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fulvio

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On 22/3/2018 at 14:25, indeciso88 dice:

è un racconto destrutturato, va capito con l'intuito. David Lynch prima di essere un regista è un meditatore ed un pittore, lui parla all'inconscio. Il finale per me è stato catartico, quando lo hai visto torna qua che ti devo raccontare una cosa che non sai per fartelo apprezzare in pieno!

finito di vedere e non ci ho capito un'acca, come per il resto della stagione.

il fatto è che io già mi ero abituato a Lost, dove fondamentalmente il "magnete" è che una cosa non te la fanno capire, poi poco per volta componi il puzzle, trovi delle analogie, riesci a venire a capo di qualcosa.

se hai cinque minuti da buttare, ti prego, spiegami questa terza stagione di Twin Peaks.

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On 22/3/2018 at 14:25, indeciso88 dice:

è un racconto destrutturato, va capito con l'intuito. David Lynch prima di essere un regista è un meditatore ed un pittore, lui parla all'inconscio. Il finale per me è stato catartico, quando lo hai visto torna qua che ti devo raccontare una cosa che non sai per fartelo apprezzare in pieno!

 

22 minuti fa, skizzo_85 dice:

finito di vedere e non ci ho capito un'acca, come per il resto della stagione.

il fatto è che io già mi ero abituato a Lost, dove fondamentalmente il "magnete" è che una cosa non te la fanno capire, poi poco per volta componi il puzzle, trovi delle analogie, riesci a venire a capo di qualcosa.

se hai cinque minuti da buttare, ti prego, spiegami questa terza stagione di Twin Peaks.

 

Ci sono momenti di puro genio ed il finale incentrato su Laura è uno di questi, imho.

Dai, @indeciso88, racconta st'aneddoto, io amo Lynch e TP. ;)

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I'M IN LOVE!:pippa:

"La 6° marcia, K@zzo!"

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@skizzo_85 paragonare Lost a Twin Peaks è una bestemmia, dovresti essere crocefisso in sala mensa! :-P

 

Detto questo, la Signora bionda che apre la porta di casa Palmer nel finale non è un'attrice ma è la reale padrona di quella casa, la tizia che l'ha affittata alla produzione per le riprese. 

Dopo il primo finale consolatorio in cui tutti i tasselli tornano al proprio posto, dove il ragazzino con il braccio meccanico pesta Bob per intenderci e tutti festeggiano in maniera molto onirica, inizia il finale che io chiamo reale, cioè quello che ci porta appunto alla realtà rompendo la finzione scenica e portandoci praticamente sul set delle riprese. Per chi lo ha visto è un po' quello che fece Jodorowsky nel finale de "La Montagna Sacra".

Da quel momento Cooper non è più Cooper, ce ne accorgiamo quando arriva alla tavola calda Judy dove il suo schema di comportamento cambia completamente. Non è Good Cooper, non è Bad Cooper (Bob incarnato), non è Dougie (il pupazzo di carne creato nella loggia nera da Bob per depistare le indagini), ma allora chi è? Who is the dreamer? E' quello che chiede Monica Bellucci nel sogno, che da solo rappresenta il compendio di tutta l'opera Lynchana. La risposta per me è ovvia: sono io! 

Provo a spiegarmi meglio; quella che segue è solo una mia interpretazione senza la pretesa di averlo capito. Twin Peaks è come i tarocchi o l'interpretazione dei sogni, cioè un catalogo di archetipi ancestrali su cui ci interroghiamo per capire noi stessi, per questo vi esorto a formulare anche voi delle ipotesi, l'utilità di questa opera sta tutta qui.

Questa stagione di Twin Peaks l'ho interpretata come un'allegoria della vecchiaia dove oltre a sentirci inutili (tutte quelle ore spese sul non autosufficiente Dougie) veniamo a confrontarci con il nostro passato che non ha nessun significato per gli altri, e questo è rappresentato dalla padrona di casa che non ha idea di cosa stiano parlando Cooper e Laura. La domanda retorica "in che anno siamo" sottolinea questo, la storia (intesa come passato, ciò che è stato) è un costrutto umano che in natura non esiste, in natura esiste solo il qui e l'ora ed è questa anche la chiave della meditazione su cui Lynch si è tanto speso. La serie parla di vecchiaia anche quando si interroga sull'ineluttibilità dei treni persi. Cosa sarebbe successo se Laura si fosse salvata? Lui la salva, ma la ritrova barbona in una casa fatiscente con un cadavere fresco, ne è valsa la pena? Ne valeva la pena? Quanto nella nostra vita è determinato dal destino e quanto dalle nostre azioni?

