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Game of Thrones vs Signore degli Anelli: un confronto


AR89

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esprimere una mia personale opinione non vuol dire sminuire meriti letterari. Come stai dicendo anche tu Il Signore degli Anelli è più un manifesto politico/religioso che un racconto di narrativa, ed infatti lo stai infatti difendendo come fosse un testo sacro ed io fossi un infedele :| Per te Martin è superfluo e non fantasy ma per me Tolkien non può essere superficiale o debole di struttura, sbaglio o sei presuntuoso ed antipatico? Non ho intenzione di far cambiare opinione a nessuno, volevo solo esprimere la mia. L'ho fatto ed ora mi ritiro buon divertimento.

"Fico, io ti rispondo che al buio tutti i gatti sembrano leopardi e che non bisogna mai comprare un gatto in un sacco. C'entrano qualcosa? Probabilmente no, esattamente come la tua metafora." [Loric]

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Guest EC2277
esprimere una mia personale opinione non vuol dire sminuire meriti letterari. Come stai dicendo anche tu Il Signore degli Anelli è più un manifesto politico/religioso che un racconto di narrativa

Modificato da EC2277
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non ho la presunzione di affermare se un testo l'ho capito o no, se tu lo metti in dubbio probabilmente non l'ho capito. Ma da quel che ho frainteso dal Signore degli Anelli non ho apprezzato nè la storia di per sè nè l'allegoria che ci ho letto. Non credo di aver capito così male il libro visto che in questo tuo post mi ci sono ritrovato:

Provare a spiegare perchè in LOTR c'è il male è come provare a spiegare perchè le femminucce hanno la vagina.

Non c'è un perchè: è biologia ed evoluzione.

Nel mondo c'è il bene ed il male, questi vengono schematizzati in parti contrapposte che si evolvono indipendentemente e che si contaminano a vicenda.

La contaminazione non dipende da piccolezze come la volontà personale, ma è superiore, dipende dalle grandi scelte che cadono su tutti.

E' un modello formale.

Ed a me i modelli formali piacciono, perchè spiegano il mondo secondo una precisa proiezione bidimensionale.

Ci sono anche altri tipi di letteratura, che forniscono modelli diversi.

Non necessariamente migliori o peggiori, solo diversi.

Semplicemente:

1) confrontarli è puerile.

2) per gli altri modelli non sento il bisogno di avere un'ambientazione medievale ed epica.

Modificato da indeciso88
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il problema è che se come premessa per una storia mi dici che da una parte c'è il male e dall'altra il bene io già inizio a sbadigliare, forse perchè non sono cristiano. Preferisco di gran lunga la saga di Luk'janenko che parte dalla stessa identica premessa ma almeno è fracassone autoironico e divertente (ed è pure un romanzo da ombrellone che sono i miei preferiti :P )

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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No, no, che la sua strumentalizzazione sia tirata per i capelli sono il primo a dirlo, ma il manicheisimo nell'opera è presente anzi è fondante di tutta la storia e come ha già rilevato Artemis per me è un difetto strutturale che invalida tutto il testo. Parlo di godibilità da lettore non di filosofia o religione. RIbadisco (non so più quante volte l'ho ripetuto) che è solo la mia opinione ed il mio gusto eh! Non ho mai messo in discussione la sua collocazione nelle biblioteche altrui.

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Guest EC2277

Asserire che il manicheismo del Signore degli Anelli è un difetto capace d'invalidare tutta l'opera è un po' come criticare la Divina Commedia perchè è troppo soggettiva.

Non si tratta di un approccio manicheista o per lo meno non è più manicheista del definire la 2ª Guerra Mondiale come una lotta tra le Nazioni libere ed il nazi-fascismo, ma di un mero espediente narrativo poter narrare le storie dei vari personaggi: di come Aragorn prendere coscienza dei doveri connessi al suo retaggio, di come gli hobbit si trovano ad essere protagonisti di una storia più grande di loro e nonostante tutto si fanno carico d'un fardello più pesante di quello che pensavano, di come anche uno dei più grandi possa vacillare e cadere di fronte all'avidità, di come l'eccesso d'amore che un padre provi nei confronti di un figlio possa rendere tale genitore cieco di fronte al valore dell'altro figlio, questo e molto altro è la trama de Il Signore degli Anelli. La guerra contro Sauron è un espediente narrativo, esattamente come la 2ª Guerra Mondiale è l'espediente narrativo che serve a raccontare le vicende dei protagonisti di Band of brothers.

Ovviamente questo non significa che Il Signore degli Anelli deve piacerti, ma serve a spiegare che in realtà non vi è nessun approccio manicheista in tale romanzo.

Modificato da EC2277
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il manicheismo è invalidante fintanto che sia un generico male a corrompere i personaggi e non motivazioni realistiche e verosimili. A parità di nani ( :lol: ) trovo più avvincenti le vicende di Tyrion di quelle di Frodo: il primo si trova davanti delle scelte difficili su cui usa il libero arbitrio per uscirne piu o meno vincitore e più o meno cambiato, e si trova a confrontarsi con altri personaggi tridimensionali che hanno a loro volta le loro motivazioni per volerlo morto. Frodo invece è un personaggio narrativamente quasi vuoto la cui crisi viene unicamente dallo stare vicino ad un generico quanto assoluto male e solo contro di questo si deve confrontare. Ora ho semplificato e sintetizzato al massimo, ma è solo per spiegare meglio come e perchè trovo invalidante il manicheismo in questa saga. Ma ripeto che non voglio convincere nessuno ;)

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LOTR è un capolavoro della letteratura. Punto.

