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Autopareri - Finanza e Economia


TonyH

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Avete seguito la querelle tra Moncler, Prada e la Gabanelli?

Bertelli, 'Gabanelli stupida'. Lei, 'è un furbo' - Cultura - ANSA.it

A distanza di una settimana, la puntata di Report condotto da Milena Gabanelli, sul lusso, delocalizzazione e spiumaggio delle oche, fa ancora divampare polemiche. Il ceo di Prada, Patrizio Bertelli, a una domanda fattagli durante il Milano Fashion Global Summit risponde così:"Portare in tv il tema dei maltrattamenti causati alle oche per riempire giacche e piumini fa parte di una cultura del passato ormai sorpassata, per questo la Gabanelli è stata stupida". Pronta la replica della Gabanelli: "lui è un furbo indagato per elusione di 470 milioni di tasse, nonostante sia uno degli uomini più ricchi del mondo".

Insomma l'argomento è ancora bollente, anche se, a farne le spese finora, è stato il marchio Moncler, penalizzato da un ribasso delle azioni quotate a Piazza Affari, all'indomani dell'inchiesta di Report, del 4,88%. Nonostante una nota dell'azienda guidata da Remo Ruffini avesse subito smentito il rifornimento da produttori non certificati. La risposta del brand spiegava che "Moncler utilizza solo piuma acquistata da fornitori obbligati contrattualmente a garantire il rispetto dei principi a tutela degli animali". Ma a poco e' servito perchè gli animalisti si sono scatenati con migliaia di tweet indignati contro l'azienda e qualche giorno dopo hanno anche protestato davanti al negozio Moncler a Milano.

"In questo modo non capisco la distinzione tra una gallina e una balena - aggiunge Bertelli -. È naturale che in un mondo globalizzato un'impresa cerchi risorse produttive con costi più contenuti, per esempio in Ucraina o in Slovenia, e non si può impedirlo in un mercato liberale. Questo non vuol dire che noi dobbiamo fare i carabinieri sui produttori ai quali ci affidiamo. Lo stesso discorso vale per Prato, dove il popolo orientale ha trovato una opportunità economica e l'ha sfruttata".

"Bertelli, che vuol dire Prada, ha ragione nel darmi della stupida - risponde Gabanelli - sono orgogliosamente stupida, perché le mie tasse le verso fino all'ultimo centesimo; mentre lui, indagato per elusione per 470 milioni (nonostante sia uno degli uomini più ricchi del mondo) può propriamente definirsi 'furbo'. Nessuno impedisce a Bertelli di andare a produrre in Transnistria (un paese nemmeno riconosciuto dalla Nazioni Unite) per 30 euro i suoi giacconi in vendita a 2.000, ma non si stupisca se qualcuno lo racconta e si chiede perché non produrre qui, visto che il lusso è il settore che ha i ricarichi più alti. Il consumatore ha il diritto di essere informato e poi sceglierà come meglio crede. Bertelli - chiude la giornalista - investe molte risorse nel monitorare la stampa, ne potrebbe investirne un po' nel monitorare i suoi fornitori, altrimenti i codici etici sono tutta fuffa. Per quel che riguarda il maltrattamento animale, non appartiene ad un mondo passato come sostiene Bertelli, perché la spiumatura da vivo avviene 'oggi', come ampiamente documentato. Se poi non conosce la distinzione fra una gallina e una balena gli rispondo che esiste l'ignoranza colpevole".

La frase evidenziata è allucinante: Bertelli ammette candidamente che a lui (e a quasi tutti) di quello che fanno i fornitori non frega nulla e che per lui preoccuparsene fa parte di una cultura retaggio del passato.

Se è così naturale e corretto non porre nessun limite etico al business, perchè insultare chi spiega correttamente i fatti? (se la Gabanelli avesse detto il falso, sarebbe stata querelata non insultata).

Ha paura forse che il consumatore a cui vende la roba a 10 volte il costo di fabbrica (qui nulla di male è la domanda/offerta) non sia molto felice di tutto questo?

è tutto lecito purchè non si sappia?

Anche in un mercato liberale devono esistere dei limiti, questi producono addirittura in una nazione che ufficialmente non esiste! Bullandosi però del "made in Italy", naturalmente...

PS: non capire la differenza tra una gallina ed una balena non è un gran biglietto da visita...

Fortunatamente non ho mai finanziato questo tizio, della roba Pvada non me ne frega nulla.

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Della faccenda, la cosa che più mi ha fatto scendere le palle è........

.......che ci si è mobilitati e indignati di più per le oche che del fatto che si sono spostati dall'Italia a fanculandia per risparmiare 30€ su un capo che io pago 1200€.

(che torturare gli animali no, ma dell'operaio e della sua famiglia chissenefutte)

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Avete seguito la querelle tra Moncler, Prada e la Gabanelli?

Bertelli, 'Gabanelli stupida'. Lei, 'è un furbo' - Cultura - ANSA.it

La frase evidenziata è allucinante: Bertelli ammette candidamente che a lui (e a quasi tutti) di quello che fanno i fornitori non frega nulla e che per lui preoccuparsene fa parte di una cultura retaggio del passato.

