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Rinuncereste a un contratto di lavoro a tempo indeterminato?


Ranger

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Ciao a tutti cari amici autopareristi, vorrei sottoporvi una questione e sentire il vostro parere.

Mi rendo perfettamente conto che sentire parole come “rinunciare”, “contratto” e “tempo indeterminato” in un momento di congiuntura economica come quello che sta vivendo il nostro paese possa far accapponare la pelle a molti ma vi prego di andare fino in fondo e capire cosa ci stia dietro prima di dirmi che sono pazzo.

Vengo alla questione: dopo due anni di contratto “di apprendistato” (non credo sia il termine tecnicamente corretto ma è per rendere l’idea) settimana scorsa mi è stato allungato sul tavolo un foglio con l’offerta di prolungamento del contratto da parte della mia attuale ditta con conseguente trasformazione in tempo indeterminato.

Una bella notizia no? Non completamente, tanto che adesso sono molto dubbioso se accettare il prolungamento (ho tempo fino a venerdì per far sapere la mia decisione).

Vi spiego i motivi:

1) Il mio attuale lavoro non mi piace per nulla e non centra assolutamente nulla con ciò per cui ho studiato. Non ho il minimo interesse e le mie competenze non possono essere messe a frutto. Non ho assolutamente la pretesa di dire che sono “sprecato”, ma semplicemente riconosco che sto facendo cose molto facili e che potrebbe fare chiunque mentre ho fatto anni di studi per fare altro.

2) Chi è nel settore dell’ingegneria mi capirà sicuramente: ho paura di star perdendo tempo. Sto lavorando e facendo (poca) esperienza in un settore che non è il mio (e che non mi interessa) mentre il tempo passa. Nel mio settore di studi ho l’esperienza di un neolaureato ma ho due anni di lavoro alle spalle in tutt’altro. Mi sto bruciando? Non credo sia così facile “rientrare” se non lo faccio ora.

3) L’ambiente lavorativo è pessimo; faccio un sacco di straordinarie (quasi obbligatorie, visto che siamo sottodimensionati come organico) e che mi vengono solo parzialmente pagate. Mi tocca correre per coprire le mancanze di gente che se ne frega ma poi la lavata di capo tocca sempre e comunque a me visto che sono l’ultimo arrivato. Il capo sollecita cose impossibili da fare e si incazza se non vengono fatte. Ogni giorno sono in mezzo a litigate continue tra reparti e tra persone.

4) Il mio attuale lavoro è molto stressante. Ci sono dei giorni che ho veramente l’angoscia di andare al lavoro, mi sveglio la notte in preda al panico e mi vengono in mente cose che ho dimenticato di fare (per il troppo lavoro, uno alla fine non riesce a stare dietro a tutto) a qualsiasi momento. Delle volte mi è capitato di tornare a casa con l’angoscia e strani dolori e formicolii al braccio sinistro. E’ purtroppo una situazione sistematica, che sarà così anche tra dieci anni; io non ho intenzione di prendermi un infarto per l’azienda!

5) Economicamente parlando, senza voler sembrare uno sbruffone, posso anche permettermi di stare per un periodo senza lavoro. Ho sempre messo via buona parte dello stipendio che prendevo, non ho famiglia/figli e vivendo a casa con i genitori non ho grosse spese. Moralmente è sbagliato fare il “bamboccione”, ma economicamente lo potrei sostenere anche per un annetto.

6) Il fatto di essere impiegato in una azienda (la mia attuale) credo possa essere un freno alla ricerca di un nuovo lavoro. Tra preavvisi e cose simili per una nuova azienda credo sia più vantaggioso prendere subito un neolaureato libero sul mercato rispetto a uno con pari competenze ma già impiegato e che deve dare preavviso, lettera di dimissioni ecc ecc ecc.

7) Ho un titolo di studio che teoricamente mi potrebbe consentire un re-inserimento abbastanza veloce nel mondo del lavoro (prima di venire assunto, da neolaureato, mi capitava di fare un colloquio al giorno). Alla peggio se tra un anno sarò ancora qui a spasso accetterò ancora un settore che non mi interessa ma piuttosto che stare a casa… Però per adesso voglio provarci…

Voi che dite?