Al momento viene considerato tale. Non dimentichiamo che non é nemmeno il "capostirpe" del fantasy, ne una idea nuova. È, per fare un confronto con l´arte, é il Andy Warhol della letteratura. Poi bisogna anche differnziare: LOTR é una storia che, per evidenzia, é stata inventata quando il fantasy era "en vogue" in certi circoli (diciamo che era il solito modo per scappare). È una delle storielle che se la cava bene. Ma é una opera piú che christiana, anche vittima del suo tempo e del suo ideatore. Voglio solo ricordare che stiamo parlando dell´anno 53. 1953. E che altri hanno fatto ben altro e erano ben piú bravi, sia in lettere, ma anche nell´ideare mondi (Poe, Lovecraft, Howard).

Per capire l´importanza di LOTR l´approcio comune é: capire che l´altro lavoro, con il quale era in concorenza /rivalitá (giá, le chroniche di narania) ha pratticamente tutto quello che LOTR non ha. (Meno dettagli, meno christianesimo, piú Alice nel paese delle meraviglie, meno medioevo,...) e che- cosa assai importante per l´inghilterra dopoguerra, quasi tutti i bravi scrittori erano americani e non inglesi. Essendo tutti i due scrittori anche prof a oxford, il disputo poi escaló anche su piú livelli (anche scientifici..). Vedendo, anche per la semplicitá e l´approcio narrativo molto facile in confronto al concorente, Tolkien come vincitore. Cosí inizió tra l´altro, la diffusione del libro.

Restiamo nella differenzazione: Tolkien, stranamente - al contrario della suo "Alma Magna" (Beowulf e i critici) ha preferito con LOTR proprio a ideare un mondo complesso, pieno di irrazionalitá semantica, di lunghezza eccessive, di vincoli non fattibili e di logiche schiave a se stesse. Cioé, pratticamente é una parodia a quello che ha insegnato (che poi, guarda caso, non é lontano dalle famosi note di Wittgenstein, altro concorente, che non era capaci di raggiungere a livello di intilligenza).

Vedendo il tutto da questo punto, la storiella cambia parecchio. E poi, gusti sono gusti. C´é a chi piace la Golf... Io sono sempre stato uno, e anche nella letterature e nelle arti, che preferisce roba piú estrema.

T!

Factum abiit, monumenta manent.
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Guest EC2277
il manicheismo è invalidante fintanto che sia un generico male a corrompere i personaggi e non motivazioni realistiche e verosimili. A parità di nani ( :lol: ) trovo più avvincenti le vicende di Tyrion di quelle di Frodo: il primo si trova davanti delle scelte difficili su cui usa il libero arbitrio per uscirne piu o meno vincitore e più o meno cambiato, e si trova a confrontarsi con altri personaggi tridimensionali che hanno a loro volta le loro motivazioni per volerlo morto. Frodo invece è un personaggio narrativamente quasi vuoto la cui crisi viene unicamente dallo stare vicino ad un generico quanto assoluto male e solo contro di questo si deve confrontare. Ora ho semplificato e sintetizzato al massimo, ma è solo per spiegare meglio come e perchè trovo invalidante il manicheismo in questa saga. Ma ripeto che non voglio convincere nessuno ;)

Motivazioni realistiche e verosimili?

È irrealistica la brama di potere che spinse il Re-stregone di Angamar a divenire il Signore dei Nazgul?

È irrealistica la brama di potere che spinse Saruman ad allearsi con Sauron?

È irrealistica la disperazione che spinse Denethor a lasciarsi soggiogare da Sauron?

È irrealistica la grettezza che spinse Smeagol ad uccidere per impossessarsi dell'Unico Anello?

Il male è sempre generico (altrimenti non lo indicheremo con un termine omnicomprensivo), sono i modi nei quali si manifesta ad essere concreti. Saruman viene corrotto in un modo, Denethor in un altro, Smeagol in un altro ancora e nessuno di essi è scontato o banale.

Analogamente per Frodo, definirlo come un personaggio vuoto significa non aver compreso l'opera: viene presentato come un giovane in quell'età nella quale si dovrebbe cominciare a smettere di divertirsi e cominciare a pensare a trovare una ragazza con la quale mettere su famiglia. Poi però viene catapultato nel centro della lotta contro Sauron e perdipiù si assume il compito più gravoso: quello di portare l'anello. Ciò lo devasta emotivamente, stravolge il suo mondo ed infine lo svuota del desiderio di vivere.

A te sarà sembrato un personaggio vuoto, ma a me è sempre sembrato il personaggio più tragico di tutti. Forse perché il suo dramma è terribilmente simile al dramma di molti reduci della 1ª e della 2ª Guerra Mondiale, che partirono per il fronte giovani ed inconsapevoli di ciò che gli attendeva e ne tornarono stravolti e svuotati. Un dramma che ho trovato quasi identico in altri personaggi della narrativa, come quel Tenente Colonnello protagonista del libro "We were soldier and young; once"; peccato che tale Tenente Colonnello non fosse un personaggio inventato.

Modificato da EC2277
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