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Game of Thrones vs Signore degli Anelli: un confronto


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ho trovato irrealistico il coninvolgimento della compagnia dell'anello

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I più attivi nella discussione

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Guest EC2277

D'irrealistico c'era ben poco: un giovane che si rende conto del pericolo corso dal suo mondo e si offre volontario per una missione, della quale non comprende bene i rischi. Tre suoi amici che spinti più dall'incoscienza che dal coraggio, decidono di accompagnarlo e 4 veterani che spiazzati da una simile dedizione, decidono di mettere da parte le loro divisioni e le loro perplessità per fornire il loro supporto.

A te può sembrare irrealistico, ma eventi simili non sono rari nell'irrealistica realtà. Magari cambiano le parole dette, il contesto nel quale si svolgono i fatti, ma il meccanismo psicologico è esattamente quello: un misto di incoscienza (intesa nel suo significato etimologico di non aver coscienza di qualcosa), emulazione e lealtà.

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

E che altri hanno fatto ben altro e erano ben piú bravi, sia in lettere, ma anche nell´ideare mondi (Poe, Lovecraft, Howard).

Che Howard, ma anche Lovecraft, fosse più bravo a delineare mondi è opinabile: il primo non ha saputo dare quella completezza mitologica che è l'ossatura dell'opera tolkieniana ed il secondo non è mai riuscito a privare i suoi mostri di quell'aura da "concetto non completamente definito" che permea le sue opere; cosa che tra l'altro è un pregio poiché le rende più occulte. In entrambi i casi siamo di fronte a personaggi meno profondi di quelli di Tolkien.

Per capire l´importanza di LOTR l´approcio comune é: capire che l´altro lavoro, con il quale era in concorenza /rivalitá (giá, le chroniche di narania) ha pratticamente tutto quello che LOTR non ha. (Meno dettagli, meno christianesimo, piú Alice nel paese delle meraviglie, meno medioevo

Veramente Tolkien era uno dei più grandi estimatori de Le cronache di Narnia, così come Lewis apprezzava moltissimo tutta l'opera del collega ed amico.

Anche il giudizio sul cristianesimo è errato. Infatti ne Le Cronache di Narnia, gli umani vengono definiti come "figli di Adamo" ed il leone Aslan è per ammissione dello stesso autore un'allegoria di Cristo.

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il meccanismo psicologico è quello ma manca il conflitto, o meglio più che mancare lo trovo debole. Se vuoi riformulo ancora, il conflitto sarà pure forte ma non ha alcun ascendente sul lettore indeciso88. A Tolkien riconosco la grande pazienza nel descrivere un mondo, ma non è superiore a quello descritto da Martin. Certo Martin gli è debitore in questo senso ma il contesto da solo non fa la storia altrimenti anche Battlestar Galactica sarebbe stata una grande saga epica

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Che Howard, ma anche Lovecraft, fosse più bravo a delineare mondi è opinabile: il primo non ha saputo dare quella completezza mitologica che è l'ossatura dell'opera tolkieniana ed il secondo non è mai riuscito a privare i suoi mostri di quell'aura da "concetto non completamente definito" che permea le sue opere; cosa che tra l'altro è un pregio poiché le rende più occulte. In entrambi i casi siamo di fronte a personaggi meno profondi di quelli di Tolkien.

