Problema (?) razzismo.

[Guest EC2277]

[indeciso88]

a livello formale l'ultima legislazione razzista mi pare che sia quella del sudafrica. Credo che anche la legislazione israeliana abbia dei tratti razzisti, ma credo che quello sia un argomento tabu.

A livello sostanziale il razzismo è fortemente presente in tutto il mondo l'unico continente dove non vedo focolai pericolosi è appunto l'Europa occidentale.

Possiamo parlare degli Ainu in Giappone, degli uiguri in Cina o delle popolazioni native di Australia e Sud America. In confronto l'UE è un paradiso!

[Walker]

Se per "razzismo" intendiamo la diffidenza e differenza con l'estraneo, noi siamo razzisti in mdo "normale" (quindi un po'...)

[fonzino1]

Be', diciamo che le donne sono soggetti socialmente più deboli, per cui una maggiore attenzione al fenomeno degli omicidi di donne va data.

Il problema è che i giornali hanno la tendenza a cavalcare il fenomeno in maniera superficiale, non tutti i "femminicidi" sono effettivamente tali (i.e. omicidi di donne motivati o facilitati dal fatto che esse si trovano in situazione di debolezza). Un po' come fino a qualche mese fa i giornali che davano notizie eclatanti sul mondo del lavoro (suicidi, proteste eclatanti, etc.) e dipingevano tutti i disoccupati come "esodati".

Modificato 22 Luglio 2013 da fonzino1

[Guest EC2277]

Giusto per togliere spazio ad ogni possibile fraintendimento sul significato dei termini razzismo e xenofobia.

xenofobìa (o senofobìa) s. f. [comp. di xeno- e -fobia, sul modello del fr.xénophobie]. – Sentimento di avversione generica e indiscriminata per gli stranieri e per ciò che è straniero, che si manifesta in atteggiamenti e azioni di insofferenza e ostilità verso le usanze, la cultura e gli abitanti stessi di altri paesi, senza peraltro comportare una valutazione positiva della propria cultura, come è invece proprio dell’etnocentrismo; si accompagna tuttavia spesso a un atteggiamento di tipo nazionalistico, con la funzione di rafforzare il consenso verso i modelli sociali, politici e culturali del proprio paese attraverso il disprezzo per quelli dei paesi nemici, ed è perciò incoraggiata soprattutto dai regimi totalitarî. Il termine è usato, per estens., anche in etologia, per indicare l’avversione di popolazioni animali legate a un territorio verso le popolazioni esterne.

[stev66]

Il Sudafrica ormai ha adottato una costituzione pienamente democratica.

Israele è uno stato pienamente democratico, ma non riconosce la cittadinanza israeliana piena alle popolazioni arabe dei territori occupati dal 1949 in poi ( in particolare la Cisgiordania ), nè potrebbe farlo, in quanto sarebbe un riconoscimento "de jure" dell'annessione dei territori ( gerusalemme EST compresa ) e provocherebbe probabilmente una guerra devastante.

[indeciso88]

si, lo so che il sudafrica non ce l'ha piu infatti ho parlato di "ultima". Mi pare che Israele divida i suoi cittadini del suo territorio tra arabi e non arabi e che quest'ultimi (detti arabi israeliani) abbiano meno diritti riconosciuti, ma il conflitto israelopalestinese è molto complesso e me ne sono sempre disinteressato. Risottolineo quindi il mio "mi pare", volevo solo portare l'attenzione sul fatto che di razzismo formale, ovvero di paesi razzisti nel senso stretto del termine, non ne esistano piu sulla carta.

Modificato 22 Luglio 2013 da indeciso88

[Yakamoz]

La domanda di questa discussione è la classica "domanda delle cento pistole", ovverosia di difficile soluzione, anche per i solutori più esperti

E' difficile come sono difficili tutte le risposte a domande che non hanno una risposta AUTOMATICA, ovvero richiedono ponderazione e buonsenso. Le uniche risposte automatiche sono quelle in cui c'è una parte che ha il 100% della ragione e l'altra il 100% del torto. Oppure le risposte IDEOLOGICHE.

Come popolazione, come Nazione, siamo a mio parere tra le più tolleranti d'Europa, e quindi ragionevolmente del mondo (provate a sentire cosa dice fuori dai denti un tedesco medio di un italiano...).

Chiaramente un Paese come l'Islanda (è solo un esempio) non sarà mai additato come xenofobo, ma solo perchè non ha percentuali d'immigrazione tali da poterselo permettere.

Viceversa un Paese come il nostro, o la Francia, o tutti i Paesi in cui in altre epoche fummo noi gli immigrati, è fisiologico che manifestino più criticità a un esame sulla presunta "xenofobia".

Ma è indiscutibile, secondo me, che abbiamo un'opinione pubblica, un livello culturale e i fatti stessi che dimostrano la nostra superiorità a qualsiasi critica in questo senso.

E attenzione a non avallare il giochino furbo dell'equazione "ti faccio rispettare le regole = xenofobia", perchè ci sono partiti politici che con questo piagnisteo ci raccolgono un sacco di voti. Per chi desidera l'IMPUNITA' degli immigrati a scopi demagogici, siamo tutti xenofobi.

Non a caso un grande, e un libero pensatore, come Giorgio Gaber, in uno dei periodi più critici per le immigrazioni clandestine sul nostro territorio, con relativa infiammazione degli animi, scrisse questa canzone coraggiosissima, e invito coloro che non la conoscessero a ascoltarla fino all'ultima parola

[indeciso88]

Come popolazione, come Nazione, siamo a mio parere tra le più tolleranti d'Europa,

ora non esageriamo

[Yakamoz]

E' un giudizio che tiene conto anche della goffaggine di certi tentativi di disciplinare l'immigrazione che abbiamo istituito. Puoi cambiare tolleranti con buoni, o con fessi, se preferisci, ma il risultato non cambia

Ovviamente considerando l'opinione pubblica nel suo complesso. Gli estremismi ci sono sempre comunque e dovunque.