Autopareri - Finanza e Economia

[JackSEWing]

Nel manifatturiero il nanismo (senza nulla togliere chi si è fatto il cubicolo quadro per creare quelle realtà) si porta dietro due grossi problemi:

1- che raramente l'azienda sopravvive al fondatore (l'80% delle aziende non supera la seconda generazione)

2- che non hai le risorse e la forza per competere sul mercato internazionale (puoi avere il prodotto migliore del mondo, ma se non hai la possibilità di promuoverlo a dovere te ne fai ben poco).

E crea problemi sia lato produttore (che deve sorbirsi le aggressioni esterne a danno dei guadagni) che anche lato consumatore (prodotti meno "efficienti"...)

Il "piccolo", va bene in attività locali, dove il nome di CHI FA conta ancora molto di più di COSA FA (es: ristoranti, pasticceria, sartoria di alto livello etc. etc.)

il problema è che in Italia non abbiamo la forma mentis per la grande industria.

Non è un caso se praticamente non abbiamo grandi aziende... e quelle che avevamo o sono fallite, o sono state assorbite, o sono diventate statali per poi fallire oppure diventare serbatoi di clientele inefficienti e in perdita perenne (e quindi destinate a fallire)

multinazionali italiane gestite da italiani che funzionano mi vengono in mente Danieli, Chiesi Farmaceutici, e poi FCA che come ben sappiamo per funzionare a dovere si è dovuta internazionalizzare parecchio, proprio per sfuggire a certe logiche italiche che non le consentivano di competere adeguatamente

quando una cosa in Italia diventa troppo grande automaticamente diventa ingestibile....finchè c'è l'artigianello con il gatto nove code dietro al culo l'italiano lavora, appena le maglie del controllo si allargano e il titolare/responsabile non è sempre presente subito il fancazzismo comincia ad insinuarsi tra le maglie del sistema, quando una realtà diventa enorme fa la fine dell'Olivetti

[TonyH]

Più che altro si infiltra la politica.....

[JackSEWing]

Più che altro si infiltra la politica.....

lo pensavo anche io... ma vivendo ogni giorno un'attività produttiva con ruoli da responsabile produzione, mi rendo conto che appena abbassi la guardia subito l'operaio italiano te la mette nel C.

o meglio, l'operaio italiano con un "certo inquadramento"

se alzi la voce con uno, il giorno dopo arriva il certificato di malattia

riempire una multinazionale con 10.000 di questi soggetti iperparaculati da gestire con armi spuntate mi viene la pelle d'oca

l'unica strada è la selezione all'ingresso alla Pomigliano

[stev66]

Quello che intendevo far passare è che molto spesso in genere ma anche qui in questo forum ci si dimentica, quantomeno di esplicitare, che negli stati normali le imprese che

nascono tutte piccole (mi auguro su questo si sia d'accordo) vengono "accompagnate" alla crescita attraverso politiche industriali.

Sulla necessità di una crescita dimensionale mi ero già espresso io.

Figlio di un padre che ha avuto incarichi confindustriali sia a livello provinciale che nazionale ti posso assicurare che iniziative private poco possono senza il sostegno dello Stato.

Che sia vulgata comune che la colpa del nanismo dell'industria italiana sia solo dell'imprenditore "dall'unico capannone sparso nella campagna veneta/emiliana/piemontese/lombarda/ecc." lo considero frutto solo di una mancanza di conoscenza, nei casi fortunati. Di spocchia, superficialità e voglia di conformarsi allo stile di una certa "intellighenzia"negli altri.

Tutto ciò a mio avviso, naturalmente.

Tranquillo, non mi hai offeso.

Mi augurerei che il mio intervento non venga interpretato come difesa del quotidiano prima citato di cui non ho letto l'articolo e del quale non sono lettore. Il mio discorso era generale.

Quello che tu dici e' vero, ma non dimentichiamo , che salvo rare eccezioni, la crescita comporta la perdita di controllo dal fondatore inizializzatore. Nel caso dell'automotive, fca esclusa, nessuna azienda grossa e' controllata dal fondatore, idem nel caso dell'industria aeronautica. ( boeing,mcdonnel, douglas,northrop ,etc.) Ed in italia, piuttoato che perdere il controllo, tante volte si preferisce non crescere. Con le conseguenze del caso

[TonyH]

Ma anche quello delle armi spuntate E' un problema politico (di leggi in materia per la disciplina sul posto di lavoro)

Se certi soggetti non avessero la garanzia dell'impunità assoluta...col belino che si lascerebbero andare a certi comportamenti.