Dipende come misuri profonditá. Messo nell´assoluto, é cosa ovvia che Tolkien su mille pagine sia piú profondo. Messo in relazione (metrica usata nel campo delle lettere) Parole (=semantica)/Parole usate la situazione va a netto sfavore di Tolkien. Cosa ben saputa e trattata da gente che se ne occupa quotidianamente riconosciuta. Il che non é ne un bene ne un male, ma bensi una qualitá diversa. Solo che per "bravo nel creare" intendo anche le capacitá di creare settings, legge, contesti diversi. E anche qui, visto l´opera e le sue leggi, Tolkien ha creato un mondo. Gli altri ne hanno creato un bel po´ di piú. E, per lo piú anche molto piú incesivi. Per perdersi tra le righe, sognare e altro, certo che un mondo é una cosa straordinaria. Magari (se non fosse per Stoker e altri) é questa la chiave per capire l´opera di Tolkien e la sua importanza: La coerenza del narrato attraverso la lunghessza. Cosa assai apprezzabile. Ma dal punto di vista scientifico, l´opera di Lovecraft é un tentativo di (e qui si vede tutto il genio di Lovecraft) di abbreviare e sintetizzare, in modo da dare piú peso a una parola e schivando frasi e spiegazioni, l´opera iniziata da Machen. Cosa che gli riesce con una bravura a dir poco incredibile- finomai visto che si tratta di una lingua a per se poco poetica e floreale.

Veramente Tolkien era uno dei più grandi estimatori de Le cronache di Narnia, così come Lewis apprezzava moltissimo tutta l'opera del collega ed amico.

Anche il giudizio sul cristianesimo è errato. Infatti ne Le Cronache di Narnia, gli umani vengono definiti come "figli di Adamo" ed il leone Aslan è per ammissione dello stesso autore un'allegoria di Cristo.

Mettiamo giusta: Jack e Tolkien erano amici finche Tolkien inizio a criticare Narnia. L´opera di Jack e LOTR era entrambi storie per bambini. E ideate come tali. Il circolo di Inkling era la casa spirituale. Ed é anche giusto che le chroniche siano cristiane (come dice giustamente: Leone e altri simbolismi) ma proprio lí é e il punto forte dell´opera: Mentre Jack sá quando é cristiano delinea personaggi non cristiano molto meglio di Tolkien, che (frase piú famosa sua: "non conosco il personaggio, lo devo ancora esplorare") non lo sá e quindi, anche nel suo piú disperat tentativo di non riccorrere a linee e logiche cristiane, rimane cristiano in tutto. Se si fá un analisi di testo (cosa fatta a oxford mi pare nel 95) si vede che in assoluto parola semantica in rapporto a storia ma anche in relazione a parola scritta, LOTR é molto piú cristiano di Jack. (Per dire tutta la storia: i Studenti che fecero l´analisi trassero la conclusione che questa é una possibile spiegazione per il successo di LOTR, visto che é piú facile "riconoscersi" nei vari caratteri)

T!

Factum abiit, monumenta manent.
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Cosa intendi con: "Manca il conflitto"?

Forse che nel FILM non è molto ben sviluppato.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Guest EC2277
Dipende come misuri profonditá. Messo nell´assoluto, é cosa ovvia che Tolkien su mille pagine sia piú profondo. Messo in relazione (metrica usata nel campo delle lettere) Parole (=semantica)/Parole usate la situazione va a netto sfavore di Tolkien.

Sono totalmente in disaccordo per un semplice motivo: i personaggi di Howard sono tutti riconducibili allo stereotipo di Conan, oppure allo stereotipo di Solomone Kaine. Estremamente profondi nel loro agire, ma i comprimari sono a malapena tratteggiati ed i protagonisti degli altri suoi romanzi non si discostano molto dal concetto di personaggio riciclato.

Mettiamo giusta: Jack e Tolkien erano amici finche Tolkien inizio a criticare Narnia. L´opera di Jack e LOTR era entrambi storie per bambini. E ideate come tali. Il circolo di Inkling era la casa spirituale. Ed é anche giusto che le chroniche siano cristiane (come dice giustamente: Leone e altri simbolismi) ma proprio lí é e il punto forte dell´opera: Mentre Jack sá quando é cristiano delinea personaggi non cristiano molto meglio di Tolkien, che (frase piú famosa sua: "non conosco il personaggio, lo devo ancora esplorare") non lo sá e quindi, anche nel suo piú disperat tentativo di non riccorrere a linee e logiche cristiane, rimane cristiano in tutto. Se si fá un analisi di testo (cosa fatta a oxford mi pare nel 95) si vede che in assoluto parola semantica in rapporto a storia ma anche in relazione a parola scritta, LOTR é molto piú cristiano di Jack. (Per dire tutta la storia: i Studenti che fecero l´analisi trassero la conclusione che questa é una possibile spiegazione per il successo di LOTR, visto che é piú facile "riconoscersi" nei vari caratteri)

T!

