

Questo è vero per un'azienda manifatturiera, ma risulta totalmente falso per un'azienda di servizi operante quasi esclusivamente nel territorio nazionale. Telecom ed Alitalia sono aziende che offrono servizi ed operano quasi esclusivamente sul territorio nazionale, percui per un gruppo estero non rappresentano un rivale da annichilire od un costo da ridurre, ma l'opportunità per penetrare in un mercato altrimenti quasi inaccessibile ed assumendo pure un ruolo dominante. L'ipotesi che il gruppo straniero possa delocalizzare i posti di lavoro è totalmente insensata: com'è possibile far volare gli aerei in Italia senza che il personale di terra e di volo sia italiano? Analogamente com'è possibile gestire un'azienda telefonica operante sulla rete fissa italiana, senza avere personale in Italia?

Non si può ed infatti ho il fortissimo sospetto che certe voci sulle ricadute occupazionali, siano in realtà un modo per evitare tali vendite, proteggendo così il proprio orticello dall'arrivo di qualche attore operante secondo logiche diverse da quelle consolidate in Italia; il sistema può sopravvivere ad un Marchionne, non a due, tre o di più.

Siamo d'accordo; riformulo ancora una volta il mio pensiero visto che probabilmente non mi sono espresso in modo chiaro: se siamo arrivati a questo punto, vuol dire che chi ha tenuto le redini di queste aziende fino a questo momento non ha saputo farlo o non ha voluto farlo in modo efficace. Ed è triste dover concludere che noi Italiani non siamo più capaci di gestire un'azienda.

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

Ma certo. Sono come le stupidaggini sulla FIAT a Detroit e su Mirafiori sollevate dalla CGIL... poi però abbiamo visto come i Rossignolo, itaGliani veri, si siano fottuti 450 milioni di euro tra contributi pubblici ed UE... quelli sì che per i sindacati sono veri (im)prenditori. ...

Mah sai, per come la vedo io (poi magari mi sto sbagliando eh) la verità è che ai Rossignolo di turno in realtà non gliene fregava niente di rilanciare l'industria, il loro unico scopo mi sa che dev'essere stato solo quello di movimentare i milioni, appunto...

E' quello il vero cancro dell'Italia.

[Guest EC2277]

Non è che non siamo più capaci di farlo, è che spesso gli interessi di breve periodo dei nostri dirigenti non coincidono con quelli di medio periodo dell'azienda o con quelli di lungo periodo della nazione. I casi dell'Augusta Westland, dell'Alenia Aermacchi, della Fincantieri, dell'Oto Melara, della Ducati, dell'acquisizione della Chrysler, dimostrano che quando vogliamo non siamo secondi a nessuno. È quando siamo più interessati ad altre cose, che mostriamo il peggio di noi.

Non che all'estero le cose siano diverse, come dimostra il caso Elop-Nokia, ma in genere altrove il sistema è strutturato in modo da reprimere tali comportamenti, mentre da noi li favorisce.

Modificato 29 Settembre 2013 da EC2277

[itr83]

Ma riguardo alle vicende Telecom ed Alitalia... c'era un bell'articolo di Emmott in giro, ma non riesco a trovarlo.

Che cavolo cambia ad avere un datore di lavoro straniero rispetto ad uno italiano? Il numero di prese per il culo da parte dei colleghi stranieri? Poi?

Io di vantaggi dell'italianità non ne vedo.

La questione non riguarda la parte commerciale di Telecom ma le sue infrastrutture strategiche: le linee di telefonia fissa italiane sono tutte di Telecom (c'è solo fastweb con la parte riguardante la fibra ottica), gli altri operatori pagano per poterle utilizzare

Questa parte di Telecom imho deve restare italiana per forza.

Facciamo l'esempio delle ferrovie: Trenitalia può tranquillamente essere ceduta ma RFI assolutamente no.

[Мир]

Le classiche privatizzazione all'italiana, cioe' alla CdC...

[TonyH]

Le classiche privatizzazione all'italiana' date=' cioe' alla CdC...[/quote']

credo lo sapessero benissimo all'epoca, ma il fatto che Telecom fosse monopolista della rete faceva comodo a tutti. A chi comprava, e con buona probabilità a chi ha deciso la vendita (come persona, non come paese).

adesso gli amici son cambiati, e presentan il cetriolo ai soliti (cioè a noi).

intanto, a Intesa SanPaolo salta Cucchiani

La Stampa - Intesa Sanpaolo anticipa i consigli per la sostituzione di Cucchiani

e da voci interne, stan facendo saltare un sacco di direttori (come metodi anche poco simpatici per dipendente e clientela)

[justjames]

Ma sta cosa di Intesa, come la valuti?

[TonyH]

Ma sta cosa di Intesa, come la valuti?

Non bene. Ho paura che stiano facendo pasticci. Cara grazia che il San Paolo era 'na fortezza, ma ho la sensazione che lo stiano sgretolando dalle fondamento.

spread al momento a 283, Milano a -1,9%.

Ne avevamo davvero bisogno?

[owluca]

imho la vera domanda è :

avevamo davvero bisogno di un governo che arrivato al 27 del mese non è in grado di dire cosa succedera il primo del mese successivo ?