Consigli?

Grazie a tutti!

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Se fossi il tuo datore di lavoro e leggessi queste tue parole (cosa non del tutto improbabile... provato anche con Facebook???) farei una sola cosa.... ritirerei la proposta di contratto a tempo indeterminato.

In ogni caso in bocca al lupo!

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E' difficile darti un consiglio: sei in una situazione molto delicata.

Sinceramente, però, mi sembra che tu una decisione l'abbia già presa: hai elencato praticamente solo i contro del tuo lavoro e non sembri spaventato da un futuro (breve, si spera) periodo di ricerca di qualcosa attinente ai tuoi studi.

Se veramente la tua attuale occupazione ti stressa così tanto e non ti interessa per niente, forse sarebbe meglio cercare qualcosa che ti piaccia di più.

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Ciao a tutti cari amici autopareristi, vorrei sottoporvi una questione e sentire il vostro parere.

Mi rendo perfettamente conto che sentire parole come “rinunciare”, “contratto” e “tempo indeterminato” in un momento di congiuntura economica come quello che sta vivendo il nostro paese possa far accapponare la pelle a molti ma vi prego di andare fino in fondo e capire cosa ci stia dietro prima di dirmi che sono pazzo.

Vengo alla questione: dopo due anni di contratto “di apprendistato” (non credo sia il termine tecnicamente corretto ma è per rendere l’idea) settimana scorsa mi è stato allungato sul tavolo un foglio con l’offerta di prolungamento del contratto da parte della mia attuale ditta con conseguente trasformazione in tempo indeterminato.

Una bella notizia no? Non completamente, tanto che adesso sono molto dubbioso se accettare il prolungamento (ho tempo fino a venerdì per far sapere la mia decisione).

Vi spiego i motivi:

1) Il mio attuale lavoro non mi piace per nulla e non centra assolutamente nulla con ciò per cui ho studiato. Non ho il minimo interesse e le mie competenze non possono essere messe a frutto. Non ho assolutamente la pretesa di dire che sono “sprecato”, ma semplicemente riconosco che sto facendo cose molto facili e che potrebbe fare chiunque mentre ho fatto anni di studi per fare altro.

2) Chi è nel settore dell’ingegneria mi capirà sicuramente: ho paura di star perdendo tempo. Sto lavorando e facendo (poca) esperienza in un settore che non è il mio (e che non mi interessa) mentre il tempo passa. Nel mio settore di studi ho l’esperienza di un neolaureato ma ho due anni di lavoro alle spalle in tutt’altro. Mi sto bruciando? Non credo sia così facile “rientrare” se non lo faccio ora.

3) L’ambiente lavorativo è pessimo; faccio un sacco di straordinarie (quasi obbligatorie, visto che siamo sottodimensionati come organico) e che mi vengono solo parzialmente pagate. Mi tocca correre per coprire le mancanze di gente che se ne frega ma poi la lavata di capo tocca sempre e comunque a me visto che sono l’ultimo arrivato. Il capo sollecita cose impossibili da fare e si incazza se non vengono fatte. Ogni giorno sono in mezzo a litigate continue tra reparti e tra persone.

4) Il mio attuale lavoro è molto stressante. Ci sono dei giorni che ho veramente l’angoscia di andare al lavoro, mi sveglio la notte in preda al panico e mi vengono in mente cose che ho dimenticato di fare (per il troppo lavoro, uno alla fine non riesce a stare dietro a tutto) a qualsiasi momento. Delle volte mi è capitato di tornare a casa con l’angoscia e strani dolori e formicolii al braccio sinistro. E’ purtroppo una situazione sistematica, che sarà così anche tra dieci anni; io non ho intenzione di prendermi un infarto per l’azienda!

5) Economicamente parlando, senza voler sembrare uno sbruffone, posso anche permettermi di stare per un periodo senza lavoro. Ho sempre messo via buona parte dello stipendio che prendevo, non ho famiglia/figli e vivendo a casa con i genitori non ho grosse spese. Moralmente è sbagliato fare il “bamboccione”, ma economicamente lo potrei sostenere anche per un annetto.

