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Fiat, risultati record nel 2012.


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Fiat, risultati record nel 2012. Elkann: «Dobbiamo crescere ancora»

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TORINO - «Il 2012 si è chiuso per Fiat con il risultato migliore della sua storia ultracentenaria». Così Sergio Marchionne ha detto ai soci riuniti al Lingotto per approvare il bilancio dell'anno scorso, ricordando che «tutti gli obiettivi sono stati raggiunti o superati». Grazie al consolidamento di Chrysler per tutti i 12 mesi, l'utile di gestione di 3,4 miliardi di euro ha superato il record precedente, anche senza l'apporto di Iveco e Cnh scorporati in Fiat Industrial; e contando anche i 2,1 miliardi di quest'ultima - ha aggiunto il manager - si arriva a 5,9 miliardi di euro, quasi il doppio del precedente record. Marchionne ha sottolineato che «il mercato italiano pesa ormai per meno del 10% del totale», e il presidente John Elkann, che ha aperto i lavori, ha ricordato una frase del nonno Gianni Agnelli di fine anni '90: «Fiat è troppo piccola, dobbiamo crescere ancora».

Europa, nuovo calo nel 2013

Le previsioni per il mercato auto nel 2013 vedono una crescita negli Usa, in America Latina e in Asia, mentre il mercato europeo dovrebbe subire un altro «calo moderato», che sarebbe però - ha ricordato Marchionne - il sesto consecutivo. Anche per questo, dice Marchionne, Fiat ha deciso «di allentare il focus sull'Europa per concentrarsi sul Nordamerica e sull'America Latina». Fiat mantiene per ora i target comunicati a gennaio: ricavi a 88-92 miliardi, utile di gestione a 4-4,5, utile netto a 1,2-1,5, debito netto industriale a 7 miliardi, vendite di veicoli a 4,3-4,5 milioni di unità. Fiat rivedrà gli obiettivi a fine aprile, quando verranno annunciati i risultati del 1° trimestre 2013; «non credo ci sarà una revisione del target totale del gruppo, può darsi cambi la distribuzione tra le varie aree», ha detto Marchionne.

Da azienda italiana a gruppo globale

Sergio Marchionne ha rivendicato, nella sua lunga relazione, la strategia seguita dal gruppo negli ultimi dieci anni. Ha confrontato le cifre del 2004 - profondo rosso nei conti, 1,8 milioni di auto vendute, 11° posto nella classifica mondiale dei costruttori - con quelle dell'anno appena concluso: utile netto di 1,4 miliardi, operativo a 3,4, circa 4,2 miloni di vetture vendute con Chrysler, settimo posto nella classifica dei costruttori dopo Ford. Quella che era un'azienda «totalmente sbilanciata verso un'area geografica» è diventata «un gruppo con una presenza ampia e diversificata». «Negli ultimi nove anni abbiamo creato dalle potenziali ceneri di un costruttore italiano un gruppo automobilistico con un orizzonte globale». Fiat tuttavia, ha precisato Marchionne, «non si tirerà indietro» in un momento difficile per l'Italia.

Chrysler investirà 500 milioni a Melfi

L'integrazione con Chrysler è confermata dall'investimento che sta partendo a Melfi, dove verranno prodotte la 500X e una piccola Jeep sulla stessa piattaforma. Un investimento «da oltre 1 miliardo di euro» che "verrà equamente suddiviso tra Fiat e Chrysler". Sulla fusione con l'azienda americana, Marchionne ha detto che «spera di avere le idee più chiare sul percorso entro la fine del 2013». «Non c'è per il momento nessun piano - ha aggiunto - per un aumento di capitale per garantire la fusione con Chrysler».

Niente dividendo

Nonostante i record e la crescita, i soci quest'anno non riceveranno dividendo a causa della «necessità di conservare liquidità» e delle «restrizioni alla possibilità di Chrysler di distribuire dividendi», ha spiegato Marchionne. La spiegazione sta anche nei numeri dell'utile netto: degli 1,4 miliardi di euro del gruppo, quelli di competenza dei soci di Fiat spa sono solo 348 milioni; il resto tocca al Veba, socio di minoranza di Chrysler con il 41%, e non può essere spostato verso l'Europa.

Fiat, risultati record nel 2012. Elkann: «Dobbiamo crescere ancora» - Il Sole 24 ORE

bè, che dire.... e meno male che "la colpa della situazione in cui si trova FIAT è tutta di marchionne" (cit)

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