[Sandro]

Cambio totalmente argomento: dal Sole24Ore:

Truffa finanziaria mondiale: sparito un miliardo di dollari dei correntisti di Secure Investment - Il Sole 24 ORE

In sintesi: una truffa al cui confronto Madoff è il venditore della Fontana di Trevi, avrebbe portato alla perdita di qualcosa come 1 miliardo di $ agli ingenui (o ingordi ) che han dato i soldi a questi qui. Alla faccia degli "stretti sistemi di controllo"

[TonyH]

Gli stretti sistemi di controllo funzionano se.....uno si affida a società regolamentate

Se io dò 100.000€ a Wanna Marchi in contanti......mica poi me la posso prendere che la Consob non abbia vigilato.

In questo caso, già solo il fatto di dover fare un bonifico in paesi come il Belize o le Isole Vergini avrebbe dovuto essere campanello di allarme.

Che non c'era nessuna traccia di documentazione cartacea, magari il secondo...

Ma come al solito, quando ti promettono l'1% al giorno, ogni forma di diffidenza scompare

(e, cosa ironica, son sempre quelli iperdiffidenti nei confronti delle società tradizionali che ci cascano con tutte le scarpe.)

[lino68]

Confindustria alla fine dovrebbe essere la "lobby" degli imprenditori.

Se non si fa promotrice martellante di certe iniziative (es: semplificazioni per fusioni) è probabile che non sia un tema "sentito" dagli associati.

Io, sia da parte di Confindustria che di altre associazioni datoriali, di iniziative di tal genere ne ho sentite eccome.

Poi, ribadisco, a mio avviso spetta allo Stato comprendere i limiti che uno sviluppo industriale del paese esclusivamente tramite le piccole imprese può comportare. E ti fai carico di predisporre politiche che favoriscono (come dici anche tu, Tony) la fusione tra imprese oppure l'accesso al credito o più semplicemente migliori le infrastrutture atte ad agevolare la crescita.

(E magari se come PA pretendi di essere pagata con puntualità viceversa ti comporti tu).

Non mi racconterai Tony che il piccolo imprenditore torinese ha avuto lo stesso trattamento nell'accesso al credito di Sorgenia ?

La politica che come tu affermi si inserisce nella grande industria, in questo caso bancaria, ne sa nulla? Non si accorge della stortura o fa finta perché ne trae vantaggio?

Quando rileggo uno studio della fine dell'800, alla cui realizzazione contribuì anche mio bisnonno, che trattava la realizzazione di una linea ferroviaria che avrebbe collegato Venezia al Brennero attraverso tunnel tra Schio e Rovereto favorendo lo spostamento di merci e persone mi accorgo come certe menti dell'epoca fossero già in grado di guardare sì al proprio interesse di imprenditori ma anche a quello della popolazione più in generale e alla pianificazione dello sviluppo industriale.

( Era la realizzazione dell' autostrada Valdastico, ad oggi a nord mai completata, solo in versione ferrata).

Come si è comportata la politica rispetto a tali pianificazioni?

Effettivamente ha scelto per il meglio di tutti quando ad esempio negli anni '50 ha smantellato tutte le piccole linee ferroviarie che collegavano la pianura e la pedemontana veneta (ma esempi del genere si possono fare in tutta Italia) garantendo la movimentazione di persone e prodotti industriali?

Esse, per iniziativa di imprenditori locali, esistevano da decine d'anni.

O era asservita?

Concordo con JackSeWing che in Italia la forma mentis per la grande industria non è mai esistita.

A mio parere proprio per, come dice Tony,un infiltrarsi della politica e dello Stato che invece di farsi guida e supervisore (colpendo anche i lavoratori che non lavorano come dice bene Jack, anche questo per me rientra nel "fare politica") collude per trarne vantaggi con quel poco che c'è di grande industria.