Figuriamoci che io apprezzo di più Tolkien poiché lo trovo meno "fastidiosamente cristiano" e non vi è un solo personaggio de Il Signore degli Anelli nel quale mi riconosco.

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Guest EC2277

Praticamente mi sono letto tutta l'opera di Howard e posso ribadire che si è creato due stereotipi, sui quali ha modellato tutti i suoi personaggi: Conan (o meglio Kull) e Solomone Kaine. Gli altri sono solo varianti di questi due, calati in contesti diversi.

Per quanto riguarda le mie letture posso confermarti che prediligo i libri scritti bene (indipendentemente dal genere o dalla tematica) a quelli nei quali posso riconoscermi. Lo faccio poiché sono uno scrittore (dilettante) e di conseguenza non cerco la storia che vorrei scrivere, ma la storia scritta come io vorrei scrivere. Leggere senza preconcetti e pregiudizi, avendo come unico interesse la qualità della narrazione, è a mio modo di vedere l'unico modo per imparare a diventare uno scrittore a mia volta. Per questo mi sono letto tutta l'opera di Howard, di Lovecraft, mi sto leggendo la saga di Martin, mi sono letto Il Signore degli Anelli, mi sono letto Clavel, Cusler, Nelson Demille, Wilbur Smith e tanti altri ancora. In base a ciò posso dirti che Tolkien ha qualcosa che voglio far mio, ma pecca in qualcos'altro, lo stesso dicasi per Miller, per Clavel, per le storie di Fratello Cadfael o per la saga di Warhammer 40.000 (si sto per leggermi anche i romanzi dedicati a tale gioco): in ognuna di tali opere ho trovato qualcosa da assimilare ed altro migliorabile.

Ad ogni modo il tema della discussione non verte sulla bravura in senso assoluto di Tolkien, ma sul paragone tra Il Signore degli Anelli ed "Una canzone del ghiaccio e del fuoco".

Modificato da EC2277
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Praticamente mi sono letto tutta l'opera di Howard e posso ribadire che si è creato due stereotipi, sui quali ha modellato tutti i suoi personaggi: Conan (o meglio Kull) e Solomone Kaine. Gli altri sono solo varianti di questi due, calati in contesti diversi.

Per quanto riguarda le mie letture posso confermarti che prediligo i libri scritti bene (indipendentemente dal genere o dalla tematica) a quelli nei quali posso riconoscermi. Lo faccio poiché sono uno scrittore (dilettante) e di conseguenza non cerco la storia che vorrei scrivere, ma la storia scritta come io vorrei scrivere. Leggere senza preconcetti e pregiudizi, avendo come unico interesse la qualità della narrazione, è a mio modo di vedere l'unico modo per imparare a diventare uno scrittore a mia volta. Per questo mi sono letto tutta l'opera di Howard, di Lovecraft, mi sto leggendo la saga di Martin, mi sono letto Il Signore degli Anelli, mi sono letto Clavel, Cusler, Nelson Demille, Wilbur Smith e tanti altri ancora. In base a ciò posso dirti che Tolkien ha qualcosa che voglio far mio, ma pecca in qualcos'altro, lo stesso dicasi per Miller, per Clavel, per le storie di Fratello Cadfael o per la saga di Warhammer 40.000 (si sto per leggermi anche i romanzi dedicati a tale gioco): in ognuna di tali opere ho trovato qualcosa da assimilare ed altro migliorabile.

Ad ogni modo il tema della discussione non verte sulla bravura in senso assoluto di Tolkien, ma sul paragone tra Il Signore degli Anelli ed "Una canzone del ghiaccio e del fuoco".

Letto in inglese? Tanto di capello...

T!

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