In pratica ho risposto alle domande con altre domande, ed è proprio questo che Twin Peaks fa. L'uomo è portato per natura a porsi certe domande, ma in natura non esistono certe risposte, non esistono le rose blu in natura. A proposito del caso della rosa blu, nome in codice per il caso di una donna uccisa da un'altra sè stessa, quante volte si è sacrificato Cooper per Laura? Quante volte è morte il suo personaggio? Ha addirittura distrutto la sua realtà per cercare di salvarla. E quante volte ci uccidiamo noi da soli per poter vivere?

 

Un'altra perla è la sottotrama di Norma che deve decidere se cedere la sua tavola calda ad un imprenditore che ne vuole fare una catena. Come non vederci David Lynch che deve decidere se cedere il franchise a chi ne vuole fare una serie lucrativa? Entrambi finiscono per dire di no, possiamo rinunciare a noi stessi uccidendoci allegoricamente o realmente, ma la nostra eredità deve rimanere preservata, per quanto possa essere priva di senso per quelli che verranno dopo.

 

 

 

  • Grazie! 1
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io ti ringrazio anche, ma non è che mi hai risolto molto.

e molte cose, sono troppe per elencarle, non le ho capite...

quella puntata intera con l'esplosione atomica dove non succede NIENTE...

quella tizia asiatica con gli occhi cuciti...in quella "scatola" nello spazio...

tutta sta storia della rosa blu, il maggiore Briggs...

il gigante che ruolo ha? e quella tizia che c'è con lui nella puntata dell'esplosione?

quei tizi tutti sporchi che compaiono quando Bad Cooper sta morendo? che sono gli stessi che si vedono nel convenience store...

quel ragazzo forzuto col guanto di gomma???

 

ma sono talmente tante che non me le ricordo

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La vera domanda è come hai fatto a resistere 18 episodi! Chi te lo ha fatto fare?

Personalmente sono tormentato da amici secondo i quali devo per forza farmi piacere i film degli incensatissimi fratelli Coen, ci ho provato ma a me fanno cagare, non li capisco e mi irritano. Ho l'impressione che per te Twink Peaks sia quello che per me è il Grande Lebowski, ma per fortuna il mio non durava 18 episodi se no mi sarei sparato :lol: addirittura mi chiedi chi è il gigante, mi stupisco non perché la domanda non sia legittima ma perché per noi fan Lynch quel treno è perso da un pezzo! 

Esiste tutta un'ermeneutica di Twin Peaks che prova a far quadrare tutto, ma è un esercizio sterile perché Twin Peaks non è racconto ma è subconscio. Non cerchi senso dai tuoi sogni, al massimo qualche numero per il lotto, Twin Peaks è lo stesso, al massimo lo puoi interpretare con la smorfia napoletana.

 

Se cerchi una serie crime che abbia un capo ed una coda ho diversi titoli da suggerirti, a cominciare da the killing, fortitude o Broadchurch

 

 

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no no ma a me Twin Peaks è anche piaciuto (in realtà di più le due stagioni originali, soprattutto fino alla scoperta dell'assassino), il fatto è che molte cose le ho prese per come sono, senza riuscire a capirle.

è così che va guardato? "la mamma di Laura Palmer sclera e si toglie la faccia". ok mi fa piacere.

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  • 3 settimane fa...

Sto guardando Star Trek Discovery. In assoluto è interessante e con una trama ben riuscita e valida, ma non è certamente una serie Trekkie .

E poi



 

Il motore a funghi   :disp2:

 

 

 

 

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Archepensevoli spanciasentire Socing.

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On 27/3/2018 at 14:51, skizzo_85 dice:

no no ma a me Twin Peaks è anche piaciuto (in realtà di più le due stagioni originali, soprattutto fino alla scoperta dell'assassino), il fatto è che molte cose le ho prese per come sono, senza riuscire a capirle.

è così che va guardato? "la mamma di Laura Palmer sclera e si toglie la faccia". ok mi fa piacere.

Non è la mamma di Laura, è Judy! La possiede da quando quel rospo nato dal fungo atomico le è entrato in bocca nel sonno. Chiaro, no? :lol:

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