Falsando il mercato e non permettendo, visto che non si pone come supervisore, le regole del gioco della libera concorrenza.

E anche questo impedisce la crescita delle piccole industrie.

[boygrunge]

Riporto tradotto DE -> EN (con Google Translate) questo articolo, un po' preoccupante imho...

Kolumne : Italien wird Euro-Zone den Rücken kehren - Nachrichten Print - DIE WELT - Finanzen - DIE WELT

In Italy there is no viable reason to stay in the monetary union. It never was. The empire of Charlemagne was a subsidiary and decentralized. Today we will go on Economic deserts of the single currency to the 'United States of Europe' with brute political force to create. The latter is the only logic underlying the monetary union, which would like to express no politician in his monstrous radicalism.

Italy's economy has been six years in a permanent depression. Economic performance has collapsed since its peak in 2007 dramatically to a level of 14 years ago. Industrial production is at the level of the 80s. A competitive industry and manufacturing out die: youth unemployment is around 42 percent. Prior to the lira binding to the D-Mark 1996, the productive northern Italy was the last time a healthy trade surplus with Germany, despite the regular appreciating D-Mark.

The real estate market is today in many regions in free fall. About 90 percent of Italians are dissatisfied with their own country, so that on the world's fourth-last place, worse than in the Palestinian territories and in Ukraine. The debt ratio to GDP is now at 135 percent. End of this year will probably be 140 percent. Last year it was 130 percent. The target in the negotiation of the monetary union 1996-1999 was (and is) 60 percent for all euro countries. Because no state, and certainly not the newly nominated French Monetary Affairs Commissioner Pierre Moscovici, who may now be called the gardener buck stops.

At zero inflation Italy has a budget surplus excluding interest charges reach ('primary surplus') of 7.8 percent in order to stay survival Able to cover interest, amortization and necessary government services can be served. This is pure illusion. Italy is one of the reasons why the European Central Bank (ECB) has already lost the game and is in panic, as the measures of the last Governing Council meeting clearly show.

So Italy will exit from the monetary union - and need. Italy's democracy and policy provide a secular ordeal. It will be similar profound as the beginning (1861) and the end (1946) of the Italian monarchy, including the fascist intermezzo.

What Italy (still) holds together are a few factors: historically low interest rates, Berlin irrational blank check for Italy and all Euro countries fiscally to guarantee and guarantee (ESM Treaty), and the daring attempt by the ECB to system anti securities purchases (mainly and unspoken) Italian banks toxic assets (ABS, RMBS) via third private beneficiaries ('Black rock') buy out and to share risks between European and German taxpayers. According to calculations by the Italian investment bank Mediobanca Italian economy growth depends on approximately 67 percent of the external value of the euro (Germany 40 percent). No wonder, then try the ECB and Wall Street a soft currency to conjure up the euro relative to the US dollar at parity press to stabilize Italy. The system staggers and the policy makes speechless.

All this will not save Italy. Already, new exogenous shocks build on. As of today, would Madame Marine Le Pen, Chairman of the National Front, easy to win the next French presidential election and its first act proclaim the exit from the euro currency union.

The voice of the people could break free from the highly unpopular Scotland England. This would correspond to the underlying logic of political re-regionalization by the emergence of Brussels Hyper state, the counter-model to Charlemagne. The Catalans would copy this bloodless Houdini trick unleashing immediately and the political risk in Europe continues to screw up until the last market participants noted that the Euro-dream realm breaks and Berlin neither guarantees nor is charged. Italy with its natural resources, its 2,451 tons of gold (equivalent to about 67 percent of today's foreign exchange reserves of Rome) and other geo-strategic goods may underlie his new currency well. And for all nostalgics: No, the new currency will certainly not be named "lira" :.

Che ne pensate?

[TonyH]

Che se ci convinciamo davvero che i nostri problemi stiano solo nella moneta convertirò una parte sempre maggiore dei miei investimenti e di quelli dei miei clienti in dollari.

Irlanda portogallo e spagna crescono nonostante l'euro nonostante la Merkel e nonostante questa ue ancora imperfetta. Persino la Grecia sta venendo indicata come in uscita dalla recessione. La Grecia. Solo noi continuiamo a dirci che andiamo male a scuola per sola colpa dei professori.