6) Il fatto di essere impiegato in una azienda (la mia attuale) credo possa essere un freno alla ricerca di un nuovo lavoro. Tra preavvisi e cose simili per una nuova azienda credo sia più vantaggioso prendere subito un neolaureato libero sul mercato rispetto a uno con pari competenze ma già impiegato e che deve dare preavviso, lettera di dimissioni ecc ecc ecc.

7) Ho un titolo di studio che teoricamente mi potrebbe consentire un re-inserimento abbastanza veloce nel mondo del lavoro (prima di venire assunto, da neolaureato, mi capitava di fare un colloquio al giorno). Alla peggio se tra un anno sarò ancora qui a spasso accetterò ancora un settore che non mi interessa ma piuttosto che stare a casa… Però per adesso voglio provarci…

Voi che dite?

Consigli?

Grazie a tutti!

Potresti accettare la proposta ma continuare a mandare curriculum e guardarti intorno, riallaccia rapporti con tuoi ex compagni di studi, magari una buona occasione capita. Se pensi non sia fattibile rinuncia alla proposta e dedicati alla ricerca di un nuovo impiego.

Riguardo alla stress da lavoro capita anche a me, notti insonni e ansia continua quando sei oberato e non riesci a far fronte a tutto.

Nessun vento è favo​revole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare


Alfa Romeo 147 JtdM 120CV Distinctive (2008)

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posso solo dirti che (non solo in questi tempi) trovarsi male nel proprio ambiente di lavoro è una cosa assolutamente normale,

è assolutamente normale lamentarsene e fin tanto che non si entra troppo nello specifico non c'è nulla di male:

qui c'è stato anche chi si lamentava troppo e troppo esplicitamente:muto:

detto questo fatti prima un esame di coscienza per stabilire se le lamentele sia realmente oggettive

(e non dovute anche a Te stesso, il caso di specie aveva aspirazioni non realistiche)

e poi, non avendo vincoli, cambia: nella maggior parte dei casi è comunque un fatto positivo.

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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Se devi star male 20-22 giorni al mese, solo per non avere preoccupazioni il 27.....lascerei stare.

Prima di rifiutare, parlerei delle perplessità col datore di lavoro.

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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posso solo dirti che (non solo in questi tempi) trovarsi male nel proprio ambiente di lavoro è una cosa assolutamente normale,

è assolutamente normale lamentarsene e fin tanto che non si entra troppo nello specifico non c'è nulla di male:

qui c'è stato anche chi si lamentava troppo e troppo esplicitamente:muto:

detto questo fatti prima un esame di coscienza per stabilire se le lamentele sia realmente oggettive

(e non dovute anche a Te stesso, il caso di specie aveva aspirazioni non realistiche)

e poi, non avendo vincoli, cambia: nella maggior parte dei casi è comunque un fatto positivo.

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condivido il consiglio di chi ti ha detto di resistere e nel frattempo cercare per almeno due motivi :

1) Quando cerchi lavoro , il fatto di averne già uno ti rende più forte, in quanto sei meno "ricattabile" e più interessante ( se hai già un lavoro vuole dire che non devi essere inizializzato, sai cosa vuole dire muoverti in un'azienda, avere dei superiori/inferiori, etc )

2) A curriculum restare fermo od aver dei vuoti è sempre più controproducente che averlo "continuo" anche se con esperienze diverse.

Inoltre c'e' l'ineffabile piacere di andarsene da un giorno all'altro da un'ambiente che non ti piace :)

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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è difficile darti un consiglio! la mia sensazione però è che devi valutare anche la tua attitudine al lavoro...forse carichi negativamente le situazioni, ti assicuro che in ogni lavoro c'è tensione tra le varie componenti, devi essere tu a "distaccarti" al punto giusto e restare sereno...non credo che il capo se la prende solo con te....e un giorno potrai essere tu il capo, se hai qualità, queste emergono in qualsiasi settore (al di là dei titoli di studio)

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