Se è così naturale e corretto non porre nessun limite etico al business, perchè insultare chi spiega correttamente i fatti? (se la Gabanelli avesse detto il falso, sarebbe stata querelata non insultata).

Ha paura forse che il consumatore a cui vende la roba a 10 volte il costo di fabbrica (qui nulla di male è la domanda/offerta) non sia molto felice di tutto questo?

è tutto lecito purchè non si sappia?

Anche in un mercato liberale devono esistere dei limiti, questi producono addirittura in una nazione che ufficialmente non esiste! Bullandosi però del "made in Italy", naturalmente...

PS: non capire la differenza tra una gallina ed una balena non è un gran biglietto da visita...

Fortunatamente non ho mai finanziato questo tizio, della roba Pvada non me ne frega nulla.

la replica della Gabanelli

Prada, Milena Gabanelli: "Patrizio Bertelli avido come il finto Made in Italy che produce all'estero per risparmiare"

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ho un'atteggiamento neutrale.

a) per me più si danno info al consumatore su provenienza e metodologia di lavorazione di un prodotto meglio è.

B) se ci si scrive made in italy DEVE ESSERE MADE IN ITALY secondo parametri ben precisi (questa sarebbe una legge che cambierebbe molte delle sorti economiche in Italia, ma temo che non ci riusciremo). per conto mio i piumini moncler non lo sono.

c) la Gabbanelli fa bene ad informare, ma sinceramente della maestrina che dice che costa 60 e poi si vende a 1200 non ho bisogno.guadagnare soldi non è mai una colpa. poi ,ripeto giusto che il consumatore sia INFORMATO di tutto. io, per esempio ci bado.

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c) la Gabbanelli fa bene ad informare, ma sinceramente della maestrina che dice che costa 60 e poi si vende a 1200 non ho bisogno.guadagnare soldi non è mai una colpa. poi ,ripeto giusto che il consumatore sia INFORMATO di tutto. io, per esempio ci bado.

ok, però maestrina o no, il discorso fila,

se per delle calze che vendi a 10 euro (non so) vai a produrre in Romania, ci può stare il discorso dell'abbattimento dei prezzi, ma se lo fai con un capo che te ne costa 1200, è ben diverso, perché i margini per produrlo in italia (titolo di cui ti fregi) ce li hai tutti e ci stai pure largo...

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se la Gabanelli avesse detto il falso, sarebbe stata querelata non insultata

Mi risulta che la Gabanelli sia stata querelata da Moncler.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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ho un'atteggiamento neutrale.

a) per me più si danno info al consumatore su provenienza e metodologia di lavorazione di un prodotto meglio è.

B) se ci si scrive made in italy DEVE ESSERE MADE IN ITALY secondo parametri ben precisi (questa sarebbe una legge che cambierebbe molte delle sorti economiche in Italia, ma temo che non ci riusciremo). per conto mio i piumini moncler non lo sono.

c) la Gabbanelli fa bene ad informare, ma sinceramente della maestrina che dice che costa 60 e poi si vende a 1200 non ho bisogno.guadagnare soldi non è mai una colpa. poi ,ripeto giusto che il consumatore sia INFORMATO di tutto. io, per esempio ci bado.

guadagnare no, uber ricaricare sì, per lo meno in un economia non drogata. L'uber ricarico alla fine provoca storture che si ripercuotono su tutti.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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ok, però maestrina o no, il discorso fila,

se per delle calze che vendi a 10 euro (non so) vai a produrre in Romania, ci può stare il discorso dell'abbattimento dei prezzi, ma se lo fai con un capo che te ne costa 1200, è ben diverso, perché i margini per produrlo in italia (titolo di cui ti fregi) ce li hai tutti e ci stai pure largo...

ehm, NO.

io sono un liberale/libersta ergo, per me moncler può prezzare i piumini da 10 euro anche 2000. io poi decido se comprarli o meno.

l'unica cosa che mi infastidisce è il discorso etichettatura. va regolamentato. (anche extra fashion) ,ma temo non ce la faremo.

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

guadagnare no, uber ricaricare sì, per lo meno in un economia non drogata. L'uber ricarico alla fine provoca storture che si ripercuotono su tutti.

ehm, NO. Gabanelli o chi per lei non deve decidere di alcun "giusto" ricarico su alcun prodotto , in un economia sana e concorrenziale.

il consumatore decide sempre. io i moncler non li compravo nemmeno prima.

ribadisco, l'unica cosa "legale" da fare è la legge sull'etichettatura.

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ehm, NO.

io sono un liberale/libersta ergo, per me moncler può prezzare i piumini da 10 euro anche 2000. io poi decido se comprarli o meno.

l'unica cosa che mi infastidisce è il discorso etichettatura. va regolamentato. (anche extra fashion) ,ma temo non ce la faremo.

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

ehm, NO. Gabanelli o chi per lei non deve decidere di alcun ricarico su alcun prodotto , in un economia sana e concorrenziale.

No . O meglio: senza tornare al Gosplan, la mia opinione è che le uber prezzature sul lungo* siano dannose per un' economia sana e concorrenziale, anche se ovviamente non c'e' modo di intervenire.

* Basta riguardarsi la storia economica dell'Impero Romano per esempio.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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